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LÀ.�ct potesse anche essere deciso unilateral mente da Augusto, tuttavia di fatto esso poteva venire causato (ed è , evidente mente, quanto accade in questo caso) non da una improvvisa bizzaria dell'impe ratore, ma dallo scorretto comportamento del re, che era venuto meno ad una del le regole fondamentali che stavano alla base della convivenza dei singoli Stati al l'interno dell'impero. 33· 1) : Luca avrebbe voluto distinguere l'à.1to ypcx.cp1) di età erodiana dal censimento vero e proprio, noto a tutti, svoltosi dopo l'esilio di Archelao e guidato da Quirinio) sono degne di considerazione. Quanto all'ipotesi di un riferimento cronologico diretto, a mio avviso la gamma delle possibilità è ristretta alla seguente alternativa : a) Luca potrebbe aver inteso indicare con i}yEIJ.OVtcx. un tipo speciale di comando, straordinario e sovraordinato a quello dei governatori locali e collegato alla campagna omonadense : in particolare, l'ipotesi, sostenuta da Accame, di Quirinio le gato di Galazia con un «potere eminente» in Siria sembra, fra tante, la meno audace e la più realistica. È pur vero che Lu ca indica regolarmente come i}yE(..l.WV il governatore di una provincia imperiale, e che per poter accettare la tesi di Acca265
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la vita dei suoi figli: in occasione dei processi di Alessandro e Aristobulo 34, e poi di Antipatro 35, Erode dovette chiedere al l'imperatore il permesso di adottare le misure che riteneva più opportune : e fu solo dopo aver attentamente preso visione di tutti gli elementi d'accusa che Augusto, convinto evidente mente della colpevolezza e della non-affidabilità (in prospetti va di successione, presumibilmente) degli accusati, concesse ad Erode libertà di agire (pur consigliando, nel caso di Anti patro, l'esilio piuttosto che la morte) . L'imperatore fu arbitro della successione : né poteva essere altrimenti . La Giudea rivestiva infatti notevole rilevanza stra tegica nello scacchiere medio-orientale dell'impero romano , posta com'era come cuscinetto tra due zone di fondamentale importanza (pur se per ragioni diverse) quali l'Egitto e il ba luardo dell'espansione romana ad Oriente, la Siria. Ed Au gusto non poteva certo dimenticare che solo pochi decenni pri ma l 'ultimo degli asmonei, Antigone, aveva ispirato e guida to fino a Gerusalemme una pericolosa incursione partica 36 • È dunque logico che Augusto intendesse premunirsi contro ogni rischio : e fu arbitro e confermatore del testamento erodiano , che gli pervenne unitamente all'anello da sigillo del re 37 • La decisione sull'eredità di Erode non fu breve né sempli ce; per due volte l'imperatore riunì un consilium di insignì personalità 38 , che ascoltò le richieste di Archelao e le contro deduzioni di quanti gli si opponevano (il fratello di costui , Antipa, che contestava l'ultimo testamento di Erode 39, ove si modificava una precedente disposizione, in base alla quale An tipa stesso era designato come successore nel regno di Giu34 · Ios ., bell. lud. 1 ,534-5 3 7 ; 55 o-55 1 ; ant. lud. 16,35 6-3 94 . 35 · Ios., bell. Iud. 1 ,64o ; 645 ; 661 ; ant. Iud. 17,133-145 ·182. 36. Ios., bell. lud. 1 ,248 ss. ; ant. Iud. 14,3 3 0 s . 3 7 · Ios ., bell. Iud. 1 ,669 ; ant. lud. 17,202 . 3 8 . Per l a prima convocazione dr. Ios., bell. Iud. 2,2 5-38; ant. Iud. 17,248-2 50 ; per la seconda, Ios ., bell. Iud. 2.,8o ss. ; ant. Iud. 17,304·3 14. 39· Ios., bell. Iud. 2,2.0 ss .; ant. Iud. 17,224 ss.
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dea 40; ed un'ambasceria di Giudei che chiedeva la fine del re gno e della dinastia erodiana e la trasformazione della Giudea in provincia 4 1 ) ; e solo dopo lunghe meditazioni Augusto pre se la decisione definitiva, in linea con quelli che erano stati gli ultimi desiderata del morente sovrano idumeo 42 • Questi elementi di interferenza non significano tuttavia, co me da molte parti si sostiene, che Augusto avesse programma to, in tempi più o meno brevi e comunque ben determinati , l'annessione del regno erodiano e la sua trasformazione in pro vincia 43• Anzi, tutti gli indizi stanno a dimostrare il contrario . La trasformazione della Giudea in provincia procuratoria, 40. Sul primo testamento dr. Ios ., bell Iud. 1 ,645-646 ; ant. Iud. 1 7 , 1 46 ; sul se condo, Ios., bell. lud. 1 ,664 ; 668; ant. lud. 1 7 ,188. 41 . Ios., bell. Iud. 2,84-92; ant. Iud 17,314· 42. Ios., bell. lud. 2 ,93 ; ant. lud. 17,3 1 7 43 · Cosl intendono, tra gli altri, D . Piattelli, op. cit , 3 3 5 n. 8 ; M. Pani, Roma e i re d'Oriente da Augusto a Tiberio (Cappadocia, Armenia, Media Atropatene) , Bari 1972, 144-145 ; Cimma, op. cit. , 293 n. 8; 3 1 1 n. 47 · Secondo Pani e Cimma la presenza di procuratori imperiali alla corte di alcuni re (presso Archelao di Cappadocia : D.Ca. 57,17,5 ; in Giudea, alla morte di Erode: Ios ., bell. lud. 2,16), oltre ad essere un sintomo evidente della loro sudditanza, starebbe a significare l'intenzione di Augusto di annettere la provincia . Ma Sabino, procuratore di Si ria, non era alla corte di Erode: giunse in Giudea con l'esplicito compito di custo dire i beni erodiani (bell. Iud. 2,16 ; ant. lud. 1 7,22 1 ). Erode, fra l'altro, non mo ri certamente di morte improvvisa; per cui Augusto avrebbe avuto tutto il tempo di preparare il passaggio della Giudea da regno a provincia già alla morte di Ero de, tanto più che l'ambiente e l'opinione pubblica non erano certamente entusia sti della continuazione della dinastia erodiana. Inoltre, che dire dei rapporti tra l'impero e il regno nabateo? Sulla Nabatea, l'influenza imperiale è certamente pre sente, ma non conosce uno status giuridico ben determinato; quel regno rientra, in età augustea, all'interno del limes imperiale inteso come zona d'influenza poli tica (prova ne sia il fatto che, dopo la spedizione di Erode, il nabateo Sylleo si rivolge, protestando, ad Augusto : Ios., ant. Iud. 16 ,286 ss.) ; ma nulla autorizza ad andare oltre. Eppure uno schiavo imperiale compare come o�o�XT)'t"i)ç di Augusto presso il re nabateo ( los., bell. Iud. 1 ,575 ; ant. Iud. 1 7,54), ed al tempo di Ve spasiano un funzionario romano opera a Petra, addirittura con l'appoggio di una guarnigione (Stauffer, Jesus, cit., 29). La presenza di questi ufficiali a Petra non può evidentemente aver altro che un valore politico: certamente non si può pen sare a mire annessionistiche : e infatti né il Pani né la Cimma ne fanno cenno. Co si come non fanno neppure cenno della missione di T. Trebellio Rufo come reg gente, in Tracia, al posto dei figli del defunto re Cotys, nei primi anni dell'impe ro di Tiberio (Tac., ann. 2,67 ; 3 ,38). .
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nel 6 d.C., fu dovuta al malgoverno di Archelao 44, che causò le vive proteste della popolazione 45 : di qui l'intervento di Augu sto, che esiliò l'etnarca 46• A quel punto, Augusto poteva sce gliere : o nominare un nuovo etnarca, oppure trasformare il re gno di Giudea in provincia romana. Se scelse questa seconda ipotesi non lo fece per avidità imperialistica (del resto, sif fatta motivazione non avrebbe alcun senso, dal momento che i legami della dinastia erodiana con Roma non erano assoluta mente messi in discussione) , bensl per fondati motivi di equi tà. Come già accennato prima, appena poco tempo dopo la morte di Erode, quando il successore designato, Archelao, si trovava a Roma in attesa delle decisioni imperiali circa l'ap plicazione del testamento del defunto monarca, una ambasce ria ebraica, appoggiata dalla folta colonia israelitica romana, era venuta a supplicare Augusto di liberare la Giudea dall'op pressione insostenibile della monarchia erodiana e di trasfor mare quel territorio in provincia romana 47• Quale migliore occasione poteva offrirsi al princeps - solo che l'avesse voluto - per trasformare già allora la Giudea in provincia? Eppure non lo fece : preferì rispettare le ultime vo lontà del defunto re, spartendone il regno tra i figli, secondo quanto indicato nelle disposizioni testamentarie, ma riservan dosi una chance : egli non si fidava appieno di Archelao, né de gli altri successori di Erode ; i principi erodiani che meglio co nosceva, i figli dell'asmonea Mariamne - Alessandro, Aristo bulo e un terzo, il più giovane, di cui non si conosce il nome 48 erano morti : perciò inserl nelle sue disposizioni una clau sola, secondo la quale ad Archelao veniva concesso solo l'et narcato della Giudea, che si sarebbe potuto trasformare in re gno se costui avesse dimostrato di saper ben governare 49• Na-
44· Ios ., bell. Iud. 2 , 1 1 1 ; ant. Iud. 1 7 ,2 1 3 s.3 1 1 s .342 s . 45 · Ios ., bell. Iud. 2 ,1 1 1 ; ant. Iud. 17,342-344 .
46. Ibidem.
47·
Cfr.
48. Ios., bell. Iud. 1 .435 .445 ; ant. Iud. 1 5 ,3 42 . 49 · Ios ., bell. Iud. 2 ,93 ; ant. Iud. 1 7 ,317.
i passi citati sopra, p. 1 6 3
n.
41.
turalmente, tale clausola non poteva non implicare - anche se Flavio Giuseppe non lo dice - anche il risvolto negativo : se Archelao dimostrava di non esser degno neppure dell'etnar cato, questo gli sarebbe stato tolto . E cosl avvenne. La redactio in provinciam dell'ex-territorio di Archelao, dunque, fu imposta dalle circostanze stesse; e nessuno può di re quale ne sarebbe stata la sorte se a governarlo fosse stato chiamato, alla morte di Erode, un personaggio diverso da Ar chelao. Si può infìne ricordare che le rimanenti parti dell'ex-regno erodiano non furono annesse da Augusto : aggiunto a quanto detto prima, ciò dimostra che non esisteva un piano globale e preordinato di annessione del regno. Ne deriva, come conse guenza logica, che né l'cbtoypa.cp1) ricordata da Luca, né gli interventi imperiali in materia di successione vanno diretta mente collegati con la redactio in provinciam della Giudea nel 6 d .C. Infìne, se vogliamo considerare la questione sotto l'ot· tica dei puri e semplici rapporti di forza (come sovente si fa) , credo che nessuno potrebbe ragionevolmente dubitare del fat· to che Augusto avrebbe comunque potuto, volendolo, non te nere in nessun conto il testamento di Erode. 3 . Il peculiare tipo di relazione intercorrente tra Augusto ed Erode, ed i limiti oggettivi della politica (soprattutto este ra) di quest'ultimo, non possono dunque essere fatti assurge· re, nello studio dei rapporti tra Roma e la Giudea, a metro uni versale di giudizio, ma vanno fatti rientrare nel quadro dei rapporti tra impero e regni clienti : tenendo comunque presen te che il concetto di re cliente non è univoco, in quanto lo sta tus giuridico di ciascun regno è definibile, di volta in volta , a seconda dei particolari rapporti intercorrenti con Roma 50• In ogni caso, è importante rilevare due aspetti del proble ma : a) Luca mette in relazione il censimento nel regno di Ero de con una operazione di dimensioni universali ; b) nel brevia50. Fabbrini, op. cit. , 408-416.
rium imperii, Augusto aveva fra l'altro registrato quot. . . re gna e quantum sociorum in armis 51 • L'attuazione di una tbtoypaq>l} del regno di Erode, voluta da Augusto, trova dunque la sua ragion d'essere nell'ambito dei normali rapporti esistenti tra le varie componenti dell'im pero - fra cui i regna - e il potere centrale: senza cioè che si debba pensare a motivazioni contingenti come fa, per esem pio, chi interpreta tale tbtoypaqn) come una misura punitiva per l'avventura nabatea di Erode 52 • Se si vuoi concedere credito a Luca, proprio l'accenno al l'universalità (a prescindere dalla distribuzione cronologica) diventa assai importante : Erode, cioè, non poteva sottrarsi ad una disposizione di ordine generale, ma non già in quanto ù1tl}xooc; , « suddito» , e supino esecutore di ordini , bensì in quanto capo di uno Stato facente parte di un ordinamento più vasto. Per le ragioni sopra esposte, tuttavia, non può essere accolta neppure la teoria della sovranità illimitata (di fatto) di Erode (tesi sostenuta in particolare dallo Schiirer) , patro cinata da quanti si basano su di essa per negare che l'impera tore potesse ordinare il censimento di un regno cliente (e, con seguentemente , per dimostrare l'erroneità del dettaglio riferi to da Luca) . 4·
Gli scopi della ti1toypaq>1) del regno di Giudea
1 . Il fatto che un regno cliente, in quanto parte dell'im pero, potesse esser coinvolto in operazioni amministrative di carattere generale non costituisce alcunché di straordinario; ma occorre domandarsi cosa si possa intendere per &.7toypa
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ann.
r ,r 1 .
3 2 . Cfr .
sopra, p . 147 e n . 1 0 .
sizione dei tributi capitis e soli, e svoltosi secondo usi locali 1 • Questa ipotesi, già avanzata nell' '8oo, venne corroborata dal collegamento, istituito dal Ramsay, tra la a1toypacpi) della Giudea e la serie dei censimenti provinciali romani quattordi cennali che, attestati per l'Egitto, avrebbero, secondo il Ram say, abbracciato gran parte dell'Oriente romano 2 • Tali enun ciazioni, come abbiamo accennato in precedenza, hanno avuto larghissima eco tra gli studiosi 3 : e se è vero che non tutto quel lo che era sostenuto dal Ramsay è stato avvalorato dagli studio si che si sono rifatti alla sua impostazione, è però indubbio che, nei termini generali, la sua proposta è ormai divenuta, per molti, un sicuro punto di riferimento. Ma è lecito, per la ti1toypaq>i) del regno di Giudea, parlare di censimento (provinciale) romano, cioè di un'operazione amministrativa che aveva come fine immediato l'imposizione e la riscossione diretta dei tributa provinciali (capitis e soli) ? I motivi di dubbio sono molteplici . Da un lato, si può sottolineare il fatto che, durante il regno di Erode, nessuna fonte accenna all'esazione di tasse romane : le lamentele della popolazione riguardano solo l'eccessivo li vello delle imposte regie 4 • In secondo luogo, è vero che i van geli, per l'epoca della vita pubblica di Gesù, ci informano sul la riscossione in Giudea del tributum capitis provinciale, nella misura di un denaro 5 : ma tale riscossione risaliva verosimil mente al momento della trasformazione del regno in provinI.
