UN FIUME DI ALI L’AVIFAUNA DEL BASSO CORSO DEL FIUME MISA (2006-2010)
A cura di: Mauro Mencarelli, Michela Risveglia, F...
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UN FIUME DI ALI L’AVIFAUNA DEL BASSO CORSO DEL FIUME MISA (2006-2010)
A cura di: Mauro Mencarelli, Michela Risveglia, Francesca Morici, Niki Morganti
Citazione raccomandata: Mencarelli M., Risveglia M., Morici F. e Morganti N. (a cura di), 2011. Un fiume di ali. L’Avifauna del basso corso del fiume Misa (2006-2010) Fotografia copertina di: Michela Risveglia - Garzetta (Egretta garzetta)
Coordinamento editoriale, redazione, rielaborazione dati e testi Mauro Mencarelli, Michela Risveglia, Francesca Morici, Niki Morganti Testi delle schede dedicate alle specie Mauro Mencarelli, Francesca Morici Realizzazione carte, grafici e tabelle Michela Risveglia Consulenza e stampa Graphic Marche, comunicazione e ambiente. Senigallia (AN) Selezione e ottimizzazione delle fotografie Mauro Mencarelli, Michela Risveglia
Foto di: Michela Risveglia - Airone rosso (Ardea purpurea)
La realizzazione del progetto è stata resa possibile grazie a:
COMUNE DI SENIGALLIA
Per il materiale fotografico si ringrazia:
Ercole Bruzzechesse, Roberto Ceccucci, Stefano Fagiolo, Giulietto Giulivi, Mauro Mencarelli, Niki Morganti, Francesca Morici, Michela Risveglia
Stampato su carta:
INDICE PRESENTAZIONI
pag. 6
PREMESSA
pag. 12
INTRODUZIONE
pag. 13
1. IL FIUME MISA 1.1 Generalità 1.2 Aspetti climatici 1.3 Aspetti vegetazionali
pag. 14 pag. 15 pag. 15 pag. 16
2. METODI 2.1 Metodi di rilevamento 2.2 Elaborazione cartografica 2.3 Caratterizzazione degli habitat
pag. 18 pag. 19 pag. 22 pag. 22
3. SINTESI DEI RISULTATI 3.1 Risultati 3.2 Chek-list 3.3 Frequenze delle specie nei punti di monitoraggio 3.4 Considerazioni conclusive
pag. 28 pag. 29 pag. 29 pag. 31 pag. 35
4. L’AVIFAUNA DEL BASSO CORSO DEL FIUME MISA 4.1 Come leggere le schede 4.2 Le schede delle singole specie
pag. 38 pag. 39 pag. 40
LIVELLI DI TUTELA
pag. 188
COROLOGIA
pag. 189
VOLUMI DI RIFERIMENTO
pag. 192
INDICE ANALITICO dei nomi volgari
pag. 193
INDICE ANALITICO dei nomi scientifici
pag. 195
PRESENTAZIONI Cosa può significare un fiumiciattolo come il Misa-Nevola nell’era della globalizzazione? Appena più di niente. Anche alla percezione di chi gli vive accanto: i grandi viaggiatori d’oggi, forniti di voucher garantiti, hanno risalito il Nilo fino ad Assuan, disceso il Missisippi in Showboat, campeggiato sulle rive del Danubio, magari fatto il bagno nel Gange; ma forse non sono mai scesi nell’alveo del fiume di casa. Hanno visto anche fiumi inquinatissimi come lo Jang-tse, e constatato di persona come in tempi di globalizzazione la Cina non si faccia mancare nessun primato. Tutti questi fiumi, generatori ed eponimi di civiltà, attraversano crisi ambientali che potrebbero trascinare con sé territori grandi come continenti insieme con milioni di abitanti: si seccasse il Misa nessuno se ne accorgerebbe. La cosa in realtà è già successa e solo pochi se ne sono accorti. Eppure fino a cinquant’anni fa questo fiume, il nostro piccolo fiume, era ancora al centro della vita rurale e della percezione urbana. Mai stato niente di esaltante, beninteso: la grama letteratura che lo ricorda porta firme anche prestigiose; tutte volte però a sminuirlo. Machiavelli, per esempio, trovandosi a passare per Senigallia durante una missione, dopo un primo fraintendimento in cui gli era parso inaspettatamente grande, ricorda il Misa come “picciol fiume”.
Oppure a criticarlo. Gli stessi cronachisti
settecenteschi, i Mastai, i Siena, i Pesaresi, che più spesso lo citano, lo chiamano però in causa per motivi opposti: o perché non ha acqua sufficiente a tenere sbloccato l’ingresso al molo in tempo di fiera, o perché ne porta giù troppa tutta in una volta, allaga e fa danni dappertutto dove può arrivare. Assai più raramente il Misa riceve una lode per i benefici che silenziosamente nel tempo ci ha voluto dare: quei meandri paciosi hanno portato le sabbie della spiaggia di velluto; lungo le sue sponde c’è sempre stata un buona agricoltura; bevevamo l’acqua dei suoi pozzi vallivi quando ancora non usavamo quella di Gorgovivo; le lavandaie ci lavavano i panni e lungo l’asta a tutt’oggi non c’è un chilometro che non conservi memoria di un mulino ad acqua. Eppure, quasi inconsapevolmente, chi viveva presso le 6
sue sponde mostrava di apprezzarlo: ne fruiva per quello che poteva e lo trattava, diremmo oggi, come una risorsa rinnovabile, rendendone più facile il rinnovamento. A partire dagli anni ’60, con la crisi della mezzadria e l’abbandono delle campagne, il fiume esce dal nostro campo percettivo. Da quello della città era uscito anche prima: probabilmente da quando non si fece più la fiera, rialzati gli argini, costruita la ferrovia. Lo scrittore concittadino Mario Puccini se n’era ben accorto quando, benevolmente, chiedeva alla sua città: “Chi l’ha visto il tuo Misa? Chi, tra tanta gente che ha soggiornato a Senigallia, o v’è stata di passaggio, ha fermato lo sguardo su questo tuo piccolo fiume placido d’estate, ma turbolento nelle stagioni piovose e sempre un poco biondo di fango, come se il suo letto gli sembri troppo stretto e per non soffocare ed esso strappi di continuo alle ripe argilla e terriccio?”. Sono stati questi gli anni della trascuratezza, anni in cui si pensava che il fiume servisse solo per essere attraversato. Abbiamo smesso perfino di farci la festa del Primo Maggio. Le sue acque erano scarse e di cattiva qualità; l’alveo affossato e inselvatichito. Nessuno più nemmeno lo studiava. Nessuno più nemmeno ne parlava. Un rudere naturale. Negli anni ottanta si spesero soldi da un fondo nazionale per l’occupazione: per controllarne le mattane, non per risanarlo o per rinvigorirlo. All’inizio degli anni duemila è possibile individuare nella coscienza civile timidi segnali di un ritrovato interesse nei confronti del fiume. Si comincia almeno a comprendere la sua natura e la natura dei suoi problemi. Soccorse da una nuova sensibilità verso l’ambiente domestico e le sue interdipendenze, e incalzate da obiettivi europei sempre più stringenti, alcune amministrazioni pubbliche, e particolarmente la Provincia, hanno cominciato a sostenere studi e ad avviare provvedimenti per riattivare quel binomio inscindibile che lo considera insieme come natura e come risorsa. E’ così che alcuni giovani professionisti hanno cominciato a studiarlo, a metterne a fuoco le criticità e a individuare possibili soluzioni. Sono nate associazioni che se ne prendono cura con attività volontarie. C’è tantissimo 7
lavoro da fare, che, se visto in una prospettiva di risanamento dell’ambiente sul medio periodo, si rivela anche economicamente produttivo. Un interesse rivolto verso specifici segmenti, come quello della qualità dell’acqua, della quantità del deflusso e della sua regimazione con mezzi appropriati, del controllo delle captazioni, della biologia fluviale, della flora ripariale e dell’habitat faunistico, e infine della fruibilità pubblica, è in primo luogo una risposta consapevole a uno stato di perdurante malattia. Simili conoscenze non erano così indispensabili quando la fisiologia del corpo idrico e insieme la biocenosi del fiume si trovavano in condizioni di equilibrio dinamico, vitale, e riuscivano a compensare da sole ai fattori che potevano destrutturarle. La metafora umana può essere efficace. La respirazione è un atto spontaneo, non volontario. Quando stiamo bene non pensiamo a respirare e tanto meno pensiamo al pneumologo. Succede invece alle persone molto malate di dover dedicare tutte le proprie energie a mettere un respiro dopo l’altro. Il fiume è precisamente a questo punto: la sua natura è stata talmente sopraffatta che non riesce più a rigenerarsi da sola. Ecco perché gli autori di questo studio hanno visto l’avifauna sia come elemento naturale,
sia
come
indicatore
biologico.
Non
diversamente
noi
interpretiamo come sintomo, positivo o negativo, ogni evento che riguarda il malato. Tutta questa rinnovata attenzione non conduce affatto verso specializzazioni erudite e avulse dalla nostra vita quotidiana. Se restituiamo l’acqua al fiume ritroviamo anche il trasporto solido che forma le spiagge. Se risaniamo l’ambiente fluviale, la città che lo accoglie, come anche la campagna, diventano più vivibili e belle. Il fiume non è altro da noi. E’ linfa dell’ambiente in cui viviamo. Risanarlo significa anche risanare il nostro vivere e la nostra idea del vivere. Patrizia Casagrande Presidente Provincia di Ancona Marcello Mariani Assessore all’Ambiente Provincia di Ancona 8
Senigallia viene solitamente associata alla sua Spiaggia di velluto, dimenticando il fiume che l’attraversa e che nel corso dei secoli ha avuto un ruolo importante nello sviluppo della città e nei suoi mutamenti: il fiume Misa. A causa dei ritmi frenetici che la società di oggi ci impone probabilmente nessuno più si ferma ad osservarlo mentre lentamente scorre verso il mare Adriatico; eppure se gli concedessimo solo un po’ del nostro tempo scopriremmo che il nostro fiume è ricco di biodiversità ed ambienti di interesse naturalistico. Pur avendo un percorso lungo pochi chilometri, il fiume Misa attraversa zone estremamente diverse del territorio del comune di Senigallia e nel suo progredire verso il mare, consente lo sviluppo di una diversità biologica a volte inaspettata. Con questa pubblicazione gli Autori intendono portare all’attenzione dei cittadini e degli appassionati l’enorme ricchezza avifaunistica che caratterizza il fiume Misa. Il Comune di Senigallia ha accettato quindi di buon grado di scrivere la prefazione di questo volume, in quanto lo ritiene un utile strumento di divulgazione scientifica e inoltre il suo contenuto può rappresentare un valore aggiunto alla città di Senigallia. Ciò è stato dimostrato con un sostegno che ha reso possibile la stesura della pubblicazione, supportando gli autori con i quali collabora per lo svolgimento di attività a tematiche ambientali. Simone Ceresoni Assessore all’ Urbanistica del Comune di Senigallia Gennaro Campanile Assessore all’Ambiente del Comune di Senigallia
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L’Associazione “Confluenze” di Senigallia ha sempre avuto tra le sue peculiarità la divulgazione e la salvaguardia della natura, operando a stretto contatto con le realtà naturalistiche della città di Senigallia. Dal 1996 opera direttamente lungo il Misa tramite la gestione di un tratto del fiume: qui, ogni primavera, accompagna centinaia di alunni delle scuole di Senigallia e dei dintorni per far conoscere quest’ambiente anche ai più piccoli. Un obiettivo della nostra Associazione è quello di poter estendere questo tipo di attività a tutta l’asta fluviale, partendo dal tratto ricadente all’interno del Comune di Senigallia, fino ad arrivare alla sua sorgente. Quando abbiamo saputo della possibilità di effettuare una ricerca ornitologica del basso corso del fiume Misa, abbiamo appoggiato con entusiasmo l’iniziativa e ci siamo adoperati affinché volgesse al termine nel miglior modo possibile. Abbiamo intravisto in questa ricerca un punto di forza per le nostre attività didattiche e la consideriamo come un primo tassello per la conoscenza più approfondita di questo ecosistema. Giovanni Zampini Presidente Associazione ‘Confluenze’ di Senigallia
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La passione per l’ornitologia ha spinto il nostro Studio ad intraprendere un importante lavoro di ricerca sul campo, concluso con la pubblicazione del presente volume: il libro vuol essere un’istantanea della situazione avifaunistica lungo il basso corso del fiume Misa dal 2006 al 2010. Durante questi quattro anni abbiamo avuto notevoli soddisfazioni; nessuno di noi, infatti, si aspettava di trovare una comunità ornitica così ricca. Se all’inizio qualcuno ci avesse chiesto cosa ci aspettavamo da questa ricerca, sicuramente non ci saremmo nemmeno avvicinati ad ipotizzare i risultati ottenuti. È stata una grande sorpresa censire specie ritenute “inusuali” nel nostro territorio, ma lo è stato ancora di più scoprire che nel corso dei quattro anni la loro era una presenza costante. Le difficoltà maggiori le abbiamo incontrate una volta terminato il lavoro sul campo, quando ci siamo ritrovati una gran mole di dati da analizzare, elaborare e tradurre in informazioni utili alla stesura del volume. Al lavoro non hanno collaborato solamente i soci dello Studio Diatomea, ma anche fotografi naturalisti che ci hanno accompagnato durante le ricerche e che hanno contribuito ad arricchire il testo con splendide fotografie. Il risultato finale è un libro che, con l’ausilio di schede, tabelle, cartine e numerose immagini, vuole essere accessibile a tutti, non solo ai professionisti ma anche ai semplici appassionati. Tutto ciò però non sarebbe stato possibile senza l’interessamento della Provincia di Ancona, del Comune di Senigallia e dell’Associazione “Confluenze” che hanno sostenuto le ricerche e reso possibile la pubblicazione del volume e che quindi meritano un ringraziamento particolare. Buona lettura. Studio Naturalistico Diatomea
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PREMESSA Da un’attenta analisi bibliografica è emersa la scarsità di ricerche o studi a tematiche naturalistiche riguardanti il fiume Misa: gli unici lavori di rilievo, infatti, sono una tesi di laurea (pubblicata dalla Provincia di Ancona) e delle brevi note relative ad una passeggiata effettuata dagli studenti del Liceo Scientifico “E. Medi” di Senigallia. Ultimamente tuttavia si è osservato un maggior interesse nei confronti del fiume Misa che è stato al centro del dibattito di numerosi forum organizzati negli anni scorsi a Senigallia nell’ambito del progetto “Peter Pan” dell’Agenda 21 Locale curata dalla Provincia di Ancona: nei relativi verbali di questi incontri viene evidenziata la carenza di attività di educazione ambientale e di informazioni dal punto di vista naturalistico e ambientale e, non da ultimo, l’estraneità del fiume nel contesto della città e del territorio. Per questo motivo la Provincia di Ancona, con la collaborazione dei Comuni del bacino del Misa, ha attivato il PercorriMisa, progetto volto alla realizzazione di percorsi ciclabili e pedonali ecocompatibili lungo il corso del fiume Misa (Fiacchini, 2004). Da ultimo è stato avviato un progetto di ricerca svolto da giugno 2006 a settembre 2010 (Progetto Avifauna senigalliese: il fiume Misa), di cui questo libro rappresenta la conclusione. Il progetto ha permesso di stilare una check-list delle specie avifaunistiche presenti lungo il basso corso del fiume Misa e definire la qualità ambientale del fiume. Con questo volume si intende far conoscere al pubblico il patrimonio avifaunistico del fiume Misa nel territorio del Comune di Senigallia, il libro vuol essere anche un utile strumento di consultazione per la stesura di progetti di conservazione e gestione delle risorse naturali.
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INTRODUZIONE Perché incentrare uno studio sull’Avifauna? L’avifauna riveste un importante ruolo per valutare la qualità ambientale di un’area. La qualità ambientale viene definita come l’idoneità di una zona ad ospitare una popolazione riproduttrice di una o più specie (Maurer, 1986). È definito come indicatore biologico (o bioindicatore) una specie animale, pianta o fungo che, grazie alle sue caratteristiche, ci permette di valutare la modificazione di un ecosistema. Da numerosi studi effettuati è scaturito che alcune specie di uccelli possono essere utilizzate come indicatori biologici di qualità ambientale: gli uccelli sono infatti condizionati negativamente da numerosi fattori ambientali tra cui l’uso eccessivo di pesticidi, i cambiamenti delle pratiche in agricoltura e lo sviluppo delle colture di tipo estensivo, l’inquinamento atmosferico, la bonifica di zone umide e l’errata gestione delle aree boschive e dei fiumi. Poiché le diverse specie occupano determinati livelli delle catene alimentari, un loro declino può significare un disequilibrio nelle reti trofiche, anche se talvolta le risposte ai disequilibri stessi appaiono di difficile interpretazione.
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1. IL FIUME MISA
Foto di: Mauro Mencarelli - Un ansa del fiume Misa
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1.1 Generalità
Il fiume Misa è ubicato interamente all’interno della Provincia di Ancona, nasce in località San Donnino (Genga) alle pendici del Colle Ameno (793 m.s.l.m.) nel pre-appennino marchigiano e, dopo un percorso di circa 48 km con direzione ovest-est, sfocia nel mare Adriatico all’altezza della città di Senigallia (AN). Il suo bacino, che si estende per 375 kmq, interessa i comuni di Arcevia, Castelcolonna, Castelleone di Suasa, Corinaldo, Monterado, Morro d’Alba, Genga, Ostra, Ostra Vetere, Ripe, Serra de' Conti, Serra san Quirico e Senigallia. In località Brugnetto di Ripe riceve il suo principale affluente, il fiume Nevola, che nasce ai margini della dorsale marchigiana ma più a nord rispetto al Misa. L’85% del bacino del fiume Misa presenta un substrato argilloso poco permeabile mentre la porzione più a monte è caratterizzata da formazioni calcaree. Le condizioni climatiche, la litologia e la morfologia del territorio fanno sì che i due corsi idrici presentino un regime prevalentemente torrentizio, caratterizzato da magre estive e piene invernali in relazione all’andamento delle precipitazioni come, d’altra parte, la maggior parte dei fiumi marchigiani.
1.2 Aspetti climatici
Il clima che caratterizza il basso corso del Misa rientra nel macroclima temperato e presenta i caratteri della regione marchigiana, i cui aspetti vengono influenzati dall’esposizione e dalla conformazione del territorio. L’area di studio ricade nella fascia costiera e collinare della Provincia di Ancona e rientra nel Piano bioclimatico submediterraneo. Durante l’estate si riscontrano frequenti periodi di aridità e semi-aridità soprattutto nei mesi di luglio e agosto, mentre nei restanti periodi dell’anno permane un clima semiumido-umido. Le temperature medie invernali sono di 7°C, mentre quelle estive si aggirano intorno ai 22°C. In inverno si verificano condizioni di gelo in media di 10-20 giorni all’anno e le precipitazioni nevose sono molto rare; annualmente nell’area si calcolano circa 740-800 mm di pioggia.
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1.3 Aspetti vegetazionali
La vegetazione lungo il corso del Misa è tipicamente ripariale, costituita da Salix sp., Populus sp., Roverella (Quercus pubescens), Olmo minore (Ulmus minor), Acero campestre (Acer campestre), Sambuco (Sambucus nigra), Berretta da prete (Euonymus europaeus), Biancospino (Crataegus monogyna), Prugnolo (Prunus spinosa), ecc. Lo stato della vegetazione però risulta alterato: solamente in alcuni tratti limitati si rinviene un grado di conservazione buono; in altre zone, in seguito ai forti interventi antropici, all’aumento delle colture estensive e all’insediamento di aree produttive, è avvenuta una drastica riduzione della vegetazione ripariale spontanea (Fiacchini D., 1999). La presenza di aree alterate favorisce l’insediamento di specie arboree non autoctone a rapida crescita come l’Acacia (Robinia pseudacacia), l’Albero del paradiso (Ailanthus altissima) e di alcune specie di canne (Arundo donax), sottolineando maggiormente la grande frammentazione della vegetazione.
Foto di: Michela Risveglia - Ranuncolo (Ranunculus sp.)
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Foto di: Mauro Mencarelli - Roverella (Quercus pubescens)
Foto di: Niki Morganti - Latte di Gallina (Ornithogalum umbellatum) 17
2. METODI
Foto di: Mauro Mencarelli - Bosco ripariale
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2.1 Metodi di rilevamento
Il progetto ha avuto durata biennale (2006-2008) con inizio e fine nel mese di giugno: ai dati raccolti in questo biennio sono stati aggiunti quelli dei successivi due anni di monitoraggio. Lo studio effettuato ha preso in esame l’Avifauna del basso tratto del fiume Misa compreso nel Comune di Senigallia (AN) per un totale di 14 km di lunghezza e un altitudine compresa tra 0 e 31 m. L’area di studio comprende inoltre zone limitrofe al corso d’acqua come gli ambienti urbani e i coltivi andando ad interessare un’area totale di 950 ha. I dati raccolti in questo biennio sono stati ampliati con quelli raccolti fino a settembre 2010, tramite segnalazioni singole o giornate di monitoraggio predisposte. I rilevamenti si sono svolti in 28 punti georeferenziati di ascolto/osservazione, distanziati di circa 500 m l’uno dall’altro, visitati con cadenza mensile (Immagine 1). Questi punti sono stati scelti grazie all’analisi cartografica utilizzando la C.T.R. (1:10.000) e tramite dei sopralluoghi. Le specie ornitiche sono state rilevate tramite la metodologia del PAI, con soste nei punti di rilevamento di 15-20 minuti. È stata redatta una scheda di rilevamento (Immagine 2) dove vengono indicati i dati di stazione, la cartografia, la tipologia ambientale, il periodo di osservazione e le specie monitorate con il corrispettivo codice PAI. La presenza dei Rapaci notturni è stata verificata, oltre che all’ascolto e all’osservazione, anche tramite le risposte al playback. Per le specie nidificanti è stata indicata una categoria di nidificazione (certa, probabile e possibile) in base al comportamento dell’animale:
•
Nidificazione certa - Osservazione del nido con uova/pulli, giovani, adulti con trasporto imbeccate e materiale per il nido.
•
Nidificazione probabile - Osservazione dell’uccello in canto, comportamento territoriale, parata nuziale.
•
Nidificazione possibile - Osservazione della specie in stagione e habitat idonei per la riproduzione.
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I rilevamenti sono stati effettuati con binocoli 7x50, 8x50, registratori portatili e attrezzature fotografiche. Al progetto hanno partecipato tre rilevatori: Mauro Mencarelli, Niki Morganti e Francesca Morici. Hanno collaborato saltuariamente: Antonio Barnoffi, Mauro Furlani, Francesca Portavia, Michela Risveglia.
Immagine 1: i 28 punti di monitoraggio 20
Immagine 2: Scheda di rilevamento
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2.2 Elaborazione cartografica Attraverso il programma gvSIG sono state realizzate delle mappe: • I 28 punti di monitoraggio: il tratto di fiume monitorato con indicati i 28 punti scelti per i rilevamenti (Immagine 1); • Mappa della frequenza specifica: per ogni punto è stato calcolato il numero massimo di specie rilevato (Immagine 3); • Mappa specie specifica: nelle schede delle singole specie è stata realizzata una mappa di distribuzione che mostra il numero di avvistamenti.
2.3 Caratterizzazione degli habitat
Esclusa la zona cittadina, il porto e il tratto litoraneo limitrofo, il territorio del fiume Misa è caratterizzato da residue fasce boscate ripariali a Salix alba, S. purpurea, S. eleagnos, Populus alba e P. nigra con presenza di specie alloctone invasive come Robinia pseudoacacia e Ailanthus altissima, mentre nelle aree attigue si trovano aree agricole spesso monoculturali. Per effettuare la caratterizzazione degli habitat di ogni singolo punto di monitoraggio, è stato utilizzato il programma GIS gvSIG: al dwg del Comune di Senigallia, contenente informazioni sull’uso del suolo, sono stati sovrapposti i punti di monitoraggio/ascolto per ognuno dei quali è stata tracciata un’area circolare di raggio 100 mt; in questo modo è stato quindi possibile risalire alle tipologie ambientali presenti in ogni singolo punto. Nelle 28 aree identificate sono state individuate sei differenti tipologie di habitat, divise nei seguenti gruppi: Mare: porzione di mare in prossimità del porto; Spiaggia: tratto di arenile nell’area limitrofa al porto; Urbano: zona che include le unità abitative, i fabbricati e le infrastrutture; Verde urbano: giardini attrezzati a fruizione pubblica; Fiume: area compresa tra gli argini esterni del Misa; Area umida: area di ridotte dimensioni in cui è costante la presenza di acqua come una peschiera o un laghetto utilizzato a scopo venatorio.
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La caratterizzazione degli habitat nei singoli punti è di seguito rappresentata: Punto 1: PORTO Numero specie rilevate: 46
Punto 2: CENTRO STORICO Numero specie rilevate: 38
Punto 3: CENTRO STORICO Numero specie rilevate: 46
Punto 4: STRADONE MISA Numero specie rilevate: 64
Punto 5: BORGO COLTELLONE Numero specie rilevate: 61
Punto 6: BORGO MOLINO Numero specie rilevate: 62
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Punto 7: BORGO BICCHIA Numero specie rilevate: 67
Punto 8: BORGO BICCHIA Numero specie rilevate: 59
Punto 9: BORGO CATENA Numero specie rilevate: 71
Punto 10: BORGO CATENA Numero specie rilevate: 60
Punto 11: CANNELLA Numero specie rilevate: 60
Punto 12: BORGO PASSERA Numero specie rilevate: 67
24
Punto 13: BORGO PASSERA Numero specie rilevate: 70
Punto 14: VALLONE Numero specie rilevate: 69
Punto 15: VALLONE Numero specie rilevate: 56
Punto 16: MARAZZANA Numero specie rilevate: 62
Punto 17: VALLONE Numero specie rilevate: 56
Punto 18: MARAZZANA Numero specie rilevate: 55
25
Punto 19: MARAZZANA Numero specie rilevate: 59
Punto 20: VALLONE Numero specie rilevate: 64
Punto 21: VALLONE Numero specie rilevate: 61
Punto 22: BETTOLELLE Numero specie rilevate: 66
Punto 23: BETTOLELLE Numero specie rilevate: 64
Punto 24: BETTOLELLE Numero specie rilevate: 51
26
Punto 25: BETTOLELLE Numero specie rilevate: 55
Punto 26: BRUGNETTO Numero specie rilevate: 65
Punto 27: BRUGNETTO Numero specie rilevate: 60
Punto 28: BRUGNETTO Numero specie rilevate: 79
27
3. SINTESI DEI RISULTATI
Foto di: Mauro Mencarelli – Gallinella d’acqua (Gallinula chloropus)
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3.1 Risultati
Da giugno 2006 a settembre 2010 sono state effettuate 393 giornate di lavoro comprendenti quasi tutte le fasce orarie della giornata. Con i dati raccolti è stato possibile redigere un database di 11.775 dati. Il database comprende le specie rilevate durante i monitoraggi effettuati mensilmente e le segnalazioni al di fuori delle giornate predisposte per le uscite. La checklist conta 144 specie di cui 72 passeriformi. Le specie nidificanti sono 70 e rappresentano il 55,5% delle specie nidificanti nella Regione Marche (126 specie - Giacchini, 2007) e il 28% delle specie nidificanti in Italia (250 specie - Brichetti e Massa, 1998). La ricchezza specifica, ovvero il numero di specie rilevate nei diversi punti, va da un minimo di 38 specie nel punto 2, ad un massimo di 79 specie nel punto 28; tendenzialmente il numero di specie aumenta sensibilmente a partire dal punto 3 (Immagine 3 e vedi par. 2.3 caratterizzazione degli habitat). Delle 144, 33 sono le specie che rientrano nell’Allegato I della Direttiva 79/409/CEE “Uccelli”: Marangone minore, Tarabuso, Tarabusino, Nitticora, Garzetta, Airone bianco maggiore, Airone rosso, Falco pecchiaiolo, Nibbio bruno, Falco di palude, Albanella minore, Falco pescatore, Falco cuculo, Falco pellegrino, Starna, Schiribilla, Gru, Fratino, Piviere dorato, Piovanello pancianera, Piro piro boschereccio, Gabbiano corallino, Gabbianello, Sterna comune, Mignattino comune, Martin Pescatore, Calandrella, Tottavilla, Pispola, Forapaglie castagnolo, Averla piccola, Averla cenerina, Ortolano. Tra queste Tarabusino, Martin pescatore, Averla piccola e Ortolano sono nidificanti.
3.2 Chek-list
L’elenco delle specie descritte segue la chek-list stilata da Brichetti e Massa degli Uccelli italiani (1998). Nella seguente check-list sono state indicate le specie monitorate, il codice EURING e la fenologia.
29
LEGENDA FENOLOGIA: S: stanziale; B: nidificante; M: migratrice; E: estivante; W: svernante; Reg: regolare; Irr: irregolare; R: ripopolamento. 04850 Pluvialis apricaria (Mirr) 04930 Vanellus vanellus (Mreg,W) 05090 Calidris ferruginea (Mreg) 05120 Calidris alpina (Mreg) 05180 Lymnocryptes minimus (Mirr) 05190 Gallinago gallinago (Mreg,W) 05530 Tringa ochropus (Mreg) 05540 Tringa glareola (Mirr) 05560 Actitis hypoleucos (Mreg,B,W) 05750 Larus melanocephalus (Mreg,W) 05780 Larus minutus (Mirr,Eirr) 05820 Larus ridibundus (S,E,Mreg,W) 05900 Larus canus (Mreg,W) 05926 Larus michaellis (S,E,Mreg,W) 06150 Sterna hirundo (Mirr) 06270 Chlidonias niger (Mirr) 06650 Columba livia var. domestica (SB) 06700 Columba palumbus (Mreg) 06840 Streptotelia decaocto (SB) 06870 Streptotelia turtur (Mreg,B) 07240 Cuculus canorus (Mirr,B?) 07350 Tyto alba (SB?) 07390 Otus scops (Mreg,B) 07570 Athene noctua (SB?) 07610 Strix aluco (Mirr) 07670 Asio otus (SB) 07950 Apus apus (Mreg,B) 08310 Alcedo atthis (SB,Mreg,W) 08400 Merops apiaster (Mreg,B) 08460 Upupa epops (Mreg,B) 08480 Jinx torquilla (Mreg,B) 08560 Picus viridis (Mirr) 08760 Dendrocopos major (SB,Mreg,W) 08870 Dendrocopos minor (SB) 09680 Calandrella brachydactyla (Mirr) 09740 Lullula arborea (Mirr) 09760 Alauda arvensis (Mreg,B?,W) 09810 Riparia riparia (Mirr)
00070 Tachybaptus ruficollis (Mreg,B?,W) 00090 Podiceps cristatus (Mreg,W) 00120 Podiceps nigricollis (Mreg,W) 00710 Morus bassanus (Mirr) 00720 Phalacrocorax carbo (Mreg,W) 00820 Phalacrocorax pygmaeus (Mirr) 00950 Botaurus stellaris (Mirr) 00980 Ixobrychus minutus (Mreg,B?) 01040 Nycticorax nycticorax (Mreg,E) 01110 Bubulcus ibis (Mirr,Wirr) 01190 Egretta garzetta (Mreg,E) 01210 Casmerodius albus (Mirr) 01220 Ardea cinerea (S,Mreg,W, E) 01240 Ardea purpurea (Mirr) 01610 Anser anser (Mirr) 01840 Anas crecca (Mirr) 01860 Anas platyrhynchos (Mreg,B?) 01910 Anas querquedula (Mirr) 02310 Pernis apivorus (Mreg) 02380 Milvus migrans (Mirr) 02600 Circus aeruginosus (Mreg) 02630 Circus pygargus (Mreg) 02690 Accipiter nisus (B?,Mreg,W) 02870 Buteo buteo (SB,Mreg,W) 03010 Pandion haliaetus (Mirr) 03040 Falco tinnunculus (SB,Mreg,W) 03070 Falco vespertinus (Mirr) 03100 Falco subbuteo (Mirr) 03200 Falco peregrinus (Mreg) 03670 Perdix perdix (Mirr,R) 03700 Coturnix coturnix (Mreg,B) 03940 Phasianus colchicus (SB,R) 04100 Porzana parva (Mirr) 04240 Gallinula chloropus (SB,Mreg,W) 04290 Fulica atra (Mreg,W) 04330 Grus grus (Mirr) 04690 Charadrius dubius (Mreg,B) 04770 Charadrius alexandrinus (Mirr) 30
09920 Hirundo rustica (Mreg,B) 09950 Delichon urbicum (Mreg,B) 10110 Anthus pratensis (Mreg,W) 10170 Motacilla flava (Mreg,B) 10190 Motacilla cinerea (SB,Mreg,W) 10200 Motacilla alba (SB) 10660 Troglodytes troglodytes (SB) 10840 Prunella modularis (Mreg,W) 10990 Erithacus rubecola (SB,Mreg,W) 11040 Luscinia megarhynchos (Mreg,B) 11210 Phoenicurus ochruros (SB,Mreg,W) 11220 Phoenicurus phoenicurus (Mreg,B) 11370 Saxicola rubetra (Mirr) 11390 Saxicola torquata (SB) 11460 Oenanthe oenanthe (Mreg) 11870 Turdus merula (SB) 11980 Turdus pilaris (Mreg,Wirr) 12000 Turdus philomelos (SB,Mreg,W) 12010 Turdus iliacus (Mreg,W) 12020 Turdus viscivorus (SB,Mreg,W) 12200 Cettia cetti (SB) 12260 Cisticola juncidis (SB,Mreg,W) 12410 Acrocephalus melanopogon (Mirr) 12430 Acrocephalus schoenobaenus (Mirr) 12510 Acrocephalus scirpaceus (Mreg,B) 12600 Hippolais polyglotta (Mreg,B) 12650 Sylvia cantillans (Mirr) 12670 Sylvia melanocephala SB,Mreg,W) 12750 Sylvia communis (Mreg) 12760 Sylvia borin (Mreg) 12770 Sylvia atricapilla (SB) 13080 Phylloscopus sibilatrix (Mreg) 13110 Phylloscopus collybita (SB,Mreg,W) 13140 Regulus regulus (Mirr,Wirr) 13150 Regulus ignicapilla (Mirr,B?)
13350 Muscicapa striata (Mreg,B) 13490 Ficedula hypoleuca (Mreg) 14370 Aegithalos caudatus (SB) 14610 Parus ater (Mirr) 14620 Parus caeruleus (SB) 14640 Parus major (SB) 14790 Sitta europea (SB) 14870 Certhia brachydactyla (SB) 14900 Remiz pendulinus (SB,Mreg,W) 15080 Oriolus oriolus (Mreg,B) 5150 Lanius collurio (Mreg,B) 15190 Lanius minor (Mirr) 15390 Garrulus glandarius (Mirr) 15490 Pica pica (SB) 15600 Corvus monedula (SB) 15670 Corvus corone cornix (SB) 15820 Sturnus vulgaris (SB,Mreg) 15912 Passer domesticus italiae (SB,Mreg) 15920 Passer hispaniolensis (Mirr) 15980 Passer montanus (SB,Mreg) 16360 Fringilla coelebs (SB,Mreg,W) 16380 Fringilla montifringilla (Mreg) 16400 Serinus serinus (SB,Mreg,W) 16490 Carduelis chloris (SB,Mreg,W) 16530 Carduelis carduelis (SB,Mreg,W) 16540 Carduelis spinus (Mreg,Wirr) 16600 Carduelis cannabina (Mreg) 18570 Emberiza citrinella (Mreg,B?) 18580 Emberiza cirlus (SB,Mreg,W) 18600 Emberiza cia (Mirr) 18660 Emberiza hortulana (Mreg,B?) 18770 Emberiza schoeniclus (Mreg,W) 18820 Miliaria calandra (Mreg,B?)
3.3 Frequenze delle specie nei punti di monitoraggio La tabella propone un valore di distribuzione delle singole specie attraverso l’indicazione del numero totale dei punti occupati e le relative frequenze di rilevamento in ordine decrescente.
31
Le specie rilevate in tutti i punti (100%) sono 13 che risultano essere anche le specie più comuni; 33 specie delle 144 sono invece state rilevate solamente in un solo punto di monitoraggio (3,6%). Specie
N. Punti
%
Balestruccio Ballerina bianca Capinera Cardellino Cinciallegra Fringuello Merlo Passera d'Italia Pettirosso Rondone Tortora dal collare Verdone Verzellino Ballerina gialla Cinciarella Codibugnolo Cornacchia grigia Lui' piccolo Passera mattugia Rondine Scricciolo Storno Usignolo di fiume Airone cenerino Martin pescatore Passera scopaiola Poiana Tortora selvatica Beccamoschino Cutrettola Gallinella d'acqua Usignolo Zigolo nero Codirosso spazzacamino Gruccione Torcicollo Averla piccola Pigliamosche
28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 28 27 27 27 27 27 27 27 27 27 27 26 26 26 26 26 25 25 25 25 25 24 24 24 23 23
100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 96,4 96,4 96,4 96,4 96,4 96,4 96,4 96,4 96,4 96,4 92,9 92,9 92,9 92,9 92,9 89,3 89,3 89,3 89,3 89,3 85,7 85,7 85,7 82,1 82,1
32
Rampichino Corriere piccolo Gheppio Gabbiano reale Piro piro piccolo Rigogolo Saltimpalo Gabbiano comune Occhiocotto Picchio muratore Gazza Picchio rosso maggiore Tordo bottaccio Canapino comune Fagiano comune Tordela Upupa Allodola Codirosso comune Garzetta Pendolino Tordo sassello Cannaiola comune Nitticora Colombo di città Picchio rosso minore Taccola Tuffetto Beccafico Civetta Falco di palude Gufo comune Migliarino di palude Sparviere Strillozzo Colombaccio Ortolano Quaglia comune Airone bianco maggiore Airone rosso Assiolo Barbagianni Beccaccino
23 22 22 21 21 21 21 20 20 20 19 19 19 18 18 18 17 16 16 16 14 14 13 13 13 11 11 8 7 7 7 7 7 7 7 6 6 5 4 4 4 4 4 33
82,1 78,6 78,6 75,0 75,0 75,0 75,0 71,4 71,4 71,4 67,9 67,9 67,9 64,3 64,3 64,3 60,7 57,1 57,1 57,1 50,0 50,0 46,4 46,4 46,4 39,3 39,3 28,6 25,0 25,0 25,0 25,0 25,0 25,0 25,0 21,4 21,4 17,9 14,3 14,3 14,3 14,3 14,3
Cuculo Germano reale Ghiandaia Piro piro culbianco Pispola Regolo Albanella minore Balia nera Cesena Falco pecchiaiolo Fanello Lui' verde Sterpazzola Stiaccino Svasso maggiore Tarabusino Zigolo giallo Cormorano Fiorrancino Folaga Forapaglie castagnolo Frullino Lodolaio Marangone minore Pavoncella Peppola Picchio verde Piro piro boschereccio Sterpazzolina Svasso piccolo Airone guardabuoi Allocco Alzavola Averla cenerina Calandrella Cincia mora Culbianco Falco cuculo Falco pellegrino Falco pescatore Forapaglie comune Fratino Gabbianello
4 4 4 4 4 4 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 34
14,3 14,3 14,3 14,3 14,3 14,3 10,7 10,7 10,7 10,7 10,7 10,7 10,7 10,7 10,7 10,7 10,7 7,1 7,1 7,1 7,1 7,1 7,1 7,1 7,1 7,1 7,1 7,1 7,1 7,1 3,6 3,6 3,6 3,6 3,6 3,6 3,6 3,6 3,6 3,6 3,6 3,6 3,6
Gabbiano corallino Gavina Gru Lucherino Marzaiola Mignattino comune Oca selvatica Passera sarda Piovanello comune Piovanello pancianera Piviere dorato Schiribilla Starna Sterna comune Sula Tarabuso Topino Tottavilla Zigolo muciatto Nibbio bruno
1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1
3,6 3,6 3,6 3,6 3,6 3,6 3,6 3,6 3,6 3,6 3,6 3,6 3,6 3,6 3,6 3,6 3,6 3,6 3,6 3,6
3.4. Considerazioni conclusive
Il numero totale di specie rilevate è stato considerevole, 144, tra cui 33 di importanza comunitaria. Le aree con ricchezza più elevata (67-79 specie) sono le zone interne, in cui il disturbo antropico è limitato esclusivamente alle coltivazioni estensive nei dintorni del fiume, che mantiene comunque un buon grado di naturalità. Le aree che presentano una ricchezza minore (max 38 specie) sono quelle cittadine e le aree periurbane, aree che risentono molto dell’elevata antropizzazione del territorio e che di conseguenza offrono riparo a un numero minore di specie (Immagine 3). La presenza di specie bioindicatrici ha evidenziato come il fiume presenti alcune aree di discreta qualità ambientale: l’habitat ripariale risulta di importanza strategica per la comunità ornitica, che qui trova riparo, cibo e habitat idonei alla nidificazione; riveste inoltre la funzione di corridoio ecologico che collega la montagna con il mare.
35
38 - 53
Immagine 3: Mappa della frequenza specifica
36
Foto di: Mauro Mencarelli – Punto 28: area con ricchezza specifica più alta (79 specie)
Foto di: Mauro Mencarelli – Punto 2: area con ricchezza specifica più bassa (38 specie)
37
4. L’AVIFAUNA DEL BASSO CORSO DEL FIUME MISA
Foto di: Mauro Mencarelli – Gheppio (Falco tinnunculus) 38
4.1 Come leggere le schede
Nelle schede vengono analizzate le specie singolarmente; per una facile lettura è bene tenere presente che in ogni scheda vengono indicati (Immagine 4): Nome della specie e nome scientifico
Foto della specie
Mappa di distribuzione
Fenologia e presenza durante l’anno
Immagine 4: A titolo di esempio, una delle 144 schede
39
•
La corologia, ossia la distribuzione geografica della specie; si rimanda
a pagina 189 per la spiegazione delle singole corologie.
•
La mappa di distribuzione indica la distribuzione della specie nei 28
punti e nella legenda viene indicato il numero di avvistamenti, ossia il numero delle volte che la specie è stata osservata in quel punto.
•
La fenologia* viene indicata con delle lettere: S: stanziale; B:
nidificante; M: migratrice; E: estivante; W: svernante; Reg: regolare; Irr: irregolare; *: accidentale; ?: status incerto; R: ripopolamento. Nella tabella vengono indicati i 12 mesi: ad ogni mese corrisponde un colore relativo alla fenologia associata alla specie in questione. È necessario tenere presente, per evitare di male interpretare la tabella, che La categoria fenologica mensile è indicata in una tabella dove le diverse fenologie sono state indicate con colori diversi: s
Stanziale
S
Specie presente tutto l’anno
Nidificante
B
Specie che porta a termine la riproduzione
Migratrice
M
Estivante
E
Specie che transita in un territorio senza nidificare o svernare Specie presente nel periodo di nidificazione ma che non si riproduce
Svernante
W
Specie che passa l’inverno in un determinato territorio ripartendo in primavera
Accidentale A
Specie avvistata in maniera occasionale
Per poter interpretare in modo corretto la tabella delle fenologie è necessario tenere presente che le fenologie delle specie sono state definite in base ai dati raccolti. * La fenologia si occupa dello studio dei fenomeni legati agli esseri viventi in relazione ai cambiamenti stagionali: indica lo status della specie riferita al territorio.
4.2 Le schede delle singole specie
Di seguito sono riportate le schede delle singole specie. Le schede non sono disposte in ordine alfabetico, ma seguono la chek-list stilata da Brichetti e Massa degli Uccelli italiani (1998).
40
TUFFETTO Tachybaptus ruficollis (Pallas, 1764) Corologia Specie politipica a distribuzione paleartico-paleotropicale-australasiana. Descrizione generale L: 23-29 cm. È il più piccolo degli svassi italiani. Nidifica in zone umide d’acqua dolce, naturali o artificiali, anche non molto estese, ricoperte in parte da cannucce e tife. Durante il periodo invernale predilige le foci dei fiumi, lagune e paludi di acqua salmastra. Il piumaggio è di colore uniforme nero, con il collo rossastro in primavera e bruno-grigiastro in inverno. A differenza degli svassi non presenta ciuffi sul capo. Il richiamo è un trillo acuto molto veloce.
Foto di: Michela Risveglia
qualche individuo è stato osservato durante il periodo di nidificazione all’interno di laghetti delle zone più interne. Conservazione A livello europeo la popolazione nidificante presenta un trend positivo e lo stato di conservazione è definito sicuro. In Italia la popolazione è stabile, con fluttuazioni locali. A livello provinciale e locale la specie è influenzata negativamente dall’alterazione degli habitat acquatici e dagli sfalci della vegetazione in periodo riproduttivo.
Distribuzione e tipologia di ambienti frequentati Il maggior numero di avvistamenti avviene all’interno del tratto cittadino nel periodo invernale, anche se
Categorie di tutela • Convenzione di Berna Allegato II Fenologia M reg, B?, W
Mesi 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 ? ? ? ? ?
Nidificante Migratrice Svernante 41
SVASSO MAGGIORE Podiceps cristatus (Linnaeus, 1758) Corologia Specie politipica a distribuzione paleartico-paleotropicale-australasiana. Descrizione generale L: 46-51 cm; WS: 59-73 cm. È il più grande tra gli svassi. Predilige zone umide di acqua dolce naturali o artificiali, con modesta quantità di vegetazione. Presenta corpo chiaro con collo tenuto in posizione eretta. Durante la stagione riproduttiva ha lunghi ciuffi neri sul capo e ampi ciuffi auricolari rosso-castani. Non c’è dimorfismo sessuale. La danza di corteggiamento è assai complessa: avviene in posizione eretta con scuotimento del capo, a volte con alghe nel becco. Termina con la danza del pinguino.
Foto di: Michela Risveglia
no all’interno del porto di Senigallia e anche nella porzione cittadina del fiume Misa. Conservazione A livello Europeo la popolazione presenta un trend positivo ed è stata valutata come sicura. Anche in Italia si è osservato questo trend.
Distribuzione e tipologia di ambienti frequentati È un visitatore invernale abitudinale. Numerosi avvistamenti avvengo-
Categorie di tutela / Fenologia M reg, W
Mesi 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12
Migratrice Svernante 42
SVASSO PICCOLO Podiceps nigricollis (Brehm, 1831) Corologia Specie politipica a distribuzione subcosmopolita. Descrizione generale L: 23-29 cm. Predilige zone costiere di acqua dolce naturali o artificiali, con modesta quantità di vegetazione. In estate presenta dei caratteristici ciuffi auricolari; in inverno il piumaggio presenta tonalità grigie ed è ben visibile il rosso dell’occhio. Il becco è leggermente rivolto all’insù. Si può confondere con lo Svasso cornuto. Il richiamo è un rauco fischio lamentoso.
Foto di: Mauro Mencarelli
Conservazione A livello europeo lo stato di conservazione della specie è considerato sicuro. In Italia è diffusa in modo uniforme con prevalenza nei settori costieri, in particolare lungo l’Adriatico: è la seconda specie più abbondante tra gli svassi italiani. Nelle Marche è svernante regolare, fenologia che si riscontra anche nel tratto di fiume in esame.
Distribuzione e tipologia di ambienti frequentati È un visitatore invernale abitudinale. Si può osservare insieme allo Svasso maggiore e, come per questo, il maggior numero di avvistamenti avviene all’interno del porto di Senigallia e lungo il tratto urbano del fiume Misa.
Categorie di tutela • Lista Rossa d’Italia Categoria NE • Convenzione di Berna Allegato II Fenologia M reg, W
Mesi 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12
Migratrice Svernante 43
SULA Morus bassanus (Linnaeus, 1758) Corologia Specie monotipica a distribuzione boreoanfiatlantica. Descrizione generale L: 92 cm; apertura alare 175 cm. Nidifica in grandi colonie su scogliere inaccessibili soprattutto sulle isole delle coste atlantiche. Sverna in mare aperto e occasionalmente si spinge sulle coste e nell’entroterra. Presenta testa giallastra, ali e coda lunghe ed appuntite. Gli immaturi sono bruni e macchiettati. In migrazione vola spesso in formazioni lineari.
Foto di: Giulietto Giulivi
zione sicuro. Categorie di tutela / Fenologia M irr
Distribuzione e tipologia di ambienti frequentati Nell’area di studio è stata segnalata una sola volta all’interno del porto canale di Senigallia. Conservazione A livello europeo la specie è considerata con uno status di conserva-
Mesi 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12
Migratrice
44
CORMORANO Phalacrocorax carbo (Linnaeus, 1758) Corologia Specie politipica a distribuzione subcosmopolita. Descrizione generale L: 77-94 cm; WS: 121-149 cm. È presente sia lungo le coste che nell’entroterra; per la nidificazione predilige boschetti vicini alle acque interne, spesso insieme agli aironi. Grande e scuro, in primavera presenta gola, guance e cosce bianche. In inverno è interamente nero, e può essere confuso con il Marangone dal ciuffo. Ottimo pescatore, nuota con il corpo quasi immerso in acqua e compie lunghe immersioni. Può rimanere a lungo posato in posizione eretta su scogli o altri posatoi, con le ali aperte per asciugarle. Il volo è battente a pochi metri dalla superficie dell’acqua.
Foto di: Mauro Mencarelli
le. Numerosi avvistamenti avvengono all’interno del porto di Senigallia, sulle barriere frangiflutto o in volo nella porzione terminale del fiume, nel tratto cittadino. Conservazione A livello Europeo la popolazione presenta un trend positivo ed è stata valutata come sicura. Categorie di tutela • Lista Rossa d’Italia Categoria EN Fenologia M reg, W
Distribuzione e tipologia di ambienti frequentati È un visitatore invernale abitudina-
Mesi 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12
Migratrice Svernante 45
MARANGONE MINORE Phalacrocorax pygmeus (Pallas, 1773) Corologia Specie politipica a distribuzione subcosmopolita. Descrizione generale L: 44-55 cm; WS: 75-90 cm. Predilige zone paludose, ruscelli e stagni; per la nidificazione sceglie i boschetti vicini alle acque interne, spesso insieme agli aironi. Si può confondere con il Cormorano ma presenta dimensioni inferiori, becco più piccolo e coda più pronunciata. Ottimo pescatore, cerca le sue prede anche nei ruscelli e negli stagni fuori delle zone paludose. Può rimanere a lungo posato in posizione eretta su scogli o altri posatoi, con le ali aperte per asciugarle. Il volo è battente e intercalato con planate.
Foto di: Michela Risveglia
zione post-riproduttiva e in inverno. Gli avvistamenti avvengono all’interno del porto canale e nelle porzioni interne del fiume Misa. Conservazione In Europa la specie ha avuto una forte decrescita a cui è seguito un aumento: lo status di conservazione al momento è definito sicuro.
Distribuzione e tipologia di ambienti frequentati La distribuzione lungo il Misa è molto variabile: si osserva in migra-
Categorie di tutela • Direttiva CEE “Uccelli” Allegato I • Legge 157/92 • Convenzione di Berna Allegato II • Convenzione di Bonn Allegato II • Lista Rossa d’Italia Categoria NE • SPEC 1 Fenologia M irr
Mesi 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12
Migratrice
46
TARABUSO Botaurus stellaris (Linnaeus. 1758) Corologia Specie politipica a distribuzione euroasiatica. Descrizione generale L: 75 cm. Poligamo. Nidifica in zone paludose d’acqua dolce caratterizzate da folta vegetazione, in particolare in canneti intercalati a specchi aperti. Nel periodo di svernamento può frequentare una maggiore varietà di spazi umidi. Presenta piumaggio bruno, se allarmato si immobilizza per mimetizzarsi tra le canne tendendo collo e becco verso l’alto. Tipico il richiamo emesso dal maschio simile ad un soffio in una bottiglia vuota.
Foto di: Roberto Ceccucci
Conservazione A livello europeo ha subito in passato una notevole flessione della popolazione, con successive fluttuazioni senza però avere recuperato i numeri precedenti al declino. In Italia la popolazione nidificante è stimata intorno a 70 coppie. Categorie di tutela • Direttiva CEE “Uccelli” Allegato I • Legge 157/92 • Convenzione di Berna Allegato II • Convenzione di Bonn Allegato II • Lista Rossa d’Italia Categoria EN • SPEC 3
Distribuzione e tipologia di ambienti frequentati Nell’area di studio la specie è stata segnalata una sola volta in un canneto in un’area prossima al fiume.
Fenologia M irr
Mesi 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12
Migratrice
47
TARABUSINO Ixobrychus minutus (Linnaeus, 1766) Corologia Specie politipica a distribuzione paleartico-paleotropicale-australasiana. Descrizione generale L: 33-38 cm; WS: 49-58 cm. Si rinviene in folti canneti anche di ridotte dimensioni, fragmiteti misti a cespugli e bassa vegetazione arborea. Predilige zone umide artificiali o naturali, fiumi e canali. Si mimetizza immobilizzandosi con il collo eretto. In caso di pericolo non vola ma corre. Il maschio ha dorso nero e macchie bianche a camoscio; la femmina ha striature sul dorso, macchie alari più sporche e petto maggiormente striato. Il volo è caratterizzato da veloci colpi d’ala e lunghe planate: si osserva di solito in volo sopra i canneti. Il richiamo riproduttivo è un basso verso ripetuto ogni 2-3 secondi.
Foto di: Michela Risveglia
quenta i canneti lungo gli argini del fiume. È stato osservato più di una volta in periodo riproduttivo in località Marazzana, ma non ne è stata accertata la nidificazione. Conservazione Lo stato di conservazione europeo non è buono, con un forte trend negativo registrato tra il 1970 e il 1990 e che ancora non è stato recuperato. I fattori di rischio a livello locale sono i continui interventi antropici di consolidamento degli argini dei fiumi, i quali distruggono i siti riproduttivi della specie.
Distribuzione e tipologia di ambienti frequentati Migratore primaverile regolare, fre-
Categorie di tutela • Direttiva CEE “Uccelli” Allegato I • Convenzione di Berna Allegato II • Convenzione di Bonn Allegato II • Lista Rossa d’Italia Categoria LR • SPEC 3 Fenologia M reg, B? Mesi 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 ? ?
Nidificante Migratrice
48
NITTICORA Nycticorax nycticorax (Linnaeus, 1758) Corologia Specie politipica a distribuzione subcosmopolita. Descrizione generale L: 58-65 cm; WS: 90-100 cm. Frequenta le zone palustri ed i grandi corsi d’acqua, in coabitazione con altri ardeidi. Per la nidificazione utilizza alberi ad alto fusto (pioppi e salici). L’adulto ha livrea nera, grigia e bianca, con piedi e zampe gialle. Si rinviene principalmente all’alba e al tramonto quando si sposta nelle zone di alimentazione. Durante il volo tiene il corpo inarcato e becco rivolto leggermente verso il basso, i battiti d’ala sono lenti.
Foto di: Michela Risveglia
nidificazione ubicati lungo altri fiumi delle Marche. La specie può nidificare anche al suolo nascosta tra le canne, e non è da escludere una nidificazione lungo il fiume Misa, anche se ancora non è stata accertata.
Distribuzione e tipologia di ambienti frequentati Si trova lungo la maggior parte del corso del fiume, nei canneti o posata sulla vegetazione ripariale. La presenza di individui giovani è dovuta alla dispersione post-riproduttiva dai siti di
Conservazione A livello europeo è stata registrata in passato una notevole flessione della popolazione, con successive fluttuazioni senza però avere recuperato i numeri precedenti al declino. A livello locale la specie risente della distruzione dei siti di riproduzione e della competizione con altri ardeidi. Categorie di tutela • Direttiva CEE “Uccelli” Allegato I • Convenzione di Berna Allegato II • SPEC 3 Fenologia M reg, E Mesi 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12
Estivante Migratrice
49
AIRONE GUARDABUOI Bubulcus ibis (Linnaeus, 1758) Corologia Specie politipica a distribuzione sub -cosmopolita. Descrizione generale L: 45-52 cm; WS: 82-95 cm. Generalmente predilige zone asciutte con presenza di boschi di Ontano, Pioppo, Salice e boschi misti. Per l’alimentazione si reca a gruppi sui campi coltivati o in paludi prosciugate, spesso a seguito del bestiame. Il piumaggio sembra completamente bianco, ma è in realtà provvisto di un colore nocciola nel vertice, nella gola e in parte del dorso; le zampe sono rossicce e gialle. In volo il collo è più disteso rispetto alla Garzetta e il becco è rivolto all’insù.
Foto di: Stefano Fagiolo
un’area a coltivo nelle prossime vicinanze del fiume. Altre osservazioni sono state effettuate nei mesi invernali, ma non in maniera continuativa. Conservazione In Europa è stato registrato un forte aumento. Lo stesso trend si è riscontrato in Italia con un aumento degli individui nidificanti e svernanti negli ultimi anni.
Distribuzione e tipologia di ambienti frequentati L’osservazione più numerosa è stata effettuata nel mese di febbraio 2009: 12 individui in alimentazione in
Categorie di tutela • Convenzione di Berna Allegato II • Lista Rossa d’Italia Categoria VU Fenologia M irr; W irr
Mesi 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12
Migratrice Svernante 50
GARZETTA Egretta garzetta (Linnaeus, 1766) Corologia Specie politipica a distribuzione paleartico-paleotropicale-australasiana. Descrizione generale L: 55-65; WS: 88-106 cm. Gli habitat selezionati dalla specie sono strettamente collegati alla presenza di zone umide. Nidifica in grandi colonie in boschi idrofili, utilizzando alberi di medio fusto come ontani e salici, e in boschetti circondati da risaie o altre zone umide. Il piumaggio è bianco, becco nero, zampe nere e piedi gialli. Durante la stagione estiva la specie è provvista di una lunga cresta e scapolari allungate. Cattura le prede restando immobile nell’acqua o avanzando furtivamente.
Foto di: Michela Risveglia
individui in alimentazione. Si osserva lungo quasi tutto il tratto del fiume, compresa la porzione cittadina, spesso immobile nell’acqua bassa mentre pesca. Conservazione In Europa è una specie in incremento, soprattutto nei paesi mediterranei ed è quindi considerata con stato di conservazione sicuro. Lo stesso trend si riscontra in Italia e nelle Marche, anche se non mancano numerose minacce come la scarsità dei siti idonei alla nidificazione e il disturbo antropico nei siti di alimentazione.
Distribuzione e tipologia di ambienti frequentati Risulta assente nei mesi invernali. Nei periodi di nidificazione si hanno numerosi avvistamenti ma solamente di
Categorie di tutela • Direttiva CEE “Uccelli” Allegato I • Convenzione di Berna Allegato II Fenologia M reg, E Mesi 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12
Estivante Migratrice
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AIRONE BIANCO MAGGIORE Casmerodius albus (Linnaeus, 1758) Corologia Specie politipica a distribuzione cosmopolita. Descrizione generale L: 85-100 cm; WS: 145-170 cm. Nidifica in colonie su alberi vicini a paludi, delta fluviali e pianure inondate. Molto più grande degli altri ardeidi, ha la livrea bianca con zampe nere e, nel periodo primaverile, il becco è giallo solamente alla base. Durante il volo ricorda l’Airone cenerino, con battiti d’ala lenti. Distribuzione e tipologia di ambienti frequentati Nelle nostre zone si osserva nei periodi invernali in maniera irregolare; lungo il Misa lo si può osservare tra la vegetazione ripariale e sulle rive mentre pesca.
Foto di: Stefano Fagiolo
spansione ed è considerata con stato di conservazione sicuro. In Italia è parzialmente svernante, migratrice regolare. Dal 2002 sono state osservate delle coppie nidificanti soprattutto nel nord della Penisola. A livello locale la specie risulta migratrice irregolare.
Conservazione A livello europeo la specie è in e-
Categorie di tutela • Direttiva CEE “Uccelli” Allegato I • Convenzione di Berna Allegato II • Convenzione di Bonn Allegato II • Lista Rossa d’Italia Categoria NE Fenologia M irr Mesi 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12
Migratrice
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AIRONE CENERINO Ardea cinerea (Linnaeus, 1758) Corologia Specie politipica a distribuzione paleartico-paleotropicale. Descrizione generale L: 84-102 cm (con il collo esteso); WS: 155-175 cm. Frequenta ogni tipo di acque basse, anche marine. Per la nidificazione gli habitat utilizzati sono quelli a vegetazione palustre, pioppeti, zone umide con canneti, o comunque habitat strettamente connessi ad aree umide naturali o artificiali. Nidifica in grandi colonie. Il piumaggio è grigio, nero e bianco. Si può osservare immobile in acque basse dove aspetta la preda, che cattura con una veloce stilettata del becco. Durante il volo tiene il collo retratto a S, le ali incurvate, i battiti d’ala sono lenti e gravi.
Foto di: Mauro Mencarelli
specie sono più numerosi nei periodi autunno-invernali lungo il tratto cittadino del fiume, mentre nei mesi più caldi si può osservare sulla vegetazione ripariale in zone più interne. Fin’ora non è mai stata osservata la nidificazione, ad esclusione di un tentativo di costruzione di nidi su Salice bianco da parte di qualche giovane in dispersione postriproduttiva.
Distribuzione e tipologia di ambienti frequentati Si osserva durante tutto l’arco dell’anno. Gli avvistamenti della
Conservazione In Europa è una specie in incremento e con uno stato di conservazione buono. Lo stesso trend si riscontra in Italia e nelle Marche. Categorie di tutela • Lista Rossa d’Italia Categoria LR Fenologia: S, M reg, W, E Mesi 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12
Estivante Migratrice Svernante 53
Sedentaria
AIRONE ROSSO Ardea purpurea (Linnaeus, 1766) Corologia Specie politipica a distribuzione paleartico-paleotropicale. Descrizione generale L: 70-90 cm; WS: 110-145 cm. In Europa centrale e meridionale è localmente comune in acquitrini e paludi. In Italia nidifica soprattutto in pianura padana da marzo ad agosto. Nidifica in colonie in canneti molto estesi. La livrea ha una colorazione rossastra, il collo e la testa sono esili, il becco è stretto, i piedi sono particolarmente grandi. In caso di pericolo, come per il Tarabusino, si immobilizza tenendo il collo e becco verso l’alto.
Foto di: Michela Risveglia
pochi individui nei periodi pre- e post-riproduttivi. Gli habitat utilizzati sono i canneti e le rive ghiaiose del fiume. È stato osservato pescare immobile nell’acqua, comportamento tipico degli ardeidi. Conservazione Lo stato di conservazione a livello europeo è considerato in declino: in Europa orientale ha subito un forte d e c l i n o , m e nt r e n e l r e s t o dell’Europa è in aumento.
Distribuzione e tipologia di ambienti frequentati Nel fiume Misa le osservazioni sono sporadiche e distribuite in più mesi, sottolineandone la migrazione irregolare: si possono osservare, infatti,
Categorie di tutela • Direttiva CEE “Uccelli” Allegato I • Convenzione di Berna Allegato II • Convenzione di Bonn Allegato II • Lista Rossa d’Italia Categoria LR • SPEC 3 Fenologia M irr Mesi 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12
Migratrice
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OCA SELVATICA Anser anser (Linnaeus, 1758) Corologia Specie politipica a distribuzione euroasiatica. Descrizione generale L: 74-84 cm; WS: 149-168 cm. Tipica degli ambienti umidi, nidifica in paludi, canneti lacustri e in piccole isole costiere. Ha ali relativamente larghe e smussate; il becco è piuttosto grosso e ha zampe rosa. A terra è caratteristico il dorso scuro che contrasta con la testa e il collo pallidi.