Per avere un quadro chiaro ed esauriente dei termini della questione, così come
si venivano configurando nelle polemiche ottocentesche, è utile leggere, ad es . la
recensione di Wieseler alla prima edizione dell'opera di Schiirer : TSK, 1875, 5 1 6566; in particolare 539-543 , con l'esposizione di tutte le tesi e le antitesi addotte in proposito. Tra gli studiosi contemporanei, cfr. in particolare Stauffer, ]esus, cit., 3 3 · 2 . Ramsay, The Census, cit ., 2 8 2 ss . ; I d . , Tbe Bearing, cit. , 264 . Egli cita i l caso di Mesembria in Tracia ( IGR 1 769 ), ove i magistrati invitano la popolazione a rientrare in città per il censimento. 3· Cfr . sopra, p. 1 25 n. 35 · 4· ar. Schiirer, op. cit. , 528 ss . ; Momigliano, op. cit. , 350. 5 · Mt. 22,19-20 (-rò v6j.Lta"JUt -rov xi!vcrou; o"l)vaptov) ; Mc. 1 2 ,14.16 ( xijvcrov; o"l) vafl'.ov); Le. 20,22 .24 (cp6pov; o"l)vaptov ). Sul problema cfr. di recente Stern, The
eia (cioè al 6 d.C.) 6• Infine, per quanto riguarda il periodo ero diano, si discute se il regno di Giudea fosse o meno esente dal tributum soli e da altre imposte 7 • Nel caso che fosse esente, verrebbe automaticamente meno l'ipotesi di un censimento finalizzato alla riscossione del tri buto. Ma anche nel caso che il regnum Iudaeae non fosse im mune, Erode - dal momento che le fonti non accennano mai a tasse romane dirette - potrebbe, ad esempio, aver ottenuto di riscattare l 'ottava parte dei prodotti del suolo (dovuta, in età cesariana, annualmente a Roma) pagando al suo posto una cer ta somma 8 • Comunque, già fin dai tempi d i Cesare il compito di racco gliere e di far confluire a Sidone il tributum soli era stato in teramente affidato al governo locale, il quale aveva ben svolto il suo compito 9 : per cui non v'è motivo di ritenere che Augu sto possa essere intervenuto (per di più su un alleato qual era Province of ]udaea, in Safrai-Stern, The ]ewish People, cit., 308-376; qui a 3 3 1 ss . Sul significato dell'uso differenziato di xijvcrov (M t. e Mc. ) e di cp6poc; (Le.) cfr. Parente, op. cit. , 292-294, e nn. 1 5 0 p. 292, 157 a p. 294. 6. Il Mornigliano, Ricerche, cit., 210 ss., ritiene anzi che non vi sia prova che tra il 47 a.C. (anno in cui Cesare defini le imposte giuridiche, v. n. seguenti ) e il 70 d.
C. (imposizione del didramma ai Giudei da parte di Vespasiano) sia mai stato im posto il tributum capitis ai Giudei : nel 6 d .C. sarebbe stata soltanto restaurata la tassazione diretta, e sarebbero tornati i pubblicani (esperienza che già la Giudea aveva conosciuto tra il 63 e il 57-56 a.C., dopo la conquista di Pompeo e prima della riforma di Gabinio: Ios., bell. Iud. 1 ,1 54 ; 169-170; ant. Iud. 14,74 ; Cic . , pro Flacco 69; d e provv. conss. 5 , 1 0 . Cfr. Momigliano, op. cit. , 201-202 . 7· Cfr. sopra, p. 1 53 e n. 22. 8 . C fr Momigliano, op. cit 350. .
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9· Il tributum soli pagato ai Romani dalla Giudea al tempo di Cesare era costitui
to da una quantità fissa annuale di prodotti del suolo che doveva essere �àçcolta a Sidone: solo in quel luogo intervenivano i Romani. Cesare infatti dapprip1a re· sponsabilizzò Antipatro per la raccolta delle tasse ( los., atzt. Iud. 14,143 ;.. r63 s . ; beli. Iud. 1 ,1 99). Poi, dopo l'abolizione delle crVvooo� create d a Gabinio, l a raccolta del tributum soli, da depositarsi a Sidone , spettò esclusivamente ai capi dello Sta to giudaico ( los., ant. Iud. 14,204 s . ; 273 s.). Anche chi, come ad es . lo Schalit, propende per una visione assai negativa dell'autonomia di Erode, tuttavia ricono sce al re «eine unbegrenzte Vollmacht in finanziellen Dingem> ( anche se ciò viene fatto apparire come un'astuta e ipocrita concessione augustea : «die beste Gewlihr fiir ordnungsgemlisse Bezahlung der Steuer, die Judlia dem Kaiser zu entrichten batte� (Schalit, op. cit., 1 67).
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Erode) tanto pesantemente da imporre un tipo di prelievo che richiedeva una non lieve revisione della prassi di accertamento demografico e fiscale 10• Di recente, Schalit 11 ha indicato nella Ò'.1toypacpi) men zionata da Luca un'operazione facente parte di un ciclo di à1 7toypacpal esaennali, instaurato da Erode 2 • Questi, nell'ope ra di ellenizzazione e di burocratizzazione del proprio regno 1 3 , avrebbe aumentato - rispetto al periodo precedente - l'impor to di una tassa pro capite annuale per far fronte ai suoi doveri verso l'impero 14, assumendo come modello la quota del tri butum capitis siro-cilicio (equivalente a I / I o o del valore dei beni mobili 1 5} . Nel quadro di tale opera di riorganizzazione fi scale, Erode avrebbe appunto istituito censimenti esaenna li, per ottenere il maggior controllo possibile del numero dei suoi sudditi , in funzione del pagamento della sopraddetta tas sa 1 6 . 2.
r o . Osserva i l Coli , op. cit., ro8, che «è d a ritenere . . . che l'accertamento della si tuazione demografica e fondiaria della provincia fosse meno necessario là dove si riscuotevano i contributi provinciali col sistema degli appalti ai publicani» ; e ciò vale tanto più nel caso di un regno cliente, ove la ri scos s ione era demandata al le autorità locali. I I . Schalit, op. cit., 272 s . : il quale riprende, naturalmente nelle sue linee genera li, l ipotesi di un'operazione interna al regno erodiano, già avanzata da F. Schleier macher , Ueber die Schriften des Lukas ein kritischer Versuch, vol. 1, Berlin r 8 1 7 , 35-36. Cfr. i n ques to senso anche F . Bleek, Synoptische Erkliirttng der drei erste11 Evangelien, vol. I, 1 862, 66 s. Analogamente, più di recen t e , cfr. B. Reicke, Neu testamentliche Zeitgeschichte, Berlin 1 96 5 , 79 ; 101 ( v . sotto, p. 2 1 3 ) . '
1 2 . Schalit , op. cit. , 275 s. Il cen simen to erodiano poté, in quel caso, coincidere con l'interesse di Augusto : «Herodes handelte mOglicherweise unter einem ge wissen Druck des Kaisers, obwohl alles, was bei uns im Text ges ag t ist, d arauf fiihrt, dass der Konig selbst an der Du rchfiihrung des Census h&hst interessiert war » ( Schalit , op. cit., 276 n. 439). 13. Schali t , op. cit . , 274. 14. Ibid. , 272 : «Die Motive, die ihn bei der Einfiihrung der Steuer - oder richti ger bei ihrer Uebemahme von seinen Vorg angern unter Erhèihung der Summe leiteten, nichts mit dem Tempel zu tun hatten, sondern nach unserer Annahme i ri seinen Verpflichtungen gegen das rèimische Reich lagen». 15. App. , b. Syr. 50; Schalit, op. cit., 277- 2 78 . 1 6 . Ios., (lnt. Iud. 1 5 ,365 s . ; 16,64 s., riferi sce , rispettivamente per i l 2 0 e il 1 4 a . C., due interven ti di Erode per una riduzione di tasse. Con ques ti interventi, se-
A prescindere dalle questioni relative alla natura di tale im posta 17, occorre domandarci : a) se l'ipotesi di vari censimen ti esaennali sia sostenibile; b) quale fosse la prassi di esazione delle imposte nel regno di Erode. Alla prima domanda, sulla base delle notizie in nostro pos sesso, è arduo rispondere positivamente. Per il 20 ed il 1 4 a . C. abbiamo notizie solo di riduzioni di tasse : e non è indispen sabile a tal fine presupporre un censimento di popolazione. C'è poi da notare che, nella prospettiva dello Schalit, il censi mento ricordato da Luca (che sarebbe caduto nell'8 a.C.) sa rebbe stato almeno il terzo : mentre Luca tiene ad indicarlo come il primo . Quanto al secondo quesito, va tenuto presente che la strut tura amministrativa del regno erodiano risaliva, nelle sue gran di linee, all'età del dominio tolemaico 1 8 • Erode l'aveva verocondo Schalit, avrebbero coinciso altrettanti censimenti. Il terzo di questo ciclo esaennale potrebbe dunque risalire all'8 a.C. 1 7 . L'unica tassa pro capite era dovuta a Dio. Vero è che Ios . , ant. Iud. 1 7 ,308 ricorda una tassa che annualmente ciascun suddito di Erode doveva pagare : ma essa consisteva probabilmente in una particolare imposta, comprendente tributi di varia natura, già in uso nel mondo ellenistico : per il regno seleucidico cfr. los., ant. Iud. 12,142 : sul problema dr. Schiirer, op. cit. , 229 n . 14, ampliato ed ag giornato bibliograficamente in Schiirer-Vermes-Millar, op. cit. , 1 79 n. 14; e an cora, in generale, A. Mittwoch, Tribute and Land-tax in Seleucid Judaea : Bibli ca 36 ( 193.5) 3.52 ss . ; ].E. Taylor, Seleucid Rule in Palestine, Diss. Duke Univ. ( microfilm), Durham 1979. Quanto all'Egitto, cfr. le riserve di Tcherickover, op. cit. , 1 79 ss., e lett. a 1 8 1 n. 6; H. Braunert, I.ò.IA. Studien zur Bevolkerungsge schichte des ptolemiiischen und romischen Aegypten : JJurPap 9/10 ( 19.5.5-19.56) 2 1 1-328 ; Schiirer-Vermes-Millar, op. cit. , 1 79 n. J4. Non è in ogni modo proponi bile un confronto con il tributum capitis romano: che, comunque, Erode non può aver ereditato dai Romani (ammesso che fosse stato introdotto nel 63 a .C. da Pom peo, dopo il 47 a.C. non ve n'è più traccia nelle fonti : cfr. Momigliano, op. cit., 210 ). Potrebbe trattarsi invece della stessa imposta personale esigita da Alessan dro lanneo, e che si rifaceva, appunto, alla tassa seleucidica di cui sopra (Schalit, op. cit. , 26.5 ). r 8 . M. Avi-Yonah, s.v. Palaestina, RE, Supplbd. XIII , 371 ss . ; M. Hengel, Judaism and Hellenism, (tr. ingl. della 2• edizione tedesca, Tiibingen 1973), vol. I, Philadel phia 1974, 18 ss. ; 23. Sulla struttura amministrativa della Palestina tolemaica cfr. A.H.M. Jones, Tbe Cities of the Eastern Roman Provinces, Oxford 2197 1 , 241 e n . 1 9 : V. Tcherickover, Palestine under Ptolemies : Mizraim 4/5 ( 1 93 7 ) 9-90 ; 46 ss. ; M. Rostovzev, Storia economica e sociale del mondo ellenistico , tr. it. , vol. I , Fi renze 1966, 367 ss . ; M. Hengel, op. cit., 18 ss.
similmente ereditata dai sovrani asmonei 1 9 : nella xwpa, « ter ritorio, campagna» , l'unità amministrativa era la XWIJ.1'} , «vil laggio» , retta da un XW(.l.oypa(.l.(.l.rJ.'t'EVç, «comogrammateo» , nominato dal re» 20 e coadiuvato da un consiglio di anziani 21 ; i villaggi facevano capo alle toparchie ( 2 2 in tutto) - rette da uno
2 1 . Le. 7.3.
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diretta dal XW!J.Oypa.(..L(..Lrt't"EV<; locale, che era poi responsabile del versamento delle quote ai funzionari regi 25 • Anche il cri terio secondo cui queste a1toypacpat: venivano attuate ci è ignoto: in mancanza di notizie più sicure, possiamo supporre , in base a quanto esposto dal Braunert 26 , che in una area late rale quale la Giudea possa essersi conservato il criterio più antico (registrazione secondo il luogo di lavoro = Arbeits ort) v, pur se non può escludersi l'introduzione, in tempi più recenti, della c.d. «ortliche Erfassung» : cioè della registrazio ne di tutti - indistintamente - gli abitanti di un villaggio . Gli strumenti a disposizione di Erode per l'esazione fiscale erano dunque ampiamente collaudati, ed offrivano buone ga ranzie di funzionamento in un'ormai cristallizzata struttura territoriale di matrice ellenistica. Luca ci parla invece di un'operazione che non è limitata al la ristretta cerchia degli abitanti di ciascuna singola XWIJ.YJ ormai rassegnati alle visite periodiche degli esattori erodiani ma di una misura di carattere generale attuata non già secon do un criterio territoriale (XCl't'tÌ XW!J.Cl<;) , bensì secondo un criterio genealogico-tribale (xa't'à. oLxouc; xat 7tCl't'pLii<;) : ciò che di per sé pare non implicare direttamente un puro e sem plice intento di imposizione fiscale, quanto piuttosto fini pe culiari che , evidentemente, potevano essere soddisfatti attra verso quel particolare tipo di operazione. -
3 . Quale contenuto possiamo dare alla a7toypaq>1} del re gno di Giudea? Alcuni hanno individuato nel binomio a7to ypaq>1} in età erodiana / census Quirini del 6 d.C. una analogia 25. Sulle modalità di esazione fiscale nello S tato tolemaico, e in particolare sulla funzione del XW!-lOYPll!-l!-lll'tEVc;,, cfr. oltre alle opere citate sopra, p. 1 70 n. r 8 , in particolare: M. Engers De Aegyptiarum XW!-ll7lV administratione qualis fuerit aetate I..agidarum, Diss . Groningen 1 909, 21 s.; F. Preisigke, s.v. Komogramma· teus, in RE x1/2, 1 2 8 1-4 ; e di recente H.W. Kraus, 'Avaypacp1) und P:vaypaoq>Ew im Aegypten der Ptolemiier und der Romer, Diss . Koln 1 967 ; L. Criscuolo, Ri cerche sul «komogrammateus» nell'Egitto tolemaico : Aegyptus 58 ( 1 978) 3-.1 o r ; spec. 62-72. 26. Braunert, !AIA, cit., 322. 2 7 . Eredit a to dai Far aoni (ibidem ). ,
con le due CÌ.1toypcx.