Foto di: Ercole Bruzzechesse
Conservazione A livello europeo la specie ha avuto un aumento nel numero di individui. Come conseguenza lo status di conservazione è stato definito sicuro.
Distribuzione e tipologia di ambienti frequentati Un piccolo gruppo di 5 Oche selvatiche è stato osservato in volo presso l’area del porto, nel novembre 2006. Non essendo avvenute altre osservazioni la specie è stata definita come migratrice irregolare.
Categorie di tutela • Convenzione di Bonn Allegato II Fenologia M irr
Mesi 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12
Migratrice
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ALZAVOLA Anas crecca (Linnaeus, 1758) Corologia Specie politipica a distribuzione euroasiatica. Descrizione generale L: 34-38 cm; WS: 53-59 cm. Preferisce acque interne isolate in estate, mentre si disperde nelle acque aperte e lungo le coste in inverno. È più facile trovarla in grandi e rumorosi stormi, in laghi circondati da canneti, dove vengono costruiti i nidi. Il maschio ha colori vivaci, con la testa rosso-arancio e una macchia oculare verde. La femmina ha una colorazione più omogenea con lo specchio alare di colore verde. È nota per la sua attitudine a tuffarsi.
Foto di: Michela Risveglia
Conservazione A livello europeo la specie è considerata stabile e lo status di conservazione è definito sicuro. A livello nazionale si registra un incremento consistente. Categorie di tutela • Convenzione di Bonn Allegato II • Lista Rossa d’Italia Categoria EN
Distribuzione e tipologia di ambienti frequentati La specie è stata osservata solamente una volta nel mese di dicembre 2009 presso un laghetto di caccia presente nelle aree più interne del fiume.
Fenologia M irr
Mesi 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12
Migratrice
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GERMANO REALE Anas platyrhynchos (Linnaeus, 1758) Corologia Specie politipica a distribuzione oloartica. Descrizione generale L: 55-60 cm; WS: 81-95. Frequenta gli ambienti acquatici anche con forte pressione antropica. Per la nidificazione predilige zone umide costiere o interne, fiumi e canali, laghetti urbani e risaie, comunque aree con presenza di fitta vegetazione palustre. Lo specchio alare è di colore azzurro. La specie presenta un netto dimorfismo sessuale, con femmina di colore marroncino e maschio con testa verde e gola rossiccia. Durante il volo forma stormi molto grandi ed è riconoscibile per il corpo massiccio, le ali arrotondate con battute veloci.
Foto di: Michela Risveglia
il periodo pre-riproduttivo con una certa regolarità. La nidificazione non è stata ancora accertata, anche se sono stati monitorati alcuni esemplari nel periodo di riproduzione. È stata osservata nelle zone più interne del fiume a ridosso della vegetazione sulle rive. Conservazione A livello europeo la specie è registrata con uno stato di conservazione buono e in Italia è in incremento. A livello locale i dati non risultano essere sufficienti per determinarne il trend.
Distribuzione e tipologia di ambienti frequentati Si può osservare soprattutto durante
Categorie di tutela • Convenzione di Bonn Allegato II Fenologia M reg, B?
Mesi 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 ?
Nidificante Migratrice
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MARZAIOLA Anas querquedula (Linnaeus, 1758) Corologia Specie politipica a distribuzione euroasiatica. Descrizione generale L: 37-41 cm; WS: 59-67 cm. Frequenta aree umide come stagni e paludi. In inverno si osserva vicino ai laghi e nei territori fluviali alluvionali. Ha una colorazione marrone-grigia e il maschio si distingue per la presenza di un sopracciglio bianco molto evidente che arriva fino alla nuca. Lo specchio alare ha una doppia bordatura bianca. Durante il volo si può riconoscere la penna interna di colore grigiastro e lo specchio grigio-azzurro in entrambi i sessi.
Foto di: Michela Risveglia
Conservazione A livello europeo la specie è in moderato decremento e lo status di conservazione è definito in declino. In Italia ha una tendenza al graduale decremento anche se localmente può presentare degli aumenti. Estremamente irregolare in inverno.
Distribuzione e tipologia di ambienti frequentati La Marzaiola è stata osservata una sola volta nel mese di marzo 2009 in un ansa del fiume in prossimità della città.
Categorie di tutela • Convenzione di Bonn Allegato II • Lista Rossa d’Italia Categoria EN • SPEC 3 Fenologia M irr
Mesi 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12
Migratrice
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FALCO PECCHIAIOLO Pernis apivorus (Linnaeus, 1758) Corologia Specie monotipica a distribuzione europea. Descrizione generale L: 52-59 cm; WS: 113-135 cm. Migratore a lungo raggio. Predilige foreste isolate con radure. Il colore è brunastro, con ali larghe; può essere confuso con la Poiana, ma si distingue da essa per il collo più sottile, la testa sporgente, la coda più lunga e carpali sporgenti in avanti. Gli individui possono essere molto diversi uno dall’altro poiché esistono più fasi: scura e chiara. Il volo è caratterizzato da battiti d’ala profondi e fluidi.
Foto di: Stefano Fagiolo
maggio 2008 è stato avvistato uno stormo di 21 individui sorvolare il porto di Senigallia in direzione Ovest. Conservazione: Lo status di conservazione è sicuro e l’Europa rappresenta l’areale riproduttivo più utilizzato dalla specie. I principali fattori limitanti sono il bracconaggio, l’elettrocuzione, la collisione con linee elettriche, il disturbo antropico e una cattiva gestione forestale.
Distribuzione e tipologia di ambienti frequentati In seguito agli avvistamenti effettuati nei periodi pre- e postriproduttivi, la specie è indicata come migratrice regolare Nel mese di
Categorie di tutela • Direttiva CEE “Uccelli” Allegato I • Legge 157/92 • Convenzione di Berna Allegato II • Convenzione di Bonn Allegato II • Lista Rossa d’Italia Categoria VU • Non SPECE Fenologia M reg Mesi 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12
Migratrice
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NIBBIO BRUNO Milvus migrans (Boddaert, 1783) Corologia Specie politipica a distribuzione paleartico-paleotropicale-australasiana. Descrizione generale L: 48-58 cm; WS: 130-155 cm. È specie ubiquitaria: frequenta boschi relitti maturi, aree aperte, prati, habitat acquatici come fiumi, laghi, zone umide e coste marine; per alimentarsi si spinge anche all’interno delle discariche e delle pescicolture. La coda è corta con una leggera forcatura, il piumaggio è bruno scuro uniforme con una banda pallida sopra l’ala. A volte forma dei gruppi numerosi e nidifica in colonie.
Foto di: Francesca Morici
ti negli anni precedenti in aree distanti dal fiume Misa e questo ha indotto a indicare la specie come migratrice irregolare. Conservazione Nel territorio europeo la specie risulta in declino, se non per alcune aree del centro Europa dove si è osservato un aumento; in Italia la specie è invece considerata stabile.
Distribuzione e tipologia di ambienti frequentati Nell’area di studio la specie è stata osservata solamente una volta nel mese di maggio 2010 mentre sorvolava alta il corso del fiume. Pochi altri avvistamenti sono stati effettua-
Categorie di tutela • Direttiva CEE “Uccelli”Allegato I • Legge 157/92 • Convenzione di Berna Allegato II • Convenzione di Bonn Allegato II • Lista Rossa d’Italia Categoria VU • SPEC3 Fenologia M irr
Mesi 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12
Migratrice
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FALCO DI PALUDE Circus aeruginosus (Linnaeus, 1758) Corologia Specie politipica a distribuzione paleartica. Descrizione generale L: 43-55 cm; WS: 115-140 cm. Predilige le zone umide e i canneti ma nidifica anche in zone boschive con estesi prati. Il maschio è grigioargento sulle ali e sulla coda; la femmina è bruno scuro, l’addome è color giallo-biancastro. Durante la migrazione e la caccia vola molto basso sui coltivi e sui canneti alla ricerca di prede. Il volo è alternato a planate con rigidi battiti d’ala, che vengono tenute a V.
Foto di: Michela Risveglia
di sopra della vegetazione ripariale o in voli a raso sui coltivi alla ricerca di prede. Conservazione In Europa la specie è diffusa con continuità e lo status di conservazione è considerato sicuro. In Italia è in aumento e con un espansione territoriale. A livello locale è migratrice regolare e il numero di individui osservati sembra non variare nel corso degli anni.
Distribuzione e tipologia di ambienti frequentati Il maggior numero di avvistamenti si hanno nei periodi di migrazione, soprattutto nel mese di aprile. Solitamente si osserva mentre sorvola l’asta fluviale in direzione N-NO, al
Categorie di tutela • Direttiva CEE “Uccelli” Allegato I • Legge 157/92 • Convenzione di Berna Allegato II • Convenzione di Bonn Allegato II • Lista Rossa d’Italia Categoria EN Fenologia M reg Mesi 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12
Migratrice
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ALBANELLA MINORE Circus pygargus (Linnaeus, 1758) Corologia Specie monotipica a distribuzione euroturanica. Descrizione generale L: 39-55 cm; WS: 96-116 cm. Predilige aree aperte e cespugliose, aree umide, incolti e coltivi a cereali. Nidifica sul terreno tra la vegetazione erbacea e cespugliosa. Il maschio è grigio, con banda nera sulle ali e una striatura castana sull’addome; la femmina è bruna. Il volo è sfarfallante con ali appuntite che ne ricordano il Gheppio.
Foto di: Mauro Mencarelli
Conservazione In Europa la specie ha uno status di conservazione sicuro, con aumento della popolazione nidificante: è considerata specie non a rischio. In Italia non si contano molte coppie nidificanti, così come nelle Marche. A livello locale la specie è migratrice regolare.
Distribuzione e tipologia di ambienti frequentati Non sono stati avvistati numerosi individui nell’area di studio; gli unici avvistamenti si sono registrati nei mesi di marzo, aprile e settembre, in pieno periodo di migrazione.
Categorie di tutela • Direttiva CEE “Uccelli” Allegato I • Legge 157/92 • Convenzione di Berna Allegato II • Convenzione di Bonn Allegato I • Lista Rossa d’Italia Categoria VU • Non SPECE Fenologia M reg
Mesi 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12
Migratrice
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SPARVIERE Accipiter nisus (Linnaeus, 1758) Corologia Specie politipica a distribuzione olopaleartica. Descrizione generale L: ♂29-34 cm; ♀35-41; WS: ♂5865; ♀67-80. Diffuso in zone alto collinari, in boschi fitti o zone aperte alberate. La femmina è molto più grande del maschio che è di color blu-ardesia sulla zona dorsale, barrato giallo-rossiccio sulla zona ventrale. La femmina è bruna con barratura più evidente sul dorso e sulla coda. Durante il volo alterna veloci battiti d’ala a planate discendenti. Vola facilmente anche all’interno delle zone alberate e cattura uccelli di piccola taglia volando a bassa quota e attaccando di sorpresa.
Conservazione Lo status di conservazione in Europa è considerato sicuro; in aumento nella maggior parte dei paesi europei. Anche in Italia si osserva questo trend. A livello locale la specie non mostra un aumento di individui nel corso dell’anno.
Distribuzione e tipologia di ambienti frequentati Nell’area di studio si osserva nei periodi autunno-invernali, nei perio-
Categorie di tutela • Legge 157/92 • Convenzione di Berna Allegato II • Convenzione di Bonn Allegato II
Foto di: Mauro Mencarelli
di pre-riproduttivi e riproduttivi, ma non è stata accertata la nidificazione. Frequenta le zone interne del fiume, a ridosso della vegetazione o negli incolti.
Fenologia M reg, W, B?
Mesi 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 ? ?
Nidificante Migratrice Svernante 63
POIANA Buteo buteo (Linnaeus, 1758) Corologia Specie politipica con distribuzione eurasiatica. Descrizione generale L: 46-58 cm; WS: 110-132 cm. Specie molto adattabile, si trova in boschi di latifoglie con ampie zone aperte come ambienti agricoli, radure e praterie. Simile al Falco pecchiaiolo, ma più piccola. Esistono due fasi: scura e chiara. Tipica della specie è la “virgola” bianca nel petto. Ricerca le prede mentre resta appollaiata su posatoi spesso artificiali, oppure vola in alti cerchi facendo lo “spirito santo”. I battiti d’ala sono profondi e rigidi, alternati ad ampie planate.
Foto di: Mauro Mencarelli
servare mentre caccia negli incolti o posata sulla vegetazione del fiume. Curiosamente si osserva anche posata ai margini delle strade e dell’autostrada. Alcuni individui sono stanziali e nidificanti. Conservazione La specie è considerata comune e sicura. Su scala nazionale presenta una diffusione continua ed abbondante, ad esclusione delle grandi pianure a coltivazione intensiva. A scala locale si rispecchia il trend europeo e italiano, con numerose coppie nidificanti e numerosi individui presenti durante tutto l’anno.
Distribuzione e tipologia di ambienti frequentati Si rinviene lungo tutto il corso del fiume Misa ad esclusione di alcuni punti nel tratto urbano. Si può os-
Categorie di tutela • Legge 157/92 • Convenzione di Berna Allegato II • Convenzione di Bonn Allegato II Fenologia SB, M reg, W Mesi 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12
Nidificante Migratrice Svernante 64
Sedentaria
FALCO PESCATORE Pandion haliaetus (Linnaeus, 1758) Corologia Specie politipica a distribuzione subcosmopolita. Descrizione generale L: 52-60 cm; WS: 152-167 cm. L’habitat di nidificazione è caratterizzato dalla presenza di corpi idrici dolci o salmastri; frequenta le coste marine con vegetazione forestale, le acque poco agitate e gli ambienti ripariali. Le parti superiori sono brune con la testa bianca, le parti inferiori sono biancastre con il disegno alare costante in cui le carpali sono sempre più scure; la femmina ha la banda pettorale più evidente. Si nutre di pesce che cattura dopo voli a spirito santo ad altezze di 10-40 metri.
Foto di: Francesca Morici
2009, durante il periodo di migrazione primaverile, mentre sorvolava il fiume. Il Falco pescatore non è stato più avvistato nelle vicinanze del fiume e per questo è stato indicato come migratore irregolare. Conservazione La popolazione europea nel complesso mostra tendenze demografiche stabili o positive. A livello nazionale la specie è considerata estinta per quanto riguarda la nidificazione; a livello locale i dati raccolti non aiutano a definirne un trend preciso.
Distribuzione e tipologia di ambienti frequentati La specie è stata osservata solamente una volta nel mese di maggio
Categorie di tutela • Direttiva CEE “Uccelli”Allegato I • Legge 157/92 • Convenzione di Berna Allegato II • Convenzione di Bonn Allegato II • Lista Rossa d’Italia Categoria EX • SPEC3 Fenologia Mesi 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12
Migratrice
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GHEPPIO Falco tinnunculus (Linnaeus, 1758) Corologia Specie politipica a distribuzione paleartico-tropicale. Descrizione generale L: 31-37 cm; WS: 68-78 cm. Vive in quasi tutti gli ambienti aperti come coltivi, praterie, pascoli, brughiere, incolti ma anche in aree urbanizzate. Il maschio è bruno-rossiccio sul dorso, il capo e la coda sono grigioblu con una larga banda scura terminale. La femmina è invece brunorossiccia con la coda barrata brunonerastra. Si nutre di piccoli roditori e di insetti che avvista facendo lo “spirito santo”: resta immobile in aria battendo velocemente le ali. Nidifica in cavità anche artificiali.
Foto di: Mauro Mencarelli
post-riproduttivi. Numerosi sono stati gli avvistamenti di giovani insieme ad adulti, soprattutto in prossimità di vecchi casolari abbandonati che usa per nidificare. Conservazione Lo status di conservazione è considerato in declino in Europa. In Italia la popolazione è limitata anche se nelle Marche è considerata specie comune e diffusa. Analogamente, a livello locale la specie è comune e ampiamente diffusa.
Distribuzione e tipologia di ambienti frequentati Si rinviene lungo quasi tutto il corso del fiume Misa. Il numero di avvistamenti aumenta nei periodi pre e
Categorie di tutela • Legge 157/92 • Convenzione di Berna Allegato II • Convenzione di Bonn Allegato II • SPEC 3 Fenologia SB, M reg, W. Mesi 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12
Nidificante Migratrice Svernante 66
Sedentaria
FALCO CUCULO Falco vespertinus (Linnaeus, 1766) Corologia Specie politipica a distribuzione eurosibirica. Descrizione generale L: 28-34 cm; WS: 65-76 cm. Frequenta ambienti rurali aperti con presenza di filari, alberature sparse o pioppeti, pascoli e praterie con scarsa vegetazione. La specie è legata agli ambienti agricoli ma risente dell’uso dei pesticidi. Il maschio è grigio-ardesia con le remiganti più chiare, i calzoni e il sottocoda sono rosso-ruggine. La femmina ha una colorazione meno appariscente e dai colori più opachi. Si posa spesso sui pali e come il Gheppio effettua lo spirito santo; cattura insetti in volo, anche al tramonto, cacciando in stormo.
Foto di: Mauro Mencarelli
l’osservazione è avvenuta nel mese di maggio 2010 in pieno periodo di migrazione primaverile: l’individuo osservato stava sorvolando l’area portuale in direzione Nord-Ovest verso i quartieri di nidificazione. Conservazione La specie in Europa ha uno stato di conservazione sfavorevole ed è ritenuta rara. Dai rilevamenti effettuati nel periodo seguente a quello indicato per il libro, sono avvenuti altri avvistamenti ma i dati raccolti non aiutano a definirne un trend preciso.
Distribuzione e tipologia di ambienti frequentati La specie è stata osservata solamente una volta durante i monitoraggi;
Categorie di tutela • Direttiva CEE “Uccelli”Allegato I • Legge 157/92 • Convenzione di Berna Allegato II • Convenzione di Bonn Allegato II • SPEC3 Fenologia M irr Mesi 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 Migratrice
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LODOLAIO Falco subbuteo (Linnaeus, 1758) Corologia Specie politipica a distribuzione olopaleartica. Descrizione generale L: 29-35 cm; WS: 70-84 cm. Predilige zone pianeggianti, collinari, boscose e alberate circondate da aree aperte per cacciare; fondamentale è la disponibilità di prede come passeriformi e insetti. Le parti superiori sono grigio-ardesia, mentre le inferiori sono striate con calzoni e sottocoda rosso-ruggine. I mustacchi sono molto accentuati. Cacciatore molto agile, insegue in volo Rondini e Rondoni. Durante il volo si notano le lunghe ali a punta e la coda corta. Nidifica in vecchi nidi di Corvidi.
Foto di: Stefano Fagiolo
durante il periodo migratorio, mentre cacciava dei Rondoni sopra i campi coltivati. Conservazione Lo stato di conservazione in Europa è provvisoriamente considerato sicuro. In Italia è diffusa nelle regioni settentrionali dalla Pianura Padana alle fasce collinari. A livello locale la presenza della specie è scarsa.
Distribuzione e tipologia di ambienti frequentati Lungo il fiume Misa è stato avvistato solamente due volte nel 2008
Categorie di tutela • Legge 157/92 • Convenzione di Berna Allegato II • Convenzione di Bonn Allegato II • Lista Rossa d’Italia Categoria VU Fenologia M irr
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Migratrice
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FALCO PELLEGRINO Falco peregrinus (Tunstall, 1771) Corologia Specie cosmopolita. Descrizione generale L: ♂ 38-45 cm; ♀46-51 cm; WS: ♂89-100 cm; ♀104-113 cm. La specie è molto legata alla presenza di pareti rocciose e falesie dove costruisce il nido. Per la caccia predilige ambienti aperti e nei periodi invernali si trova anche in zone umide ed estuari. La femmina è molto più grande del maschio con la testa bianca e nera, mustacchio accentuato, parti superiori grigio-blu e sottogola bianco. Caccia uccelli in volo compiendo picchiate diagonali di centinaia di metri ad ali chiuse, raggiungendo anche velocità considerevoli. In volo i battiti d’ala sono rapidi e poco profondi.
Foto di: Stefano Fagiolo
due volte nei periodi postriproduttivi nelle zone interne del fiume: in un occasione un individuo subiva mobbing da parte di Rondini e nell’altra la specie è stata osservata durante la caccia su un gruppo di Fanelli. Conservazione A livello europeo la specie è distribuita in maniera localizzata, anche s e d im o s t r a una t e n d en za all’incremento. A livello nazionale la popolazione è invece vulnerabile. A livello regionale sembra esserci una leggera espansione verso Sud.
Distribuzione e tipologia di ambienti frequentati La specie è stata avvistata solamente
Categorie di tutela • Direttiva CEE “Uccelli”Allegato I • Legge 157/92 • Convenzione di Berna Allegato II • Convenzione di Bonn Allegato II • Lista Rossa d’Italia Categoria VU Fenologia M reg Mesi 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12
Migratrice
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STARNA Perdix perdix (Linnaeus, 1758) Corologia Specie politipica a distribuzione euroasiatica. L’Italia, delle otto sottospecie riconosciute, probabilmente ospita la sottospecie Perdix perdix italica Hartert, 1917. Descrizione generale L: 30 cm. Specie originaria delle praterie naturali euroasiatiche; predilige zone ecotonali, aree pianeggianti anche intensamente coltivate e territori collinari. Più piccola del Fagiano, presenta colorazione grigio-bruna con coda rosso ruggine evidente in volo e capo arancione. Il maschio è caratterizzato da una grossa macchia bruno scuro nella parte inferiore, meno evidente nella femmina.
Foto di: Stefano Fagiolo
Conservazione Lo stato di conservazione della specie in Europa è considerata vulnerabile . La sottospecie P. p. italica è ritenuta estinta dalla Lista Rossa degli uccelli nidificanti. In Italia il trend della specie è in flessione a causa dell’eccessiva pressione venatoria, dell’alterazione e banalizzazione dell’habitat, della diffusione di fitofarmaci e pesticidi e dell’inquinamento genetico dovuto all’immissione di individui provenienti da paesi esteri.
Distribuzione e tipologia di ambienti frequentati Nell’area di studio è stata segnalata una sola volta in prossimità di un coltivo.
Categorie di tutela • Direttiva CEE “Uccelli” Allegato I (sottospecie italica) • Lista Rossa d’Italia Categoria EX (sottospecie italica) • Lista Rossa d’Italia Categoria LR • SPEC 3 Fenologia M irr (R) Mesi 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12
Migratrice
70
QUAGLIA Coturnix coturnix (Linnaeus, 1758) Corologia Specie politipica a distribuzione paleartico-paleotropicale. Descrizione generale L: 16-18 cm. Frequenta grandi zone aperte cerealicole e a praterie nascondendosi in mezzo alla vegetazione. Migratrice di lungo raggio. Piumaggio bruno con striature più chiare sul dorso. Il volo è basso e lento con corpo rannicchiato, testa ritratta e colpi d’ala molto veloci intervallati da piccole planate. Emette il richiamo durante tutta la stagione riproduttiva sia di giorno che di notte.
Foto di: Giulietto Giulivi
Conservazione In Europa ha subito nel periodo 1970-1990 una notevole flessione della popolazione; nonostante in alcune zone la specie sia aumentata successivamente, non si sono recuperati i numeri precedenti al declino. È una delle specie che maggiorment e h a r i s e n t i t o dell’ammodernamento delle pratiche agricole.
Distribuzione e tipologia di ambienti frequentati La specie è diffusa nei campi coltivati delle zone più interne nelle immediate vicinanze del fiume. Di difficile osservazione, è contattabile grazie al suo particolare canto.
Categorie di tutela • Convenzione di Bonn Allegato II • Lista Rossa d’Italia Categoria LR • SPEC 3
Fenologia M reg, B
Mesi 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12
Nidificante Migratrice
71
FAGIANO COMUNE Phasianus colchicus (Linnaeus, 1758) Corologia Specie politipica subcosmopolita. Descrizione generale L.: 85 cm ♂, 69 cm ♀. Specie comune in zone aperte boscate e in zone coltivate caratterizzate da siepi e canneti. È stata introdotta in tempi storici ed è soggetta a diffuse immissioni a scopo venatorio con ibridazioni e scomparsa dei caratteri peculiari delle differenti sottospecie. È caratterizzata da coda lunga e appuntita ed ali corte e arrotondate. Il maschio presenta il piumaggio vivacemente colorato con macchie rosse sulle guance; il capo e il collo sono verdastri. La femmina ha tonalità più spente, bruno chiaro punteggiate di nero. Il volo è veloce ma solo per brevi distanze. Il richiamo del maschio è caratterizzato da note prorompenti.
Foto di: Mauro Mencarelli
so del fiume Misa in aree agricole ed incolti con presenza di siepi e canneti, ad esclusione del tratto cittadino. Si può osservare su campi e aree aperte. Conservazione A livello europeo lo stato di conservazione è considerato sicuro. Una gestione venatoria non corretta e l’intensificazione agricola sono i fattori più rilevanti che limitano la densità di popolazione. Altro fattore limitante è rappresentato dal disturbo o dalla predazione diretta da parte di cani, gatti e Corvidi.
Distribuzione e tipologia di ambienti frequentati La specie si rinviene lungo tutto il cor-
Categorie di tutela / Fenologia SB (R)
Mesi 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12
Nidificante Sedentaria
72
SCHIRIBILLA Porzana parva (Scopoli, 1769) Corologia Specie a distribuzione euroturanica. Descrizione generale L: 19 cm. Frequenta zone palustri con fitti canneti e agglomerati di vegetazione galleggiante. Può utilizzare anche aree umide all’interno di centri urbani. Il maschio presenta barratura poco marcata sui fianchi, le zampe sono verdi ed è presente una macchia rossa alla base del becco. La femmina ha tonalità brunastre. È una specie piuttosto schiva ed elusiva. Durante il periodo riproduttivo il maschio emette un richiamo di corteggiamento molto singolare che ricorda un cucciolo di cane che abbaia.
Foto di: Giulietto Giulivi
Conservazione La specie è stata sottoposta negli ultimi anni a diversi fattori di disturbo antropico quali la distruzione, la frammentazione e la trasformazione degli habitat di riproduzione e alimentazione. Categorie di tutela • Direttiva CEE “Uccelli”Allegato I • Convenzione di Berna Allegato II • Convenzione di Bonn Allegato I • Non SPECE
Distribuzione e tipologia di ambienti frequentati La Schiribilla è stata osservata una sola volta nel mese di maggio 2008 mentre si alimentava tra la vegetazione a ridosso del fiume.
Fenologia M irr
Mesi 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12
Migratrice
73
GALLINELLA D’ACQUA Gallinula chloropus (Linnaeus, 1758) Corologia Specie politipica a distribuzione subcosmopolita. Descrizione generale L: 27-31 cm. Comune in specchi d’acqua come laghi, stagni, pozze, fiumi e canali anche di modeste dimensioni purché provvisti di vegetazione dalla quale difficilmente si allontana. Quando viene disturbata, vola “camminando” sull’acqua andando a nascondersi proprio tra la vegetazione. Il corpo è di colore nero-grigio, con becco rosso, zampe verdastre, una lunga stria bianca sui fianchi e sottocoda bianco. I richiami sono molto vari.
Foto di: Mauro Mencarelli
mente si osserva in volo. È presente tutto l’anno, anche se molti individui si possono rilevare in migrazione e nei periodi invernali. Nel periodo primaverile si osservano adulti accompagnati dai pulli. Conservazione Grazie alla sua ampia distribuzione e alla sua adattabilità ai cambiamenti ambientali, in Europa e in Italia lo status è considerato sicuro. Anche a livello locale la specie risulta stabile, infatti, benché in alcune aree non venga più segnalata, in altre viene accertata la presenza per la prima volta.
Distribuzione e tipologia di ambienti frequentati La specie è segnalata lungo quasi tutto il corso del Misa. Si può osservare mentre nuota sull’acqua e mentre si ciba tra la vegetazione. Rara-
Categorie di tutela / Fenologia SB, M reg, W
Mesi 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12
Nidificante Migratrice Svernante 74
Sedentaria
FOLAGA Fulica atra (Linnaeus, 1758) Corologia Specie politipica a distribuzione paleartico-orientale. Descrizione generale L: 36-42 cm. Frequenta diverse tipologie di zone umide, generalmente specchi d’acqua interni e costieri, con acque ferme e con sponde ricche di vegetazione. Si rinviene anche in risaie, canali irrigui, cave e parchi urbani. L’adulto è facilmente riconoscibile per il piumaggio nero, e per il becco e la fronte bianca. Come la Gallinella d’acqua è molto vocifera ed emette numerosi richiami.
Foto di: Michela Risveglia
l’area di studio sono relativamente pochi e si osservano esclusivamente nelle zone più interne del fiume dove le sponde sono ricoperte da vegetazione palustre e i fondali sono ricchi di flora sommersa di cui si cibano.
Distribuzione e tipologia di ambienti frequentati La presenza lungo il fiume è legata soprattutto ai periodi invernali e di migrazione; non è mai stata osservata nei periodi di nidificazione. Gli individui che frequentano
Conservazione La popolazione europea è considerata a status sicuro. Anche in Italia la specie segue questo trend, grazie anche alla sua adattabilità e alla sua tolleranza nei confronti dell’uomo. A livello locale non ci sono dati sufficienti per definirne lo status. Categorie di tutela • Convenzione di Bonn Allegato I Fenologia M reg, W Mesi 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12
Migratrice Svernante
75
GRU Grus grus (Linnaeus, 1758) Corologia Specie monotipica a distribuzione euroasiatica. Descrizione generale L: 115-130 cm. WS: 185-220 cm. Nidifica in acquitrini e canneti di foresta; durante il periodo migratorio frequenta campi coltivati. Presenta colorazione grigio-argentea, con le terziarie allungate che ricoprono la coda. Vola con il collo disteso a differenza degli aironi. Durante la migrazione forma gruppi molto numerosi e vociferi. Il nome deriva dal verso emesso dalla specie.
Foto di: Giulietto Giulivi
La popolazione europea varia dalle 51.000 alle 81.000 coppie, in netto decremento numerico negli ultimi tre secoli con estinzioni locali. La specie è estinta in Italia come nidificante con ultimi accertamenti di nidificazione in Veneto risalenti al 1920. Come migratrice regolare ed estivante irregolare è segnalata tra ottobre e dicembre prevalentemente sul versante adriatico, nel medioalto Tirreno e sulle coste meridionali ed insulari.
Distribuzione e tipologia di ambienti frequentati La specie è stata osservata una sola volta nell’area di studio in prossimità di un laghetto utilizzato a scopo venatorio.
Categorie di tutela • Direttiva CEE “Uccelli”Allegato I • Legge 157/92 • Convenzione di Bonn Allegato II • SPEC 2
Conservazione
Fenologia M irr
Mesi 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12
Migratrice
76
CORRIERE PICCOLO Charadrius dubius (Scopoli, 1786) Corologia Specie politipica a distribuzione paleartico-orientale. Descrizione generale L.: 16 cm. Specie che frequenta generalmente greti dei fiumi, lagune, litorali, aree portuali e bacini di zuccherifici. Nidifica sulle spiagge ghiaiose e sabbiose dei fiumi e delle lagune, più raramente lungo le coste. Il maschio presenta un caratteristico anello perioculare arancione molto evidente, che nella femmina è meno visibile. Il volo è nervoso e mai lineare, il richiamo è relativamente forte e squillante.
Foto di: Michela Risveglia
rilevamenti si hanno nei mesi primaverili, durante i quali si possono osservare piccoli gruppi fino a 8 individui. Conservazione Lo stato di conservazione della specie considerato sicuro. La specie è considerata specie a basso rischio (LR) nella Lista Rossa degli uccelli nidificanti italiani. Nella provincia di Ancona è relativamente comune negli alvei del medio e basso corso dei fiumi.