3 1 . Gardthausen, op. cit. , vol. I / 2 , 662. Il Braunert, Rom. Provinzialzensus, cit ., 199, pensa ad un censimento limitato alla Narbonense. Sull'introduzione del censi mento nelle Gallie in occasione della definitiva sistemazione della regione, nel r 3/ 12 a.C., dopo la visita di Augusto, v. A. Grenier, La Caule Romaine, in T. Frank, Oeconomic Survey, cit ., vol. I II , 1937, 493 ; O. Hirschfeld, Die Organisation der drei Callien durch Augustus : Klio 8 ( 1 908) 464-476 ; C. Jullian, Histoire de la 32. Fabbrini, op. cit., 4 0 8 ss. Caule, vol . IV, 2192 1 , 303 ss . 173
tà, nella loro varietà: stipendiarie; libere; immuni ; federate ; dagli stati-tempio alle province, ecc.) e dei privilegi di cui es si godevano. Perciò, pur nel contesto di un'operazione ammi nistrativa generale, è certamente possibile che i fini della regi strazione di ciascuna di tali componenti si siano differenziati gli uni dagli altri in ragione del particolare tipo di relazione inter corrente tra ognuna di esse e l'impero. Per quello che riguarda il regno di Erode, si può dunque pensare ad una registrazione delle persone (come indica il bre viarium imperii) con immediati fini statistici : e comunque to talmente diversa, così nello spirito come nelle modalità, da quella del 6 d.C ., che provocò la rivolta di Giuda il Galileo 33 • Tra queste due operazioni non è direttamente individuabile un rapporto di interdipendenza. La cbtoypcx.qrri di cui parla Luca poté in qualche modo servire, di fatto, a facilitare le pra tiche della successiva imposizione fiscale 34• Ciò che non può accettarsi è una visione meccanicistica dei fatti , secondo la quale l'annessione dei regni clienti alla morte dei sovrani co stituiva una regola fissa della politica augustea 35 • A parte tut33 - Sulle modalità dell'&.1toypa.cpi) di cui a Le. 2,2 cfr. sotto , pp . 1 75 s. Sui motivi del trauma provocato fra i Giudei dal censimento di Quirinio del 6 d.C. e sulle origini della rivolta di Giuda, cfr. sotto, p. 193 n. 3 · 3 4 · In ciò può consistere, a l massimo, l a «continuité» tra 1'&.1toypacpi) della na scita di Gesù e 1'&.1to"ttJ.L11Cil.c; del 6 d.C. ( su cui recentemente è tornato il Benoit, op. cit., 695 ; 698 ). Se infatti consideriamo 1'à.1toypa.cpi) di cui ci parla Luca nel contesto di un'opera generale di riorganizzazione, tale &.1toypa.cpi) avrà verisimil mente raggiunto in Giudea gli scopi immediati per cui era stata voluta, senza do ver essere necessariamente collocata in una specie di posizione di attesa in vista del suo compimento. A parte il fatto, poi, che la distinzione di contenuti tra &.1to· ypa.cpi) ed CÌ1to"ttJ.L11cnc; non è poi cosl evidente ( Ios ., ant. lud. 1 8 ,3 ; bell. lud. 7 , 2 5 3 , designa infatti come &.1toypa.cpi) anche quella del 6 d .C.) d a giustificare una indiscutibile specificità di contenuto di ciascun termine ( cfr . Instinsky, Das Jabr, cit., 26 ; 70 n. 35; Hengel, Die Zeloten, cit., 133 n . 3; G. Delling, Tiberius und Quirinius bei Lukas: Helikon u-12 ( 1971-1972) 422-430; qui a 428-429), c'è da dire che qualsiasi collegamento si volesse istituire tra di essi riproporrebbe il prin cipio dell'attuazione, nel regno erodiano, di un vero e proprio censimento provin ciale romano; o, quanto meno, l'intenzione, da parte di Augusto, di procedere - vi vo Erode - ad un'operazione preparatoria all'annessione del regno (sulla cui im probabilità v. sopra, pp. 163 s . ). 35· Cfr. quanto detto in precedenza, p. 163 n. 43 ·
1 74
to , questo non è certamente il caso della Giudea, poiché alla morte di Erode ciò non si verificò 36 : quindi non si può neppu re dimostrare che la à1toypaqn) ricordata da Luca sia stata ef fettuata con l'intenzione di servire, dopo la morte di Erode, come punto di riferimento per l'imposizione fiscale romana in una nuova provincia. 5 . Le
modalità di attuazione
r . Secondo una teoria assai diffusa, nelle modalità di attua zione dei censimenti dell'Egitto romano 1 si troverebbe una conferma della veridicità del racconto lucano circa lo sposta mento di Giuseppe a Betlehem "ti}\1 Èau"tou ( = tola\1) 1t6À.w , «la sua città» 2 , in quanto sede dell'olxoc; e della 1ttl."tpt.ci di David, a cui Giuseppe apparteneva . Abbiamo infatti visto in precedenza che in occasione di un censimento il praefectus Aegypti del r o3 / 1 04 d.C., Vibio Massimo, ordinò a tutti coloro che si trovavano altrove ( ci1to OT)IJ.T)O'a\l"tEc;) 3 di ritornare al proprio Èq>Écr"tt.0\1, lett . «focola-
36. Alla provincia di Siria furono annesse solo le città di Gaza, Gadara, Hippos : dr. Ios., bell. Iud. 2 ,97. L Anzi, secondo il Ramsay, The Census, cit., 282 ss.; The Bearing, cit., 254, il principio del ritorno «to his own home» costituirebbe un «example of t he influen ce of native Orientai custom>>, e sarebbe un uso «far bigger and more wide-rea ching» rispetto a quello ebraico. 2. In alcuni manoscritti, al posto di [a.v-tov ricorre t�La.v ; in altri, al posto di 1tO· Àw ricorre 1ta.-tpL�a. o xwpa.v (dr. A. Merk, Novum Testamentum Graece et La tine, Romae 1964 ; ad loc. ) . 3 · Per i l testo e l a bibliografia v. sopra, pp. 1 5 1 s. e n. 29. L a à.1tolh)!J.�a. è qui sino nimo di à.vaxwPTJcrLc;: l'assenza dal proprio riferimento amministrativo (nel ca so dell'editto citato, ÉcpÉCT'tLov ; altrimenti, in genere, t�!.a) dovuta a motivi di ca rattere fiscale: «l'évasion fiscale au sens corporei du mot» (H. Henne, Documents et travaux sur l'anachOrèsis, in Akten der VIII. Int. Kongr. f. Papyrol. , Wien 1 955, pubbl . 1956, 59-66; qui a 59). Sulla à.va.xwp1}atç in età ellenistica e romana dr. soprattutto V. Martin, Les papyrus et l'histoire administrative de l'Egypte gréco-romaine: MiinchBeitrPapRg 19 ( 1934) 1 02-165 ; Braunert, IJ.IA, cit ., pas stm ; Id., Die Binnenwanderung. Studien :r.ur So:r.ialgeschichte Aegyptens in der Ptolemiier- und Kaiser:r.eit, Bonn 1964; C. Wehrli, Déclaration d'anach6rèsis (P. Gen., inv. 222, ined.; 63/64 d.C. ) : MusHelv 35 ( 1 978 ) 245 ss. Il fenomeno del la à.vaxwp1)atc; (individuale o collettiva), dovuta a (op)pressione fiscale, del re-
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re, abitazione» , per farsi registrare . È doveroso verificare i ter mini del confronto : e vedere, anzitutto, quale significato ab bia, nel censimento egizio, il riferimento a Èq>ÉO''t't.O'V (o, più in generale, a t8lcx., «propria» 4 : ed a questo proposito va rileva to che nel vocabolario amministrativo ellenistico ed ellenisti co-romano l'aggettivo t8lcx. (o i:8t.oç) determina, e talvolta sot tintende, per lo più XW!J.T) 5 : ma compaiono anche otxlcx., «ca sa» 6, 7tt:X.'t'plç, «patria» 7 , xwpcx. 8 , 'VOIJ.Oç, <<nomo, distretto» 9, X't'l} at.ç, «proprietà» 10, e, nell'editto di Vibio Massimo, Èq>ÉO' 't' t.0\1 1 1 ) .
Al riguardo sono stati espressi pareri diversi. Secondo al cuni 12 nella t8lcx. va ravvisato il luogo d'origine dell'individuo ; secondo altri (e questa è l'opinione più diffusa) si tratterebbe del domicilio legale, o comunque della comunità presso la qua le ciascuno era tenuto ad assolvere i propri doveri fiscali 1 3• Lo studio più completo ed esauriente sull'argomento resta quel lo del Braunert 14, il quale, oltre ad aver posto l'accento sulla sto, aveva antiche tradizioni in Egitto: cfr. ad es. G. Posener, L'à.vo.xwp'J)11t.c; dans l'Égypte pbaraonique, in Le monde grec. Homm. C. Préaux, Bruxelles 1 975 , 663-669 ; e W. Schmidt, Der Einfluss der Anachoresis im Rechtsleben Aegyptem zur Ptolemiierzeit, Diss . Koln 1 966 ; F. Dunand, L'exode rural en É gypt e à l'épo que hellénistique : Ktema 5 ( 1 980) 1 37-150. 4· La cd. idìa-Bindung in Egitto era finalizzata a precise esigenze economiche e amministrative: soprattutto al controllo totale e periodico dell'assetto demografi· co e del gettito tributario. In questa prospettiva essa costituiva la base indispen sabile del controllo : e ciò spiega l'insistenza con la quale i prefetti romani invi· tano la popolazione a registrarsi nei luoghi prestabiliti . 6. Sammelbuch 4284 ( 207 d.C . ) . 5· Hombert-Préaux, op. cit., 68. 8 . P. Giss. 40, I I , linea 3 3 · 7· P . Giss. 40, n , linee 8-9 ( 2 1 2 d.C.). 9· P. Flor. 6 ( 2 1 0 d.C.), editto di Subaziano Aquila. 10. N ella Pietra di Rosetta : cfr. Hombert-Préaux, op. cit. , 6 8 . I I . V. sopra, p. 1 5 1 . 1 2 . Cosi Schubart, Westerm ann , Wallace, Hohlwein, Jouguet, Reinach, P.M. Me· yer, citt. in Hombert-Préaux, op. cit., 68 n. 4· Questa tesi, tuttavia, sembra ab bandonata (ibid. ). 1 3 . Cosi Rostovzev, Peremans-Vergote, Martin, Preisigke, Hombert-Préaux : cfr. Hombert-Préaux , op. cit. , 68 n. 4 e 69-70. Si può poi ricordare l'opinione di Hei chelheim, Roman Syria, cit., 1 62 e n. 2 2 , secondo il quale la nozione di tol.o. sa rebbe da ricondursi al mondo seleucidico anziché a quello tolemaico. 14. Braunert, �IA, cit.
evoluzione che il concetto di tola. ha conosciuto tra il II seco lo a.C. e gli inizi del II secolo d.C. (da Arbeitsort a Erster Wohnsitz) 1 S , ha rilevato come, almeno fino all'età di Tolomeo Epifane (inizi del II sec. a.C.) , non sia possibile istituire, sul la base di documenti relativi ai censimenti egizi, un qualsiasi rapporto tra tOLa. e registrazione di popolazione : non è cioè 1 5 . All invi to al ri torno alla propria tol.a in occasione di un'amnistia aveva già al u8 a.C., Tolemeo Evergete 1 1 , il quale appunto invitava gli à.vctXEXWP11X6nç a rientrare E(ç -tàç to(a.ç : P. Tebt. I , 5 , linee 6·9 ; cfr. poi an che P. Tebt III, 107, linee 7-8 . Su questo v. Braunert, IàiA, cit., 2 1 8 . Secondo il Braunert, in età tolemaica ( almeno a partire dall'editto dell'Evergete II) la to(a corrisponde al luogo di lavoro (Arbeitsort ) dell'individuo (Braunert, L1IA, cit., 218 s.; 226 ) : ciò appare evidente, oltre che dal suddetto decreto, anche da altri documenti (P. Tor. 8 UPZ n 196; BGU VIII 1858 : cfr. Braunert, IàiA, cit . , 2 24 . Inoltre, per l'età tolemaica, abbiamo anche altre notizie d i censimenti lo cali, le cui liste furono redatte secondo criteri vari e per fini non meglio precisabi li: cosi P. Petr III 59 a; b ; c; d; dr. Braunert, IàiA, cit., 299 s.). È probabi le se condo il Braunert, làiA, cit., 322 , che i Tolomci abbiano ereditato l'antico censi mento faraonico basato sulla registrazione nel luogo di a t tivi tà In età romana, invece, si assiste all 'ormai avvenuta trasformazione del concetto suddetto: si pas sa infatti dall'indicazione del luogo di lavoro a quella del « p rimo domicilio» (er ster Wobnsitz) (Braunert, IàiA, cit ., 2 2 6 s . ; 23 1-232): ad un luogo, cioè che non corrisponde necessariamente al domicilio attuale dell'individuo, ma ad un reca pito stabilito ufficialmente anche in precedenza, dove, in seguito, egli avrebbe do vuto assolvere i suoi doveri verso l'ammi nistrazione (Braunert, làiA, cit., 23 1 ; 238-239). Come momento d'inizio dell 'adozione di questo nuovo cri terio il B. rit iene di poter indicare almeno il censimento del 6 1 /62 d.C. (Braunert, làiA, cit ., 32o-321 ). In questa ricostruzione, evidentemente, un lungo periodo rimane scoperto : quello cioè che comprende l'ultima fase del regno tolemaico, tutta l'età augu stea e l'età giulio-claudia fino a Nerone. Per questo periodo, s i possono avan zare solo delle ipotesi . Il Braunert osserva che per il I secolo a.C. si hanno noti zie di censimenti diversi da quelli precedenti (P. Te bt 1 103 ; 18 9 da Theogonis, 1 s . a.C.: solo adesso, pe r il Brauner t si può parlare, anche se in certi limiti, di una Volksziihlung : per la prima volta si ha infatti una «ortliche Erfassung der miinnlichen Steuerzahlenden Bevolkerung» sl che «die aus dieser Erfassung re sultierende Aufstellung die offizielle Bezeichnung )..ctoyp(acpla.) trug»: IàiA, ci t cit., 299); per cui egli ritiene possibile, sebbene indimostrabile, anche una evo luzione del concetto di tola. in periodo tardotolemaico (IàiA, ci t. , 225 ; 304-305 ) : evoluzione che d à per certa invece con l'inizio del dominio romano e co n la starke Fiskalisierung (IàiA, cit , 321 ) che esso comportò. Per il periodo augusteo, il B . ritiene verisimile (denkbar) l 'ident ificaz ione dell'tol.a con i l luogo d i residenza del patrimonio (Besitzstand o Grundbesitz : di ciò sarebbe prova P. Oxy. 1 1 , 3 1 8 , del 59 d.C., .dove si prescrive che, in occasione della vendita di un terreno, il nome dell 'ex-proprietario deve essere cancellato dal catasto, per essere iscritto in un al tro distretto: IàiA, ci t., 3 2 1 ) . '
fatto ricorso, intorno .
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possibile definire l'esistenza di un legame di ciascun indivi duo con un preciso luogo di registrazione (Registrierungsbe zirk) . Ciò può significare due cose : a) che se questo legame, come sostiene il Braunert, fu istituito al tempo di Tolomeo Epifa ne - o più tardi - la Palestina dovette restare estranea alla ri forma, poiché era già passata sotto i Seleucidi di Siria; b) che la differenza tra il ritorno degli Ù.:ltOOTU..L'I)crciv'tEç alla propria t of.a. amministrativa (sia che s 'intenda come luogo di lavoro, o come il domicilio legale attuale, o come il primo domicilio le gale) ed il ritorno di Giuseppe alla sua sede ancestrale è co munque notevole, e che non è sufficiente, per superare l'osta colo, ricorrere a generalizzazioni o sfumature dei contorni 1 6 • 2 . Anche se il racconto di Luca richiama in qualche mo do alla mente le modalità dei censimenti provinciali dell'Egit to del II-III secolo d.C., ciò non significa che questi due ele menti, messi a confronto, abbiano bisogno l'uno dell'altro per trovare conferma alla propria verisimiglianza 17• Voglio dire che l'attendibilità del racconto di Luca può senz'altro prescin dere dalle analogie riscontrabili in pratiche censuali di aree di verse da quella giudaica. �l rapporto del singolo individuo con un determinato pun16. A tali osservazioni si risponde solitamente affermando che non è detto che la prassi in vigore nell 'Egitto tolemaico debba essere stata integralmente applica t a al regno di Erode. Comunque, di rece n te , la Montevecchi, Il censimento, cit . , 8 3 , ha ot timamen te ribadito che l a ,&.1toypaqni ricord ata d a Luca «a quanto pare si svolse non xo:t'otx,a.v, come in Egitto, bensl per tribù e stirpi , e secondo il luo go d'origine, non di residenza : la divers i tà del procedimento non solo non stupi sce, ma, a ben rifle ttere , concorda con il criterio u s ato gen eralmente dai Romani di ri spet tare gli ordinamenti interni e le tradizioni dei singoli popoli, purché non os tacolassero il raggiungimento dei loro scopi ... Anche senza la testimonianza di Luca, si dovrebbe supporre che il procedimento variasse da provincia a provin cia». 17. Secondo il Brauner t, Rom. Provim:.ialzensus, cit. , 197 ; zo6 ; anche nel 6 d .C . i Romani, censendo l a Giudea, s i sarebbero serviti d i modalità preesistenti ; i n par ticolare dei legami gentilizi quale punto di riferimento per la registrazione della popolazione.
to di riferimento, in occasione di un censimento, esisteva già ab antiquo presso il popolo ebraico . Gli antichi censimenti di Israele - di cui ci informa il libro dei Numeri - attestano in fatti l 'esistenza di una stretta connessione tra l'individuo e nu clei di vario livello, caratterizzati dall'affinità genealogica : co sì, nei LXX, riguardo ai censimenti di Mosè, troviamo taluni termini di confronto con le parole di Luca, quali xa:t� O"uy yE\IELac;, «per stirpi» , e xa't'oì:xouc; 1tCI'tp!.W\I (Num. I ,2 ; 3 , I 5 ) ; XCI't� yE\IÉO"E!.c; e XCI't� 1tCI'tp!.cic; (Num. I , I 8 ) . Questo legame del singolo con il luogo di residenza del suo oì:xoc; 1tCI'tp 1. !ic; 18 o della sua O"uyyÉ\IE!.a proseguì, con conno tati demograficamente e geograficamente ben definiti, in pe riodo postesilico (pur se, in taluni casi , divenne assai debole 19 ) . Con l'età ellenistica, a seguito dei gravi turbamenti che si ve rificarono nel II secolo a.C., le relazioni tra individui e 1ta 'tp!.aL subirono , verosimilmente, un ulteriore indebolimento a causa della dispersione della popolazione e dell'ellenizza zione della struttura amministrativa. Ciò tuttavia non può co stituire una prova contro la possibilità di un censimento xa 't� yÉ\IT} 20 • Infatti, ancora al tempo di Erode si conservavano nei pubblici archivi registri contenenti le genealogie delle fa miglie ebraiche 21 : la continuità della tradizione non s 'era del tutto interrotta 22 • 1 8 . Per il significato di o!xoc; "lttX't p!.&.c; cfr. O. Michel, s .v . o!xoc;, in GLNT VIII ( 1 972) 337-368, spec. alle 364-365 ; e G . Schrenk, s.v. "lta'tp�ti, ibid. , IX ( 1 97 5 ) 1 309- 1 3 19. "ltiX'tp�ti esprime il concet to di origine dallo stesso padre e avo : quindi «casata, progenie». Nei LXX, la fusione di piì1 famiglie o casate discendenti dallo stesso progenitore viene appunto definita otxoc; 7ta'tptiic; o 7tGt'tpwv ( che traduce l'ebr. bét-'ab o, al plurale, bét-'abot) . 1 9 . A l ritorno dall'esilio alcuni non furono più i n grado d i dimostrare l a loro ap partenenza alla stirpe sacerdotale , e perfino la loro origine israelitica (cfr. ad es . 2 Esdr. 2,59 s . ) ; cosi in epoche più recenti avveniva che «coloro di origine sco nosciuta» dovevano portare legna al tempio il 1 5 del mese di Ab (M. Taan . 4,5). 20. Or. al riguardo le considerazioni di Instinsky, Das ]ahr, cit., 36. 2 1 . lui. Afr. in Euseb., hist. ecc/. 1 ,7,1 3 ( PG 20, 96 ). Ed afferma inoltre ( ibid. 1 ,7,14) che altri I.I.'IITJJJ.OVEVO"IXV'tEc; 'tWV Òvol.l.ti'tWV ... Éva�puvOV'tiXL O"(!li;OJJ.ÉVTI 'tU JJ.vf!I.I.TI 'tijc; EUYEVELac;. Il Wieseler, Beitriige, cit., 45, si rifaceva ai SH.:toL liT}JJ.60"�0L ( los., vita r ) e alla SwSExtiqiiJÀ. oc; -.ov 'lupai)À (Protev. lac. 1 ,3 ) per dimo-
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Proprio in questa linea di continuità della tradizione va col locato il fatto che Erode abbia attuato quel particolare tipo di registrazione della popolazione di cui è traccia in Le. 2 , 2 . Non si trattava, infatti, di qualcosa di consueto : non si era chiama ti a compiere le solite pratiche fiscali (per quelle, come si è detto, era senz'altro sufficiente l'assetto organizzativo di cui è traccia nell'opera di Flavio Giuseppe) . Si trattava invece di un vero e proprio censimento generale della popolazione del regno di Giudea, caduto in desuetudine ormai da molto tem po, e rivitalizzato nel contesto del censimento dell'orbe roma no programmato da Augusto. 3 . Erode
certo conosceva l'ostilità del popolo ebraico ver so i censimenti che non fossero espressamente ordinati da Dio 22a : essi equivalevano ad un insopportabile atto di sottostrare l'esistenza - e la persistenza -, al tempo di Gesù, della Stammeseinteilung e dei legami tribali nel popolo ebraico, tali da permettere una descrizione di popo lazione attuata secondo il criterio genealogico. Una conferma del carattere nazio nale del censimento descritto da Luca è poi indicata dal Wieseler ( art . cit. : TSK, .543) nella versione offerta dal Protev. Iac. 1 7 , 1 (Cod. Vat. 455, XI sec.), dove l'or dine di censimento è emanato P,1tò KaLuapoç Aòyovu-tou xat (3a01."ì..É.Wç 'Hp$ lìou. Lo Zumpt, op . cit. , 196 s . , si rifà a Tert. , adv. Mare. 4,3 6 : Tam distincta fuit a primordio Iudaea gens per tribus et populos . . . ut nemo facile ignorari de genere potuisset, vel de recentibus augustanis censibus adhuc tunc fortasse pendentibus, per dimostrare la sopravvivenza dei legami genealogici e tribali in Giudea al tem po di Gesù, tali da poter avere consentito l'attuazione di un censimento secondo le modalità descritte da Luca. 22. Jeremias, ]erusalem, cit., ha sottolineato l'importanza che nel periodo postesi lico rivestiva la conservazione - ed il conseguente ricordo - della purezza di ori gini : sia dal punto di vista teoretico (pel' la costituzione del Verus Israel ) sia sotto l'aspetto pratico, in quanto ad essa corrispondeva la pienezza dei diritti ci vili ( ibid . 275 s.; 297 s . ) : «These statements assume that each Israelite knew at least the last few generations of bis ancestors» (p. 276 ). Tanto più questo doveva valere per la tribù di Giuda e per la gens Davidica, in considerazione della posi zione di prestigio conservata dalla stirpe di David nell'età postesilica (ibid. , lett . cit. n. 5). Fra l'altro, Egesippo (in Eusebio) e il Talmud ci tramandano notizie in proposito delle quali risultano numerosi casi (dall'età di Vespasiano fino alla fine del II sec. d.C. ) di persone che rivendicano l'appartenenza alla stirpe davidica (ibid. , 276-277). 22a. Fonti e bibliografia in M. Hengel, Die Zeloten. Untersuchungen zur iudischen
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missione ad un padrone diverso da Jahvé (proprio questo sa rà il cavallo di battaglia di Giuda il Galileo, secondo la tradi zione confluita nelle Antiquitates di Flavio Giuseppe 22b ) . Solo pochi anni prima, inoltre, Erode aveva sperimentato l'opposizione ad una misura certamente lesiva dei sentimenti religiosi e politici dei Giudei quale il giuramento di fedeltà nei suoi confronti 22c - e forse in occasione dell'tl.1toypacp1) ricor data da Luca tale richiesta venne rinnovata (col giuramento ampliato all'imperatore romano) , producendo nuovamente op posizione da parte dei farisei lld : s'imponeva dunque la mas sima prudenza nell'attuare l'ordine imperiale. Ma Erode, da abile politico qual era , sapeva anche di poter ottemperare a quella direttiva senza correre eccessivi rischi. Intanto, non erano in vista turbative o imposizioni fiscali trau matiche da parte di Roma. In secondo luogo, secoli di convi venza con pratiche amministrative eterogenee, unitamente ad una progressiva ellenizzazione dei costumi e del modo di con cepire l'esistenza, avevano generato in una parte consistente della popolazione un palpabile allontanamento dal rigore del l'osservanza della Legge e degli usi aviti. Erode poteva dunque realisticamente prevedere che l'oppo sizione ad una registrazione di popolazione avrebbe toccato, al massimo, le stesse vette (nel complesso modeste) di quella manifestatasi nei confronti del primo giuramento di fedeltà da lui richiesto, un decennio prima, ai sudditi : e ciò trova in diretta conferma nella reazione al censimento del 6 d.C. : no nostante il trauma, il grosso della popolazione si lasciò persua dere da loazar a sottostare al censimento, e solo una minoran za si ribellò apertamente. Tenendo conto di questi elementi, Erode ubbidì ad Augu sto, scegliendo intelligentemente il sistema più logico ed indo lore : cioè la registrazione secondo il costume dei padri. lnqua-
Freiheitsbewegung in der Zeit von Herodes I bis 70 n. Chr. , Leiden-KOln 196 1 , 1 34-136. 22b. Ios., ant. Iud. r 8 ,3 . 22d. Ios., ant. Iud. 17,42 . 22c. Ios., ant. Iud. 1.5,368. I8I
drato in quest'ottica, il tranquillo svolgimento delle operazio ni, cosi come ci viene descritto da Luca, trova un ulteriore sup porto di verisimiglianza. Nel 6 d.C. tutte queste premesse ver ranno a mancare : ed anche la reazione sarà diversa. 4 · Quanto detto finora può trovare un punto d'appoggio nell'uso che Luca fa dell'espressione 't'i}v ÉCX.U't'OV rcoÀ.L\1 per indicare il luogo dell'iscrizione di Giuseppe. Il Braunert ha mi nimizzato la portata di questa frase, ritenendola atecnica e troppo generica per poterne dedurre qualcosa di giuridicamen te più definito, anche in considerazione del fatto che essa ritor na in Le. 2 ,3 9 a indicare semplicemente Nazaret come luo go di residenza di Giuseppe e Maria 23 • Tuttavia si può anche pensare ad una prospettiva diversa. Se è vero, infatti, che Luca sa bene che Nazaret è il luogo di residenza di Giuseppe e Maria ('t'i} v reo À.w Écx.u 't' W\1 24 ) , pro prio questa affermazione riferita a Nazaret induce a pensare, a meno di una inconcepibile contraddizione da parte dell'evan gelista, che Luca abbia conferito all'espressione 't'i}v rc6À.w Écx.u't'W\1 ( 2 ,3 : riferita qui a Betlehem) un valore non generico , bensl specifico (la rcoÀ.Lç quale punto di riferimento ammini strativo in quanto sede ancestrale) : ciò che costituisce un ul teriore motivo di differenziazione rispetto alla prassi delle à rcoypcx.cpcx.l tolemaiche. Abbiamo visto in precedenza quali siano i termini a cui ge neralmente fa riferimento i.olcx., nei documenti egizi d'età elle nistica e romana (XW(.l.l} , oi.xlcx., 1CCX.'t'plc; , XWPCX., \IO(.l.O<;, X't'TJO"Lç, Èq>ÉO''t'I.0\1 25 ) . Vero è che talvolta compare anche rc6À.1.c; : ma ciò accade solo là dove il soggetto a cui ci si riferisce è un greco, ed il tal caso i.olcx. rcoÀ.I.ç ha come punto di riferimento la citta dinanza 26• In Egitto tale situazione può essersi verificata solo 23. Brauner t , Rom. Provinziahensus, cit., 207 . 24. Le. 1 ,26·27 ; 2.4.39 · 25. Cfr. sopra, p. q6. 26. Cioè la U.i!a. 7t6À.L� di u n greco è la città a cui appartiene come 'ltOÀ.!'t'!]c;: cfr. ad es. P. Col. Zen. n, L 9· Cfr. Braunert, IAIA, cit ., 2 1 9 e n . 4·
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nel caso degli abitanti delle città greche (Alessandria, Tole maide, Naucrati, più tardi Antinoopoli) : ma non per il resto della popolazione 27• L'uso di 7tOÀ.t.c; come punto di riferimento per l'iscrizione nelle liste di censo della popolazione della xwpa era dunque estraneo alla terminologia della cancelleria tolemaica: e le ra gioni del fatto che Luca usa invece proprio questa espressio ne 28 vanno ricercate ancora una volta nella terminologia e nel le tradizioni amministrative del popolo ebraico. Instinsky 29 ha posto l'accento sull'uso ricorrente, nei LXX , della locuzione EÌ.<; ··c"Ì"}V 7toÀ.w atrtou , «verso la sua città» , op pure Év ("t'a�c;) 7tOÀ.Ecnv aÙ"t'WV , «nelle loro città» ( 2 Esdr. 2 , 1 ; 1 7 ,6 ; 1 7 ,72 ; 1 8 , 1 ; ecc.) relativa alla ridistribuzione della popolazione al ritorno dall'esilio (e si possono aggiungere anche altri esempi 30 ) . Nei LXX e negli apocrifi 7tOÀ.t.c; assume un valore ben determinato sotto l'aspetto amministrativo-de mografico : tanto più se si pensa che la redistribuzione dei re duci dall'esilio nelle singole 7tOÀ.Et.c; avvenne proprio secondo il criterio « o!xoc; ittl."t'pt.lic;» (2 Esdr. 2 ,5 9 ) che vigeva in pre cedenza 31 • Luca disponeva dunque di una antica e salda tradizione che gli consentiva, riferendosi alle modalità della CÌ7toypaqni , di usare il termine 7tOÀ.t.c; con specifico riferimento all'apparte27. Ibid., 219. 28. Il Derrett, Further Light, cit., 85, confronta l a locuzione (xa:O"'t"oç d ç 't"TJV Èa:u't"OV rç6).w usata da Luca con l'analoga espressione, nei LXX, di 3 Reg. 22 ,36 (e 3 Reg. 22,17 e Iud. 2 1 , 2 4- 25 : alla morte del r e faceva seguito l'invito a ciascuno a tornare alla propria città). 29. Cfr. Instinsky, Begab es. , cit., 103 s . ; Das Jahr, cit ., 36 ss . 30. Cfr. ad es., nella versione dei LXX, 3 Reg. 22,36-37; 2 Esdr. 2 ,70; 2 1 ,1 3 ; e cfr. I Esdr. 5,8 : �xa:O"'t"Oç E!ç 't"TJ'J to(a:.'J rçoÀ�'J. 3 1 . Secondo lo Zahn, op. cit., 94 s . ; 126 s . , al ritorno dall'esilio le famiglie sacer dotali si stanziarono nelle città ad esse assegnate dalla Legge ( Num. 35,7; Ios. 2 1 , 2-40 ), per cui è possibile che i discendenti di David s i siano stanziati a Bethlehem. C'è poi la notizia di Eusebio (Onomast. , ed. Klostermann, p. 42 ), secondo la quale vicino a Bethlehem si potevano visitare le tombe dei discendenti di David. Sulla distribuzione per casati e famiglie dr. 2 Esdr. 2,59 ; I Esdr. 5 ,4-5 .8.
nenza di un individuo ad una determinata progenie : quella data 1toÀ.t.� era la sede ancestrale di quel determinato o!xo� (xcx.t ) '7tCX.'tpt.éi�, che costituiva da sempre il punto di riferimen to fondamentale dei censimenti di Israele. Il valore nel termine 1t6À.t.�, riferito a Betlehem, non è dun que lo stesso del termine '7tOÀ.t.�, riferito a Nazaret : ed erra sia chi generalizza 32 sia chi - peggio - insinua l'ipotesi di una tra scuratezza terminologica da parte dell'evangelista 33• Le parole di Luca trovano invece in se stesse la propria spiegazione: e l'espressione i) Ècx.u'tou '7tOÀ.t.� ha un valore intrinseco e pro fondo, che affonda le proprie radici in antichi costumi e che non ha bisogno di trovare altrove la propria motivazione. Un'ultima osservazione: si è detto che la &.1toypcx.cp1} della Giudea fu condotta da funzionari locali . Potrebbe in questo caso far qualche difficoltà la tradizione che indica in Quirinio (/acta est a praeside Syriae Cyrino 34) o in Saturnino (census consta! actos per Sentium Saturninum 35 ) l'autore del censi mento ? Il problema, in realtà, non sussiste: il complemento di a gente serve, oltre che a determinare cronologicamente l'avve nimento, ad indicare non tanto l'autore materiale dell'opera zione, quanto il depositario del potere eminente a cui le ope razioni amministrative di tutta la zona dall'Eufrate al Mar Rosso dovevano far capo, pur nel rispetto per le autonomie lo cali : e tale potere era appunto impersonato dal legato di Siria.