Distribuzione e tipologia di ambienti frequentati La specie si rinviene lungo quasi tutto il corso del fiume Misa, in particolare è frequente sulle rive ghiaiose del greto fluviale dove la vegetazione palustre è scarsa. I maggiori
Categorie di tutela • Convenzione di Berna Allegato II • Convenzione di Bonn Allegato II • Lista Rossa d’Italia Categoria LR Fenologia M reg, B Mesi 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12
Nidificante Migratrice
77
FRATINO Charadrius alexandrinus (Linnaeus, 1758) Corologia Specie politipica a corologia subcosmopolita. Descrizione generale L: 15-17 cm. Frequenta zone aperte in prossimità di acqua salata o salmastra, luoghi ghiaiosi, sabbiosi, fangosi e cosparsi di vegetazione alofila. Ha la testa grande e il becco robusto, le parti superiori sono giallo chiare, mentre il ventre è bianco. Il collarino è interrotto al centro della gola e le zampe sono nere. Nidifica prevalentemente sulle spiagge all’interno di piccole buche.
Foto di: Michela Risveglia
migratrice irregolare nell’area di studio. Conservazione Lo status di conservazione a livello europeo è considerato provvisoriamente sicuro. Il trend europeo risulta essere in decremento. A livello nazionale la specie è stabile con lieve aumento negli ultimi anni.
Distribuzione e tipologia di ambienti frequentati Un esemplare è stato osservato sulla riva ghiaiosa del fiume in prossimità della città. La specie, anche se presente lungo il litorale, non era mai stata osservata lungo l’asta fluviale; per questo è stata indicata come
Categorie di tutela • Direttiva CEE “Uccelli” Allegato I • Convenzione di Berna Allegato II • Convenzione di Bonn Allegato II • Lista Rossa d’Italia Categoria LR • SPEC 3 Fenologia M irr
Mesi 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12
Migratrice
78
PIVIERE DORATO Pluvialis apricaria (Linnaeus, 1758) Corologia Specie politipica a distribuzione eurosibirica. Descrizione generale L: 25-28 cm; WS: 53-59 cm. Frequenta le lande, le torbiere e gli acquitrini. In inverno frequenta campi arati e zone erbacee incolte, laghi ma anche spiagge. Le parti inferiori sono nere, il dorso ha una colorazione giallo-oro con macchie più scure. Ha un sopracciglio bianco che scende lungo il collo fino ad arrivare al ventre. Nel periodo invernale si riunisce in grandi gruppi. La voce è un triste fischio monotono talvolta ripetuto in due sillabe o in frasi elaborate.
Foto di: Giulietto Giulivi
arati nei pressi della peschiera. Differentemente dalle sue caratteristiche si è osservato solamente 1 individuo solitario. Conservazione A livello europeo la specie è definita a status di conservazione sicuro. A livello locale non esistono dati per definirne il trend. Categorie di tutela • Direttiva CEE “Uccelli”Allegato I • Convenzione di Bonn Allegato II • Non SPECE
Distribuzione e tipologia di ambienti frequentati La specie è stata osservata nei mesi di gennaio e settembre del 2009 sempre nella stessa zona: nei campi
Fenologia M irr
Mesi 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12
Migratrice
79
PAVONCELLA Vanellus vanellus (Linnaeus, 1758) Corologia Specie a distribuzione euroasiatica. Descrizione generale L.: 30 cm. Nidifica in zone di pianura, aree umide, rive dei fiumi ed ambienti agricoli. Durante il periodo migratorio e lo svernamento predilige ambienti aperti costieri e zone interne caratterizzate da suoli umidi. Le aree di svernamento comprendono l’Europa sud-occidentale e l’Africa nord-occidentale. Il piumaggio è caratterizzato da disegni bianchi e neri con riflessi verdastri, singolare è la lunga cresta sottile sulla testa. Le ali sono larghe e arrotondate. I voli nuziali del maschio sono assai elaborati.
Foto di: Michela Risveglia
pi fino a 15 individui sono stati rilevati in un’area agricola limitrofa al fiume. Conservazione A livello europeo la specie è stata definita in pericolo critico. Le popolazioni risentono sia di un errata gestione venatoria, sia della trasformazione e distruzione degli habitat di riproduzione; inoltre, la predazione diretta da parte di cani e Corvidi può rappresentare un altro fattore limitante.
Distribuzione e tipologia di ambienti frequentati La specie si osserva durante il passo migratorio e durante il periodo invernale. Nel periodo invernale grup-
Categorie di tutela • Convenzione di Bonn Allegato I • SPEC 2 Fenologia M reg, W
Mesi 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12
Migratrice Svernante 80
PIOVANELLO COMUNE Calidris ferruginea (Pontoppidan, 1763) Corologia Specie monotipica a distribuzione artica. Descrizione generale L: 19-21 cm. Frequenta le aree costiere e a tundra aperta con depressioni paludose; in inverno si incontra soprattutto sulla costa, nelle lagune costiere, in estuari e paludi d'acqua salata. Si spinge anche in aree più interne nei margini fangosi di grandi fiumi, laghi, paludi, saline e zone allagate. Il piumaggio estivo è rossiccio, con la faccia e il collo grigio-beige, le zampe sono lunghe, il becco è lungo e curvo. Il piumaggio post-riproduttivo è più opaco: il rosso scompare e i lati del collo e il petto diventano chiari e leggermente macchiettati.
Foto di: Mauro Mencarelli
Durante la migrazione primaverile (maggio) alcuni individui sono stati osservati in una pozza temporanea all’interno dell’area portuale. Nel periodo della migrazione postriproduttiva (settembre/ottobre) la specie si osserva principalmente lungo la costa intenta a cibarsi sul bagnasciuga. Conservazione A livello europeo la specie ha uno status di conservazione ancora da definire in quanto non è stato ancora stabilito il numero delle coppie nidificanti in Siberia.
Distribuzione e tipologia di ambienti frequentati
Categorie di tutela • Convenzione di Berna Allegato II • Convenzione di Bonn Allegato II Fenologia M reg
2
Mesi 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12
Migratrice
81
PIOVANELLO PANCIANERA Calidris alpina (Linnaeus 1758) Corologia Specie politipica a distribuzione circumartica. Descrizione generale L: 17-21 cm. Nidifica nelle aree della Tundra su prati umidi a vegetazione bassa, vicino ad aree con ricca vegetazione e in prossimità di stagni. Durante la migrazione e in inverno frequenta le distese fangose, le spiagge, le praterie costiere, gli estuari, e occasionalmente le zone d'acqua dolce. In abito estivo ha l’addome nero, che schiarisce in inverno, il becco è pronunciato e curvo alla sommità. Il richiamo è un fischio affannoso e nei voli territoriali emettere una serie di suoni raschiati a velocità diverse.
Foto di: Mauro Mencarelli
di migrazione primaverile e autunnale. In aprile e maggio del 2010 la presenza di una pozza temporanea all’interno dell’area portuale, ha permesso la sosta di alcuni individui. Conservazione A livello europeo la specie ha uno status di conservazione sfavorevole. A livello locale la specie è presente stabilmente durante i periodi migratori, ma i dati in possesso non riescono a definirne un trend certo.
Distribuzione e tipologia di ambienti frequentati La specie frequenta le zone limitrofe al porto principalmente nei periodi
Categorie di tutela • Direttiva CEE “Uccelli”Allegato I • Convenzione di Berna Allegato II Convenzione di Bonn Allegato II • SPEC 3 Fenologia M reg
2
Mesi 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12
Migratrice
82
FRULLINO Lymnocryptes minimus (Brünnich, 1764) Corologia Specie monotipica a distribuzione eurosibirica. Descrizione generale L: 20 cm. Frequenta vaste aree acquitrinose durante il periodo di nidificazione, durante la migrazione si sposta verso paludi con fitta vegetazione ed in inverno non disdegna anche ambienti asciutti. È caratterizzato da un piumaggio brunastro con riflessi verdastri e purpurei e evidenti strisce sul dorso; il becco è lungo con apice scuro. Il volo è simile a quello del Beccaccino, ma meno nervoso.
Foto di: Giulietto Giulivi
Conservazione La popolazione europea varia tra 22.000 e 130.000 coppie, in Italia è di passo in settembre-ottobre e in marzo-aprile, ma nelle zone più calde si ferma anche per il periodo invernale. In tempi storici le presenze erano più frequenti; attualmente si hanno concentrazioni in aree particolarmente favorevoli. Il Frullino, come il Beccaccino, risente degli effetti della trasformazione degli habitat di sosta e alimentazione.
Distribuzione e tipologia di ambienti frequentati La specie è stata osservata una sola volta in aprile 2008 nell’area di studio in prossimità di un laghetto utilizzato a scopo venatorio, nascosta tra l’erba.
Categorie di tutela • Convenzione di Bonn Allegato II • SPEC 3 Fenologia M irr
Mesi 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12
Migratrice
83
BECCACCINO Gallinago gallinago (Linnaeus, 1758) Corologia Specie monotipica a distribuzione subcosmpolita. Descrizione generale L: 23-28 cm; WS: 39-45 cm. Frequenta zone paludose come acquitrini erbosi, praterie allagate, risaie, torbiere, rive paludose di laghi, stagni e anche fiumi. In inverno occupa zone umide, sia interne che costiere, con acque basse. L’addome e il margine delle ali sono bianche, ha becco lungo e le zampe grigie. È attivo di notte, mentre di giorno rimane nascosto tra la vegetazione formando piccoli gruppi. In caso di pericolo rimane immobile fino ad una distanza di 10 metri, per poi involarsi verso l’alto emettendo dei suoni raschianti. Si posa spesso su paletti da dove emette una sorta di ticchettio.
Foto di: Michela Risveglia
Distribuzione e tipologia di ambienti frequentati Nell’area di studio è stato rilevato in alimentazione solo in poche zone durante la migrazione primaverile e nel corso dell’inverno. Conservazione In Europa la specie è in declino, a causa soprattutto della contrazione dell’areale. In Italia la specie non è molto presente, soprattutto a causa della trasformazione degli habitat di sosta e alimentazione. L’influenza venatoria ne ha limitato la popolazione anche a livello locale. Categorie di tutela • Convenzione di Bonn Allegato II • SPEC 3 Fenologia M reg, W
Mesi 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12
Migratrice Svernante 84
PIRO PIRO CULBIANCO Tringa ochropus (Linnaeus, 1758) Corologia Specie monotipica a distribuzione eurosibirica. Descrizione generale L: 20-24 cm; WS: 39-44 cm. Frequenta, in piccoli gruppi, i greti dei fiumi, le aree umide, i laghetti, i ruscelli e i canali. Predilige zone con acqua bassa e ricche di vegetazione. Si nota il contrasto tra il marrone del dorso e le parti inferiori bianche, ben separate dal petto chiazzato. L’interno dell’ala è molto scuro, il becco è di media lunghezza e le zampe sono grigio-verdastre. Il verso è ritmico e ripetuto più volte.
Foto di: Michela Risveglia
sieme. Si osserva regolarmente durante i periodi di migrazione in primavera e alla fine dell’estate. Conservazione La specie a livello europeo si presenta stabile, ciò ha portato a definire uno status di conservazione come sicuro. A livello locale non ci sono dati a sufficienza per definirne il trend.
Distribuzione e tipologia di ambienti frequentati È stato osservato nelle zone più interne del Misa, in aree agricole coltivate a cereali e sulle sponde di un laghetto di caccia, dove sono stati osservati quattro individui in-
Categorie di tutela • Convenzione di Berna Allegato II • Convenzione di Bonn Allegato II Fenologia M reg
Mesi 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12
Migratrice
85
PIRO PIRO BOSCHERECCIO Tringa glareola (Linnaeus, 1758) Corologia Specie monotipica a distribuzione eurosibirica. Descrizione generale L: 19-21 cm; WS: 35-39. Comune nelle paludi del Nord, ma anche in boschi montani di betulle. Frequenta cespi erbosi, paludi estese e piccole zone umide con poca acqua. Molto simile al Piro piro culbianco, ma con il dorso più chiaro e macchiettato. La macchiettatura del petto scende lungo i fianchi, le zampe sono olivastre e il becco è scuro.
Foto di: Michela Risveglia
Conservazione A livello europeo la specie è considerata con uno stato di conservazione stabile, e quindi la specie non si avvicina alla soglia di rischio. Categorie di tutela • Direttiva CEE “Uccelli”Allegato I • Convenzione di Berna Allegato II • Convenzione di Bonn Allegato II • SPEC3
Distribuzione e tipologia di ambienti frequentati Lungo il fiume Misa è visibile irregolarmente nei periodi di migrazione. Gli avvistamenti di esemplari isolati in alimentazione sono avvenuti nelle zone più interne del fiume: presso Borgo Passera e un laghetto di caccia.
Fenologia M irr
Mesi 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12
Migratrice
86
PIRO PIRO PICCOLO Actitis hypoleucos (Linnaeus, 1758) Corologia Specie monotipica a distribuzione eurasiatica. Descrizione generale L: 18-20 cm; WS: 32-35. Frequenta soprattutto zone di greto, corsi d’acqua a regime torrentizio, alvei con suolo ghiaioso con presenza di vegetazione erbacea e cespugliosa. A volte si osserva in saline, fiumi urbani e cave di ghiaia e sabbia. Lo si può osservare in posizione eretta mentre muove continuamente la coda “su e giù”. Il dorso è di colore marrone, la zona ventrale è bianca, le zampe sono olivastre e il becco è scuro. Vola rapido sul pelo dell’acqua.
Foto di: Michela Risveglia
il caratteristico movimento della coda o mentre volta velocemente sopra l’acqua. Conservazione La specie risente molto delle attività antropiche lungo i fiumi e di conseguenza non presenta un buon stato di conservazione. A livello europeo è considerata in declino, così come in Italia. A livello locale non si è assistito a questo trend anche perché il numero di esemplari risulta sempre molto ridotto.
Distribuzione e tipologia di ambienti frequentati È presente tutto l’anno nell’area di studio. Si può osservare in alimentazione lungo le sponde del fiume con
Categorie di tutela • Lista Rossa d’Italia Categoria VU • Convenzione di Bonn Allegato II • SPEC 3 Fenologia M reg, B, W
Mesi 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12
Nidificante Migratrice Svernante 87
GABBIANO CORALLINO Larus melanocephalus (Temminck, 1820) Corologia Specie monotipica a distribuzione mediterraneo-pontica. Descrizione generale L: 37-40 cm; WS: 94-102 cm. Forma grandi colonie su laghi steppici e su paludi costiere del sud-est europeo. Durante l’inverno frequenta le coste sabbiose e ghiaiose e le aree portuali. È leggermente più grande del Gabbiano comune, il becco è grande e arrotondato con una banda scura vicino alla punta, le primarie sono candide e il cappuccio estivo è nero. In inverno il cappuccio scompare se non per una macchia scura dietro l’occhio.
Foto di: Mauro Mencarelli
variabile, da un minimo di 3 a un massimo di 50. I primi esemplari si osservano nel mese di ottobre, svernano, per poi ripartire verso i quartieri di nidificazione nel mese di aprile. Conservazione A livello europeo la specie è in aumento con un trend considerato positivo; a livello locale le osservazioni negli ultimi anni sono aumentate considerevolmente andando ad incidere sul trend della popolazione, indicato come in aumento.
Distribuzione e tipologia di ambienti frequentati Le osservazioni della specie sono relative esclusivamente all’area portuale e alle zone della spiaggia limitrofe. Il numero di individui è molto
Categorie di tutela • Direttiva CEE “Uccelli”Allegato I • Legge 157/92 • Convenzione di Berna Allegato II • Convenzione di Bonn Allegato II • Lista Rossa d’Italia Categoria VU • Non SPECE
6
Fenologia M reg, W Mesi 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12
Migratrice Svernante 88
GABBIANELLO Larus minutus (Pallas, 1776) Corologia Specie monotipica a distribuzione eurosibirica. Descrizione generale L: 24-28 cm; WS: 62-69 cm. Specie prettamente costiera, nidifica nell’est -europeo in laghi e in paludi ricchi di canne. Durante il periodo di migrazione forma gruppi numerosi. È il più piccolo gabbiano europeo, le ali sono arrotondate di colore grigio chiaro sopra e nerastro sotto con evidente margine bianco; il cappuccio estivo è nerissimo ed esteso fino alla base del collo. Il becco e le zampe sono rossicce. Ha il volo rapido ed elegante e di sera caccia insetti sopra i canneti.
Foto di: Mauro Mencarelli
ve è rimasto fino a luglio inoltrato. La specie è migratrice ma essendo stata rilevata esclusivamente nel 2010 è stata indicata come irregolare: la presenza continuata fino al mese di luglio potrebbe indurre a indicare la categoria di estivante, ma i dati in possesso sono troppo pochi per questa indicazione. Conservazione A livello europeo la specie ha uno status di conservazione sfavorevole.
Distribuzione e tipologia di ambienti frequentati Un individuo di Gabbianello è stato osservato per la prima volta a maggio del 2010 nell’area del porto, do-
Categorie di tutela • Direttiva CEE “Uccelli”Allegato I • Convenzione di Berna Allegato II • Lista Rossa d’Italia Categoria VU • Non SPECE Fenologia M irr, E irr?
4
Mesi 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12
Migratrice Estivante 89
GABBIANO COMUNE Larus ridibundus (Linnaeus, 1766) Corologia Specie politipica a distribuzione euroasiatica. Descrizione generale L: 38 cm., WS: 91 cm. La specie frequenta le coste, gli isolotti e anche i fiumi. In inverno è presente in grandi stormi anche in aree coltivate ed antropizzate comprese le discariche. È caratterizzato da un tipico cappuccio nero estivo color marrone-cioccolato che in inverno scompare. Presenta un pannello bianco triangolare sulla faccia alare superiore, la faccia inferiore è grigio scura con una larga fascia bianca superiore. Negli adulti le zampe ed il becco sono rosso-bruni.
Foto di: Mauro Mencarelli
sempre osservato in gruppi formati da molti individui. Conservazione Il Gabbiano comune è sottoposto a fattori antropici di disturbo durante il periodo di nidificazione soprattutto lungo i greti fluviali. La specie è considerata vulnerabile in Italia, dove è presente solo in alcune zone costiere. Categorie di tutela • Lista Rossa d’Italia Categoria VU • Non-SPECE
Distribuzione e tipologia di ambienti frequentati La specie è stata segnalata lungo tutto il tratto del fiume Misa ad esclusione di pochi punti ed è stato
Fenologia S, E, M reg, W
Mesi 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12
Estivante Migratrice Svernante 90
Sedentaria
GAVINA Larus canus (Linnaeus, 1758) Corologia Specie a distribuzione oloartica. Descrizione generale L: 43 cm; WS: 109 cm. Frequenta le coste e le acque interne. Comune nel Nord Europa dove nidifica lungo le coste in coppie isolate o in colonie, prediligendo siti sopraelevati. La specie presenta occhi scuri e becco esile e giallo privo della macchia rossa. Durante il periodo di migrazione stormi possono essere osservati su campi incolti dove cercano invertebrati.
Foto di: Mauro Mencarelli
Conservazione A livello europeo la tendenza della popolazione non è nota, ma la specie non si crede sia in declino; la dimensione della popolazione, infatti, è piuttosto ampia, per questo motivo la specie viene valutata come poco preoccupante.
Distribuzione e tipologia di ambienti frequentati Nell’area di studio sono stati osservati 2 individui solamente una volta nel mese di agosto 2006, all’interno del porto canale di Senigallia, insieme a Gabbiani reali e Gabbiani comuni.
Categorie di tutela • SPEC 2 Fenologia M reg,W
Mesi 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12
Migratrice Svernante
91
GABBIANO REALE Larus michahellis (Naumann, 1840) Corologia Specie politipica a distribuzione mediterraneo-macaronesica. Descrizione generale L: 54-60 cm; WS: 123-148 cm. Frequenta le aree costiere, falesie e i porti ma si spinge anche nell’entroterra fino a colonizzare i centri urbani. In inverno forma grandi gruppi nelle darsene o in prossimità delle discariche. Nidifica su coste marine rocciose e in zone umide costiere. Nella regione Marche è noto, per ora, solo un sito riproduttivo in provincia di Ancona al Conero. Presenta occhi gialli e becco robusto giallo vivo con una macchia rossa.
Foto di: Francesca Morici
Conservazione Lo stato di conservazione è ritenuto sicuro. La specie può risentire della trasformazione e distruzione dell’habitat riproduttivo per antropizzazione delle aree costiere, anche l’avvelenamento da sostanze tossiche e la contaminazione da metalli pesanti e idrocarburi può rappresentare una minaccia.
Distribuzione e tipologia di ambienti frequentati Nell’area di studio è stata osservata maggiormente all’interno del porto canale di Senigallia, ma è stato rilevato in volo anche nelle aree interne del fiume Misa.
Categorie di tutela • Non-SPECE Fenologia S, E, M reg, W
Mesi 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12
Estivante Migratrice Svernante 92
Sedentaria
STERNA COMUNE Sterna hirundo (Linnaeus, 1758) Corologia Specie politipica a distribuzione oloartica. Descrizione generale L: 35 cm. La specie frequenta le aree costiere, i grandi fiumi e le isolette con scarsa vegetazione. Nidifica in coppie isolate o in piccole colonie su paludi costiere, isole e spiagge lacustri. Presenta becco rossoarancio con la punta nera, la testa in estate è di colore nero, le ali sono bianche e larghe e il dorso è segnato dal margine nerastro delle penne. Il volo, elegante, è caratterizzato da battute rigide e veloci. Si tuffa spesso per pescare.
Foto di: Ercole Bruzzechesse
ta nella pesca all’interno del porto canale. Conservazione La specie può essere soggetta a fattori di disturbo antropico lungo i greti fluviali durante il periodo di nidificazione. A livello Europeo il trend della specie è in decremento e la popolazione è stata stimata in 630.000-1.020.000 individui. La specie è considerata a basso rischio in Italia.
Distribuzione e tipologia di ambienti frequentati La specie è stata segnalata nell’area di studio solamente in due occasioni presso il porto: una volta posata sugli scogli e la seconda volta inten-
Categorie di tutela • Direttiva CEE “Uccelli”Allegato I • Convenzione di Berna Allegato II • Convenzione di Bonn Allegato II • Lista Rossa d’Italia Categoria LR. Fenologia M irr Mesi 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12
Migratrice
93
MIGNATTINO Chlidonias niger (Linnaeus, 1758) Corologia Specie politipica a distribuzione oloartica. Descrizione generale L: 24 cm. La specie frequenta e seleziona come luogo di nidificazione le aree costiere, le acque interne, le paludi con acqua salmastra o dolce e bacini con vegetazione emergente e galleggiante; mentre fuori dal periodo riproduttivo si osserva principalmente lungo le coste. Il piumaggio estivo è completamente scuro (grigio e nero) escluse le copritrici inferiori della coda e delle ali che sono bianche. L’abito giovanile e invernale presenta macchie scure ai lati del collo, le ali sono leggermente più scure sulla parte superiore e il sopracoda è grigio.
Foto di: Michela Risveglia
di studio una sola volta: dieci individui nella zona del porto. Conservazione Il Mignattino risente dell’aumento dei cambiamenti dei tradizionali sistemi di coltivazione che determina la mancanza di habitat idonei alla nidificazione. In Europa la popolazione presenta un trend negativo così come a livello nazionale.
Distribuzione e tipologia di ambienti frequentati La specie è stata osservata nell’area
Categorie di tutela • Direttiva CEE “Uccelli”Allegato I • Convenzione di Berna Allegato II • Convenzione di Bonn Allegato II • Lista Rossa d’Italia Categoria LR. • SPEC 3 Fenologia M irr Mesi 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12
Migratrice
94
COLOMBO DI CITTA’ Columba livia var. domestica (Gmelin 1789) Corologia La specie politipica cosmopolita. Descrizione generale L: 33 cm. Frequenta i centri urbani dove nidifica, anche più volte l’anno, all’interno di torri, solai o nicchie di edifici. La specie è molto confidente e si ciba anche lungo le strade e presso i mercati. Il dorso, il ventre e le ali sono grigie chiare, e quest’ultime presentano due bande scure. La groppa è bianca, la coda grigia chiara con una fascia terminale nera. Ha piume iridescenti di colore viola, verdi e gialle sul collo. Il maschio e la femmina sono simili, ma il collare del maschio e più iridescente di quello della femmina.
Foto di: Mauro Mencarelli
tatti infatti si hanno nella porzione cittadina del fiume. Conservazione A livello europeo la specie presenta uno status di conservazione favorevole. In Italia è considerata vulnerabile principalmente a causa del rischio di ibridazione con il Piccione domestico. La specie, riguardo il tema della gestione, presenta una situazione critica: molte amministrazioni comunali tentano di contenere le popolazioni con metodi quanto più possibile incruenti.
Distribuzione e tipologia di ambienti frequentati La specie è presente tutto l’anno soprattutto nelle aree urbanizzate dell’area di studio. I maggiori con-
Categorie di tutela / Fenologia SB
Mesi 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12
Nidificante Sedentaria
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COLOMBACCIO Columba palumbus (Linnaeus, 1758) Corologia Specie politipica a distribuzione eurocentroasiatico-mediterranea. Descrizione generale L: 40 cm. Frequenta boschi d’alto fusto a conifere e latifoglie con radure e spazi aperti, coltivi ed anche zone costiere e parchi urbani. Presenta macchie bianche ai lati del collo, assenti negli immaturi, barre alari trasversali bianche. Fuori dal periodo riproduttivo si può osservare in stormi talvolta enormi. Il volo dimostrativo consiste in una breve risalita alla fine della quale le ali si toccano in alto, seguita da una corta planata discendente con le ali semichiuse.
Foto di: Stefano Fagiolo
mentre si ciba sul terreno. Conservazione Anche se la specie è ritenuta a status di conservazione sicuro, la sua presenza è limitata sia a livello nazionale che provinciale dalla pressione venatoria, dal taglio e dall’alterazione delle formazioni boschive. Categorie di tutela • Non SPECE
Distribuzione e tipologia di ambienti frequentati La specie è presente nelle aree coltivate e limitrofe al fiume; è possibile osservarlo in gruppi di 10 individui
Fenologia M reg
Mesi 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12
Migratrice 96
TORTORA DAL COLLARE Streptopelia decaocto (Frivaldszky, 1838) Corologia Specie politipica a distribuzione paleartico-orientale. In Italia è segnalata la sottospecie nominale decaocto
(Frivaldszky, 1838).
Descrizione generale L: 32 cm. Frequenta ambienti aperti, coltivi, spazi verdi, parchi e giardini di centri urbani e rurali, ma è stata segnalata anche lungo gli alvei fluviali. Può effettuare più covate da marzo fino a novembre inoltrato. Presenta piumaggio color sabbia e collare nero sottile, assente nei giovani. La coda, inferiormente, presenta la base nera e la parte terminale bianca. Il richiamo da ferma è un sonoro trisillabico.
Foto di: Mauro Mencarelli
tora selvatica. Sono stati osservati fino a 50 individui insieme nel mese di ottobre, ma può formare stormi anche molto più consistenti. Conservazione La specie non è considerata a rischio a livello europeo; in Italia è stata rilevata una tendenza all’espansione. Può però risentire localmente delle uccisioni illegali durante la stagione venatoria.
Distribuzione e tipologia di ambienti frequentati La specie è presente tutto l’anno in tutta l’area di studio comprese le zone urbane, a differenza della Tor-
Categorie di tutela / Fenologia SB
Mesi 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12
Nidificante Sedentaria
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TORTORA SELVATICA Streptopelia turtur (Linnaeus, 1758) Corologia Specie politipica a distribuzione eurocentroasiatico-mediterranea. In Italia è riconosciuta la sottospecie nominale turtur (Linnaeus, 1758). Descrizione generale L: 27 cm. Frequenta ambienti aperti di pianura e collina con siepi e boschetti, coltivi ed incolti, filari alberati, corsi d’acqua e altri ecosistemi umidi. Presenta ai lati del collo una “mezzaluna” nera che è assente nei giovani. Il petto è color rosa vino, la coda è scura con estremità bianca e l’addome chiaro la rende facilmente riconoscibile in volo.
Foto di: Stefano Fagiolo
se di ottobre periodo in cui forma grandi stormi. Conservazione La specie è ritenuta soggetta a moderato e progressivo declino sia a livello europeo che a livello nazionale; risente infatti della trasformazione e distruzione del mosaico agricolo, dell’utilizzo dei pesticidi e fitofarmaci e di un’eccessiva pressione venatoria.
Distribuzione e tipologia di ambienti frequentati La specie è stata osservata in buona parte dell’area di studio, prediligendo le zone poco urbanizzate come gli incolti e i coltivi a girasole. Si rileva dal mese di marzo fino al me-
Categorie di tutela • Convenzione di Bonn Allegato II • SPEC 3 Fenologia M reg, B
Mesi 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12
Nidificante Migratrice
98
CUCULO Cuculus canorus (Linnaeus, 1758) Corologia Specie politipica a distribuzione olopaleartica. Descrizione generale L: 33 cm. Predilige ambienti collinari e montani, boschi, zone coltivate con presenza di corsi d’acqua e vegetazione ripariale. Depone un uovo per nido parassitando molte specie di piccoli Passeriformi. Il maschio presenta piumaggio grigio-cenere con barratura sull’addome. La femmina presenta tonalità rossicce con leggera barratura trasversale sull’addome. È spesso inseguita da piccoli uccelli come la Ballerina bianca.
Foto di: Stefano Fagiolo
aprile fino al mese di settembre; non è stato possibile accertarne la nidificazione poiché risulta estremamente difficile rilevare i nidi parassitati. Conservazione A livello europeo la specie è definita stabile, con fluttuazioni locali. Lo stesso trend si osserva a livello nazionale; mentre a livello locale non vi sono dati sufficienti per definirne l’andamento.
Distribuzione e tipologia di ambienti frequentati La specie è presente esclusivamente nelle zone più interne dell’area di studio a ridosso della vegetazione fluviale. È presente dal mese di
Categorie di tutela / Fenologia M irr, B?
Mesi 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 ? ?
Nidificante Migratrice
99
BARBAGIANNI Tyto alba (Scopoli, 1769) Corologia Specie politipica cosmopolita.
Descrizione generale L: 35 cm. Rapace notturno che predilige ambienti agricoli aperti con presenza di siepi, incolti e boschetti. Nidifica generalmente in cascine, granai, edifici abbandonati e campanili. Presenta caratteristica faccia a cuore, piumaggio molto chiaro. Le zampe, robuste e dotate di artigli, vengono spesso tenute penzolanti durante il volo. Il richiamo di corteggiamento consiste in strilli molto aspri e soffocati emessi anche in volo sia dai maschi che dalle femmine.
Foto di: Ercole Bruzzechesse
anche grazie playback.
all’utilizzo
del
Conservazione La specie è in declino nell’areale europeo; anche la tendenza nazionale è di un moderato ma progressivo decremento. Risente dell’intensificazione dell’agricoltura e della conseguente distruzione di luoghi idonei alla nidificazione, inoltre l’utilizzo dei pesticidi tende ad accentuare il problema.
Distribuzione e tipologia di ambienti frequentati La specie è presente tutto l’anno sia nelle aree interne del corso del fiume Misa che in quelle urbanizzate. La presenza della è stata rilevata
Categorie di tutela • L. 157/92 • Convenzione di Berna Allegato II • Lista Rossa d’Italia Categoria LR • SPEC 3 Fenologia SB?
Mesi 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 ? ? ? ? ? ?
Nidificante Sedentaria
100
ASSIOLO Otus scops (Linnaeus, 1758) Corologia Specie politipica a distribuzione eurocentroasiatico-mediterranea. Descrizione generale L: 20 cm. Frequenta zone boscose alternate a spazi aperti e radure, zone urbane con parchi e giardini. Nidifica in cavità di alberi o edifici. Presenta un piumaggio grigio con variazioni bruno-rossicce e due ciuffi auricolari. Il canto è caratteristico: un monotono fischio monosillabico ripetuto ogni 3 secondi. La particolare conformazione delle penne garantisce a questo rapace notturno, come agli altri, un volo estremamente silenzioso.
Foto di: Stefano Fagiolo
contatti è avvenuto grazie al playback. Conservazione La specie è considerata minacciata e in decremento sia a livello europeo che a livello nazionale. Come per il barbagianni e gli altri rapaci notturni risente della trasformazione e degradazione degli ecosistemi agricoli e dell’utilizzo eccessivo di pesticidi.
Distribuzione e tipologia di ambienti frequentati La specie è stata segnalata principalmente nelle aree interne del corso del fiume Misa ma anche in quelle urbanizzate. Il maggior numero di
Categorie di tutela • L. 157/92 • Convenzione di Berna Allegato II • Lista Rossa d’Italia Categoria LR • SPEC 2 Fenologia M reg, B Mesi 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12
Nidificante Migratrice
101
CIVETTA Athena noctua (Scopoli, 1769) Corologia Specie politipica a distribuzione eurocentroasiatico-mediterannea. Descrizione generale L: 23-27 cm; WS: 50-57 cm. Frequenta ambienti ecotonali, zone coltivate con alternanza di piccoli boschi, fossi, case di campagna abbandonate e diroccate. Ha il corpo tozzo, il capo largo con sommità piatta e le zampe sono lunghe. Il piumaggio è bruno scuro macchiettato. Il volo è ondulato e si posa spesso su pali e fili. È attiva sia di giorno che di notte.
Foto di: Stefano Fagiolo
e, sebbene siano state effettuate numerose osservazioni anche in periodo di nidificazione, questa è ancora da accertare.
Distribuzione e tipologia di ambienti frequentati La Civetta è stata osservata in maniera disomogenea lungo il fiume. È stata monitorata al porto, lungo il tratto cittadino del fiume e nelle aree interne più naturali. È stanziale
Conservazione La specie a livello europeo è in decremento e il suo status di conservazione è considerato in declino. A livello locale la specie sembra non risentire di questo trend, in quanto sembra essere ben rappresentata nell’area di studio. Categorie di tutela • L. 157/92 • Convenzione di Berna Allegato II • SPEC 3 Fenologia SB? Mesi 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 ? ? ?
Nidificante Sedentaria
102
ALLOCCO Strix aluco (Linnaeus, 1758) Corologia Specie politipica a distribuzione eurocentroasiatico-mediterranea. Descrizione generale L: 38 cm. Vive in boschi, parchi e giardini. Nidifica in cavità di alberi ed occasionalmente in edifici. Il piumaggio varia dal bruno al fulvo fino al grigiastro. Le parti inferiori generalmente sono bruno fulve con grosse strie scure. Ha un aspetto massiccio, la testa è grande, rotonda e senza ciuffi auricolari. Gli occhi sono neri a differenza degli altri Strigiformi che presentano solitamente iridi colorate. Il canto è emesso durante il tramonto, di notte o anche la mattina presto in particolare in primavera.
Foto di: Stefano Fagiolo
volta con la tecnica del playback in una zona discretamente alberata nei pressi di un’area coltivata. Conservazione La specie presenta uno status di conservazione favorevole ed è considerata in progressivo incremento sia a livello europeo che a livello nazionale ma anche a livello provinciale. La specie può però risentire del’uso dei pesticidi in agricoltura.
Distribuzione e tipologia di ambienti frequentati La specie è stata segnalata una sola
Categorie di tutela • L. 157/92 • Convenzione di Berna Allegato II • Non SPECE Fenologia M irr Mesi 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12
Migratrice
103
GUFO COMUNE Asio otus (Linnaeus, 1758) Corologia Specie politica a distribuzione oloartica. Descrizione generale L: 31-37 cm; WS: 86-98 cm. Seleziona habitat a boschi di conifere, boschetti in zone agricole, ambienti ripariali, spazi verdi urbani e aree aperte con vegetazione erbacea. Prettamente notturno, ha il dorso bruno chiaro opaco e il ventre presenta delle striature. L’iride è rossa ed ha ciuffi auricolari. Le ali sono lunghe e strette ed ha un volo tranquillo con battiti veloci e lunghe planate.
Foto di: Ercole Bruzzechesse
dall’osservazione di un giovane. Il periodo di nidificazione va da marzo a giugno. Conservazione A livello europeo la specie ha uno status di conservazione definito sicuro. In Italia la specie è considerata a basso rischio, purché venga mantenuto un adeguato mosaico ambientale. A livello locale non ci sono dati sufficienti per definirne il trend.
Distribuzione e tipologia di ambienti frequentati È stato osservato principalmente nelle aree interne del fiume, in zone ricche di vegetazione e campi coltivati dove caccia. È stanziale e la nidificazione è stata accertata
Categorie di tutela • Convenzione di Berna Allegato II • Lista Rossa d’Italia Categoria LR Fenologia SB
Mesi 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12
Nidificante Sedentaria
104
RONDONE COMUNE Apus apus (Linnaeus, 1758) Corologia Specie politipica a distribuzione olopaleartica. Descrizione generale L: 17-19 cm; WS: 40-44 cm. Specie strettamente legata alla presenza di aree antropizzate e urbanizzate, frequenta infatti sia edifici isolati che quelli nei centri storici; il nido, viene costruito sotto le tegole dei tetti. Il piumaggio è molto uniforme e ha un colore nero-bruno opaco con la gola chiara. Le ali sono lunghe e strette e con battiti d’ala molto frequenti; cattura insetti in volo. Il richiamo è acuto e stridente.
Foto di: Michela Risveglia
raggiungono le nostre latitudini verso la fine di marzo. Il rondone riparte subito dopo la nidificazione e dalla metà di agosto non ci sono più osservazioni. Conservazione A livello europeo la specie è considerata con uno status di conservazione sicuro. A livello nazionale e locale la specie è ben rappresentata e non sono stati rilevati decrementi.
Distribuzione e tipologia di ambienti frequentati È stato monitorato lungo tutto il tratto del fiume, ma il maggior numero di avvistamenti è avvenuto nei pressi dell’area storica e nella prima periferia della città. I primi individui
Categorie di tutela / Fenologia M reg, B
Mesi 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12
Nidificante Migratrice
105
MARTIN PESCATORE Alcedo atthis (Linnaeus, 1758) Corologia Specie politipica a distribuzione paleartico-orientale. Descrizione generale L: 17-19 cm (incluso il becco di 4 cm). È strettamente legato all’ambiente fluviale o lacustre, necessitando di acque calme ricche di posatoi per la pesca. Nidifica sulle sponde verticali dei fiumi dove scava delle lunghe gallerie. Ha la testa grossa, il becco lungo, le ali larghe, la coda e le zampe sono corte. Il dorso ha una colorazione azzurroverde, mentre il ventre è rossoarancio.
Foto di: Michela Risveglia
sp. intento nella pesca di piccoli pesci. Vola velocissimo a pochi centimetri dall’acqua. È stanziale e il periodo di nidificazione va da maggio ad agosto. Parte della popolazione è svernante e migratrice regolare. Conservazione A livello europeo ha uno status di conservazione sfavorevole con una tendenza al decremento anche a livello nazionale. A livello locale la specie sembra essere diminuita nei vari anni di monitoraggio.
Distribuzione e tipologia di ambienti frequentati È presente lungo tutta l’asta fluviale, non disdegnando anche le aree antropizzate e il tratto di fiume con argini in muratura. Si osserva il più delle volte posato su rami di Salix
Categorie di tutela • Direttiva CEE “Uccelli”Allegato I • Convenzione di Berna Allegato II • SPEC 3 Fenologia SB, M reg, W
Mesi 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12
Nidificante Migratrice Svernante 106
Sedentaria
GRUCCIONE Merops apiaster (Linnaeus, 1758) Corologia Specie politipica a distribuzione euroturanico-mediterannea. Descrizione generale L: 25-29 cm. Predilige territori soleggiati e caldi, ambienti aperti con presenza di alberi isolati ma anche vallate strette e riparate, come pure le sponde dei corsi d’acqua. Il Gruccione è caratterizzato da un piumaggio dai colori vivacissimi, becco lungo e curvo. Caccia insetti in volo ed effettua lunghe planate intervallate a rapidi svolazzi.
Foto di: Michela Risveglia
con le zampe e il becco. Si osserva inoltre vicino ai campi coltivati e agli incolti intento a cacciare insetti, soprattutto imenotteri. La specie arriva verso la fine di aprile per rimanere fino a settembre.
Distribuzione e tipologia di ambienti frequentati Ad eccezione del tratto cittadino del fiume e in località Marazzana, il Gruccione è presente lungo tutta l’area di studio. Si incontra principalmente sulle pareti verticali del fiume dove costruisce il nido, costituito da una lunga galleria scavata
Conservazione A livello europeo ha uno status di conservazione sfavorevole e definito in declino storico moderato. In Italia, così come a livello locale, si è osservato un incremento nel numero delle coppie nidificanti. Categorie di tutela • Convenzione di Berna Allegato II • Convenzione di Bonn Allegato II • SPEC 3 Fenologia M reg, B Mesi 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12
Nidificante Migratrice
107
UPUPA Upupa epops (Linnaeus, 1758) Corologia Specie politipica a distribuzione paleartico-paleotropicale. Descrizione generale L: 25-29 cm; WS: 44-48 cm. Frequenta diversi ambienti ma predilige quelli rurali come zone aperte di collina o pianura con presenza di vecchi alberi. Si osserva lungo le strade alberate, lungo i fiumi, gli incolti e i frutteti. Nidifica in cavità di alberi o di case. Di colore rossiccio con bande nere sulle ali e cresta erettile. Ha un lungo becco ricurvo con il quale sonda il terreno alla ricerca di cibo costituito da insetti, ragni e lucertole. Il nome Upupa si deve al caratteristico verso emesso dal maschio.
Foto di: Stefano Fagiolo
vegetazione ripariale e ai bordi delle strade. Solitamente i primi individui arrivano a metà marzo e si osservano fino ad agosto inoltrato. Conservazione In Europa lo status è definito sfavorevole e la popolazione risulta minacciata. In Italia la specie è stabile con fluttuazioni a livello locale. Categorie di tutela • Convenzione di Berna Allegato II • SPEC 3
Distribuzione e tipologia di ambienti frequentati Lungo il fiume si osserva nelle zone più interne: nei campi coltivati, sulla
Fenologia M reg, B
Mesi 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12
Nidificante Migratrice
108
TORCICOLLO Jynx torquilla (Linnaeus, 1758) Corologia Specie politipica a distribuzione eurosibirica. Descrizione generale L: 16-18 cm. Si può trovare in più di una tipologia ambientale: negli ambienti ecotonali, in boschi aperti con radure, frutteti, incolti e viali. Frequenta gli ambienti fluviali ma anche gli ambienti antropizzati come i parchi cittadini. Per il nido occupa le cavità degli alberi o i vecchi nidi di picchio. Il nome particolare è dovuto al fatto che in caso di pericolo inizia a muoversi serpeggiando con la testa e con il collo. Il piumaggio è molto mimetico, marrone con macchie scure, simile alle corteccia degli alberi.
Foto di: Giulietto Giulivi
fiume da fine marzo ad agosto, dove arriva per riprodursi. Ad esclusione della porzione cittadina del Misa, si può incontrare lungo tutta l’asta fluviale, dove occupa ogni tipologia ambientale. Conservazione In Europa la specie è in leggero declino dagli anni ‘70, così come in Italia, in cui è stata osservata una moderata diminuzione della popolazione nidificante. A livello locale la specie sembra essere costante.
Distribuzione e tipologia di ambienti frequentati Migratore, si può incontrare lungo il
Categorie di tutela • L. 157/92 • Convenzione di Berna Allegato II • SPEC 3 Fenologia M reg, B
Mesi 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12
Nidificante Migratrice
109
PICCHIO VERDE Picus viridis (Linnaeus, 1758) Corologia Specie politipica a distribuzione europea. Descrizione generale L: 30-36 cm; WS: 45-51. Comune in boschi decidui in aree mosaicizzate dove a macchie, siepi e boschetti si alternano radure, coltivi ed altre aree aperte. Necessita sempre di alberi maturi dove scava il nido e di zone erbose dove cerca insetti. Il dorso è verde, con il groppone giallo-verde e la testa è rossa. Molto vocifero in primavera e autunno, mentre il tambureggio è molto raro.
Foto di: Ercole Bruzzechesse
vecchi alberi. Conservazione In Europa la specie è ritenuta a stato di conservazione sfavorevole, anche perché ha subito negli anni ’70/’90 un forte declino a causa di un’ampia opera di disboscamento. In Italia e nelle Marche si riscontra un calo moderato della popolazione.
Distribuzione e tipologia di ambienti frequentati Lungo il fiume è stato indicato come migratore irregolare, in quanto è stato osservato esclusivamente in due zone interne del fiume nei periodi della migrazione primaverile. Il contatto è avvenuto al canto presso
Categorie di tutela • L. 157/92 • Convenzione di Berna Allegato II • Lista Rossa d’Italia Categoria LR • SPEC 2 Fenologia M irr
Mesi 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12
Migratrice
110
PICCHIO ROSSO MAGGIORE Dendrocopos major (Linnaeus, 1758) Corologia Specie politipica a distribuzione paleartico-orientale. Descrizione generale L: 23-26 cm; WS: 38-44. Comune in boschi decidui, in parchi e giardini. Il nido viene scavato, grazie al robusto becco, nei tronchi o nei rami di alberi vivi o preferibilmente marcescenti. Il dorso è nero, con una grossa macchia bianca sulle ali. Il sottocoda è rosso e nel maschio anche la nuca è rossa. Il tambureggio territoriale è molto veloce ed emesso da posatoi esposti. La dieta è molto varia: si nutre di semi in inverno e di insetti in primavera.
Foto di: Stefano Fagiolo
alberate dove cerca cibo e tronchi idonei per scavare il nido. Durante il periodo primaverile si possono monitore più esemplari in migrazione, e si possono udire i forti tambureggi e non di rado si osservano anche violenti litigi tra maschi.
Distribuzione e tipologia di ambienti frequentati Ad eccezione del tratto cittadino del fiume, la specie si osserva nell’intera area di studio, prediligendo le zone
Conservazione A livello europeo la specie non è minacciata e grazie alla sua notevole adattabilità il suo status è definito sicuro. A livello locale si è potuto osservare un incremento degli individui, anche se in piccole quantità. Categorie di tutela • L. 157/92 • Convenzione di Berna Allegato II Fenologia SB, M reg, W Mesi 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12
Nidificante Migratrice Svernante 111
Sedentaria
PICCHIO ROSSO MINORE Dendrocopos minor (Linnaeus, 1758) Corologia Specie politipica a distribuzione eurosibirica. Descrizione generale L: 14-16 cm; WS: 24-29. Frequenta aree boschive con alberi marcescenti o secchi, solitamente in zone ripariali. Si può osservare in frutteti e in canneti alla ricerca di cibo. Per il nido predilige alberi secchi dal legno più morbido. Il dorso è nero fortemente barrato, il sottocoda è bianco e il maschio ha la nuca rossa. Il tambureggio è veloce. Come il Picchio rosso maggiore ha una dieta variabile a seconda della stagione.
Foto di: Giulietto Giulivi
e al tambureggio. Nell’area di studio è stato monitorato nelle zone più interne, con presenza di alberi morti, dove scava il nido.
Distribuzione e tipologia di ambienti frequentati Data la sua natura molto elusiva, non è stato osservato molto facilmente lungo il fiume ma la sua presenza è stata rivelata grazie al canto
Conservazione La specie è considerata a status sicuro e favorevole, ma a causa del suo carattere schivo non si hanno dati certi. A livello locale la specie è in aumento, considerando il fatto che fino a pochi anni fa non si avevano dati sulla sua presenza. Categorie di tutela • L. 157/92 • Convenzione di Berna Allegato II • Lista Rossa d’Italia Categoria LR Fenologia SB Mesi 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12
Nidificante Sedentaria
112
CALANDRELLA Calandrella brachydactyla (Leisler, 1814) Corologia Specie a distribuzione eurocentroasiatico-mediterranea. Descrizione generale L: 14-16 cm. Frequenta le aree aperte pianeggianti o collinari, gli incolti, le dune, i greti, i terreni ghiaiosi, le distese di fango essiccato ai margini di zone umide e le aree agricole; la nidificazione avviene a terra. Ha un sopracciglio chiaro netto, una colorazione del dorso color sabbia e il ventre è bianco. Il volo è basso e ondulante, il canto è simile a quello dell’Allodola.
Foto di: Giulietto Giulivi
Conservazione La specie è considerata in calo a livello europeo e lo status di conservazione è definito in declino. Poco nota la situazione nazionale, ma probabile diminuzione. Categorie di tutela • Direttiva CEE “Uccelli”Allegato I • Convenzione di Berna Allegato II • SPEC 3
Distribuzione e tipologia di ambienti frequentati Un esemplare di Calandrella è stato osservato nel mese di maggio 2008 in un’area incolta nelle vicinanze del fiume, dove è inoltre presente una coltivazione a Lavanda e un fosso.
Fenologia M irr
Mesi 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12
Migratrice
113
TOTTAVILLA Lullula arborea (Linnaeus, 1758) Corologia Specie politipica a distribuzione paleartica. Descrizione generale L: 13-15 cm. Frequenta zone collinari e montane caratterizzate da aree aperte come pascoli, radure, incolti, campi coltivati, con presenza comunque di arbusteti, cespuglieti e alberi sparsi. Ha la coda corta, con un evidente sopracciglio chiaro che arriva fino alla nuca e una breve cresta. Nell’ala è tipica una macchia marrone scuro. Il volo è simile a quello dell’Allodola; solitamente sta posata su alberi e cespugli. Si può ascoltare il canto soprattutto di prima mattina e di sera, in giugno, talvolta in piena notte.
Foto di: Francesca Morici
stati monitorati in canto ad aprile 2007, in un zona con coltivazione estensiva di grano. Conservazione La specie è considerata minacciata a livello europeo e lo status è definito in declino. In Italia risulta stabile, ma si prevedono misure gestionali per prevenirne un possibile declino. Categorie di tutela • Direttiva CEE “Uccelli”Allegato I • SPEC 2
Distribuzione e tipologia di ambienti frequentati Due esemplari di Tottavilla sono
Fenologia M irr
Mesi 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12
Migratrice
114
ALLODOLA Alauda arvensis Linnaeus, 1758 Corologia Specie politipica a distribuzione olopaleartica. Descrizione generale L: 16-18 cm. L’habitat primario dell’Allodola è costituito da praterie, ma si può incontrare anche in campi coltivati e in incolti. È specie terrigena e il nido viene costruito a terra vicino a ciuffi d’erba o all’aperto. Il piumaggio è macchiettato di bruno chiaro, con margine alare bianco, la coda è di media lunghezza e presenta una piccola cresta. Il canto è un continuo richiamo che inizia a terra per poi proseguire in volo anche per diversi minuti. Proprio questo canto molto musicale consente immediatamente il riconoscimento della specie.
Foto di:Giulietto Giulivi
Nell’area di studio l’Allodola è legata soprattutto agli ambienti coltivi che si incontrano subito a ridosso del fiume Misa: ad esclusione del primo tratto cittadino, si rinviene infatti in quasi tutti i punti più interni. La specie è nidificante e in inverno si possono osservare gruppi fino a 20 individui. Conservazione A livello Europeo la specie è considerata minacciata. In Italia la popolazione ha avuto un forte declino; trend non riscontrato a livello locale in cui sembra godere di uno status di conservazione soddisfacente.
Distribuzione e tipologia di ambienti frequentati
Categorie di tutela • SPEC 3 Fenologia M reg, B?, W
Mesi 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 ? ? ?
Nidificante Migratrice Svernante 115
TOPINO Riparia riparia (Linnaeus, 1758) Corologia Specie politipica a distribuzione oloartica. Descrizione generale L: 12-13 cm. La specie è strettamente legata alla presenza di aree idonee alla costruzione dei nidi: pareti verticali sabbiose o argillose dei fiumi, laghi e canali. È tra le rondini più piccole; le parti superiori sono grigio -marroni, la gola e il petto sono bianchi separati da una banda pettorale bruna. Arriva in Italia ai primi di marzo e si osserva spesso vicino all’acqua; durante la migrazione si riposa in immensi dormitori comuni tra i canneti.
Foto di: Roberto Ceccucci
me a Rondini e Balestrucci, mentre sorvolavano velocemente il fiume alla ricerca di insetti. Conservazione Lo status di conservazione a livello europeo è in generale decremento e considerato sfavorevole, cosi come a livello nazionale. Categorie di tutela • Convenzione di Berna Allegato II • SPEC 3
Distribuzione e tipologia di ambienti frequentati Alcuni esemplari di Topino sono stati osservati alla fine di marzo, durante il periodo migratorio, assie-
Fenologia M irr
Mesi 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12
Migratrice
116
RONDINE Hirundo rustica (Linnaeus, 1758) Corologia Specie politipica a distribuzione oloartica. Descrizione generale L: 17-21 cm. La specie è presente in ogni tipologia ambientale ad esclusione degli ambienti aridi e forestali. Frequenta le aree urbanizzate e nidifica sulle pareti verticali, dove costruisce il nido con il fango. Si nutre di insetti che caccia sopra i campi coltivati, lungo i fiumi e nelle aree umide. Il dorso è nero con la pancia bianca, la fronte e le guancie sono rosse e la coda è forcuta , più lunga nei maschi.
Foto di: Stefano Fagiolo
in aprile costruiscono i primi nidi. Rimane tutta l’estate per ripartire poi a settembre o nella prima decade di ottobre.
Distribuzione e tipologia di ambienti frequentati Si rileva ovunque: dalla città alle zone più interne del fiume. Nei mesi di marzo si osservano numerosi gruppi in migrazione verso nord, e
Conservazione A scala europea è in lieve diminuzione ed è considerata non al sicuro. Studi svolti in Italia dall’INFS hanno dimostrato che a livello nazionale, provinciale e locale la riduzione di allevamenti, la trasformazione dell’agricoltura e il consumo eccessivo di pesticidi ha contribuito alla diminuzione della specie. Categorie di tutela • Convenzione di Berna Allegato II • SPEC 3 Fenologia M reg, B
Mesi 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12
Nidificante Migratrice
117
BALESTRUCCIO Delichon urbicum (Linnaeus, 1758) Corologia Specie politipica a distribuzione paleartico-orientale. Descrizione generale L: 13-15 cm. È una specie antropofila e strettamente legata alla presenza dell’uomo, ma si può osservare anche in falesie o pareti naturali. Il nido è costituito da fango che viene fissato a edifici e pareti naturali. Le parti superiori del corpo sono neroblu lucido, con groppone e parti inferiori bianche, la coda è corta e forcuta. Il becco è corto e le fauci sono molto larghe per la cattura delle prede in volo.
Foto di: Stefano Fagiolo
nella prima decade di marzo e la data più precoce è stata il 28 febbraio. La specie riparte nel periodo a cavallo tra agosto e la prima settimana di settembre. Conservazione A livello Europeo la specie è considerata in declino ed è indicata tra le specie minacciate. Anche in Italia si è riscontrato un decremento nella popolazione nidificante, mentre a livello locale la specie non sembra accordarsi con il trend nazionale.
Distribuzione e tipologia di ambienti frequentati È distribuita lungo tutta l’area di studio, dalle zone cittadine alle aree più interne. I primi individui in migrazione primaverile si osservano
Categorie di tutela • Convenzione di Berna Allegato II • SPEC 3 Fenologia M reg, B
Mesi 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12
Nidificante Migratrice
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PISPOLA Anthus pratensis (Linnaeus 1758) Corologia Specie politipica a distribuzione paleartica. Descrizione generale L: 14-15 cm. Frequenta gli spazi aperti con vegetazione piuttosto bassa, i pascoli, le praterie costiere, le dune, i coltivi e le paludi pianura. La colorazione del piumaggio è verde-grigia, il mustacchio non è molto definito e l’unghia posteriore è dritta e lunga. Il groppone è debolmente striato così come il dorso. In inverno forma grandi stormi e si invola emettendo un sottile fischio. Si osserva spesso posata sui fili della luce.
Foto di: Mauro Mencarelli
valenza di vegetazione ripariale, nei coltivi e negli incolti. Difficilmente si osserva un individuo da solo, in quanto forma gruppi che contano fino a 20 esemplari insieme. I primi esemplari arrivano con la migrazione autunnale in ottobre, svernano e permangono nelle nostre zone fino al mese di marzo.
Distribuzione e tipologia di ambienti frequentati La specie frequenta tipologie ambientali molto diverse tra loro: si incontra sulla spiaggia, in aree a pre-
Conservazione A livello europeo la specie è stabile con una popolazione molto consistente. A livello locale la specie sembra mantenersi costante se non addirittura in aumento. Categorie di tutela • Convenzione di Berna Allegato II • Non SPECE
2
Fenologia M reg, W
Mesi 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12
Migratrice Svernante
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CUTRETTOLA Motacilla flava (Linnaeus, 1758) Corologia Specie politipica a distribuzione olopaleartica. Descrizione generale L: 15-16 cm. Frequenta zone aperte con substrati acquitrinosi o umidi, ma anche aree agricole. Durante la migrazione sosta vicino agli animali pascolanti per nutrirsi di insetti. Ha la coda lunga, parti inferiori gialle e dorso verdastro. Il colore del capo e del collo dipendono dalla razza. Il volo è ondulato e migra in gruppi numerosi.
Foto di: Michela Risveglia
osservati fino a novembre. Conservazione Lo stato di conservazione è considerato sicuro. In Italia la specie è stabile, status riscontrato anche a livello locale.
Distribuzione e tipologia di ambienti frequentati La specie è distribuita in quasi la totalità dei punti del fiume. Gli avvistamenti più numerosi si hanno nei periodi di migrazione a partire dalla prima metà di marzo. La specie nidifica e alcuni individui sono stati
Categorie di tutela • Convenzione di Berna Allegato II Fenologia M reg, B
Mesi 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12
Nidificante Migratrice
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BALLERINA GIALLA Motacilla cinerea (Tunstall, 1771) Corologia Specie politipica a distribuzione olopaleartica. Descrizione generale L: 17-20 cm. È specie una strettamente legata ai corsi d’acqua dove nidifica sulle rive scoscese ricoperte dalla vegetazione arborea. L’habitat ideale è costituito da ambienti umidi circondati da boschi con vegetazione ripariale. Ha la coda molto lunga, il sottocoda è giallo intenso, il basso ventre e le parti superiori sono grigie. La gola del maschio in estate è nera. Il volo ondulato è più pronunciato che nella Ballerina bianca.
Foto di: Ercole Bruzzechesse
ne, nel 2007 è stata verificata la nidificazione anche lungo il basso corso del fiume. Solitamente si osserva nel suo classico volo ondulato. Conservazione Specie con stato di conservazione sicuro a livello europeo, così come in Italia.
Distribuzione e tipologia di ambienti frequentati È stata osservata lungo tutto il corso del fiume durante i periodi di migrazione e nei periodi invernali. Anche se predilige nidificare in aree monta-
Categorie di tutela • Convenzione di Berna Allegato II Fenologia SB, M reg, W
Mesi 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12
Nidificante Migratrice Svernante 121
Stanziale
BALLERINA BIANCA Motacilla alba (Linnaeus, 1758) Corologia Specie politipica a distribuzione paleartica-orientale. Descrizione generale L: 16-19 cm. Molto comune in zone aperte, coltivi, città e di solito nei pressi di specchi d’acqua, ma riesce ad adattarsi anche a zone semidesertiche. Il nido è costruito in cavità naturali su argini fluviali, ambienti agricoli, pascoli, giardini, spiagge e zone urbanizzate. Il piumaggio del dorso è grigio, la nuca, la gola e parte del petto sono neri e le parti inferiori e le guance sono bianche. La coda è lunga di colore nero. Quando è posata ondeggia continuamente la coda e corre molto velocemente; il volo è ondulato.
Foto di: Mauro Mencarelli
tutta l’area di studio durante tutto l’anno. Nei periodi invernali, così come nei periodi migratori, si riunisce in piccoli gruppi. Frequenta tutte le tipologie di habitat del fiume: le rive, la vegetazione, i campi coltivati e le aree urbanizzate. Sono stati osservati numerosi nidi sulle rive ghiaiose del fiume.
Distribuzione e tipologia di ambienti frequentati La Ballerina bianca è presente in
Conservazione Lo stato di conservazione è considerato sicuro. A livello nazionale la popolazione è ritenuta stabile, così come a livello locale, dove non sembra aver risentito delle variazioni degli habitat. Categorie di tutela • Convenzione di Berna Allegato II Fenologia SB
Mesi 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12
Nidificante Sedentaria
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SCRICCIOLO Troglodytes troglodytes (Linnaeus, 1758) Corologia Specie politipica a distribuzione oloartica. Descrizione generale L: 9-10 cm. Predilige ambienti boschivi anche di modeste dimensioni, purché con buona copertura del suolo. Buona la presenza anche lungo i corsi d’acqua, negli arbusteti e lungo le strade alberate. Raramente si trova in ambienti agricoli e aree umide. Molto piccolo, con la coda eretta e il piumaggio color nocciola. Il canto è forte, vario e rapido e lo si può ascoltare anche in inverno.
Foto di: Stefano Fagiolo
l’anno. Il periodo di nidificazione va da metà marzo ad agosto. Conservazione La popolazione europea non è minacciata, ed è stato osservato un moderato incremento; perciò la specie è considerata a stato di conservazione sicuro. Anche in Italia e a livello locale è stato osservato una tendenza all’incremento.
Distribuzione e tipologia di ambienti frequentati Tranne che per l’area limitrofa al porto, la specie è stata monitorata in tutta l’area di studio. Rimane sempre nascosto tra la vegetazione arbustiva e si può incontrare durante tutto
Categorie di tutela • Convenzione di Berna Allegato II Fenologia SB
Mesi 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12
Nidificante Sedentaria
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PASSERA SCOPAIOLA Prunella modularis (Linnaeus, 1758) Corologia Specie politipica a distribuzione oloartica. Descrizione generale L: 13-14 cm. Frequenta ambienti con vegetazione densa come arbusteti e boschi. In molte regioni si adatta sia agli ambienti forestali sia a quelli antropici, come campi coltivati, parchi e giardini. Predilige comunque arbusteti e aree a vegetazione arborea bassa con una buona copertura erbacea. Ha la testa e il petto grigio-ardesia, con le parti superiori del dorso marroni striate. Si alimenta al suolo e canta da posatoi elevati.
Foto di: Ercole Bruzzechesse
principalmente nelle aree ricche di arbusteti o di canne, dove può nascondersi. Durante il periodo invernale si possono ascoltare il canto e i richiami. Arriva nel mese di settembre-ottobre, per poi ripartire verso le aree di nidificazione a marzoaprile.
Distribuzione e tipologia di ambienti frequentati Nell’area di studio si osserva in inverno e nei periodi migratori. Ad esclusione del tratto cittadino si rileva lungo tutto il corso del fiume,
Conservazione A livello europeo la specie risulta stabile con un status di conservazione sicuro; in Italia la specie risulta essere in incremento. Categorie di tutela • Convenzione di Berna Allegato II • Non SPECE Fenologia M reg, W
Mesi 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12
Migratrice Svernante
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PETTIROSSO Erithacus rubecula (Linnaeus, 1758) Corologia Specie politipica a distribuzione europea. Descrizione generale L: 12-14 cm. Utilizza varie tipologie ambientali: da quelle fluviali a quelle agricole, incolti erbacei ed arbustivi, giardini pubblici, periferie urbane, siepi e viali alberati e non disdegna aree fortemente urbanizzate. L’adulto ha un tipico petto rossoarancio che arriva fino alla fronte. Si muove sul terreno a piccoli saltelli mantenendo una postura eretta. Canta da posatoi bassi, ma anche dalla cima degli alberi.