5 . Alcuni pensano che Giuseppe dovette recarsi a Betlehem
in quanto proprietario di beni immobili nel territorio di quella 32. Così H. Strathmann, s.v. 1C6ì..�c;, GLNT x, 1 273-1323, spec. 1291-I 293 (nei LXX 1C6À.�c; indica «ogni insediamento umano fortificato da mura») e 1 3 1 1-I3 I 3 ( nel Nuovo Testamento «1C6À.� significa semplicemente l'insediamento umano chiuso, in contrapposizione alle regioni disabitate, ai villaggi aperti, alle abitazioni isolate ( . . . ). In genere località abitate, se cinte di mura, vengono chiamate 1e6À.E�; se aperte, invece xWI..t-ct�». 3 3 · Braunert, Rom. Provinzialzensus, cit., 207. 34· Le. 2,2 (Vulg. ). E cfr. Ps. Matth . 13,1 : haec professio /acta est a praeside Sy riae Cyrino (Bonaccorsi 182: e cfr. ibid. n. I , talune varianti nei codici). 3 5 · Tert., adv. Mare. 4,19 ( PL 2, 434 ).
città 36: il criterio sarebbe dunque quello dell'iscrizione di per36. Seçondo alcuni (G.L. Hahn, Ev. Lukas, cit., 68 ss . ; di recente anche Perrot, I racconti, cit., 5 2 ; Benoit, op. cit., 700), Betlehem, in realtà, sarebbe stato il vero luogo di residenza ( cfr. Mt. 2,22) di Giuseppe; quindi la registrazione sarebbe avvenuta am Wohnorte (Hahn, op. loc. citt. ) . Secondo altri (Zahn, Das Evange lium des Lukas, vol. I/2, Leipzig 1 9 1 3 , 1 25 ss .) Giuseppe dovette recarsi a Be
tlehem poiché, come appartenente alla stirpe davidica, «et in Bethlehem ein un bewegliches Eigentum besass oder Mitbesitzer eines solchen war» (ibid. , 126): quindi il criterio secondo cui venne effettuata la registrazione delle persone sareb be stato uniformato a quello della dislocazione dei beni immobili in funzione del tributum soli (analogamente, per l'appunto, alle prescrizioni romane: cfr. Ulp. in D. 50,1 54,2 : agri enim tributum in eam civitatem debet levare in cuius terri· torio possidetur). In questo senso anche U. Holzmeister, Cur S. Ioseph iter Be
thlehemiticum susceperit et Maria cum eo comitata sit (Le. 2,4) : VD 22 ( 1 942 ) 263-270 ; il quale, riguardo alla esistenza di appartenenti al casato davidico, cita M. Taanit 4,5, dove si ricorda che, in occasione delle xyloforie, i posteri di David dovevano portare legna al tempio il 20 del mese di Tammuz. Su posizioni analo
ghe si collocano il Braunert e il Derrett : ma con la differenza che essi riferiscono al censimento del 6 d.C. le modalità descritte da Luca per l'a7toyprxq>1} della Giu dea in età erodiana. Secondo il Braunert, Rom. Provin:r.ial:r.ensus, cit. , 207 (e cfr. Id., 1.6-IA, cit., 2 1 1-328), Betlehem potrebbe intendersi come il luogo di residen za del patrimonio di Giuseppe: prova ne sarebbe un passo di Egesippo (riportato in Euseb. h.e. 3 ,2o,x s.) nel quale si accenna a possedimenti fondiari dei parenti di Gesù al tempo di Domiziano: e tali possedimenti potrebbero appunto essere stati situati nell'ager Bethlehemiticus (Braunert, Rom. Provin:r.ial:r.ensus, cit. , p . 207 ; gi à i n questo senso K. Bornhiiuser, Die Geburts- und Kindheitsgeschichte ]esu , Giitersloh 1 930, 98 s.). E da parte sua il Derrett, Further Light, cit., 93, ri leva come ogni ebreo, secondo la legge rabbinica, fosse considerato titolare di una porzione della terra d'Israele: perciò a Betlehem Giuseppe poteva essere titolare di un piccolo appezzamento ( x /5oo di acro ) in quanto appartenente alla discendenza davidica, che probabilmente era in grado di dimostrare. Tuttavia, c'è da dire che l'identificazione tra �oCrx e il luogo di residenza del patrimonio resta niente più che denkbar come la definisce lo stesso Braunert 1.6-IA, cit., 321 : «Aber das bleibt nur eine beschriinkte Mi:iglichkeit fiir die Verwaltung, da nicht alle Grundbesitz haben und dami t reine volle Erfassung der Bevi:ilkerung gewiihrleistet ist») . Inol tre, dal passo di Egesippo non è possibile ricavare un qualche legame con una eventuale comproprietà di beni immobili proprio nel territorio di Betlehem da par te dei parenti di Gesù. Le persone in questione, infatti, sono nipoti di Giuda, «fratello» di Gesù (Mt. 1 3 ,55 : Mc. 6 3 ) , il quale risiede con la famiglia a Nazaret . A ciò si aggiunga una frase di Giulio Mricano , in Eus., h. e. 1 ,7,14 (PG 20 97 ), ove i oEcrn60'\J'II O L, cosi chiamati per la loro 0'\J'IIaq>ELI'X 7tpÒç 'tÒ yÉvoç di Gesù, sono detti abitare nei borghi di Nazaret e Kochaba. Cfr. a questo riguardo A. v. Har nack, Die Mission und Ausbreitung des Christentums, Leipzig 41924, 633 ss . Più di recente, v. B. Bagatti, I «parenti del Signore» a Na:r.areth (secc. I-III) : BbOr 7 ( 1965 ) 259-264 ; J.J. Gunther, The family of ]esus : EvQ 46 ( 1976 ) 25-4 1 ; J. Blinzler, I fratelli e le sorelle di Gesù, tr. it., Brescia 1974; L. Oberlinner, Hist� ,
,
sone nelle liste censuali della città in cui si trovavano i beni, secondo le norme previste per i censimenti provinciali roma· ni. Ma questa ipotesi, come abbiamo visto, non è applicabile alla fattispecie individuata da Le. 2 , 1 s . Inoltre, non dimenti chiamo che Luca indica, quale principio discriminante per l'i scrizione di una persona nelle liste di una città, il fatto di ap partenere ad un certo orxoc; o ad una data 1ta"tpLa, non già il luogo di residenza del patrimonio ; e comunque nulla nel testo di Luca autorizza a ritenere che l'eventuale compartecipazio ne (fittizia o meno) di Giuseppe ai beni patrimoniali dell'orxoc; (xaì.) 1ta"tpLa �auLo 37 non sia da considerare in ogni caso co me secondaria rispetto al fatto di appartenere appunto a quel l 'o?:xoc;, la cui antica sede era Betlehem. Quanto a Maria, alcuni ritengono che Luca non avrebbe in teso dire che anch'ella si fece registrare a Betlehem : c;Ùv Ma pLaiJ., «con Maria» , andrebbe cioè collegato ad àvÉ�TJ , «salì , si recò», e non ad à1toypa�ac;l}aL, «a farsi registrare» , (e quin di la frase suonerebbe : «Giuseppe si recò insieme a Maria . . . a farsi (lui solo) registrare) » 38• Altri poi attribuiscono la presen za di Maria a ragioni non direttamente collegabili con le mo dalità del censimento : ad esempio, a motivazioni di natura fa miliare 39 o di altro genere 40• Altri, per contro, pur ammettenrische Ueberlieferung und christologische Aussage: zur Frage der «Bruder Jesu» in der Synopse, Stuttgart 1975 ; B. Rinaldi, I fratelli di Gesù : ParVi 21 ( 1 976) 235 ss. ; J. McHugh, op. cit. , 2o0-254 ; K.P. Donfried, in Mary, cit. , 65-72 ; e spec. n. 1 2 5 a p. 67; J. Reumann, ibid. , 167 ss. 37· Rileva lo Schrenk, op. cit. , 1 3 1 2- 1 3 1 3 , che la locuzione normale è o!xoç Tia. -tpt.iiç , senza il xa.L, e che o!xoç Tia.""l"p�iiç ll.a.u�o significa in genere, tout court, «casa regnante» : per cui osserva che, verosimilmente, la presenza di xa.l sta ad indicare «che qui è in questione unicamente la discendenza dell'antenato, la ca sata» (ibidem), pur se «la locuzione è . in certo senso una assimilazione echeg 3 8 . Autt. cit. in G.L. Hahn, op. cit., 180. giante o!xoç TI!l""l"p�iiç» (ibidem). 39· Cfr. ad es. Ebrard, op. cit. , 209 n. 16 , secondo cui la ragione della partecipazio ne di Maria al viaggio è da ricercarsi nell'espressione ouo-n Éyxu((): Giuseppe, cioè, non avrebbe voluto lasciare Maria sola a Nazaret a causa della sua gravidanza (contra: Lagrange, L'Évangile de Jésus-Christ, Paris 1928, 70, secondo cui oucrn Éyxu(() spiega «ce qui suit, non la raison pour laquelle Joseph ne s'est pas séparé de Marie»). Secondo A. Nebe, Die Kindheitsgeschichte unseres Herrn Jesu Christi nach Matthiius und Lukas ausgelegt, Stuttgart 1 893, 279, il viaggio di Maria si ..
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do, in linea di principio, la possibile registrazione di Maria, negano che la sua presenza fosse necessaria sul luogo dell'iscri zione nelle liste di censo : tali dubbi derivano dal fatto che il confronto con i censimenti romani d'Egitto e di Siria non la scia intravvedere alcuna possibile spiegazione della presenza di Maria a Betlehem : in quelle regioni, infatti, le donne non erano tenute a presentarsi alla registrazione censuale 41 • Ciò ha indotto molti studiosi ad optare per l'inverosimi glianza, innocente o non, del particolare in oggetto 42, tanto più che, non essendo obbligata a presentarsi, resta difficile com prendere perché Maria, nelle condizioni in cui si trovava, a vrebbe dovuto affrontare un simile viaggio da Nazaret a Be tlehem. In verità, il problema è ozioso, e riconduce a quanto si è detto in precedenza sulle modalità del censimento narrato da Luca, e che non sono paragonabili con altre fattispecie. Se prescindiamo da confronti forzosi con altre situazioni , il fatto che Maria si mosse, pur nelle condizioni in cui era, significa che, con ogni probabilità, era tenuta a presentarsi : e questo spiegherebbe col fatto che ella avrebbe voluto evitare le ironiche maldicenze che sarebbero sorte a Nazaret. Benoit, op. cit. , 700, ritiene invece che Giuseppe si tro vasse a Nazaret solo per ragioni di lavoro; e, nella prospettiva di ristabilirsi a casa sua, a Betlehem, avrebbe senz'altro portato con sé Maria. Per ulteriori spunti su questa linea cfr. fra gli altri G.L. Hahn, op. cit. , r 8o (e lett. cit . ) ; Champoux, op. cit., 555-557; Geldenhuys, Commentary on the Gospel of Luke, London I9)0, roo-ror ; De Roover, De Evangelii Infantiae (Le. I-II) Cbronologia: VD 36 ( 1958) 68; Hoener, Chron. Aspects, cit ., parte I , 342 . 40. Secondo il Derrett, op. cit. , 90 ss., Maria si recò con Giuseppe a Betlehem ( che era «madre» di Gerusalemme: e che quindi godeva degli stessi privilegi della metropoli : in particolare, i suoi «cittadini» pagavano metà del tributum capitis ( ibid. , 93-94), come accadeva in Egitto : ibid. 90 e n. 30) affinché il figlio che do veva nascere fosse iscritto nelle liste betlehemitiche e potesse godere della riduzio ne fiscale (ibid. 94) .
4 r . Cfr. Strauss, Vita, cit. , 227 ; Schiirer, op. cit. , 525 (contro le diverse opinioni di Wieseler, Beitriige, cit., 46 ss. ; e Zumpt, op. cit., 203 ss.). 42. Molti studiosi concordano, nel complesso, con quanto sostenuto da Strauss, Vita, cit., 227 : «
fatto potrebbe agevolmente trovare una spiegazione nell'ecce zionalità dell'avvenimento in corso : la descriptio prima , inse rita nella riorganizzazione generale dell'impero 43 • Il problema consiste semmai nell'individuare a quale tito lo Maria poté farsi registrare a Betlehem. A questo riguardo
è possibile solo accennare alle ipotesi più plausibili : a) Maria potrebbe essersi fatta iscrivere a Betlehem in quan to appartenente alla discendenza davidica. I vangeli, com'è no to, non parlano esplicitamente dell'appartenenza tribale di Maria. La sua cruyyÉvEt.a., «parentela» , con Elisabetta 44, che era di stirpe sacerdotale 45, ha fatto pensare ad un'appartenen za anche di Maria alla discendenza aaronitica 46• A ciò si sono opposte varie obiezioni. Per quanto concerne la cruyyÉVELa. di Maria con Elisabetta, si è osservato che tale vocabolo indica solo un generico rapporto di parentela, che può ben derivare, ad esempio, dal matrimonio di un apparte nente alla tribù di Giuda con un discendente della stirpe aa ronitica 47• Si può poi rilevare quanto Luca, in particolare nei primi due capitoli, sia scrupoloso nell'indicare l'appartenenza tribale dei personaggi : cosl per Zaccaria 48 , Elisabetta 49, Giu4.3 · Secondo Stauffer, ]esus, cit . , 3.3 ; Die Dauer, cit., 1 3 , la presenza - necessaria - di Maria è dovuta al fatto che si trattava di una descriptio prima in senso tec ni co , premessa ad una «rigorose Provinzialschatzung».» Cfr. Instinsky, Das Jahr, ci t., 2 5 e 7 1 ; S. Nanakos , l:T)!J.E� 'ltEpt 'ti)<; �'ltt AòyovCT'tOV à:'ltoyp!Xq>i)c; 'ti)c; 'lt!Xp&Évov M11pLixc; : 9EoÀ.oy'!1 107 ( 1958 ) .3-8 . . Cfr. lett. cit. in Schiirmann, Lu kasev. cit., 10.3 e n . .3 8 . Secondo la ricostruzione del testo protolucano, proposta dal S ahlin , op. cit., 192 ss ., Luca avrebbe tradotto male r's ( Kopf, caput) con prima: mpqd r's equivarrebbe ad exactio capitum, da porsi in rela2ione alla regi 44· Le. 1 ,36. stra2ione della popola2ione. 45 · Le. 1 ,5 . 46. Per le fonti e l a discussione cfr. R. Laurentin, Marie, l'E.glise et le Sacerdo ce, vol. I , Paris 1953 , 62 ss . ; Id., Structure, cit. , I I 2 ss. ; e, più di recente , con am· pia discussione di fonti antiche e di studi moderni, i contributi di D. Judant, Ma· ria figlia di Levi o figlia di Davide? : Renovatio Io ( 1 975) 303·329 ; 45 1-47 1 ; Id. , L'origine davidica di Maria nella tradizione: Renovatio I I ( 1 976) 480-498 ; J. Mas son, ]ésus fils de David dans les généalogies de St. Mathieu et de St. Luc, Romae 1 979 (dattiloscr.). 47· Su questo la dottrina è ormai pressoché concorde : cfr. Ricciotti, Vita, ci t . , vol. I, 242 ; C. Cecchelli, Mater Christi, vol. n, Roma 1948, 102 ; Laurentin, Structure, cit., I I5 ; di recente, cfr. Judant, Maria, cit., 452 ss. 48. Le. 1 ,5 . 4 9 · Le . r ,5 . 188
seppe 50• Anna la profetessa 5 1 • Nel caso di Maria, invece, non c'è nessun esplicito riferimento : questo silenzio potrebbe pro varne indirettamente l'appartenenza alla discendenza davidica poiché, in caso contrario, i vangeli avrebbero insistito sul fat to che Maria era di una tribù diversa da quella di Giuda 52 : se non altro, per esempio, per attribuire a Gesù anche i diritti del sacerdozio levitico 53 (nel caso dell'appartenenza di Maria alla tribù di Levi) . In conclusione : in un censimento attuato secondo il criterio genealogico individuale, Maria poteva ave re titolo ad essere registrata a Betlehem in quanto facente par te della stirpe di David 54• _5 0 . Le. 1 ,2 7 ; 2 ,4-
51.
Le. 2 ,J 6 .