Foto di: Michela Risveglia
presente è stanziale e nidificante, mentre un’altra piccola parte raggiunge le nostre latitudini per lo svernamento. Si osservano molti individui anche durante la migrazione primaverile e autunnale. Conservazione A livello europeo la specie ha uno status di conservazione sicuro. A livello nazionale, regionale e locale la specie evidenzia un trend abbastanza stabile.
Distribuzione e tipologia di ambienti frequentati È distribuita in maniera uniforme lungo tutto il tratto del fiume, partendo dall’area antropizzata del porto, fino alle zone più interne e naturali. Buona parte della popolazione
Categorie di tutela • Convenzione di Berna Allegato II • Convenzione di Bonn Allegato II • Non SPECE Fenologia SB, M reg, W
Mesi 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12
Nidificante Migratrice Svernante 125
Stanziale
USIGNOLO Luscinia megarhynchos (Brehm, 1831) Corologia Specie politipica a distribuzione euroturanica-mediterranea. Foto di: Stefano Fagiolo
Descrizione generale L: 15-16 cm. Occupa aree collinari e pianeggianti alberate e ricche di arbusti, frequenta inoltre aree ripariali e coltivazioni arboree, giardini e periferie urbane, purché provviste di aree arbustive. Il piumaggio è bruno uniforme con coda lunga brunorossiccia. Poco confidente, sta sempre nascosto nel folto della vegetazione. Il canto molto piacevole è emesso da posizioni ben nascoste e lo si può udire sia di giorno che di notte.
rilevato nelle aree più interne e naturali. La data più precoce di avvistamento dell’Usignolo è febbraio, ma la maggior parte della popolazione inizia ad arrivare nei mesi di aprile e di maggio e si osserva fino alla metà di settembre. Conservazione La specie è considerata a status sicuro a livello europeo e la popolazione italiana manifesta una sostanziale stabilità negli ultimi anni. A livello locale la specie rispecchia il trend italiano, con una buona stabilità.
Distribuzione e tipologia di ambienti frequentati Difficilmente si riesce ad osservare un Usignolo, ma il suo canto melodioso ne tradisce la presenza. Ad eccezione delle aree cittadine è stato
Categorie di tutela • Convenzione di Berna Allegato II • Convenzione di Bonn Allegato II • Non SPECE Fenologia M reg, B
Mesi 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12
Nidificante Migratrice
126
CODIROSSO SPAZZACAMINO Phoenicurus ochruros (Gmelin, 1774) Corologia Specie politipica a distribuzione eurocentroasiatico-mediterranea. Descrizione generale L: 13-14 cm. Gli habitat che la specie predilige sono: le aree rocciose con praterie, brughiere e superfici con vegetazione sparsa. Occupa però anche zone antropizzate e a stretto contatto con l’uomo, come i centri abitati. Per la nidificazione predilige fessure e cavità. Il maschio è nerastro con coda rosso-ruggine e pannello alare bianco; mentre la femmina è più scura e grigiastra. Canta soprattutto all’alba e di notte da posatoi elevati.
Foto di: Mauro Mencarelli
parte della popolazione giunge per lo svernamento. La nidificazione è accertata dal ritrovamento di nidi in vecchie case abbandonate. Frequenta tutte le tipologie di ambiente a disposizione: dalla vegetazione ripariale alla spiaggia, dalle aree urbanizzate ai coltivi. Conservazione La specie è considerata a livello europeo con uno status di conservazione favorevole. A livello nazionale mostra una sostanziale stabilità e localizzati incrementi; localmente la specie è in aumento, tenendo presente che nel 1999 era considerata accidentale.
Distribuzione e tipologia di ambienti frequentati Si trova in tutta l’area del fiume ad esclusione di pochi punti, non disdegnando anche la città e l’area portuale. È presente tutto l’anno ma
Categorie di tutela • Convenzione di Berna Allegato II • Convenzione di Bonn Allegato II Fenologia SB, M reg, W Mesi 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12
Nidificante Migratrice Svernante 127
Stanziale
CODIROSSO COMUNE Phoenicurus phoenicurus (Linnaeus, 1758) Corologia Specie politipica a distribuzione eurasiatica. Descrizione generale L: 13-14 cm. Frequenta aree forestali aperte, agro ecosistemi con colture arboree e aree alberate prive di sottobosco, giardini e periferie urbane. Nidifica nei buchi degli alberi, nei sottotetti, nei muri e nelle cassettenido. Il maschio ha faccia e gola neri, la fronte è bianca e il dorso grigio. Il ventre è rossiccio, il sottocoda bianco e la coda è rossiccia. Agita continuamente la coda e caccia gli insetti come il Pigliamosche. Il canto è emesso alle prime luci dell’alba.
Foto di: Stefano Fagiolo
mente le aree coltivate e gli incolti nei dintorni del fiume e si osserva a ridosso della vegetazione ripariale. È migratore regolare e i primi individui si osservano ad aprile. Conservazione La specie è considerata in declino a livello europeo e soggetta a diminuzione diffusa. Rilevamenti recenti hanno rilevato un andamento non certo per la popolazione italiana. A livello locale la specie è diffusa, ma non troppo comune.
Distribuzione e tipologia di ambienti frequentati La distribuzione è piuttosto frammentata e non occupa tutte le aree a disposizione, frequenta esclusiva-
Categorie di tutela • Convenzione di Berna Allegato II • Convenzione di Bonn Allegato II • SPEC2 Fenologia M reg, B Mesi 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12
Nidificante Migratrice
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STIACCINO Saxicola rubetra (Linnaeus, 1758) Corologia Specie monotipica a distribuzione europea. Descrizione generale L: 12-14 cm. Predilige aree aperte, praterie umide con arbusti sparsi, brughiere e bassa vegetazione di ripa. Il maschio ha sopracciglio bianco ben evidente e la gola rossastra bordata di bianco, il dorso è marrone con macchie più scure; la femmina ha colori meno evidenti. Il canto, emesso soprattutto di notte, è breve e rapido e inizia e termina all’improvviso. Sta posato in vista ondeggiando spesso la coda.
Foto di: Mauro Mencarelli
Conservazione A livello europeo la specie è considerata non a rischio, con status provvisoriamente sicuro. Localmente la specie non era stata menzionata nel lavoro di Fiacchini del 1999, questo implica un attuale trend positivo della specie. Categorie di tutela • Convenzione di Berna Allegato II • Convenzione di Bonn Allegato II • Non SPECE
Distribuzione e tipologia di ambienti frequentati Nell’area di studio la specie è stata monitorata solamente 3 volte e tutte nel 2008 in aree molto simili, con ampie zone aperte e incolte. I pochi avvistamenti delineano la specie come irregolare.
Fenologia M irr
Mesi 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12
Migratrice
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SALTIMPALO Saxicola torquatus (Linnaeus, 1766) Corologia Specie politipica a distribuzione paleartico-paleotropicale. Descrizione generale L: 11-13 cm. Frequenta le aree collinari eterogenee e asciutte con arbusti e copertura arborea sparsa, ma anche i fianchi stradali e ferroviari, purché provvisti di arbusti. Il maschio ha il capo tutto nero, compresa la gola, il petto è color camoscio e il groppone è bianco. Sta spesso posato sui rami o sui pali a circa 1 metro di altezza, da questi punti emette il canto.
Foto di: Mauro Mencarelli
Conservazione La specie è indirizzata alla stabilità e ha uno stato di tutela indicato come provvisoriamente sicuro. La situazione italiana rivela una diminuzione moderata in seguito ai rilevamenti per il MITO. A livello locale i dati indicano una certa stabilità.
Distribuzione e tipologia di ambienti frequentati Ad esclusione della zona del porto, è presente in tutta l’area di studio. Frequenta gli incolti, le aree coltive, la vegetazione ripariale e gli arbusteti. È presente tutto l’anno e la nidificazione va da marzo a luglio.
Categorie di tutela • Convenzione di Berna Allegato II • Convenzione di Bonn Allegato II • Non SPECE Fenologia SB
Mesi 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12
Nidificante Stanziale
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CULBIANCO Oenanthe oenanthe (Linnaeus, 1758) Corologia Specie politipica a distribuzione oloartica. Descrizione generale L: 14-16 cm. Frequenta aree sassose, aride, sabbiose e pietrose con scarsa vegetazione erbacea ed arbustiva; il nido è ricavato in cavità del terreno, tra i sassi, i muri e i muretti. Il maschio ha il vertice e il dorso grigiocenere, una striscia nera sull’occhio e il sopracciglio bianco, mentre la femmina ha una colorazione più bruna. Il nome della specie si deve al disegno bianco sulla coda e sul groppone.
Foto di: Mauro Mencarelli
quenta anche le coste. Altri esemplari sono stati osservati a fine estate 2010 sempre nella stessa area. Conservazione A livello europeo la specie è inserita tra le specie minacciate, ciò a causa di forti declini nella popolazione. Dai rilevamenti per il Progetto MITO è stato evidenziato un moderato aumento in Italia.
Distribuzione e tipologia di ambienti frequentati Un esemplare di Culbianco femmina è stato osservato presso il porto nell’aprile 2008, durante il periodo migratorio primaverile, infatti la specie durante la migrazione fre-
Categorie di tutela • Convenzione di Berna Allegato II • Convenzione di Bonn Allegato II • SPEC3 Fenologia M reg
Mesi 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12
Migratrice
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MERLO Turdus merula (Linnaeus, 1758) Corologia Specie politipica a distribuzione paleartico-orientale. Descrizione generale L: 23-29 cm. È specie ubiquitaria e si incontra in molte tipologie ambientali come: formazioni forestali di latifoglie, rimboschimenti a conifere, ambienti agricoli con alberature e siepi, prati, macchie, incolti arbustivi, centri urbani, parchi e orti. Il maschio è facilmente riconoscibile per il piumaggio nero lucido e per il vivace becco giallo, la femmina ha il piumaggio bruno, quasi uniforme, e il becco di un giallo più spento. A terra si muove con piccoli balzi o con passi svelti seguiti da momenti di immobilità. Canta da posizione esposta, all’alba e al tramonto.
Foto di: Michela Risveglia
punto dell’area di studio, dalle zone più urbanizzate a quelle più naturali. Si può incontrare durante tutto l’anno, con incrementi nei mesi migratori. La nidificazione inizia eccezionalmente già a fine febbraio e si protrae fino ad agosto inoltrato. Conservazione L’ampia distribuzione a livello europeo ne ha portato a determinare uno status di conservazione sicuro. La stabilità è stata osservata anche a livello nazionale e locale.
Distribuzione e tipologia di ambienti frequentati La specie è stata monitorata in ogni
Categorie di tutela • Non SPECE Fenologia SB
Mesi 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12
Nidificante Sedentaria
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CESENA Turdus pilaris (Linnaeus, 1758) Corologia Specie a distribuzione eurosibirica. Descrizione generale L: 22-27 cm. Frequenta in particolare radure o aree boschive con ampia copertura arbustiva; raramente si rinviene in frutteti o in parchi urbani. La testa e il groppone sono grigi, la coda è lunga, il dorso è color bruno-castano e il petto brunogiallastro macchiettato. Sverna nelle aree mediterranee ed è un ottimo volatore: migra in grandi stormi.
Foto di: Mauro Mencarelli
Conservazione La consistenza in Europa è stabile e sono stati registrati incrementi a livello nazionale; la specie è attualmente considerata in buono stato di conservazione.
Distribuzione e tipologia di ambienti frequentati È stata osservata principalmente nel mese di febbraio, anche in gruppi di 5 individui. Un’osservazione è stata effettuata anche a marzo, nel periodo migratorio. Le zone frequentate sono principalmente quelle in prossimità di aree coltivate e di piccole aree umide, vicino a filari di siepi.
Categorie di tutela • Non SPECE Fenologia M reg, W irr
Mesi 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12
Migratrice Svernante
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TORDO BOTTACCIO Turdus philomelos (Brehm, 1831) Corologia Specie politipica a distribuzione eurosibirica. Descrizione generale L: 20-22 cm. Frequenta boschi, parchi, giardini, siepi e zone aperte. Le parti superiori sono brune, mentre le parti inferiori sono macchiettate. Diagnostico è il sottoala brunogiallastro che ne permette un facile riconoscimento. Il canto è potente con note flautate alternate a note acute spesso ripetute.
Foto di: Giulietto Giulivi
trasporto di materiale per la costruzione. Il numero degli individui aumenta sensibilmente nei periodi migrazione primaverile. Conservazione A livello europeo la specie è considerata con uno status di conservazione sicuro. I rilevamenti del progetto MITO non hanno dimostrato un andamento certo in Italia. A livello locale i dati in nostro possesso dimostrano un leggero incremento della specie.
Distribuzione e tipologia di ambienti frequentati Ad eccezione del tratto urbano e di alcuni punti più interni, la specie si incontra lungo tutto il corso del fiume: sulla vegetazione ripariale, su alberi isolati, su siepi e nei coltivi. Nel 2008 è stata verificata la nidificazione in due punti del fiume tramite l’individuazione dei nidi e il
Categorie di tutela • Non SPECE Fenologia SB, M reg, W
Mesi 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12
Nidificante Migratrice Svernante 134
Sedentaria
TORDO SASSELLO Turdus iliacus (Linnaeus, 1766) Corologia Specie politipica a distribuzione euroasiatica. Descrizione generale L: 19-23 cm. L’habitat preferenziale della specie è costituito da boschi di conifere e campagne coltivate ricche di frutteti. In inverno forma densi stormi con altri tordi con i quali frequenta spesso coltivi. Ha il sopracciglio evidente, le parti inferiori sono striate, i fianchi e il sottoala sono color rosso-ruggine. Il canto è costituito da una breve serie di note lamentose, seguito da un basso e gracchiante chiacchiericcio.
Foto di:Stefano Fagiolo
in inverno e durante la migrazione primaverile. La migrazione avviene di notte ed è frequente sentire il verso proprio durante le ore notturne. Conservazione La specie è stabile a livello europeo con uno status di conservazione definito sicuro. Anche a livello locale la specie sembra seguire questo trend.
Distribuzione e tipologia di ambienti frequentati La specie è ben rappresentata nell’area di studio, distribuita pressoché in modo omogeneo nei coltivi e negli incolti adiacenti al fiume Misa. Frequenta l’area principalmente
Categorie di tutela • Non SPECE Fenologia M reg, W
Mesi 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12
Migratrice Svernante
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TORDELA Turdus viscivorus (Linnaeus, 1758) Corologia Specie politipica a distribuzione olopaleartica. Descrizione generale L: 26-29 cm. Abbastanza comune in boschi, parchi, giardini, ambienti alberati, soprattutto con radure. Nidifica nei cespugli, sugli arbusti o sui rami bassi degli alberi, a volte anche a terra. In inverno frequenta i coltivi, di solito formando piccoli gruppi. Il petto è molto macchiettato, con sottoala bianco e parti superiori grigio-bruno. Quando è a terra mantiene una postura eretta. Canta nelle giornate assolate e il canto è molto simile a quello del Merlo.
Foto di: Giulietto Giulivi
maggior numero di individui. Frequenta gli ambienti coltivi, gli incolti e si osserva sugli alberi. Lungo il fiume Misa è sedentaria nidificante, con individui che arrivano per lo svernamento. Il numero di avvistamenti aumenta durante il periodo migratorio ed è stata accertata la nidificazione mediante l’individuazione dei nidi.
Distribuzione e tipologia di ambienti frequentati La specie è distribuita in maniera non uniforme nell’area di studio, e si concentra principalmente nelle zone centrali, dove sono stati osservati il
Conservazione Lo status a livello europeo è definito sicuro. La popolazione italiana è in leggero declino, mentre a livello locale la specie risulta stabile. Categorie di tutela • Non SPECE Fenologia SB, M reg, W Mesi 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12
Nidificante Migratrice Svernante 136
Sedentaria
USIGNOLO DI FIUME Cettia cetti (Temminck, 1820) Corologia Specie politipica a distribuzione euroturanico-mediterranea. Descrizione generale L: 13-14 cm. È specie prettamente legata agli ambienti umidi: si trova lungo i fiumi, nei fossi, negli acquitrini, nei laghetti e in aree con presenza di canneti a densa copertura arbustiva. Le parti superiori sono nocciola, senza striature e le parti inferiori sono biancastre. La coda è larga e arrotondata e le ali sono corte. Di indole molto schiva, si osserva difficilmente, ma si può ascoltare l’inconfondibile verso.
Foto di: Ercole Bruzzechesse
coltivi. Le ali piccole non gli permettono grandi migrazioni, e nell’area di studio è considerata sedentaria e nidificante. Conservazione La specie è ritenuta in uno stato di conservazione sicuro in Europa. In Italia tende alla stabilità, anche se risente molto di inverni particolarmente rigidi. A livello locale l’Usignolo di fiume è presente con un buon numero di individui.
Distribuzione e tipologia di ambienti frequentati Ad esclusione dell’area del porto, si incontra lungo l’intero tratto del fiume. Di difficile osservazione. Frequenta i canneti a ridosso del fiume, raramente è stato rilevato nei
Categorie di tutela • Convenzione di Berna Allegato II • Convenzione di Bonn Allegato II Fenologia SB
Mesi 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12
Nidificante Sedentaria
137
BECCAMOSCHINO Cisticola juncidis (Rafinesque, 1810) Corologia Specie politipica a distribuzione paleartico-paleotropicale. Descrizione generale L: 10-11 cm. È tipico di praterie sia umide che secche dominate da piante erbacee alte fino a 1 m e poco soggette al disturbo antropico. Occupa piane alluvionali, risaie, aree coltive e incolti. Nidifica a terra in aree inerbite dei coltivi; si ritrova anche lungo i bacini fluviali, lungo i fossi e nei calanchi. Molto piccolo, color nocciola con vertice e dorso con evidenti strisce più chiare, la coda è corta e arrotondata con punta bianca e nera. Rimane sempre nascosto tranne che per i lunghi voli canori effettuati ad un altezza massima di 10 metri. Il canto è una serie di ZIP penetranti e ripetuti.
Foto di: Mauro Mencarelli
Distribuzione e tipologia di ambienti frequentati È distribuito sostanzialmente lungo tutto il tratto del fiume. Occupa le zone con prevalenza di incolti e di piante erbacee, ma si osserva anche a ridosso della vegetazione arborea del fiume. Nelle zone più antropizzate si osserva nei periodi di migrazione. Parte della popolazione è sedentaria e nidificante, ma molti individui arrivano per lo svernamento. Conservazione La popolazione a livello europeo è ritenuta in stato favorevole di tutela. A livello nazionale l’andamento è stabile, riscontro ottenuto anche a livello locale. Categorie di tutela • Convenzione di Berna Allegato II • Convenzione di Bonn Allegato II Fenologia SB, M reg, W Mesi 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12
Nidificante Migratrice Svernante 138
Sedentaria
FORAPAGLIE CASTAGNOLO Acrocephalus melanopogon (Temminck, 1823) Corologia Specie politipica a distribuzione euroturanico-mediterranea Descrizione generale L: 12-13 cm. È una specie tipica di canneto: frequenta fitti fragmiteti misti a carici, tife e giunchi, dove nidifica. Ha il dorso nocciola, il vertice scuro, la gola bianca e il sopracciglio candido; quando è posato muove la coda verso l’alto. Il canto è soffice e vivace con caratteristici fischi in crescendo emesso da posatoi visibili.
Foto di: Giulietto Giulivi
Conservazione A livello europeo la specie è considerata sicura. In Italia si sono osservate delle leggere diminuzioni, a livello locale non ci sono dati per determinare il trend Categorie di tutela • Direttiva CEE “Uccelli”Allegato I • Convenzione di Berna Allegato II • Convenzione di Bonn Allegato II
Distribuzione e tipologia di ambienti frequentati Lungo il tratto di fiume monitorato è stato osservato sul canneto solamente due volte nel periodo di migrazione primaverile (marzo). Le osservazioni non hanno avuto continuità, per questo motivo è stato indicato come migratore irregolare.
Fenologia M irr
Mesi 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12
Migratrice
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FORAPAGLIE COMUNE Acrocephalus schoenobaenus (Linnaeus, 1758) Corologia Specie monotipica a distribuzione euroasiatica. Descrizione generale L: 11-13 cm. Frequenta le zone umide e i canneti estesi, dove seleziona per la nidificazione le fasce esterne costituite da vegetazione bassa con suoli umidi. Le parti superiori sono del corpo sono color nocciola striate, ha il sopracciglio lungo ed evidente di colore biancastro. Il groppone è giallognolo e non striato. Il canto è vario con imitazioni e note aspre e nervose.
Foto di: Francesca Morici
gratrice irregolare. Conservazione A livello europeo la specie mantiene una certa stabilità nella popolazione e per questo il suo status di conservazione è definito sicuro. L’Italia rappresenta il confine meridionale dell’areale dove è considerato seriamente minacciata.
Distribuzione e tipologia di ambienti frequentati Due individui sono stati osservati a dicembre 2006 presso il piccolo canneto di un laghetto di caccia nelle aree più interne del fiume. Non sono avvenute altre osservazioni e perciò la specie è stata definita mi-
Categorie di tutela • Convenzione di Berna Allegato II • Convenzione di Bonn Allegato II • Lista Rossa d’Italia Categoria CR • Non SPECE Fenologia M irr
Mesi 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12
Migratrice
140
CANNAIOLA COMUNE Acrocephalus scirpaceus (Hermann, 1804) Corologia Specie politipica a distribuzione euroturanico-mediterranea. Descrizione generale L: 12-14 cm. Abitante tipico dei canneti anche di piccoli dimensioni, dei bordi dei fiumi, laghi, paludi, stagni e canali; importante è la vicinanza con l’acqua per la nidificazione: raramente nidifica nei canneti asciutti o negli arbusteti. Il dorso è marrone, senza striature, con un piccolo sopracciglio bianco, il groppone è nocciola. Canta soprattutto all’alba e al tramonto.
Foto di: Giulietto Giulivi
osserva da aprile fino a settembre; un’osservazione eccezionale è stata effettuata a gennaio del 2007, fuori dal periodo di presenza alle nostre latitudini. Conservazione La popolazione europea è in incremento e il suo status è definito sicuro. Nella provincia di Ancona risulta essere presente con un trend positivo, lo stesso andamento è stato riscontrato anche a livello locale .
Distribuzione e tipologia di ambienti frequentati Si incontra principalmente nel tratto cittadino del fiume, dove permangono canneti di modeste dimensioni. È una migratrice regolare, in quanto è stata osservata più volte nei vari anni di indagine, ed è nidificante. Si
Categorie di tutela • Convenzione di Berna Allegato II • Convenzione di Bonn Allegato II • Non SPECE Fenologia M reg, B
Mesi 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12
Nidificante Migratrice
141
CANAPINO COMUNE Hippolais polyglotta (Vieillot, 1817) Corologia Specie monotipica a distribuzione mediterraneo-atlantica. Descrizione generale L: 12-13 cm. Specie tipica di ambienti ricchi di cespugli, di aree agricole, di zone umide, di coltivi e di incolti. Frequenta ambiti fluviali, laghi e stagni. Nidifica nel sottobosco e negli arbusteti. Le parti inferiori sono gialle, il dorso è color verde-oliva, le ali sono corte e le zampe brune. Il canto è vario e piacevole ed emesso da posatoi elevati.
Foto di: Mauro Mencarelli
fino a settembre inoltrato. Nell’area di studio è definito come migratore regolare e nidificante. Conservazione A livello europeo la specie ha uno status di conservazione provvisoriamente sicuro. In Italia i recenti rilevamenti non hanno evidenziato un trend certo della popolazione. A livello locale la specie sembra essere in aumento, considerando che fino al 1999 non era segnalata.
Distribuzione e tipologia di ambienti frequentati La distribuzione è concentrata nelle zone con meno disturbo antropico, in presenza di arbusteti e fitta vegetazione ripariale. Non di rado è stato osservato all’interno dei campi coltivati. I primi individui sono stati avvistati a maggio e permangono
Categorie di tutela • Convenzione di Berna Allegato II • Convenzione di Bonn Allegato II • Non SPECE Fenologia M reg, B
Mesi 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12
Nidificante Migratrice
142
STERPAZZOLINA Sylvia cantillans (Pallas, 1764) Corologia Specie politipica a distribuzione olomediterranea. Descrizione generale L: 12-13 cm. Predilige territori ricoperti da macchia mediterranea e vegetazione erbacea ed arbustiva, in presenza di alberature sparse. Occupa anche estensioni agricole, interrotte da vegetazione naturale, praterie naturali, aree di pascolo. Di colore grigio-azzurro sul dorso, con ali di colore più scuro; mento, gola, petto e fianchi sono invece color ruggine. Canta dalla cima degli arbusti o durante brevi voli canori.
Foto di: Stefano Fagiolo
Conservazione La specie, a livello europeo, è considerata in stato di tutela favorevole. A livello nazionale e locale non è stata assegnata alla specie una tendenza definitiva.
Distribuzione e tipologia di ambienti frequentati La specie è stata osservata esclusivamente nel mese di aprile 2008, in periodo migratorio. Non sono avvenuti ulteriori avvistamenti e questo ha indotto ad indicarla come migratrice irregolare.
Categorie di tutela • Convenzione di Berna Allegato II • Convenzione di Bonn Allegato II • Non SPECE Fenologia M irr
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Migratrice
143
OCCHIOCOTTO Sylvia melanocephala (Gmelin, 1789) Corologia Specie politipica a distribuzione mediterraneo-macronesica. Descrizione generale L: 13-14 cm. Caratteristico della macchia mediterranea, si osserva anche in arbusteti, boscaglie, querceti, siepi e incolti. Frequenta anche ambienti ripariali e aree antropizzate come giardini e parchi. Nidifica tra gli arbusti e i cespugli, prediligendo le specie spinose. Le parti superiori sono scure con i fianchi grigio sporco. Le parti inferiori sono opache, in contrasto con la gola bianca. Nel maschio la testa ha un cappuccio nero-ebano, con anello orbitale rosso ben visibile.
Foto di: Mauro Mencarelli
all’area portuale. Gli habitat in cui si osserva l’Occhiocotto sono: gli arbusteti, i campi coltivati e gli incolti, la vegetazione ripariale e le aree antropizzate. È presente durante tutto l’anno ed è nidificante, ma molti individui sono anche migratori e svernanti. Conservazione La popolazione appare stabile e lo status europeo è considerato provvisoriamente sicuro. I monitoraggi condotti a livello nazionale fino al 2005 hanno definito uno status in diminuzione moderata. A livello locale la specie sembra essere ben presente e ben distribuita nell’area di studio.
Distribuzione e tipologia di ambienti frequentati La specie è stata rilevata nella maggioranza dei punti di monitoraggio, ad eccezione di quelli prossimi
Categorie di tutela • Convenzione di Berna Allegato II • Convenzione di Bonn Allegato II • Non SPECE Fenologia SB, M reg, W Mesi 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12
Nidificante Migratrice Svernante 144
Stanziale
STERPAZZOLA Sylvia communis (Latham, 1787) Corologia Specie politipica a distribuzione oloartica. Descrizione generale L: 13-15 cm. Frequenta terreni aperti con arbusti e alberature sparse, oppure superfici coltivate frammentate da siepi e boschetti. Occupa anche i filari di siepi lungo le strade e gli ambienti fluviali. Ha la gola bianca, il petto con sfumature beige e la testa marrone-grigiastra. La coda, di colore marrone con timoniere esterne chiare, è piuttosto lunga. Molto attiva e sempre in movimento nel folto degli alberi; il canto è emesso dalla cima degli arbusti o da fili sospesi o durante dei brevi voli canori.
Conservazione La specie è considerata non a rischio a livello europeo. In Italia è ben distribuita, mentre a livello locale non si è riuscito a delinearne l’andamento.
Distribuzione e tipologia di ambienti frequentati Lungo il fiume la specie è presente durante il periodo migratorio ed è
Categorie di tutela • Convenzione di Berna Allegato II • Convenzione di Bonn Allegato II • Non SPECE
Foto di: Giulietto Giulivi
stata osservata a maggio e a agosto. È stata rilevata nelle coltive nei dintorni del fiume, presenza di zone incolte e di piccola peschiera.
fine aree con una
Fenologia M reg
Mesi 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12
Migratrice
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BECCAFICO Sylvia borin (Boddaert, 1783) Corologia Specie politica a distribuzione olopaleartica. Descrizione generale L: 13-14 cm. Gli ambienti utilizzati dalla specie sono diversi: boschi cedui, rimboschimenti a conifere con fitto sottobosco, boschetti e siepi vicino a torrenti, parchi, giardini e frutteti. Le parti superiori sono marroncine con sfumature verdi, le parti inferiori sono biancogrigiastre. Rimane sempre nascosto tra il fogliame, anche quando canta. Il canto è simile a quello della Capinera, ma è leggermente più lungo e articolato.
Foto di: Giulietto Giulivi
interne, con alberi e sottobosco. Da segnalare un avvistamento in dicembre, fuori dal suo periodo di frequentazione delle nostre latitudini. Conservazione La specie ha uno status europeo considerato provvisoriamente sicuro. A livello nazionale ha trend stabile, mentre a livello locale i dati in nostro possesso non ci permettono di delinearne lo status.
Distribuzione e tipologia di ambienti frequentati La specie frequenta con regolarità le nostre zone e si osserva principalmente durante i flussi migratori primaverili, soprattutto nelle aree più
Categorie di tutela • Convenzione di Berna Allegato II • Convenzione di Bonn Allegato II • Non SPECE Fenologia M reg
Mesi 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12
Migratrice
146
CAPINERA Sylvia atricapilla (Linnaeus, 1758) Corologia Specie politipica a distribuzione olopaleartica. Descrizione generale L: 13-15 cm. Frequenta numerose tipologie di habitat, ad eccezione di quello rupicolo. Si può incontrare in ambienti boschivi, agricoli, tra i filari di alberi e arbusti lungo le strade, nelle colture arboree, in ambienti umidi, in prati, pascoli ma anche incolti e zone urbanizzate come parchi e giardini. Il corpo è di colore grigio: la variabilità è data dalla colorazione della testa che nel maschio è nera, e nella femmina marrone. Canta da posizioni nascoste.
Foto di: Michela Risveglia
to e ripariale. Canta durante tutto l’anno, ma è di difficile osservazione in quanto rimane nascosta. Essendo presente durante tutto l’anno, è stata definita stanziale e nidificante: il periodo di nidificazione va da marzo a luglio. Conservazione Specie a status sicuro in tutta Europa. La popolazione italiana si può considerare a status favorevole, status riscontrato anche a livello locale.
Distribuzione e tipologia di ambienti frequentati Nell’area di studio è presente in tutti i punti di monitoraggio, andando ad occupare ogni tipologia ambientale: agricolo, coltivo, incolto, urbanizza-
Categorie di tutela • Convenzione di Berna Allegato II • Convenzione di Bonn Allegato II • Non SPECE Fenologia SB
Mesi 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12
Nidificante Sedentaria
147
LUÌ VERDE Phylloscopus sibilitrax (Bechstein, 1793) Corologia Specie monotipica a distribuzione paleartica. Descrizione generale L: 11-12 cm. Frequenta boschi ad alto fusto come faggete, quercete e castagneti. Ha petto e gola gialli, ben distinti dall’addome bianco. Il dorso è verde-giallastro con il sopracciglio bianco. Il canto è una serie di zip in accelerazione; effettua brevi e veloci voli canori orizzontali tra le chiome degli alberi, con discese verso il basso.