5 2 . Cecchelli, op. cit., xo4-I05 . In questo senso Tert. , a dv . lud. 9 ( PL 2 , 6 6 3 B):
/uit enim d e patria Bethlehem e t d e domo David: e s i richiama alla presenza di questi dati nelle liste censuali : sicut apud Romanos in censu descripta est Maria ( ibid. ) ; e cfr. anche varie versioni degli apocrifi (Cecchelli, op. loc. cit. ). 5 3 · L'ipotesi del Laurentin, Structure, cit., I I 2 ss. (di cui un'anticipazione può in dividuarsi in M.J. Lagrange, Le ]uda'isme, cit., 1 2.5 ) è senz'altro da condividere. Ciò che conta, comunque, è il fatto che Luca vuoi mettere in relazione in qualche modo i legami di Gesù con la tribù di Levi: ad esempio, l'evangelista parla della presentazione, ma non della purificazione di Gesù ( rito, appunto, escluso solo per i Leviti) (p. I I :J ) . Nella teologia lucana, il Messia-Salvatore è d'ordine regale e ieratico (p. I I6 ) . Perciò il L. suggerisce l'ipotesi di situare la posizione di Luca a riguardo «dans le prolongement des textes qui laissent comprendre cette double messianité au sens d'une double discendance» (p. u 6 , e fonti citate). Al di là di questo limite imposto dalla prospettiva teologica lucana non si può andare, se condo il Laurentin: per cui è da escludere l'ipotesi dell'appartenenza di Maria al la tribù di Levi. Proprio il fatto che Luca non dica espressamente che Maria era di stirpe sacerdotale significa, con ogni probabilità, che essa in verità non lo era : altrimenti Luca non avrebbe esitato a dirlo. È perciò da ritenere, secondo il Lau rentin, che anche Maria appartenesse alla tribù di Giuda e al casato davidico ( I I 6 e n . x ) . In questo senso anche le conclusioni di D . Judant, opp. citi. 54· Contro la prospettiva della discendenza !evitica di Gesù valgono innanzitutto le parole di S. Paolo, il quale esalta il sacerdozio di Gesù «secondo l'ordine di Melchisedech» in contrapposizione al sacerdozio «secondo l'ordine di Aaron» (Hebr. 7,I I s.), ed afferma l'appartenenza di Gesù ad una tribù «di cui nessun membro ha mai servito all 'altare» (Hebr. ? , I J ) . La legittimità di appartenenza do veva evidentemente derivare dalla purezza di origine di entrambi i genitori (Cec chelli, op. cit. , 104). Ciò è confermato anche da altri passi : ad es . in Rom. 1 ,3 si accenna a Gesù come �mscito dal seme di David secondo la carne» : concetto che ritorna in 2 Tim. 2,8 (cfr. Act. IJ ,2J). C'è poi la testimonianza dei Padri della Chiesa. A partire dal n secolo la letteratura patristica e quella apocrifa , salvo po-
b) È anche ipotizzabile, e preferibile, che invece del crite rio genealogico individuale sia stato adottato (per maggior con venienza e praticità) quello della registrazione familiare, a vente come punto di riferimento il luogo di registrazione del capofamiglia 55 : come è suggerito dall'espressione Ot.à. "t'Ò ELVCX.t. che eccezioni, generalm en te attribuiscono a Maria la discendenza davidica: per una discussione sull'argomento ( anche riguardo alle motivazioni delle eccezioni solle vare al riguardo), dr. gli autori citati sopra, p. 188 n. 46. Infine, non va dimenticata che secondo un'interpretazione risalente al v secolo, ripresa in seguito a partire dal XVI secolo (Annio da Viterbo e Arias Montanus), e poi ripropos ta nel no s t ro se colo a partire da P. Vogt, Der Stammbaum Christi bei den hl. Evang e/isten Mat thiius und Lukas, Freiburg 1907 ( con fonti e bibl iografia a VIII-XIX e 1-73 ), Lu ca avrebbe descritto non già la genealogia di Giuseppe , ma quella di Maria. Sco po di Luca sarebbe stato quello di dare la genealogia naturale di Gesù (di con t ro a Matteo, che avrebbe dato la genealogia legale ). La chiave di questa interpretazio ne starebbe in una lettura diversa dalla consueta di Le. 3 ,2 3 : Gesù è indicato se condo l'opinione comune ( ut putabatur) come figlio di Giuseppe; la genealogia successiva, secondo il Vogt e i suoi seguaci , non riguarderebbe piìt Giuseppe, bensì , anche sintatticamente, Gesù (qui fuit Heli sarebbe appunto da riferirsi a Gesù ) e si riferirebbe per tanto al ramo materno. A ciò si avvicina l'ipotesi del l'«adozione virtuale» di Giuseppe da parte di Eli, padre di Maria (nella genea logia lucana), avanzata da Holzmeister , Ein Erkliirungsversuch der Lk-Genealogie : ZKT 47 ( 1923 ) r84-2 1 8 ; Id., Cur ]oseph, cit., 268 ss . : si che da Eli in poi Luca avrebbe appunto dato la genealogia della Madonna. Per la discuss ione su tutte queste ipotesi rinvio al recente ed ampio saggio di Masson, ] ésus , cit . , 4 2 0 ss . ; ed a M. Orsatti, Un saggio di teologia della storia, Brescia 1980, spec. 3 I-39· S eco n do un'altra interpretazione, Maria sarebbe �tata filia heres (cioè senza fratelli na turali maschi: Num. 27,8 ; 36,1 s . ) : dr. Holzmei s te r , Cur Ioseph , cit . , 268 s . ; Id . , De S. Ioseph quaestiones biblicae, Romae r 945 , 1 2 (e lett. cit. ) ; da u lti mo Mas son , ]ésus, cit., 498 ss . (e lett. cit.). In questa prospettiva, cioè, Maria, quale filia beres, avrebbe avuto titolo a farsi regis trare a Bctlehem in quanto compartecipe communi dominio della proprietà dei beni immobili della stirpe davidica. In questo caso, però, il criterio della a'lto-ypacpi) non sarebbe tanto quello gene alogico , quan to quello patrimoniale : allontanandosi così dalla prassi giudaica per avvicinarsi a quella dei censimenti provinciali romani. Alcuni apocrifi , poi, parlano di beni del padre di Maria situati in Galilea, a Nazaret e Cafarnao: Tract . de pueritia Iesu sec. Thomam 3 , 1 . 5 5 · A questo proposito c'è un grosso problema di ricostruzione testuale. Per Le. 2 ,5 -6, infa tti, alcuni msscr. recano la lezione "t'TI ÉtJ.'IItJ O'"t'EV(.I.ÉVIJ rxu"t"l7>; alt ri , la lezione a-Uv "tU -ywrx�xL a(l"tov ; altri anco ra , la lezione a-Uv "t'TI tJ.VT)CT"t'''Jt-1-ÉVIJ rxu -tl7> -yvvrx�xC: dr. Schiirmann, Das Lukasevangelium , cit . , 103 n. 3 7 · S econdo al cu ni studiosi quest'ultima versione sarebbe quel la o riginaria ; secondo altri, i nve ce ( tra cui Klostermann, Taylor, Sahlin, Brun, Schmid, Giichter, citt. in Raisanen, Die Mutter Jesu im Neuen Testament , Helsinki 1 969, 54; cfr. anche Schiirmann , Lukasev., cit. , 102-103 e n. 3 7 ) , sarebbe la prima quella ori g ina ria, derivata dal
desiderio di porre in risalto la nascita verginale d i Gesù (Luca, in verità, parla sempre di Maria come É!J.VT)O''tEVJ,LÉ'IIT) di Giuseppe : Le. 1 ,27 e, appunto, 2 ,5-6 ; mentre Matteo, che in r , r 8 parla appunto di Maria ÉtJ.VEO''tEV!J.ÉVT) di Giuseppe, 7tpLv fJ O'UVEÀ&E�V CIÒ-rovc;, altrove ( I ,20.24) la indica come yuvi] , usando anzi , all'aoristo, l'espressione 7tCipÉÀCI�EV -ri}v yvvCI�XCl CIV'tOV corrispondente alla fase conclusiva del matrimonio giudaico). A questo proposito è opportuno fare qualche precisazione. Nel diritto ebraico, il fidanzamento (tJ.VT)O''tEtCI) era, p er certi aspetti, già costitutivo di matrimonio: infatti, alla fase della promessa formale (corrispon dente appunto a tJ.VT)O''tE!CI : cfr. U. Holzmeister, De S. Ioseph, cit., 69 ) faceva seguito, dopo un determinato periodo (un anno per la vergine, un mese per la vedova : cfr. M. Kethuboth 5 ,2 e 570: cfr. Holzmeister, De S. Ioseph, cit ., 7 1 ) , la seconda fase, quella cioè della traditio della sposa (corrispondente a O'UVEÀ&E�V (M t. r ,r 8 ) o a 7tC1pCIÀCip.�avEw yuvCitXCI (Mt. r ,24): cfr. Holzmeister, De S. Io seph, cit., 69). La c.d. copula carnalis apparteneva a questo secondo momento (Holzmeister, De S. Ioseph, cit., 7 I ; da ultimo McHugh , op. cit. , r6o); e non, come alcuni (C.G. Montefiore, The Synoptic Gospels, vol. 1, London 1927, 5 ; P . Dausch, Die drei alteren Evangelien , Bonn '1932, 46) hanno sostenuto, al pri mo : infatti solo dopo il 135 d.C. in Giudea la copula carnalis dopo il primo atto fu ritenuta in certo senso lecita, «to prevent the roman troops from daiming the ius primae noctis» (J. McHugh, op. cit. , r 6 r n. 20 ), anche se non ne costituiva l'e lemento esclusivo (cfr. D. Norr, Die Evangelien des Neuen Testaments und die sogenannte hellenistische Rechtskoine : ZSS 78 ( r 96r ) 92-141 ; qui a p. 103). Con il primo atto dunque già si costituiva il matrimonio ( su questo valore degli spon sali cfr. Philo, de leg. spec. 3,1 2,72 at òp.�À!CI� ya(J.oLc; taoovvCip.ouaw : su cui v. Holzmeister, De S. Ioseph, cit ., 68 s . ) ; su questo v. P. Gaechte r , Maria im Erden leben, lnnsbruck-Wien-Miinchen '1955, 83 ss. e lett. cit . ; Norr, op. cit. , passim ; e ancora H.S. Reines, L'acquisition de la femme dans la Torah et dans le Talmud : Sinai 6o ( 1 967) 276-282; A. Ranasinghe, Tbe Betrothal and Marriage Customs of the Hebrews during the Time o/ Christ : Folklore B r ( 1 970) 48-62 ; M.A. Han· riot-Salazar, L'institution matrimoniale aux temps bibliques, Bordeaux 1 975 ; H. F. Richter, Geschlechtlichkeit, Ehe und Familie im A. Testament und seiner Um welt, Frankfurt-Bern 1 978, spec. a 83 ss. Il Koschaker ed il Miles (citt. da Norr, op. cit. , I04) parlano di «inchoate marriage». Queste modalità, oltre ad essere in sintonia con l'antico diritto matrimoniale ebraico (cfr. Gen. 34,1 2 ; Ex. 22,1 5 ; ecc. ), trovavano anche riscontro in altri diritti del vicino Oriente e nel diritto talmudico (cfr. Norr, op. cit. , 103 s.); e v'erano norme precise : lo sposo già in questa fase è chiamato livi]p (Mt. r ,r 9 ) e la sposa yvvi] (Mt. r ,2o) ; inoltre, tra il primo ed il secondo atto era possibile il ripudio (a7t6Àu�c; : Mt. r ,2o ); il pecca to carnale della sposa con altri era considerato adulterio e veniva punito con la la· pidazione; se moriva l'uomo, la donna era considerata vedova ed era obbligata al le virato (Holzmeister, De S. Ioseph, cit., 69-70 ) . Secondo una opinione corrente , Ma ria, dunque, trovandosi in questa prima fase non era solo la fidanzata di Giusep pe - così come oggi noi intendiamo questo termine - ma era già considerata sua moglie. Tuttavia, M. Kethuboth 4,5 distingue rigidamente i diritti dell'uomo sul la donna durante la tJ.VT)O''tELCl da quelli maturati in seguito alla traditio : così , nella prima fase lo sposo ha sulla sposa solo un iuç ad rem riguardante l'ambito sessuale (escluso il coito) ; per quello che riguarda i rapporti economico-sociali , in vece, la donna resta, in questo periodo, sotto la potestà paterna . In questo caso,
aù-ròv É� otxou x-rÀ.. «poiché egli era del casato, etc.» 56 • In
mancanza di informazioni più precise, questa ipotesi va tenu ta in debito conto : tanto più se si considera che una simile so luzione avrebbe ovviato ad inconvenienti che potevano sorge re - nell'ambito di una famiglia - dal fatto di appartenere, ma rito e moglie, a tribù diverse (ciò che, peraltro, come si è vi sto, non era il caso di Giuseppe e Maria) . a
rigore Maria sarebbe rimasta ancora lega ta al padre fino alla fine della iJ.Vl')O''tEicl, avrebbe pertanto dovuto farsi registrare non già insieme a Giuseppe, ma insie me al padre. Ma va a questo riguardo rilevato che - pur se non si era compiuto l'anno previsto tra iJ.Vl')O''tELI1 e traditio - le condizioni in cui si v ennero a tro vare Giuseppe e Maria erano eccezionali : Giu seppe, infatti, pensò di ripudiare Maria (Mt. 1 ,20) ( sulla clausola fornicationis cfr P. Nepper-Christensen, Utguts· klausulen og ]osef i Matthaeus evangeliet : SvEx 34 ( 1 969 ) 1 22-146; U N embach Ehescheidung : TZ 26 ( 1 970) 161-171 ) ; ma, avendovi rinunciato dietro il sugge. rimento dell'angelo, il fatto stesso di essere Maria incint a interrompeva evidente· mente il periodo di aspettativa di un anno - durante il quale, appunto, agli sposi non era consentito abitare insieme e copul are Pertanto, no n c'è dubbio che Ma ria fosse moglie a tutti gli effetti di Giuseppe: si noti che Mt. 1 ,24-25 afferma che , dopo l invi to dell'an gelo , Giu seppe 'ltl1ptÀ,I1�EV -.i)v yvvi1LXI1 11V'tOV' x11L ovx È· yi'IIWO'XEV 11V'ti)v lwt; où l!'tEXEV vt6v : la traditio della do nna - e quindi l'accet· tazione da parte dell'uomo - ebbero pertanto luogo prima che Gesù nascesse. A parte l'aspetto strettamente giuridico riguardante la maggiore o minore ampiezza del diritto esercitato dall'uomo sulla donna, comunque, si è non i nopportunamen te rilevato che un viaggio dei due, se Maria non fosse già stata considerata mo glie di Giuseppe, sarebbe quasi inconcepibile, trattandosi di una grave offesa al comune senso morale : «Wiire Maria in diesem Zeitpunkt erst (gegen Mt. 1 ,24) die Verlobte Josephs gewesen, so wiire es ein grober Verstoss gegen die Sitte ge· wesen, wenn er mit ihr zusammen nach Bethlehem gereist ware und dort mit ihr zusammengewohnt batte» ( Schmid, Das Evangelium nach Lukas, Regen sburg , 1955, 65 ). Maria, dunque, nel periodo indicato da Le. 2,1-5, era ormai del tutto sottratta alla patria potestas ( Luca può aver usato il termine ÉiJ.Vl')O''tEViJ.ÉVTJ oltre che per porne in rilievo la verginità -, forse anche perché voleva indicare il fatto come avvenuto entro i l imit i di tempo della iJ.VTJO''tE(!1) : per cui, oltre all' appart enere alla s t irpe davidica, anche il fatto (da non escludersi a priori) di una possibile iscri zione per famiglie potrebbe aver avuto un certo ruolo (non si dimentichi che gli antichi censimenti del popolo d'Israele rigua rdavano solo gli uomini : per cui le donne potrebbero essere state iscritte nel luogo di registrazione del capofamiglia). 56. Le. 2A. e
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CAPITOLo VI
IL PROBLEMA DI QUIRINIO
Luca sostiene che 1'&.7toypcx.qrri durante la quale nacque Ge sù avvenne i)yEP,OVEUOV"t'oc; "t'ijc; Lvplcx.c; Kvpwlov , cioè quan do Quirinio era i)yEp.wv di Siria. Quirinio diresse nel 6 d.C. 1 in Siria e Giudea un censimen to 2 passato alla storia per le reazioni che provocò tra la popo lazione 3• Nonostante il tenta tivo di persuasione operato dal I.