Foto di: Giulietto Giulivi
grazione primaverile e agosto. Conservazione La specie è a status di conservazione considerato in declino e sfavorevole. A livello locale non ci sono dati sufficienti per delinearne il trend. Categorie di tutela • Convenzione di Berna Allegato II • Convenzione di Bonn Allegato II • SPEC2
Distribuzione e tipologia di ambienti frequentati Nel tratto in esame è stato monitorato in poche zone ricche di vegetazione ripariale. Si può osservare mentre vola freneticamente da un ramo ad un altro alla ricerca di cibo. Il periodo in cui frequenta il fiume Misa è marzo-aprile, durante la mi-
Fenologia M reg
Mesi 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12
Migratrice
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LUÌ PICCOLO Phylloscopus collybita (Vieillot, 1817) Corologia Specie politipica a distribuzione olopaleartica. Descrizione generale L: 10-12 cm. Specie legata alle formazioni forestali, privilegia le zone di margine ed evita la vegetazione troppo fitta. Frequenta anche gli ambienti fluviali, gli incolti arbustivi e gli ambienti agricoli. Il dorso è grigio-bruno, con il sopracciglio poco distinto e le zampe scure. Il canto è ripetuto e facilmente riconoscibile.
Foto di: Mauro Mencarelli
sulle canne, negli incolti e nei coltivi. È presente tutto l’anno ed è nidificante; molti individui sono svernanti. Conservazione Specie a status di conservazione considerato sicuro in Europa. In Italia le osservazioni effettuate hanno rilevato una tendenza ad un moderato declino. A livello locale la specie sembra essere stabile.
Distribuzione e tipologia di ambienti frequentati Ad eccezione dell’area del porto, la specie è stata rilevata lungo tutto il tratto in esame. Si adatta alla presenza antropica ed è molto confidente. È stato osservato in alimentazione sui pini lungo il tratto cittadino del fiume, sulla vegetazione ripariale,
Categorie di tutela • Convenzione di Berna Allegato II • Convenzione di Bonn Allegato II Fenologia SB, M reg, W
Mesi 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12
Nidificante Migratrice Svernante 149
Stanziale
REGOLO Regulus regulus (Linnaeus, 1758) Corologia Specie politipica a distribuzione eurasiatica. Descrizione generale L: 8-9 cm. È il più piccolo uccello europeo. Si osserva nei boschi di conifere, di abete e in boschi misti, ma anche in giardini, foreste di latifoglie e alberi isolati. Solitamente si muove freneticamente sui rami degli alberi, sfarfallando da uno all’altro. Il piumaggio è verde, con una larga striscia apicale gialla che attraversa il vertice, affiancata da due strisce nere. Nel periodo invernale si unisce alle cince e scende di quota.
Foto di:Giulietto Giulivi
ripariale. È stato osservato anche in città, mentre volava sui pini a ridosso degli argini in cemento. Conservazione La specie è considerata non a rischio a livello Europeo. A livello locale i dati sono insufficienti per determinarne il grado di stabilità.
Distribuzione e tipologia di ambienti frequentati Nell’area si osserva esclusivamente nel periodo invernale e non continuativamente negli anni. Frequenta le aree più interne del fiume con maggior presenza di vegetazione
Categorie di tutela • Convenzione di Berna Allegato II • Non SPECE Fenologia M irr, W irr
Mesi 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12
Migratrice Svernante
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FIORRANCINO Regulus ignicapilla (Temminck, 1820) Corologia Specie politipica a distribuzione europea. Descrizione generale L: 9-10 cm. Le tipologie ambientali utilizzate dalla specie sono boschi misti, rimboschimenti a conifere e lecci. L’habitat di riproduzione è costituito da boschi montani ed alto -collinari di caducifoglie, ma si adatta anche a boschi di conifere. Simile al Regolo se non per la marcata striscia bianca sopra l’occhio e per la striscia nera che lo attraversa, il dorso è di colore verde. Il richiamo è simile a quello del Regolo ma le ultime note salgono di tono.
Foto di: Stefano Fagiolo
pieno periodo di nidificazione, che ha indotto ad indicare un possibile status di nidificazione da accertare. È stato osservato sulla vegetazione ripariale di alcune aree interne del fiume, anche in piccoli gruppi di 2-3 individui. Conservazione Lo status di conservazione a livello Europeo è considerato provvisoriamente sicuro. In Italia e a livello locale le indagini condotte non hanno rilevato un andamento ben determinato.
Distribuzione e tipologia di ambienti frequentati Non sono state numerose le osservazioni della specie avvenute lungo il tratto di fiume monitorato. La più importante è quella effettuata in
Categorie di tutela • Convenzione di Berna Allegato II • Convenzione di Bonn Allegato II • Non SPECE Fenologia M irr, B?
Mesi 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 ?
Nidificante Migratrice
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PIGLIAMOSCHE Muscicapa striata (Pallas, 1764) Corologia Specie politipica a distribuzione olopaleartica. Descrizione generale L: 13-15 cm. Occupa superfici boscate con radure, aree aperte purché con presenza di fasce arboree e arbustive, ma frequenta anche parchi e giardini. Piumaggio grigio appena sfumato di marrone, con strie sul petto e sulla fronte. Si osserva posato sui rami sporgenti e penzolanti, dai quali si lancia per catturare insetti in volo. In questi casi rimane fermo in aria e frulla le ali.
Foto di: Stefano Fagiolo
palmente nel periodo che va maggio a ottobre, ma sono state effettuate delle osservazioni eccezionali a dicembre e gennaio. Conservazione A livello europeo la specie è considerata in sfavorevole stato di conservazione, in quanto soggetta a moderato ma continuo decremento. Nelle Marche ha risentito dell’eliminazione di aree alberate, ma a livello locale la specie non sembra aver subito un decremento.
Distribuzione e tipologia di ambienti frequentati Ad eccezione delle aree urbanizzate, si rinviene nella maggior parte degli ambienti interni del fiume: frequenta le aree ricche di vegetazione arborea e arbustiva, ma anche i coltivi. Nell’area di studio si osserva princi-
Categorie di tutela • Convenzione di Berna Allegato II • Convenzione di Bonn Allegato II • SPEC 3 Fenologia M reg, B Mesi 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12
Nidificante Migratrice
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BALIA NERA Ficedula hypoleuca (Pallas, 1764) Corologia Specie politipica a distribuzione eurosibirica. Descrizione generale L: 12-13 cm. Frequenta boschi d'alto fusto, sia di conifere, sia di faggio o misti, boschi cedui, zone prossime a torrenti, parchi e giardini, campagne con casolari e villaggi sparsi. Nidifica nelle cavità degli alberi. Il maschio è bianco e nero, talvolta marrone, con una macchia bianca sulla fronte, assente nella femmina. La femmina ha un piumaggio più chiaro, con dorso marroncino e ventre bianco. Come il Pigliamosche cattura gli insetti in volo, ma con più difficoltà. Quando è posata apre le ali e agita la coda.
Foto di: Ercole Bruzzechesse
grazione primaverile. Principalmente si osserva ad aprile e a maggio mentre caccia insetti posata sui rami degli alberi. Conservazione A livello europeo la specie è considerata a status sicuro. In Italia A livello locale le osservazioni effettuate non permettono di determinarne il trend.
Distribuzione e tipologia di ambienti frequentati Lungo il fiume Misa è stata osservata regolarmente nei periodi di mi-
Categorie di tutela • Convenzione di Berna Allegato II • Convenzione di Bonn Allegato II • Non SPECE Fenologia M reg
Mesi 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12
Migratrice
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CODIBUGNOLO Aegithalos caudatus (Linnaeus, 1758) Corologia Specie politipica a distribuzione paleartico e corologia euroasiatica. Descrizione generale L: 13-15 cm (inclusa la coda di 7-9 cm). Colonizza i boschi e le campagne alberate e non di rado frequenta i frutteti. Gradisce i boschi fitti, gli ambienti a vegetazione ripariale e palustre, si trova anche in giardini, in parchi e nei centri abitati. Nidifica in ambiente boschivo e nella fascia arbustiva ai limiti dei boschi. Si riconosce per la lunga coda nera, la testa bianca e la larga striscia nera sopra l’occhio; il dorso è marrone chiaro e il ventre è bianco. Si riunisce in piccoli gruppi e può coprire una distanza di 7 Km al giorno .
Foto di: Mauro Mencarelli
osservare piccoli gruppi formati da un massimo di 15 individui intenti ad alimentarsi e a spostarsi da un albero all’altro emettendo dei sottili fischi. Gli avvistamenti sono possibili non solo sugli alberi, ma anche in ambito coltivo, urbano, in aree di canneto e nelle aree incolte. È sedentario e il periodo di nidificazione va da aprile a luglio. Conservazione In Europa la specie manifesta uno stato favorevole di tutela ed è considerata sicura. A livello nazionale present aun trend non certo mentre a livello locale le condizioni di questa specie sembrano essere buone e con probabile trend positivo.
Distribuzione e tipologia di ambienti frequentati È presente pressoché lungo tutto il tratto del fiume Misa. È possibile
Categorie di tutela • Convenzione di Berna Allegato II Fenologia SB Mesi 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12
Nidificante Stanziale
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CINCIA MORA Parus ater (Linnaeus, 1758) Corologia Specie politipica a distribuzione paleartico-orientale. Descrizione generale L: 10-11 cm. È una specie strettamente legata ai boschi di conifere e meno ai boschi misti di latifoglie; è comunque abbastanza comune in parchi, giardini e boschi decidui. Ha la testa e il collo neri; le guance e la nuca sono bianche, il ventre ha un colore più chiaro e la coda è piuttosto corta. In inverno si unisce alle altre cince.
Foto di: Francesca Morici
Conservazione Nell’areale europeo la specie ha un trend positivo, e viene indicata provvisoriamente sicura. A livello nazionale i risultati ottenuti dai rilevamenti per il MITO non hanno fornito un dato certo. A livello locale la specie era indicata come Accidentale da Fiacchini (1999) e quindi definibile oggi in aumento.
Distribuzione e tipologia di ambienti frequentati Lungo il fiume Misa è stata osservata solamente nel mese di febbraio e aprile 2007. È stata osservata in alimentazione sulla vegetazione ripariale, in un area ricca di Populus sp. e Quercus sp. Queste poche segnalazioni fanno indicare la specie come migratrice irregolare.
Categorie di tutela • Convenzione di Berna Allegato II Fenologia M irr
Mesi 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12
Migratrice
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CINCIARELLA Parus caeruleus (Linnaeus, 1758) Corologia Specie politipica a distribuzione europea. Descrizione generale L: 10-12 cm. L’habitat preferenziale è rappresentato da formazioni boschive. Frequenta aree agricole, arbusteti e strade con siepi e alberature; inoltre si rinviene nelle zone umide e negli ambiti fluviali. Il ventre è giallo, con collarino nero, le guance e la fronte sono bianche con una stria oculare nera. Il vertice è azzurro come parte delle ali e della coda. Si sposta tra rami e tronchi in modo frenetico, tipico delle cince, raramente si vede a terra. Il canto è costituito da 2 note sottili seguite da un trillo cristallino.
Foto di: Michela Risveglia
la vegetazione ripariale, le aree coltivate, gli incolti e le aree urbane. Raramente si osserva un individuo singolo. La specie è indicata come sedentaria e il periodo di nidificazione va da aprile e luglio. Conservazione A livello comunitario la specie è indicata come sicura, mostrandosi stabile. In Italia la specie manifesta un andamento non certo; mentre a livello locale, dai dati in possesso, le condizioni della specie sembrano non destare preoccupazioni.
Distribuzione e tipologia di ambienti frequentati Ad eccezione del porto, si osserva in tutte le aree del fiume. Frequenta
Categorie di tutela • Convenzione di Berna Allegato II • Non SPECE Fenologia SB Mesi 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12
Nidificante Stanziale
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CINCIALLEGRA Parus major (Linnaeus, 1758) Corologia Specie a distribuzione palearticoorientale. Descrizione generale L: 13-15 cm. Frequenta ambienti molto diversificati utilizzando principalmente quelli con una buona copertura arbustiva. Si trova in aree agricole, coltivi, vigneti, oliveti e sulla vegetazione presente ai margini delle strade. Ha il vertice e il collarino nero lucido, le guance sono bianche, il ventre è giallo solcato da una linea nera, il dorso è marroneazzurro. I richiami sono molto vari e assai più potenti rispetto a quelli delle altre cince.
Foto di: Mauro Mencarelli
mentre si alimentava freneticamente sui rami degli alberi o in alcuni casi nelle mangiatoie. La specie è indicata come sedentaria e il periodo di nidificazione va da marzo a luglio. Conservazione Specie è definita a status di conservazione sicuro con andamento stabile a livello europeo. Lo stesso andamento viene riscontrato a livello nazionale e locale.
Distribuzione e tipologia di ambienti frequentati Abita ogni genere di ambiente lungo il fiume e non disdegna le aree fortemente antropizzate. È stata osservata la maggior parte delle volte
Categorie di tutela • Convenzione di Berna Allegato II Fenologia SB
Mesi 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12
Nidificante Stanziale
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PICCHIO MURATORE Sitta europaea (Linnaeus, 1758) Corologia Specie politipica a distribuzione paleartico-orientale. Descrizione generale L: 12-14 cm. Frequenta boschi decidui maturi, siepi alberate, vegetazione di ripa, frutteti e zone agricole con presenza di alberi. Nidifica nelle cavità degli alberi o delle vecchie case: se l’entrata è troppo grande la restringe apportando fango e altro materiale. Ha il becco appuntito e la coda corta, il dorso è grigio-azzurro con una lunga striscia nera sull’occhio, mentre il ventre ha colorazione bruno-rossiccio chiaro. Si arrampica sui tronchi e sui rami rimanendo anche a testa in giù.
Foto di: Stefano Fagiolo
quelle con presenza di solo canneto. Raramente è stata anche osservata in ambito coltivo. È indicata come stanziale e l’inizio del periodo di nidificazione è piuttosto precoce, infatti nidifica a partire da febbraio.
Distribuzione e tipologia di ambienti frequentati Essendo strettamente legata alla presenza di alberi, non si incontra nelle aree cittadine del fiume e in
Conservazione Lo status di conservazione europeo è definito sicuro. A livello nazionale la specie risulta avere un andamento non certo. Categorie di tutela • Convenzione di Berna Allegato II Fenologia SB
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Nidificante Stanziale
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RAMPICHINO COMUNE Certhia brachydactyla (Brehm, 1820) Corologia Specie politipica a distribuzione europea. Descrizione generale L: 12-13 cm. La specie è strettamente connessa alla vegetazione arborea e occupa frutteti, giardini urbani e viali alberati. Il ventre è bianco, il dorso e il vertice sono marroncini, il sopracciglio è chiaro, il becco è sottile e ricurvo. Si muove a zig-zag sui tronchi degli alberi.
Foto di: Stefano Fagiolo
Conservazione La popolazione europea non risulta minacciata, infatti i dati confermano un moderato incremento. A livello regionale è stata osservato un incremento della specie, trend riscontrato anche a livello locale, tenendo in considerazione che nel 1999 la specie era considerata come accidentale.
Distribuzione e tipologia di ambienti frequentati Strettamente legato alla presenza di alberi o siepi, non si incontra nella porzione cittadina del fiume. Frequenta principalmente la vegetazione ripariale, in cui si può osservare in perlustrazione sui tronchi con il suo classico movimento a zig-zag. È indicata come stanziale e il periodo di nidificazione va da marzo a luglio.
Categorie di tutela • Convenzione di Berna Allegato II • Non SPECE Fenologia SB
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Nidificante Stanziale
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PENDOLINO Remiz pendulinus (Linnaeus, 1758) Corologia Specie politipica a distribuzione eurocentroasiatica. Descrizione generale L: 10-11 cm. Il Pendolino è strettamente legato agli ambienti umidi di acqua dolce: laghi, stagni e fiumi purché correlati di vegetazione arborea e arbustiva, dove costruisce il suo particolare nido sospeso alle estremità dei rami. Ha la testa bianca con una mascherina nera intorno all’occhio, il dorso è bruno-castano. Il canto è tranquillo e viene emesso per brevi periodi, il richiamo è formato da una nota sottile e debole.
Foto di:Giulietto Giulivi
considerata una specie stanziale e nidificante (maggio-luglio), mentre una porzione della popolazione presente giunge per lo svernamento. Conservazione La specie a livello internazionale è ritenuta non minacciata. In Italia risulta essere in aumento e anche a livello locale la specie sembra in espansione, considerando che fino al 1999 era indicata come accidentale.
Distribuzione e tipologia di ambienti frequentati Lungo il tratto in esame la specie si osserva tra i fitti canneti, inclusi quelli in città, ma anche in alimentazione sugli alberi. I nidi sono stati osservati sui rami dei Salix sp. È
Categorie di tutela • Convenzione di Berna Allegato II Fenologia SB, M reg, W
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Nidificante Migratrice Svernante 160
Stanziale
RIGOGOLO Oriolus oriolus (Linnaeus, 1758) Corologia Specie politipica a distribuzione paleartico-orientale. Descrizione generale L: 22-25 cm. Frequenta boschetti maturi non troppo densi e intervallati da aree aperte, occupa anche la vegetazione dei giardini, dei tracciati stradali, dei bacini fluviali e dei frutteti. Il maschio ha il dorso e il ventre giallo acceso mentre le ali sono nere, come la coda. La femmina ha colori più sbiaditi. Tende a rimanere nascosto tra la vegetazione da dove emette un canto modulato e molto melodioso. Il volo è battuto con una pausa ad ali chiuse.
Foto di: Giulietto Giulivi
ve. Difficile da vedere, se non durante le dispute per il territorio. È migratore regolare è arriva nelle nostre zone verso la fine di aprile, per poi ripartire a settembre. Conservazione La specie ha uno status di tutela favorevole a livello comunitario ed è indicata come sicura. A livello nazionale è ritenuta soggetta ad aumento moderato, trend riscontrato anche a livello locale.
Distribuzione e tipologia di ambienti frequentati Frequenta le aree più interne del fiume, provviste di una discreta copertura arborea ed arbustiva. Di rado è stato osservato in zone colti-
Categorie di tutela • Convenzione di Berna Allegato II Fenologia M reg, B
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Nidificante Migratrice
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AVERLA PICCOLA Lanius collurio (Linnaeus, 1758) Corologia Specie politipica a distribuzione euroasiatica. Descrizione generale L: 16-18 cm. Frequenta gli ambienti agricoli, i margini dei boschi, le zone cespugliose e le aree sassose con alberi e cespugli. Il maschio ha il dorso nocciola, il vertice e la nuca sono grigio cenere, la coda è bianca e nera, le parti inferiori rosate e intorno all’occhio presenta una mascherina nera. Il becco scuro ha un uncino alla sommità. La femmina ha colori più opachi.
Foto di: Michela Risveglia
ciba. È migratrice e giunge alle nostre latitudini ad aprile, per poi ripartire ad agosto. La nidificazione è stata accertata dall’osservazione di giovani in luglio e agosto. Conservazione La specie è considerata in moderato declino in Europa e il suo status è definito in leggero calo. Anche in Italia la specie è in leggero declino, trend non riscontrato però a livello locale.
Distribuzione e tipologia di ambienti frequentati Frequenta le zone coltive e incolte nei dintorni del fiume: ad eccezione del tratto cittadino è presente in tutta la restante area. Si osserva spesso posata sui fili della luce o sui rami, alla ricerca di insetti di cui si
Categorie di tutela • Direttiva CEE “Uccelli”Allegato I • Convenzione di Berna Allegato II • SPEC 3 Fenologia M reg, B
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Nidificante Migratrice
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AVERLA CENERINA Lanius minor (Gmelin, 1788) Corologia Specie a distribuzione euroturanica. Descrizione generale L: 19-21 cm. Frequenta ambienti steppici; predilige aree pianeggianti e collinari, prati, incolti, zone umide e ambienti aperti misti a formazioni arbustive e arboree. Ha il ventre color bianco-crema in contrasto con il dorso grigio e le ali nere e ha una mascherina nera intorno all’occhio. Il canto è una serie di note aspre e lente.
Foto di: Roberto Ceccucci
Distribuzione e tipologia di ambienti frequentati La specie è stata osservata solamente una volta a luglio 2006 in un ansa del fiume, adiacente a campi coltivati e ampie distese erbose.
cremento, che ha portato a definire lo status come in declino. A livello nazionale sembra seguire lo stesso trend. Categorie di tutela • Direttiva CEE “Uccelli”Allegato I • Convenzione di Berna Allegato II • Lista Rossa d’Italia Categoria EN • SPEC 2
Conservazione A livello europeo la specie sta subendo un continuo e moderato de-
Fenologia M irr
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Accidentale
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GHIANDAIA Garrulus glandarius (Linnaeus, 1758) Corologia Specie politipica a distribuzione paleartico-orientale. Descrizione generale L: 32-35 cm; WS: 54-58 cm. La ghiandaia vive in boschi, prevalentemente cedui e misti, ma anche in sempreverdi; inoltre si può trovare in giardini e parchi. Ha il piumaggio bruno-rosato con la coda nera, le ali sono nere con una macchia bianca e una azzurra; ha una piccola cresta bianca e nera sul capo. Da vicino si nota il bianco sulle ali e sul groppone. Molto diffidente, in volo si notano le ali larghe e arrotondate, con battute irregolari.
Foto di: Michela Risveglia
mentre si spostava da un albero all’altro alla ricerca di cibo. La presenza distribuita in diversi periodi dell’anno ne delinea un andamento irregolare. Conservazione A livello europeo la specie è considerata stabile e a status di conservazione sicuro. A livello nazionale la specie è in leggero aumento, mentre a livello locale i dati raccolti non aiutano a definirne un trend preciso.
Distribuzione e tipologia di ambienti frequentati Non sono stati numerosi gli avvistamenti della specie nell’area di studio. È stata osservata esclusivamente nelle aree più interne del fiume,
Categorie di tutela / Fenologia M irr
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Migratrice
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GAZZA Pica pica (Linnaeus, 1758) Corologia Specie politipica a distribuzione oloartica. Descrizione generale L: 40-51 cm (inclusa la coda 20-30 cm). La specie riesce ad adattarsi a molteplici varietà ambientali: frequenta habitat agricoli con presenza di siepi e alberature, piccoli centri abitati, zone di periferia, habitat ripariali, giardini e parchi. I nidi formati da ramoscelli e a forma di cupola sono costruiti nella chioma degli alberi. Inconfondibile per il disegno bianco e nero del piumaggio e per la lunga coda con sfumature metalliche. Molto vigile e intelligente, è attratta dagli oggetti luccicanti.
Foto di: Michela Risveglia
me: coltivi, incolti, aree urbane e vegetazione ripariale. È presente tutto l’anno e il periodo di nidificazione va da marzo a maggio. Conservazione La specie in Europa è considerata in buono stato di conservazione, anche se ultimamente ha subito un moderato declino. A livello locale la specie è costante e non si sono osservate variazioni particolari.
Distribuzione e tipologia di ambienti frequentati È stata osservata in quasi tutte le tipologie ambientali annesse al fiu-
Categorie di tutela / Fenologia SB
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Nidificante Stanziale
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TACCOLA Corvus monedula (Linnaeus, 1758) Corologia Specie politipica a distribuzione olopaleartica. Descrizione generale L: 30-34 cm; WS: 64-73 cm. La specie è originaria di ambienti rupestri, ma grazie alla sua adattabilità, ha imparato a colonizzare molteplici tipologie ambientali prediligendo le aree antropizzate: vecchi edifici, torri, chiese, palazzi e ponti. Il piumaggio è grigio nerastro, con vertice più scuro. È un animale sociale e si incontra sempre in coppia o piccoli gruppi.
Foto di: Mauro Mencarelli
l’anno e nidifica da aprile a luglio. Conservazione A livello europeo la specie è considerata sicura, con un moderato incremento. A livello locale, seppur ristretta all’ambito cittadino, sembra essere costante senza variazioni moderate.
Distribuzione e tipologia di ambienti frequentati È una specie strettamente legata alla presenza di costruzioni antropiche e si incontra principalmente nella prima parte del fiume, nel tratto cittadino. Si osservano sempre da 2 fino a 30 individui. È presente tutto
Categorie di tutela • Non SPECE Fenologia SB
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Nidificante Stanziale
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CORNACCHIA GRIGIA Corvus corone cornix (Linnaeus, 1758) Corologia Specie politipica a distribuzione olopaleartica. Descrizione generale L: 44-51 cm; WS: 84-100 cm. Come tutti i corvidi è una specie facilmente adattabile alle varie tipologie ambientali che incontra. Frequenta siepi, boschetti, aree umide, coste, parchi, giardini e aree fortemente antropizzate. Il capo, il collarino, le ali e la coda sono neri mentre il dorso e il ventre sono grigi.
Foto di: Mauro Mencarelli
Gheppi. È presente tutto l’anno e la nidificazione va da marzo a giugno. Conservazione Secondo BirdLife International del 2004, la specie è considerata a status sicuro, mostrando una certa stabilità. I monitoraggio per il progetto MITO hanno evidenziato una condizione di stabilità a livello nazionale , condizione riscontrata anche a livello locale.
Distribuzione e tipologia di ambienti frequentati La specie frequenta tutta la fascia del fiume soggetta allo studio: dalla città alle zone più naturali interne. Si osserva un po' ovunque, in ambiti coltivi o incolti, in città, lungo il fiume, nei parchi e nei giardini. È molto coraggiosa e non di rado si osserva in mobbing su Poiane o
Categorie di tutela / Fenologia SB
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Nidificante Stanziale
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STORNO Sturnus vulgaris (Linnaeus, 1758) Corologia Specie politipica a distribuzione eurasiatica. Descrizione generale L: 19-22 cm. Molto comune presso le aree coltivate e la abitazioni dove nidifica sotto le tegole. Si incontra nei parchi e nei giardini insieme ai passeri (Passer sp.). Ha la coda corta, il piumaggio macchiettato e il becco lungo e appuntito. Si nutre di insetti che cerca nel terreno. In volo forma grandi stormi soprattutto in inverno.
Foto di: Mauro Mencarelli
volte si vede a terra alla ricerca di insetti. È presente tutto l’anno e il periodo di nidificazione va da marzo a luglio. Conservazione La specie a livello europeo è considerata a status in declino. In Italia i rilevamenti effettuati mostrano una moderata diminuzione, non riscontrabile a livello locale in cui sembra essere costante.
Distribuzione e tipologia di ambienti frequentati È presente in tutta l’area di studio ad esclusione dell’area portuale. Si osserva principalmente vicino alle case dove costruisce il nido, nei campi coltivati, negli incolti, sui frutteti, nei giardini, nei parchi e sulla vegetazione fluviale. Il più delle
Categorie di tutela • SPEC 3 Fenologia SB, M reg
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Nidificante Migratrice Stanziale 168
PASSERA D’ITALIA Passer domesticus italiae (Linnaeus, 1758) Corologia Specie monotipica endemica italica. Descrizione generale L: 14-16 cm. Frequenta campagne alberate, coltivi, incolti, centri urbani, giardini e parchi. ma comunque la presenza è legata alla disponibilità di cibo, soprattutto in relazione alla presenza umana. Il maschio ha il vertice marrone, il bavaglino nero e le guance bianche, ha una stria nera intorno all’occhio. Il dorso è marroncino e il ventre è chiaro con strie grigie. Si riunisce in grandi stormi chiassosi soprattutto durante la notte.
Foto di: Michela Risveglia
mente si riunisce in gruppi formati da 3 fino a 50 individui. È presente tutto l’anno e il periodo di nidificazione va da marzo a luglio. Conservazione A livello europeo la specie è in attesa di definizione di uno status sistematico. A livello nazionale è stato evidenziato un trend in moderata diminuzione .
Distribuzione e tipologia di ambienti frequentati È presente in tutta l’area di studio: si osserva in città, vicino alle case, nei giardini, nei campi coltivati o incolti nei dintorni del fiume, sulla vegetazione ripariale e in spiaggia. Solita-
Categorie di tutela / Fenologia SB
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Nidificante Stanziale
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PASSERA SARDA Passer hispaniolensis (Temminck, 1820) Corologia Specie politipica a distribuzione euroasiatica. Descrizione generale L: 14-16 cm. Nidifica in colonie formate da molti nidi in zone aperte, spesso su alberi frangivento e senza connessione diretta con gli insediamenti umani. Il maschio è facilmente distinguibile per il bavaglino largo, striature nere molte estese sui fianchi e sul dorso; le guance sono bianche e il vertice bruno. Il canto è potente e profondo.
Foto di: Giulietto Giulivi
ripariale e sempre nella stessa zona, ma non è stato osservato nessun comportamento riproduttivo nè tantomeno sono stati osservati i caratteristici nidi. Conservazione A livello europeo la specie è considerata a status sicuro con tendenza alla stabilità. In Italia i rilevamenti per il Progetto MITO hanno registrato un moderato decremento. A livello locale le poche segnalazioni effettuate nei due anni di studio non aiutano a definirne lo status.
Distribuzione e tipologia di ambienti frequentati Lungo il fiume è stata osservata nel mese di maggio e luglio 2007, in periodi di migrazione. L’osservazione limitata ha portato ad indicare la specie come migratrice irregolare. Sono stati rilevati sempre 2 individui sulla vegetazione
Categorie di tutela / Fenologia M irr
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Migratrice
170
PASSERA MATTUGIA Passer montanus (Linnaeus, 1758) Corologia Specie politipica a distribuzione paleartico-orientale. Descrizione generale L: 12-14 cm. Legata ad ambienti antropizzati, si trova in zone aperte alberate e boscate, in coltivazioni cerealicole con presenza di siepi, in filari e incolti. Il vertice è brunocastano, presenta un piccolo bavaglino nero con una macchietta scura sulla guancia di colore bianco. Il richiamo è aspro e chiaro. Di solito si accompagna alla Passera d’italia.
Foto di: Michela Risveglia
L’aumento di individui nel periodo migratorio primaverile e autunnale la definisce anche come migratrice regolare.
Distribuzione e tipologia di ambienti frequentati La specie si osserva lungo tutta la fascia del fiume, andando ad occupare le zone antropizzate, i coltivi, gli incolti e la vegetazione ripariale. È indicata come sedentaria e nidificante, con il periodo di nidificazione che va da marzo ad agosto.
Conservazione A livello europeo la specie è considerata in declino e minacciata. I rilevamenti effettuati in Italia non hanno attribuito un trend preciso alla popolazione . Categorie di tutela • SPEC 3 Fenologia SB, M reg
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Nidificante Migratrice Stanziale 171
FRINGUELLO Fringilla coelebs (Linnaeus, 1758) Corologia Specie politipica a distribuzione olopaleartica. Descrizione generale L: 14-16 cm. Frequenta ambienti boscati, preferibilmente aperti. Si trova in boschi, macchie, fasce ripariali, rimboschimenti e in aree urbane come giardini, parchi e viali alberati. Il maschio ha colori vivaci, il vertice grigio-chiaro, il groppone verde, il ventre rosato e le guance rossastre. Evidenti sono le bande chiare sulle ali. Emette un forte, breve ma potente canto che scende di tono e termina con un chiacchiericcio aspro.
Foto di: Mauro Mencarelli
della popolazione è stanziale e nidificante. Il numero di individui aumenta sensibilmente in inverno, quando si raduna in piccoli stormi, segnale che alcuni individui giungono per lo svernamento.
Distribuzione e tipologia di ambienti frequentati È presente in tutta l’area di studio: nei terreni incolti, nei coltivi, nelle aree urbane, lungo i filari di alberi e sulla vegetazione ripariale. Parte
Conservazione Le popolazioni europee hanno mantenuto una certa stabilità e lo status di conservazione è considerato sicuro. In Italia è stato evidenziato un trend stabile, trend riscontrato anche a livello locale. Categorie di tutela • Non SPECE Fenologia SB, M reg, W Mesi 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12
Nidificante Migratrice Svernante 172
Stanziale
PEPPOLA Fringilla montifringilla (Linnaeus, 1758) Corologia Specie monotipica a distribuzione eurosibirica. Descrizione generale L: 14-16 cm. Frequenta principalmente habitat boschivi di conifere, ma si incontra anche in siepi, parchi urbani e giardini. Si confonde facilmente con il Fringuello se non per il vertice scuro e il groppone bianco. Forma stormi più piccoli di quelli del Fringuello e si può mescolare a quest’ultimo nei periodi invernali. Il canto secco e ripetuto in modo monotono viene emesso da posatoi esposti.