37 anni dopo la battaglia di Azio: Ios ., ant. Iud. r 8 ,2 6 .
2 . los., bell. Iud. 2,u8; ant. Iud. x 8 , 1 - 1 0 ; act . .5 , 3 7.
3· los., ant. Iud. 1 8 ,3 . Tale trauma fu dovuto, probabilmente, a varie cause conco mitanti. Secondo Zumpt, il censimento di cui parla Luca sarebbe consistito in una semplice registrazione di popolazione, finalizzata alla raccolta del tributum ca pitis da versare ai Romani; nel census del 6 d.C., invece, si sarebbe avuta una va lutazione di proprietà ( à.1to"t"4,.r.1)0'!.C;) per l'imposizione di una tassa che doveva servire a sostenere le spese amministrative interne della nuova provincia ( Zumpt, op. cit., 196 ss.) . Da parte sua, Sh. Applebaum, Tbe Zealots, cit ., x6o ss. ; Id., ]u daea, cit., 373, ha sostenuto che la rivolta del 6 d.C. fu dovuta al fatto che da par te di Quirinio non venne più riconosciuto agli Ebrei il diritto all'esenzione dal pa gamento del tributo nel corso dell'anno sabbatico (esenzione concessa da Cesare e poi dal Senato romano: los., ant. Iud. 14, 202 ; 385 ; 3 8 8 ; 17 , 246); analogamente cfr. Smallwood, op. cit., 1 .5 1 n. 35 · Ma non si comprende perché Augusto, o chi per lui, avrebbe dovuto adottare senza motivo una misura cosi grave. A mio av viso, l'accento va posto piuttosto sul mancato rispetto, da parte dei Romani, de gli usi locali in materia di censimento, unitamente all'imposizione del tributum capitis : e a questo riguardo ritengo di sottolineare in particolare le ipotesi di Wieseler e di Momigliano. Il Wieseler individuava la novità introdotta in Giudea, secondo los., ant. Iud. 1 8 ,3 , nel censimento del 6 d.C. nel tipo di dichiarazione, consistente in una à.xp6acnc; ( interrogatorio) fatta da ufficiali romani, ed in una successiva conferma della dichiarazione, mediante giuramento, davanti a una giuria romana (Wieseler, Beitriige, cit., 9.5 ss . ; e cfr. anche per questo spunto Hengel, Die Zeloten, cit., 141 ss., con fonti e bibliografia). Il Momigliano, op. cit. , 201 , ritiene invece che i tumulti del 6 d .C. furono dovuti non già all'imposizione del tributum capitis, bensl alla reintroduzione della tassazione diretta e al ritor no dei puhbiicani (cioè al ristabilimento della situazione precedente le riforme di Gabinio). A ciò, tuttavia, dovette aggiungersi probabilmente anche la reintrodu=
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sommo sacerdote loazar 4, Giuda il Galileo 5 scatenò una ri volta, affermando che il censimento equivaleva ad un'impo sizione di schiavitù 6 e ad un'abiura alla sovranità di Dio 7 • Ma tale censimento, avvenuto dopo I O anni dalla morte di Erode 8 , come può aver a che fare con la nascita di Gesù ? Si son dati due tipi di risposte : a) Luca può aver veramente alluso al censimento del 6 d.C . ; b ) Luca può aver alluso ad una à-rtoypaq>-1) della Giudea pre cedente la morte di Erode, e diretta da Quirinio (oppure da al tri) , allorché costui ricopriva in Siria un incarico che Luca in dica con la parola 'lÌYEIJ.OVta. I.
Il censimento del 6 d.C.
I . Secondo molti studiosi, l'allusione di Luca a Quirinio a vrebbe lo scopo di richiamare l'attenzione del lettore sul fatto che l'à-rtoypaq>-1) svoltasi al tempo della nascita di Gesù non andrebbe identificata con quella condotta da Quirinio nel 6 d.C . Le tesi più fondate, i n questo senso, sono due . zione del tributum capitis ( che il Momigliano nega: op. cit., 210) : come interpre tare, altrimenti, le espressioni relative al pagamento del tributo ( xfjvcrov; <popov) a Cesare (per cui v. sopra, p. r68 n. 5), o le parole con cui Giuda il Galileo ( los ., bell. Iud. 2,u8) e suo figlio Menahem (ibid. , 433 ) motivano la rivolta, o l'oppo sizione di molti Giudei ( bell. Iud. 7,25 3 )? Vero è che ormai da secoli la Giudea era abituata alla pressione fiscale (Hengel, Die Zeloten, ci t , I39 ss.), e che aveva già sperimentato imposte pro capite sot t o i Seleucidi e gli Asmonei (v. sopra, n. I ] p . I]O} , nonché, probabilmente, il tributum capitis romano almeno fino al 47 ( dr. p. r68 n. 6). Ma nel 63 s'era trattato pur sempre di un'imposizione conseguen te ad una conquista : nel 6 d.C. invece nulla motivava , agli occhi dei Giudei, una iniziativa come quella. 4· Ibidem. 5· Ios., bell. Iud. 2,n 8 ; ant. Iud. r 8 ,4 ; Act. 5 , 3 7 · 6. Ios., ant. Iud. r 8 ,4. 7 · los., bell. Iud. 2 , u 8 . Per quanto detto qui sopra, alla n. 3 , non mi sembra di poter seguire H. Guevara, La resistencia iudia contra Roma en la epoca de ]esus , Tesi Pont. Istituto Biblico (dattiloscr.), Roma I 98 I , 85, nel suo netto rifiuto della tradizione confluita nel Bellum (Giuda che si oppone al tributo) di contro a quel la delle Antiquitates (Giuda che si oppone al censimento). 8. Che Luca dimostra di conoscere bene: cfr. Act. 5 ,37. .
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a) quella di Paulus 9, il quale leggeva cx.Ù"t'Ì) &.1toypcx.qn) in vece di cx.ihT} &.1toypcx.cpi) : per cui la frase di Luca individue rebbe il censimento vero e proprio, quello noto a tutti come il primo, avvenuto nel 6 d.C. quando Quirinio era governato re di Siria, distinguendolo da una precedente &.1toypcx.cpi) tenu tasi al tempo di Erode ed ignorata dai più 10 • Nell'accettare questa tesi, Ebrard 11, giungeva anzi a distinguere il conte nuto di &.7toypcicpEcrìl'cx.t. in Le. 2 , 1 (mera registrazione di per sone, effettuata al tempo di Erode) da quello di &.1toypcx.cpi) in Le. 2 ,2 (il vero e proprio censimento finalizzato all'imposizio ne fiscale, del 6 d .C.) : ma lo Schiirer ha giustamente osserva to che la coerenza del testo non consente tale distinzione 1 2 • b) Quella di Herwart, che dava a 1t PW"tT} il senso compara tivale di 1tPO'tÉpcx. «prima [ fra due ] » 1 3 : sì che la frase di Luca andrebbe intesa nel senso di : «Questo censimento fu antece dente rispetto a quello tenutosi allorché Quirinio era governa tore di Siria» 14• 9· Paulus, op. cit. , 87 ss.; Id., Exegetisches Handbuch iiber die drei ersten Evan gelien, vol. I, Heidelberg 2 1 842 , 172 ss. ro. In questo senso anche Ebrard , op. cit. , 227 ss . ; F. Godet, Commentaire sur l'Évangile de St. Luc, vol. I , Neuchatel 1 872, 158 ss . ; e gli autori citati in Hahn, Ev. Luk., cit., I75· I I . Ebrard op. cit. , 227 s. 1 2 . Schiirer, op. cit. , 537· 13. J.G. Herwart, Novae, verae et ad calculum astronomicum revocatae chrono logiae capita praecipua, Antuerpiae 1 6 1 2 , r 8 8 s. 1 4 . Per una ampia panoramica relativa ad autori del xvn e XVIII secolo ( tra i più importanti : Petavius, Bynlius, Clericus, Perizonius, Zeetner, Heumann, Michae lere, Vogt, Calmet, Storr, ecc.) dr. Archinard, La chronologie sacrée basée sur les découvertes de Champollion, Paris 1841 , 140; Bour, op. cit. , 249 ss.; D. Lazzara to, Chronologia Christi seu discordantium fontium concordantia ad iuris normam, Napoli 1952, 54· Cfr. inoltre, tra gli altri : Siiskind, Symbol. ad illustranda quae dam Evangeliorum loca, vol. n, Tiibi ngen 1 803 , 43 ss. ; Kuinol, op. cit. , 3 1 7 ss.; Tholuck, op. cit., 1 79 ss . ; Huschke, Geburt, cit ., 78 ss. ; Id., Census, eit., 42 ss. ; Wieseler, Beitriige , cit ., 5 8 ss.; G.B. Winer, s.v. Quirinius, i n Bibl. Realwb. n ' , 2924; Lewin op. cit. , xxm; Ewald, op. cit. , 78 ss . ; C.E. Caspari, Chronologisch-geo graphische Einleitung in das Leben ]esu Christi, Hamburg 1 869, 3 1 ; Garrucci, Intorno all'anno XV di Tiberio : CC 1 2 3 ( 1 88 1 ) 223 ss . ; M .]. Lagrange, Où en est le problème du recensement de Quirinius? : RB n.s. 8 ( 191 1 ) 60-84 ; C. W il lem, Die Quiriniusfrage bei Lk. 2,1-2 : PastorBonus 30 ( 1 9 17·1 8 ) 1 02-n 1 ; J.Sic kenberger, Zur Quiriniusfrage : BZ 16 ( 1924) 2 1 5-2 1 6 ; F. Heichelheim, op. cit., r 6o ss.; S. Muii.oz-Iglesias, Herodes y el censo de Quirinio : CuBib 3 ( 1 946 ) 25,
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In effetti l'uso di 1tPW"t'T) con valore di comparativo è dif fuso in età ellenistica e ricorre nel greco dei LXX e nel Nuovo Testamento ; anzi, secondo alcuni 1S, nell'età di Luca la lingua corrente non distingueva più tra 1tpW"t'TJ e 1tpo"t'Épa : entrambi i termini avrebbero avuto valore comparativale 16• Tuttavia qualche perplessità è sollevata dall'assenza, in Le. 2 , 2 , di le gami sintattici tra i due presunti termini di paragone 1 7 : se è vero, infatti, che nel greco neotestamentario non sono infre quenti le omissioni di nessi sintattici (si possono ricordare, tra gli esempi più significativi, M t. 5 , 2 0 : Èrt'J Il.'Ìl 1tEpt.CTCTEUCTTI u (l.WV i} Ot.xat.OCTUVT) 1tÀE�OV "t'WV ypa(l.(l.a"t'ÉWV xat cf>apt.craiW'J ,
«se la vostra giustizia non supererà quella degli scribi e dei fa risei . . . » , e Io. 5 ,3 6 : Èyw OÈ EX.W "t''Ìl'J (l.ap"t'upLa'J (l.ELSW "t'OU 'Iwci'J'Jou, «io ho una testimonianza maggiore di quella di Gio vanni» 18) , è anche da rimarcare che in questi passi il secondo termine di paragone (non espresso) è immediatamente identi ficabile senza grandi sforzi e (fatto da non sottovalutare) pro prio in virtù dell'uso puntuale del comparativo (1tÀE�ov e (l.E t sw : cosi come 1tpO"t'Épa) e non del superlativo 19 (1tÀE�CT"t'OV e l l ' (l.Eyt.CT"t'O'J : COSl come 1tpW"t'T) ) . Nel complesso, però, nonostante questi motivi di perplessi tà, le ipotesi di un riferimento cronologico indiretto, da parte di Luca, alla i}yE(l.O'JLa di Quirinio, avanzate da Herwart e da Paulus, meritano considerazione. 30; Spadafora, op. cit., 344 ss.; F. Zorell, Lexikon Graecum Novi Testamenti, Paris 3196 1 , s.v. 1tpCy.oç; N. Turner, Grammatica! Insights into the New Testa meni, Edinburg 1965 , 23 ss.; Bruce, New Testament History, London 1969, 32 n . r; A.J .B. Higgins, Sidelights on Christian Beginnings in t be Graeco-Roman World: EvQ 41 ( 1969) 197-206 ; qui 200 ss . ; Hoener, Chronol. Aspects, parte I, cit., 347 1 5 . M. Zerwick , Graecitas Biblica, Romae 1966, 5 0 s . r6. G . Lee, New Testament Glanings. Luke 2,2 : a.ù-ri) à1toypa.cpi) 1tpw-r1) tyÉvE 'tO : Biblica 51 ( 1 970) 238. 17. Perplessità già presenti in S chiirer , op. cit. , 5 3 5 s . ·
r 8 . Cosl ad es. Lagrange, Où en est, cìt., S r ss . (il quale aggiunge a nche LXX 2 Reg 1944); Sickenberger, op. cit. , 215 ; da ultimo dr. N. Turner, op. cit., 23 ss. 19. ar. Zorell , Lexikon, cit., s.v. 'lt'pW-.oç ; e v. Cecchelli, op. cit., 237 n. 45 ·
Si possono poi ricordare altri tentativi (talvolta fin trop po ingegnosi} di distinguere il censimento del 6 d.C. da quel lo menzionato da Luca, operati sulla base di particolari rico struzioni o letture del passo evangelico. Alcuni hanno proposto di leggere : cx.\h'l) 'Ì) à.7toypcx.c.p'Ì} 7tpW 'tT)" 'Ì) (1 (OEV'tÉpa.) ÉyÉ'VE'tO 'Ì)YElJ.O'VEUO'V'tOç X'tÀ. , «questa fu la prima à.7toypa.c.pi) ; la seconda ebbe luogo allorché etc.» 20; oppure (come vuole il Michaelis} 7tpÒ 'tf}c;, «prima di quella di . . .» , al posto di 7tPW'tT), («il censimento avvenne prima di quello tenuto al tempo della 'Ì)yElJ.OV La. di Quirinio» 21 ) . E nello stesso senso del Michaelis si sono mossi quanti hanno inteso conferire a 7tPW'tT) il valore avverbiale di «prima di» ( = 7tp6) ; in questo caso il passo di Luca significherebbe : «Questo cen simento avvenne prima che Quirinio fosse governatore di Si ria», e l 'espressione 'Ì) yElJ.OVEUO'V'to c; 'tf}c; l:vp!a.c; Kvp!.'VLOV , «quando Quirinio governava la Siria» , avrebbe valore di pura determinazione cronologica 22 • Al riguardo si sono invocati , quali termini di confronto, Io. r , r 5 ; r ao : 7tPW't6c; lJ.OV , «prima di me» , e Io. 1 5 , 1 8 : ElJ.È 7tpW'tOV U lJ.WV , «prima di voi» : ma ci si è anche riferiti , per quanto riguarda l'adozione del genitivo participiale, a Ier. '0' - 0 " ' ' ' I EpE3 6 ,2 : Xa.!.' OV'tO!. ... 0!.• 'A6 "(0!. 't'l)ç �!.�JI.OV , OVç (X.7tECi'tE!.JI.EV lJ.t.a.c; UCT'tEpov t;EÀ�6v'toc; IE:x.ovt.ov t; IEpov cra.ÀT) lJ. , X'tÀ . , «Queste sono le parole della lettera che Geremia inviò . . . do po che furono partiti da Gerusalemme il re Geconia, etc.» . Esaminiamo dapprima quest'ultimo esempio : ci troviamo dinanzi ad un avverbio temporale usato (ed è un hapax) con valore di congiunzione, e correlato ad un genitivo assoluto participiale con valore di determinazione temporale : ciò che, 2.
. • •
• • .
20. Cosi H. Venema, op. cit., in G.B. Winer , s . v . Quirinius, cit. Una lettura simile a questa ( au-rT) i) à1toypaqri) 1tpW"tT) l:a-rovpvLvov, otv-rÉpa oÈ ÉyÉvt-ro TJ"(E!lo vtvov-roc; ecc.) venne propos ta da Whiston, Primitive New Testament, London 1 745 (cit. in Winer, op. loc. citt. ) . 2 1 . ].D. Michaelis , Einleitung in die gottlichen Schriften des Neuen Bundes, vol . I,
GOttingen 41788,
71 .