Foto di: Stefano Fagiolo
irregolare. Conservazione A livello europeo la specie è stabile e definita a status sicuro. Come per altre specie le poche segnalazioni non permettono di definirne il trend a livello locale. Categorie di tutela /
Distribuzione e tipologia di ambienti frequentati È stata osservata nella stessa area solamente nei mesi di gennaio e dicembre 2007, nei coltivi e nella vegetazione ripariale. Le poche segnalazioni ne definiscono una andamento
Fenologia M irr.
Mesi 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12
Migratrice
173
VERZELLINO Serinus serinus (Linnaeus, 1766) Corologia Specie monotipica a distribuzione europea. Descrizione generale L: 11-12 cm. Frequenta diverse tipologie ambientali, tra cui quelle a stretto contatto con gli insediamenti umani: occupa i terreni agricoli, gli ambienti urbani, i giardini, i parchi, gli orti, le siepi e i viali alberati. Il piumaggio è striato con le parti inferiori e il groppone gialli. Il canto viene emesso da posatoi in vista oppure durante il volo.
Foto di: Ercole Bruzzechesse
migratorio, soprattutto postriproduttivo, si possono osservare grandi stormi fino a 300 individui, mentre in inverno il numero di esemplari diminuisce notevolmente . Conservazione A livello europeo la specie è considerata a status di conservazione sicuro. In Italia i rilevamenti effettuati hanno evidenziato un trend in moderata diminuzione, mentre a livello locale la specie sembra avere un trend stabile.
Distribuzione e tipologia di ambienti frequentati È una delle specie più diffuse nell’area e si incontra lungo tutta l’asta fluviale: nelle zone urbane, nei parchi, nei giardini, tra i canneti e tra la vegetazione ripariale. È sedentaria e il periodo di nidificazione va da marzo ad agosto. Durante il periodo
Categorie di tutela • Convenzione di Berna Allegato II • Non SPECE Fenologia SB, M reg, W
Mesi 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12
Nidificante Migratrice Svernante 174
Stanziale
VERDONE Carduelis chloris (Linnaeus, 1758) Corologia Specie politipica con distribuzione euroturanico-mediterranea. Descrizione generale L: 14-16 cm. Specie legata a zone alberate sia naturali che artificiali: si adatta ad una molteplicità di ambienti purché con presenza di alberi, siepi e arbusti, ma non disdegna le aree antropizzate occupando giardini e parchi. Il maschio presenta il ventre verde-giallastro e il dorso verde-oliva; la coda è forcuta e scura e il becco abbastanza possente. Canta in volo o posato in zone esposte.
Foto di: Ercole Bruzzechesse
parchi, nei coltivi e negli incolti e sulla vegetazione ripariale. È presente tutto l’anno e nidifica da aprile a luglio. Durante la migrazione autunnale forma grandi stormi anche di 200 individui e sembra diminuire in numero nei periodi invernali. Conservazione La specie a livello europeo è considerata a status di conservazione sicuro mentre in Italia è stato evidenziato una diminuzione, trend non riscontrato a livello locale.
Distribuzione e tipologia di ambienti frequentati Il Verdone rientra tra le specie che si adattano a molte tipologie ambientali e di conseguenza colonizza tutta l’area di studio. Si incontra nelle aree antropizzate, sugli alberi ai bordi delle strade, nei giardini, nei
Categorie di tutela • Convenzione di Berna Allegato II • Non SPECE Fenologia SB, M reg, W
Mesi 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12
Nidificante Migratrice Svernante 175
Stanziale
CARDELLINO Carduelis carduelis (Linnaeus, 1758) Corologia Specie politipica a distribuzione olopaleartica. Descrizione generale L: 12-13 cm. Predilige zone costituite da bassa copertura arborea e arbustiva, ma frequenta anche varie tipologie di ambienti a conferma della sua adattabilità. L’ambiente più frequentato risulta quello agricolo, insieme a zone urbanizzate come parchi e giardini. Gli adulti hanno la faccia rossa e il resto della testa bianco e nero, l’ala è nera con una banda gialla molto evidente anche durante il volo. È specializzato nel cibarsi di semi di Cardi, dal quale deriva il nome della specie.
Foto di: Stefano Fagiolo
ambientali. Frequenta infatti sia il tratto urbano che le aree più naturali interne, preferendo gli ambienti coltivi e incolti. La specie è stanziale e la nidificazione va da aprile a settembre. In inverno c’è un aumento degli individui che si radunano in stormi numerosi formati anche da 60 unità. Conservazione A livello europeo la specie ha un andamento stabile ed è considerata come sicura; anche in Italia e a livello locale la specie non desta preoccupazione, essendo tra le più comuni e diffuse.
Distribuzione e tipologia di ambienti frequentati La specie è stata osservata in tutta l’area di studio a testimonianza della sua adattabilità alle varie tipologie
Categorie di tutela • Convenzione di Berna Allegato II Fenologia SB, M reg, W
Mesi 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12
Nidificante Migratrice Svernante 176
Stanziale
LUCHERINO Carduelis spinus (Linnaeus, 1758) Corologia Specie monotipica a distribuzione euroasiatica. Descrizione generale L: 14-16 cm. Predilige i boschi di conifere particolarmente quelli a Larice e ad Abete rosso ma gradisce molto anche i semi di Ontano e Betulla, oltre a quelli delle composite. Il piumaggio è verdastro e striato, con il lati della coda e le barre alari gialle. Il maschio ha il vertice nero. Si alimenta in silenzio stando appeso capovolto per poi involarsi in stormo per brevi giri circolari vociferi. Il canto è un veloce e cinguettante chiacchiericcio terminante con un flebile ronzio.
Foto di: Stefano Fagiolo
vera 2008 nelle zone più interne del fiume con presenza di vegetazione ripariale e arbusteti. Successivamente non ci sono state più segnalazioni e per questo la specie è stata inserita come migratrice regolare e svernante irregolare. Conservazione A livello europeo la specie è considerata stabile con uno status di conservazione sicuro. A livello locale i pochi dati non ci permettono di definirne il trend.
Distribuzione e tipologia di ambienti frequentati La specie è stata osservata in piccoli gruppi fino a 5 individui nell’inverno del 2007 e nella prima-
Categorie di tutela • Convenzione di Berna Allegato II • Non SPECE Fenologia M reg, W irr
Mesi 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12
Migratrice Svernante
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FANELLO Carduelis cannabina (Linnaeus, 1758) Corologia Specie politipica a distribuzione eurocentroasitica-mediterranea. Descrizione generale L: 12-14 cm. Frequenta ambienti collinari aperti con siepi, boschetti, coltivi e pascoli montani con cespugli sparsi. Ha la testa grigia con la macchia pettorale e la fronte di colore rosso, il dorso è color nocciola con il margine delle primarie e delle timoniere bianche. Il canto è molto variabile, piacevole e cinguettante ed è emesso da un posatoio esposto. A fine estate si riunisce in grandi stormi su campi di rape spesso insieme a Verdoni.
Foto di: Stefano Fagiolo
di di migrazione primaverile e invernale, anche in consistenti stormi fino a 40 individui. Conservazione A livello europeo la popolazione è minacciata e considerata in declino a status sfavorevole. A livello nazionale la specie presenta un trend in moderato decremento. Le osservazioni effettuate a livello locale non aiutano a identificarne il trend.
Distribuzione e tipologia di ambienti frequentati Le osservazioni sono avvenute in poche aree del fiume nelle zone con presenza di arbusti e canneti estesi. La specie è stata osservata nei perio-
Categorie di tutela • Convenzione di Berna Allegato II • SPEC 2 Fenologia M reg
Mesi 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12
Migratrice
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ZIGOLO GIALLO Emberiza citrinella (Linnaeus, 1758) Corologia Specie politipica a distribuzione eurosibirica. Descrizione generale L: 15-17 cm. È legata ad ambienti aperti con alternanza di siepi, arbusti ed alberi isolati e ad ambienti ripariali e incolti. Il groppone è brunorossiccio con sfumature gialle. Ha la coda lunga, con il vertice e la gola giallo uniformi. Si riunisce in grandi stormi in campi di stoppie; ha dormitori in boscaglie di prugnolo.
Foto di: Giulietto Giulivi
le e maggio non la escludono. Conservazione Lo status di conservazione a livello europeo è definito provvisoriamente sicuro. In Italia i rilevamenti effettuati per il Progetto MITO non hanno definito un trend preciso della popolazione .
Distribuzione e tipologia di ambienti frequentati Le osservazioni di Zigolo giallo non sono frequenti e sono avvenute nei periodi primaverili ed estivi. Le aree frequentate sono quelle più naturali ed interne del fiume, in prossimità di aree coltivate e incolti. La nidificazione non ne è stata accertata, ma la presenza in canto nei mesi di apri-
Categorie di tutela • Convenzione di Berna Allegato II • Non SPECE Fenologia M reg, B?
Mesi 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 ? ?
Nidificante Migratrice
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ZIGOLO NERO Emberiza cirlus (Linnaeus, 1766) Corologia Specie monotipica a distribuzione mediterraneo-atlantica. Descrizione generale L: 15-16 cm. Frequenta superfici agricole interrotte da vegetazione naturale, colture arboree, praterie, arbusteti e ambienti ripariali. Il ventre è giallo-limone con una banda pettorale verdastra, il collarino è nero, la testa verde, il vertice è scuro e presenta una stria nera nell’occhio. Il canto è emesso da posatoi esposti ed è caratterizzato da un rapido trillo un po’ aspro.
Foto di: Giulietto Giulivi
Non tollera temperature troppo rigide e in inverno si assiste ad un aumento del numero di individui, che giungono dalle aree montane. Conservazione A livello europeo la specie ha evidenziato un moderato incremento ed è definita a status sicuro. A livello italiano ha un andamento costante, trend riscontrato anche a livello locale.
Distribuzione e tipologia di ambienti frequentati Non frequenta le zone antropizzate ma si osserva nelle aree più interne del fiume. Solitamente frequenta la vegetazione ripariale, i coltivi e gli incolti. È stanziale e il periodo di nidificazione va da aprile a agosto.
Categorie di tutela • Convenzione di Berna Allegato II • Non SPECE Fenologia SB, M reg, W
Mesi 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12
Nidificante Migratrice Svernante 180
Stanziale
ZIGOLO MUCIATTO Emberiza cia (Linnaeus, 1766) Corologia Specie politipica a distribuzione eurocentroasiatico-mediterranea. Descrizione generale L: 15-16 cm. Frequenta ambienti rocciosi e calcarei dalla collina alla montagna. Predilige le aree semi-aride con vegetazione sparsa, alle basse e medie altitudini, frequentando i versanti esposti a Sud, spesso ripidi con sporgenze rocciose e pochi cespugli o alberi sparsi. La testa è nera e presenta un disegno grigio-cenere, la gola è sfumata di grigio senza striature, il groppone è bruno-castano. Spesso si vede sul terreno e si può osservare anche sugli alberi. Canta da posatoi esposti con melodia piacevole, veloce e variata come nello Scricciolo, ma con voce più stridula.
Foto di: Giulietto Giulivi
volta a marzo 2008, nei pressi di un incolto a ridosso della fascia ripariale. Conservazione La specie, a livello europeo, è considerata a status di conservazione non completamente sicuro e a status sfavorevole. La specie risulta essere in declino anche in Italia a causa della vulnerabilità della specie. Categorie di tutela • Convenzione di Berna Allegato II • SPEC 3
Distribuzione e tipologia di ambienti frequentati È stata osservata solamente una
Fenologia M irr
Mesi 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12
Migratrice
181
ORTOLANO Emberiza hortulana (Linnaeus, 1758) Corologia Specie monotipica a distribuzione euroasiatica. Descrizione generale L: 15-16 cm. In Italia è per lo più estivo e scende a svernare in Africa ed in India. Gli ortolani amano le regioni pianeggianti, i campi, le colline erbose, i versanti secchi e sassosi, i greti dei fiumi e torrenti, gli ambienti agricoli e gli incolti. La testa è grigio-cenereverde senza disegni, con la gola giallo chiara. Le zampe e il becco sono rosati. la regione dorsale è bruno-rossiccia con sfumature nere, dimorfismo sessuale rappresentato dai colori più opaci della femmina. Il canto è variabile ma sempre sonoro, con la seconda parte costituita da note più basse rispetto alla prima.
Foto di: Giulietto Giulivi
aree più interne del fiume, nelle zone coltive e negli incolti. È presente da aprile fino a settembre e si può osservare posato sui fili della luce o sui rami degli alberi mentre emette il suo canto. Conservazione A livello europeo la specie è considerata in declino e a status di conservazione non completamente sicuro. A livello locale sembra avere un trend costante. Categorie di tutela • Direttiva CEE “Uccelli”Allegato I • SPEC 2
Distribuzione e tipologia di ambienti frequentati L’Ortolano è stato rilevato nelle
Fenologia M reg, B?
Mesi 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 ? ? ? ?
Nidificante Migratrice 182
MIGLIARINO DI PALUDE Emberiza schoeniclus (Linnaeus, 1758) Corologia Specie politipica a distribuzione euroasiatica. Descrizione generale L: 13-15 cm. Frequenta zone umide, canneti ripariali, paludi e torbiere; in inverno frequenta anche coltivi. In inverno frequenta anche coltivi insieme ad altri zigoli e Fringillidi. Ha un collare bianco con cappuccio e bavaglino neri. Le timoniere esterne sono bianche. Il canto è piuttosto monotono, lento e nervoso, ma molto variabile.
Foto di: Michela Risveglia
vano in agosto, permangono tutto l’inverno e ripartono verso le zone di nidificazione a marzo. Conservazione A livello europeo la specie è considerata stabile e con uno status di conservazione favorevole. A livello locale la specie è presente tutti gli anni con un numero di individui costante.
Distribuzione e tipologia di ambienti frequentati Il Migliarino di palude frequenta il fiume Misa nel periodo invernale, durante il quale si possono osservare anche più individui insieme, principalmente nei pressi dei canneti e nelle piccole aree umide a ridosso del fiume. I primi individui si osser-
Categorie di tutela • Convenzione di Berna Allegato II Fenologia M reg, W
Mesi 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12
Migratrice Svernante
183
STRILLOZZO Miliaria calandra (Linnaeus, 1758) Corologia Specie politipica a distribuzione euroturanico-mediterranea. Descrizione generale L: 16-19 cm. Specie tipica di habitat aperti in zone collinari e pianeggianti, si rinviene in ambienti agricoli con siepi, cespugli e alberi sparsi. Ha una colorazione piuttosto omogenea marrone chiaro con barrature. Il becco è molto grande e durante il volo tiene le zampe penzolanti. Il canto, emesso da posatoio esposti, è metallico e ripetuto ed è simile ad una pallina metallica che cade a terra.
Foto di: Mauro Mencarelli
il canto. é di difficile rilevazione durante il resto dell’anno, e la nidificazione risulta probabile. Conservazione A livello europeo la specie è in decremento con uno status di conservazione in declino. I rilevamenti effettuati in Italia non hanno mostrato un trend preciso. A livello locale la specie sembra essere stabile.
Distribuzione e tipologia di ambienti frequentati Nell’area del fiume Misa lo Strillozzo si incontra nelle zone coltive più interne adiacenti al corso d’acqua. Si osserva posato sui fili della luce che attraversano i campi, mentre emette
Categorie di tutela • SPEC 2 Fenologia M reg, B?
Mesi 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 ? ?
Nidificante Migratrice
184
185
186
Foto di: Mauro Mencarelli – Veduta del fiume Misa
“...quanto più l'uomo impara a conoscere la natura, tanto più viene preso profondamente e tenacemente dalla sua viva realtà.” Konrad Lorenz, “L’anello di re Salomone” 187
LIVELLI DI TUTELA Dal punto di vista conservazionistico molte specie rientrano nelle forme di tutela qui riportate: CEE I: specie inclusa nell’allegato I della Direttiva “Uccelli” (79/409/CEE) concernente la conservazione degli uccelli selvatici, che necessitano di misure di conservazione degli habitat e i cui siti di presenza richiedono l’istituzione di zone a protezione speciale (ZPS) L. 157/92: specie inclusa nella normativa per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio. Le specie indicate sono quelle che rientrano nella categoria PP: particolarmente protette. Berna II: specie incluse nell’allegato II alla Convenzione di Berna concernente la conservazione della flora e della fauna selvatica e del loro habitat naturale, in particolare quando richiede la cooperazione trai i vari stati membri, considerate rigorosamente protette. Bonn II: specie inclusa nell’allegato II (specie migratrici minacciate) alla Convenzione di Bonn relativa alla conservazione delle specie migratrici appartenenti alla fauna selvatica. Lista Rossa: specie inclusa nella Lista Rossa degli Uccelli nidificanti in Italia (LIPU e WWF 1999), che considera le seguenti categorie: EX - Specie estinta CR - Specie in pericolo molto critico EN - Specie in pericolo VU - Specie vulnerabile LR - Specie a più basso rischio SPEC (Species of European Conservation Concern): suddivisione delle specie minacciate in categorie a diverso status di conservazione da parte di BirdLife International, organismo internazionale che si occupa della salvaguardia degli uccelli: SPEC 1: Specie presenti in Europa classificate come globalmente minacciate; SPEC 2: Specie la cui popolazione globale è concentrata in Europa con Status di conservazione sfavorevole; 188
SPEC 3: Specie la cui popolazione globale non è concentrata in Europa e che hanno uno Status di conservazione sfavorevole in Europa; Non SPEC E: Specie la cui popolazione globale è concentrata in Europa e nella quale ha uno Status di conservazione favorevole;
COROLOGIA La corologia indica l’areale di distribuzione della specie. Si utilizzano della categorie che fanno riferimento ai nome di zone convenzionali zoogeografiche. Le categorie sotto elencate sono prese da Brichetti P., Gariboldi A. 1997: A. Cosmopolita A1. Cosmopolita: propria delle specie presenti in tutte le principali regioni zoogeografiche. A2. Subcosmopolita: delle specie assenti da una sola delle principali regioni zoogeografiche. B.
Paleartico-paleotropicale-australasiana:
delle
specie
la
cui
distribuzione interessa le regioni Paleartica, Afrotropicale, Orientale e Australiasana. Spesso le specie che presentano questa distribuzione, nella Paleartica sono limitate alle zone meridionali. C. Paleartico-paleotropicale: delle specie distribuite ampiamente nelle regioni Paleartica, Afrotropicale e Orientale. Anche la maggior parte di queste specie presenta una distribuzione ridotta alle zone meridionali della regione Paleartica. D. Paleartico-afrotropicale: D1. Palertico-afrotropicale: delle specie ad ampia distribuzione nelle due regioni. D2.
Mediteranneo-afrotropicale:
delle
specie
a
distribuzione
prevalentemente afrotropicale, limitata, nelle regione Paleartica, alle terre del Mediterraneo. D3. Saharo-sindica: delle specie distribuite prevalentemente lungo la fascia dei deserti del Sahara, dell’Arabia e del Belucistan 189
E. Paleartico-orientale: delle specie la cui distribuzione interessa le regione Paleartica ed Orientale. Alcune specie (acquatiche) hanno una distribuzione estesa ad una limitata parte della regione Australiasana. F. Oloartica: F1. Oloartica: propria delle specie ampiamente distribuite nelle regioni Neartica e Paleartica (ove presentano di regola una distribuzione eurosibirica). F2. Artica (=circumartica): come sopra, ma limitata alle regioni artiche circumpolari. Le specie nidificanti in Italia appartenenti a questa categoria hanno una chiara distribuzione boreoalpina. F3. Boreoanfiatlantica: delle specie la cui distribuzione è limitata alle regione costiere dell’Atlantico settentrionale. G. Antartica: G1. Antartica: delle specie distribuite principalmente nell’Antartide ed isole circostanti. G2. Oceanica: delle specie distribuite nelle piccole isole dell’Oceano Pacifico tra il tropico del Cancro ed il 40° parallelo S, con esclusione delle isola circostanti la Nuova Zelanda e di altre dell’Atlantico meridionale. H. Neartica: distribuzione originariamente limitata al Nord-America (nel caso di specie nidificanti in Italia, la loro presenza è dovuta a introduzione da parte dell’uomo). I. Paleartica: I1. Olopaleartica: propria delle specie la cui distribuzione include tutte le sottoregioni della Paleartica. Alcune di queste specie presentano una distribuzione estesa ulteriormente a parte della regione Orientale. I2. Euroasiatica: come sopra, ad esclusione dell’Africa settentrionale. I3. Eurosibirica: come sopra, con l’ulteriore esclusione dell’Asia centrale. I4. Eurocentroasiatica: delle specie assenti dalla Siberia. In Europa la loro distribuzione è prevalentemente meridionale. Se presenti anche sulla costa meridionale del Mediterraneo la loro distribuzione viene definita eurocentroasiatico-mediterranea. 190
I5. Centroasiatico-pontica: ulteriore riduzione della distribuzione in Europa, con esclusione dei settori occidentale e settentrionale. I6. Euroturanica: propria delle specie la cui distribuzione in Asia non supera ad oriente il basso piano arala-caspico. In Europa la loro distribuzione è prevalentemente meridionale. La distribuzione estesa alle coste meridionali del mediterraneo è definita euroturanico-mediterranea. I8. Centroasiatica: delle specie distribuite nell’Asia centrale, dalla depressione aralo-caspica al Deserto del Gobi. I9. Asiatica: delle specie ampiamente distribuite nel settore asiatico della Regione Paleartica. I10. Sibirica: delle specie limitate alla Siberia L. Europea L1. Europea (sensu lato): delle specie la cui distribuzione, principalmente incentrata sull’Europa, può interessare anche l’Anatolia e il Maghreb, oltre che estendersi ad Est degli Urali fino all’Ob. L2. Europea (sensu stricto): distribuzione limitata all’Europa od a parte di essa. M. Mediterranea M1. Mediterraneo-turanica: propria delle specie la cui distribuzione mediterranea si estende ad Est fino al bassopiano aralo-caspico. M2. Mediterraneo-pontica: delle specie la cui distribuzione interessa principalmente le regioni intorno al Mar Nero ed il Mediterraneo orientale. M3. Mediterraneo-atlantica: delle specie la cui distribuzione interessa anche le zone costiere atlantiche europee. Nel Mediterraneo presentano una distribuzione prevalentemente occidentale. M4. Mediterraneo-macronesica: delle specie presenti anche nelle isole dell’Atlantico orientale. M5. Olomediterannea: delle specie la cui distribuzione interessa tutta la sotto regione mediterranea definita in termini bio-climatici. M6 e M7. E-Mediterranea e W-Mediterranea: delle specie distribuite rispettivamente nel solo settore orientale o occidentale del Mediterraneo.
191
VOLUMI DI RIFERIMENTO Per la stesura dei testi della premessa e quelli relativi alle specie trattate sono stati consultati i seguenti volumi: •
BirdLife International, 2004 – Birds in Europe. Population Estimates, Trends and Conservation Status. BirdLife International, Cambridge U. K. BirdLife Conservation Series n°12.
•
Brichetti P. e Gariboldi A., 1997 – Manuale pratico di ornitologia. Edagricole
•
Brichetti P. e Massa B., 1998 - Check-list degli Uccelli italiani aggiornata a tutto il 1997. Rivista italiana di Ornitologia, 68 (2): 129-152.
•
Brunelli M., Corbi F., Sarrocco S., Sorace A. (a cura di), 2009. L’avifauna acquatica svernante nelle zone umide del Lazio. Edizioni ARP, Roma –Edizioni Belvedere, Latina, 176 pp.
•
Casini L., S. Gellini (a cura di), 2008. Atlante dei Vertebrati tetrapodi della provincia di Rimini. Provincia di Rimini, pp 512.
•
Fiacchini D., 1999 – Stato dell’ambiente del bacino del fiume Misa. Provincia di Ancona
•
Fiacchini D., 2004 – PercorriMisa. Progetto di studio: aree di interesse, criticità ambientali, interventi prioritari. Provincia di Ancona, Comuni di Arcevia, Ostra, Ostra Vetere, Ripe, Senigallia, Serra de’Conti
•
Giacchini P. (a cura di), 2007. Atlante degli uccelli nidificanti nella provincia di Ancona. Provincia di Ancona, IX Settore Tutela dell’Ambiente – Area Flora e Fauna. Ancona. 352 pp.
•
Maurer B.A.. 1986. Predicting habitat quality for grassland birds using density-habitat correlations.
•
Pandolfi M. e Frugis S., 1987 - Check-list degli Uccelli delle Marche. Riv. It. Ornit. 57 (3-4): 221-237
•
Poggiani L. e Dionisi V., 1988 – Uccelli del bacino del Metauro. Argonauta
•
Vigorita V., Cucè L.(a cura di), 2008. La fauna selvatica in Lombardia. Rapporto 2008 su distribuzione, abbondanza e stato di conservazione di uccelli e mammiferi. Regione Lombardia, pp. 364
•
SITO IUCN per tassonomia
192
INDICE ANALITICO dei nomi volgari Airone bianco maggiore Airone cenerino Airone guardabuoi Airone rosso Albanella minore Allocco Allodola Alzavola Assiolo Averla cenerina Averla piccola Balestruccio Balia nera Ballerina bianca Ballerina gialla Barbagianni Beccaccino Beccafico Beccamoschino Calandrella Canapino comune Cannaiola comune Capinera Cardellino Cesena Cincia mora Cinciallegra Cinciarella Civetta Codibugnolo Codirosso comune Codirosso spazzacamino Colombaccio Colombo di città Cormorano
52 53 50 54 62 103 115 56 101 163 162 118 153 122 121 100 84 146 138 113 142 141 147 176 133 155 157 156 102 154 128 127 96 95 45
Cornacchia grigia Corriere piccolo Cuculo Culbianco Cutrettola Fagiano comune Falco cuculo Falco di palude Falco pecchiaiolo Falco pellegrino Falco pescatore Fanello Fiorrancino Folaga Forapaglie castagnolo Forapaglie comune Fratino Fringuello Frullino Gabbianello Gabbiano comune Gabbiano corallino Gabbiano reale Gallinella d'acqua Garzetta Gavina Gazza Germano reale Gheppio Ghiandaia Gru Gruccione Gufo comune Lodolaio Lucherino 193
167 77 99 131 120 72 67 61 59 69 65 178 151 75 139 140 78 172 83 89 90 88 92 74 51 91 165 57 66 164 76 107 104 68 177
Luì piccolo Lui verde Marangone minore Martin pescatore Marzaiola Merlo Migliarino di palude Mignattino comune Nibbio bruno Nitticora Oca selvatica Occhiocotto Ortolano Passera d'Italia Passera mattugia Passera sarda Passera scopaiola Pavoncella Pendolino Peppola Pettirosso Picchio muratore Picchio rosso maggiore Picchio rosso minore Picchio verde Pigliamosche Piovanello comune Piovanello pancianera Piro piro boschereccio Piro piro culbianco Piro piro piccolo Pispola Piviere dorato Poiana Quaglia comune Rampichino Regolo
149 148 46 106 58 132 183 94 60 49 55 144 182 169 171 170 124 80 160 173 125 158 111 112 110 152 81 82 86 85 87 119 79 64 71 159 150
Rigogolo Rondine Rondone comune Saltimpalo Schiribilla Scricciolo Sparviere Starna Sterna comune Sterpazzola Sterpazzolina Stiaccino Storno Strillozzo Sula Svasso maggiore Svasso piccolo Taccola Tarabusino Tarabuso Topino Torcicollo Tordela Tordo bottaccio Tordo sassello Tortora dal collare Tortora selvatica Tottavilla Tuffetto Upupa Usignolo Usignolo di fiume Verdone Verzellino Zigolo giallo Zigolo muciatto Zigolo nero
194
161 117 105 130 73 123 63 70 93 145 143 129 168 184 44 42 43 166 48 47 116 109 136 134 135 97 98 114 41 108 126 137 175 174 179 181 180
INDICE ANALITICO dei nomi scientifici Accipiter nisus Acrocephalus melanopogon Acrocephalus schoenobaenus Acrocephalus scirpaceus Actitis hypoleucos Aegithalos caudatus Alauda arvensis Alcedo atthis Anas crecca Anas platyrhynchos Anas querquedula Anser anser Anthus pratensis Apus apus Ardea cinerea Ardea purpurea Asio otus Athene noctua Botaurus stellaris Bubulcus ibis Buteo buteo Calandrella brachydactyla Calidris alpina Calidris ferruginea Carduelis cannabina Carduelis carduelis Carduelis chloris Carduelis spinus Casmerodius albus Certhia brachydactyla Cettia cetti Charadrius alexandrinus Charadrius dubius Chlidonias niger Circus aeruginosus
63 139 140 141 87 154 115 106 56 57 58 55 119 105 53 54 104 102 47 50 64 113 82 81 178 176 175 177 52 159 137 78 77 94 61
Circus pygargus Cisticola juncidis Columba livia var. domestica Columba palumbus Corvus corone cornix Corvus monedula Coturnix coturnix Cuculus canorus Delichon urbicum Dendrocopos major Dendrocopos minor Egretta garzetta Emberiza cia Emberiza cirlus Emberiza citrinella Emberiza hortulana Emberiza schoeniclus Erithacus rubecola Falco peregrinus Falco subbuteo Falco tinnunculus Falco vespertinus Ficedula hypoleuca Fringilla coelebs Fringilla montifringilla Fulica atra Gallinago gallinago Gallinula chloropus Garrulus glandarius Grus grus Hippolais polyglotta Hirundo rustica Ixobrychus minutus Jinx torquilla Lanius collurio 195
62 138 95 96 167 166 71 99 118 111 112 51 181 180 179 182 183 125 69 68 66 67 153 172 173 75 84 74 164 76 142 117 48 109 162
Lanius minor Larus canus Larus melanocephalus Larus michaellis Larus minutus Larus ridibundus Lullula arborea Luscinia megarhynchos Lymnocryptes minimus Merops apiaster Miliaria calandra Milvus migrans Morus bassanus Motacilla alba Motacilla cinerea Motacilla flava Muscicapa striata Nycticorax nycticorax Oenanthe oenanthe Oriolus oriolus Otus scops Pandion haliaetus Parus ater Parus caeruleus Parus major Passer domesticus italiae Passer hispaniolensis Passer montanus Perdix perdix Pernis apivorus Phalacrocorax carbo Phalacrocorax pygmaeus Phasianus colchicus Phoenicurus ochruros Phoenicurus phoenicurus Phylloscopus collybita Phylloscopus sibilatrix
163 91 88 92 89 90 114 126 83 107 184 60 44 122 121 120 152 49 131 161 101 65 155 156 157 169 170 171 70 59 45 46 72 127 128 149 148
Pica pica Picus viridis Pluvialis apricaria Podiceps cristatus Podiceps nigricollis Porzana parva Prunella modularis Regulus ignicapilla Regulus regulus Remiz pendulinus Riparia riparia Saxicola rubetra Saxicola torquata Serinus serinus Sitta europea Sterna hirundo Streptotelia decaocto Streptotelia turtur Strix aluco Sturnus vulgaris Sylvia atricapilla Sylvia borin Sylvia cantillans Sylvia communis Sylvia melanocephala Tachybaptus ruficollis Tringa glareola Tringa ochropus Troglodytes troglodytes Turdus iliacus Turdus merula Turdus philomelos Turdus pilaris Turdus viscivorus Tyto alba Upupa epops Vanellus vanellus
196
165 110 79 42 43 73 124 151 150 160 116 129 130 174 158 93 97 98 103 168 147 146 143 145 144 41 86 85 123 135 132 134 133 136 100 108 80