22. V. di recente Higgins, op. cit. , 200 ss., e lett. ivi ci t.
1 97
a sua volta, costituisce un hapax (ad esempio, l'identica indi cazione cronologica è svolta in modo diverso in Ier. 2 4 , I : E
OEt.;É'V !J.Ot. Kupt.oc; ouo xalcii}ouc; cruxw'V XEt.!J.É'Vouc; xa"t' à 7tp60'W7tO'V 'Vaov Kuplov !J.E"t'à "t'Ò &.7tot.xlcrat. Naf3ouxooo'Vocrop . "t'Ò'V IE)( O'Vt.a'V , «
sti davanti al tempio del Signore dopo che Nabucodonosor . . . ebbe condotto in esilio . . . Geconia » ) . Ma l'analogia con Le. 2 , 2 potrebbe essere sintatticamente istituita solo a due condizioni : a) che al posto di 7tpW"t'l) si trovasse 7tp6 o, tutt'al più, 7tpGho'V con valore avverbiale (co si come si trova VO'"t' EPO'V , e non VO'"t'Epoc;, riferito a Geconia) ; b ) che l'ordine delle parole del testo lucano corrispondesse a quello del passo di Geremia. In questo secondo caso, infatti , il senso è immediatamente comprensibile proprio grazie alla presenza di un avverbio seguito immediatamente dal genitivo assoluto. Nel caso di Le. 2 , 2 , al contrario, la presenza di È:yÉ 'VE"t'O tra 7tpW"t'l) ed il genitivo assoluto dà luogo ad una caden za sintattica diversa e non confrontabile con quella del citato passo veterotestamentario ; ed a ciò si aggiunge la presenza , non irrilevante , di una forma aggettivale, e non avverbiale, co me 7tPW"t'l) , nonché la mancanza di ulteriori esempi di 7tpW "t'Oc; o 7tpW"t'l) seguiti da genitivi assoluti o participiali 23 • V'è poi il problema dell'uso di 7tPW"t'oc; nella comparazio ne fra due termini concettualmente non omogenei. Si è infat ti rilevato come nel Nuovo Testamento 7tpW"t'oc; sia presente solo in frasi contenenti una comparazione diretta, del tipo 7t PW"t'6c; !J.OV o 7tpW"t'oc; U!J.W'V 24 ; e che una comparazione me diata da 7tpW"t'oc; (o da 7tpW"t'l)) è possibile solo se il secondo ter mine di paragone esprime un concetto analogo al primo, ri spetto al quale 7tpW"t'oc; può trovarsi in posizione attributiva o predicativa 25 : questo è appunto il caso di I o . I , I 5 ; I , 3 0 ; I 5 , I 8 (e trova una corrispondenza in 2 M ace. 7 ,4 I : ÈO')(a"t'l) . . .
23. Ogg, Tbe Quirinius-question today, cit . 24. Hoener, Chronol. Aspects, cit., parte
1,
347 (e lett. cit . ) .
2 5 . In questo senso, dr. già Ebrard, op. cit. , 226.
't'W'V utw'V i) (..l.l) 't'llP É't'EÀ.EihT)CTE, «ultima, dopo i figli , morì
la madre») . Da ultimo, resta difficile comprendere perché mai Luca a vrebbe dovuto esprimersi in maniera così oscura e complica ta 26 : tanto più che una siffatta determinazione cronologica, con i suoi punti di riferimento così vaghi , non serve certo a semplificare la comprensione del passo da parte del lettore. Interessanti , sebbene per vari motivi assai meno convin centi, sono anche le ipotesi di quanti hanno pensato che il viaggio della sacra famiglia da Nazaret a Betlehem si sia effet tivamente verificato nel 6 d.C . : così il Kohler 27, che, accettan do la lettura del Paulus, pensava che al tempo di Erode fosse stato emanato solo l'editto, mentre la conseguente à1toypa.cpl) si sarebbe svolta nel 6 d.C. ; analogamente il Gumpach 28, che interpretava ÉyÉ'VE't'O nel senso di É't'EÀ.Écrl}T) , «fu eseguito» . Ma si può rilevare che nel racconto di Luca non vi sono indi zi che inducano a pensare che Giuseppe e Maria abbiano do vuto attendere più di dieci anni per ottemperare all 'ordine im periale di censimento. Al 6 d.C. come data del viaggio della sacra famiglia a Be tlehem pensava anche il Lutteroth 29, secondo cui l'espressio ne E'V 't'CX.�ç niJ.Épa.t.ç ÉXEL'Va.t.ç , «in quei giorni» (Le. 2 ' I ) ' an drebbe riferita alla fine del capitolo precedente (Le. I ,8o) , ove si dice che Giovanni restò nel deserto Éwç niJ.Épa.ç à'Va.òd �Ewç CX.V't'OU 7tpÒç 't'Ò'V 'Icrpa.l}À., «fino al giorno della sua ma nifestazione davanti a Israele» . Ora, il Lutteroth interpreta3.
26.
Cfr. Accame , Il primo censimento, cit., I 54 ·
2 7 . Kohler , s.v. Schatzrmg, Herzog's Realenz . ,
XI I I , 463 ss. ; così F.L. Steinmeycr, Dìe Geschichte der Geburt des Herrn und seiner ersten Schrìtte in Leben : Apol Beitr 4 ( 1 873 ) 29-41 ; Lichtenstein, Lebensgeschichte des Herrn Jesu Christi, 78 s. ; J.C. von Hofmann, Die heilige Schrift des Neuen Testaments zusammenhiilt· gend untersucht, vol. vm/ r , Nordlingen r 878, 46 s . ; vol . x, Nordlingen r883, 64 s. ; M. Minuesa Alloza, 'EyÉvE-ro en II,; del tercero Evangelio : EstBib 4 ( 1 932)
58 s. 28 . J. von Gumpach, Dìe Schatzung des Qui;inius: TSK 1 85 2 , 663-684. 29. H. Lutteroth, Le recensement de Quirìnìus en Judée, Paris r865.
1 99
va la parola &.vcHiE�o!;�oç non in senso generico, (la «manifesta zione» del predicatore) , bensi in senso giuridico-religioso (la presentazione rituale, a 1 2 anni) : dunque l'editto augusteo di cui parla Le. 2 , 1 sarebbe stato emanato quando Giovanni aveva 1 2 anni, cioè intorno al 6 d.C. Anche Gesù, a quell'epo ca, avrebbe avuto 1 2 anni 30: pertanto Le. 2 , 5 andrebbe letto : « . . . a registrarsi con Maria, che aveva sposato ( I 2 anni prima) , quand'era (già) incinta» 31 • Ma in questo caso dovremmo presupporre che Luca o la sua fonte abbiano più o meno consapevolmente stravolto i fatti, collazionando frammenti storici di epoche diverse (l'età di Erode e il censimento del 6 d.C.) in una sintesi arbitraria : e questo, per l'appunto, resta da dimostrare . E, ancora, c'è da chiedersi se nel 6 d.C. Giuseppe, suddito di Antipa, fosse tenuto a rispondere ad un ordine di censimen to che riguardava l'eredità di Archelao (cioè la Giudea) . Cer to, è plausibile l'ipotesi che nel quadro di un generale riordi namento dell'intera zona (Quirinio nel 6 d.C. censl anche la Siria 32) , le &.7toypcx.cpcx.t possano aver interessato tutti i picco li stati della regione; ma in assenza totale di notizie al riguar do non ci è dato dirimere la questione 33 • 30. Gesù aveva infatti 6 mes i meno di Giovanni : Le. 1 ,26.
A conclusioni simili a queste (confusione operata dalla tradizione prelucana tra la data di nascita di Gesù e quella dell'iscrizione nelle liste censuali - iscrizio ne che sarebbe appunto avvenu ta nel 6 d.C., in occasione del viaggio a Gerusalem me della sacra famiglia : Le. 2 ,4o-, 2 ) è pervenuto più di recente L. Richard, L'É vangile de l'Enfance et le décret impérial de recensement , in Memoria/ ]. Chaine, Lyon 1 9,0, 297-308. 32. los., ant. lud. 1 7 , 3 5 5 ; rS,r-2. 3 3 · Il Lutteroth, Le recensement, ci t . , 29 s., tentò d i s uperare questa difficoltà, di cui si era ben reso conto, supponendo che Giuseppe si sarebbe spontaneamente recato a farsi registrare a B etlehem , pur non essendone richiesto, per porre in ri salto la sua discendenza davidica. Il Derrett, Further Light , cit . , 92, pensa invece che : a) Giuseppe fosse tenuto, sia pure come suddito di Antipa , al pagamento del tributo ai Romani nel caso che «owncrship of property in Judaea could toncei vably be construed as requiring assessment» ; b) probabi lmente , in segu ito ad ac cordi stabiliti fra le due parti, fosse possibil e che persone residenti nel territorio di Antipa potessero essere fat te spostare in Giudea per assoh·ere i propri doveri 31.
fiscali. 200
4 · Secondo una teoria che ha avuto una certa risonanza , a Luca sarebbe interessato non già (o, almeno, non prioritaria mente) rispettare l'esattezza dei dati storici inseriti nel rac conto, bensl fornire al lettore una chiave interpretativa - in senso apologetico-teologico - del compimento della promessa divina (la profezia di Michea) : da qui la ricerca di un punto di riferimento noto a tutti : il famoso censimento di Quirinio quale occasione per spostarsi da Nazaret a Betlehem e per far nascere colà Gesù. Questa tesi , già prospettata dallo Strauss 34, è stata ampiamente ribadita nel nostro secolo; e si è giunti a individuare nel riferimento a Quirinio l'intenzione, da parte di Luca, di istituire paralleli cronologici tra il sorgere del movimento cristiano ed alcuni importanti momenti della sto ria politica della Giudea. Così in Keim 35 • Più recentemente ta le tesi è stata autorevolmente ribadita dal Braunert 36 e dal Mohring 37 • Costoro, peraltro (e ciò può chiarire i rischi con nessi a tale tipo di approccio metodologico e delle legittime perplessità da esso suscitate) , sono giunti a conclusioni assai di verse: per entrambi Luca (o la sua fonte) fa intenzionalmente coincidere la nascita di Gesù con il census Quirini del 6 d.C . : ma se il Braunert interpreta tale coincidenza in senso filoze lota 38 (Cristo che nasce, significativamente, nell'anno della 34· S trau ss , Vita, cit ., 227. 35 · Il Keim, op. cit., 398 ss. , motiva il rifer;mento lucano al census Quirini del 6 d.C. con l'intenzione di istituire un significativo parallelo tra l'asservimento del popolo ebraico e la nascita del Re dei Giudei . 36. Braunert, Rom. Provinzialzensus, cit. 37· H.R. Mohring, Tbe Census in Luke as an Apologetic Device, in Studies in New Testament and Early Christian Literature ( Ess ays in Honour of A .P. Wickgren ), Leyde 1972, 143-16o. 38. Il B raunert si rifà qui alle tesi di H.L. McN eill , The <<Sitz im Lebem> of Luke I,J·2,2o: JBL 65 ( 1946) 123 ss. : il quale ril evava come il l i nguaggio di Luca sia <<patriotically and enthusiastically jewish», e nasca da un'atmosfera giudeo-cristia na impregnata di me ssiani smo davidico. In questo senso dr. anche J.G .H . Hoff mann, Les vies de ]ésus et le ]ésus de l histoire , Diss. Uppsala 1947, 1 9 5 ; H. Wachtler, ]ohannes der Tiiufer, in Fests. Sommer, 1 956, 24. Gi à prima del '
McNeill, peraltro, W.L. Knox , Some Hellenistic Elements in Primitive Christiani ty, I944, IO e n. I , riteneva che Luca possedesse una tradizione che faceva coinci dere la nascita di Gesù con il census Quirini e con la rivolta zelota. 20I
grande rivolta di Giuda il Galileo : anzi, entrambe le date sa rebbero state ricostruite e fatte coincidere a posteriori 39, sì che Tertulliano, resosi conto dell'insostenibilità della afferma zione di Luca, l'avrebbe intenzionalmente corretta 40) , per il Mohring la quieta ottemperanza di Giuseppe e Maria all'or dine imperiale starebbe significativamente a dimostrare il fi loromanesimo della nuova religione, contrapposto all'avver sione zelota 41 • Di recente sono state avanzate altre ipotesi di ricostruzione dotta secondo cui gli evangelisti avrebbero ricostruito artifi ciosamente l'anno di nascita di Gesù sulla falsariga di motivi seritturistici . Il Derrett 42 ritiene impossibile ricostruire la data di nasci39· Secondo il Braunert, Rom. Provinzialzensus, cit ., 2 1 3 e n. 2 , allo stesso modo sarebbe stata plasmata la tradizione secondo cui il primo moto insurrezionale ze lota sarebbe da datarsi al 6 d.C.: mentre in realtà esso dovrebbe essere retrodatato di almeno ro anni( in questo senso cfr. anche Abel , Histoire de la Palestine, vol . I, Paris 1952, 414; Dessau , Geschichte, cit ., vol. n, 773 ). 40. Braunert, Rom. Provinzialzensus, cit., 2o8 ; così anche Higgins, Sidelights, cit ., 200. Qualcosa di analogo è stato prospettato da Groag, s .v. Sentius Saturninus, cit., 1 ,5 2 1 , il quale ritiene che Tertulliano - o la sua fonte - faccia volontariamente coincidere l'indicazione di Luca con il census civium dell'8 a.C. Contra : Accame, Il primo censimento, eit., 163. Alle conclusioni del Braunert si rifanno fra gli altri G .H.P. Thompson, The Gospel ace. to Luke in the Revised Standard Version, Ox ford 1972, 65 s. ; Vermes-Millar, in Schiirer-Vermes-Millar, op. cit. , 4 1 6 ; e, pet alcuni versi, anche R.M. Grant, A Historical Introduction in the New Testament, New York-Evanston 1963 , 304 s. Analoga ( pur se il Braunert non è mai citato) è la conclusione dello studio di J .M. Ford, Zealotism and the Lucan In/ancy Narra tives: NT r 8 ( 1 976) 28o-292, secondo cui le fonti del vangelo lucano dell'infanzia risentono di un clima di entusiasmo zelota, e lo scopo della composizione del ter zo vangelo (e, forse, anche degli Atti degli Apostoli) è quello di offrire agli Zelo ti disillusi dell'età di Luca un «libro della consolazione» . 4 1 . Con questo tentativo apologetico, Luca avrebbe mirato a che ai Cristiani fos se concesso il privilegio di una religio licita (Mohring, op. cit. , 159. Per uno spun to del genere cfr. già K. Rengstorf, Das Evangelium nach Lukas, Gottingen 1962, 38 ; H. Flender, Heil und Geschichte in der Theologie des Lukas, Mtinchen 1 965 , 56). Analogamente cfr. R. Smith, Caesar's Decree (Luke 2 : r-2 ) : Puzzle or Key? : CurrTMiss 7 ( 1 980) 343-3 5 1 . 4 2 . Derrett, Further Light, cit. ; Id., Tb e Manger a t Bethlehem: Light o n St. Luke's Technique /rom Contemporary ]ewish Religious Law, in Id., Studies in the New Testament, London 1978, 39-47· 202
ta di Gesù sulla base dei testi evangelici, poiché neppure Mat teo e Luca ne sarebbero stati a conoscenza 43 • Secondo il Der rett, infatti, le indicazioni cronologiche contenute nel I e nel III vangelo si riferirebbero a momenti diversi 44 : mentre Mat teo alluderebbe veramente al periodo di Erode il Grande, Lu ca parlerebbe degli ultimi tempi di Archelao (che assunse, al meno nella titolatura ufficiale, il nome di Erode, come attesta no le sue monete 45) ; ed il censimento di cui parla sarebbe pro prio quello del 6 d.C. 46• Taie differenza risalirebbe, secondo il Derrett, ad una divergente interpretazione, da parte dei due evangelisti, di un midrash del noto passo di Mich. 5 , 1 s . 47 , do ve si interpretava quella profezia nel senso che il Messia sa rebbe nato nove mesi dopo che il dominio di Roma si fosse esteso a tutto il mondo 48 • Così Matteo avrebbe inteso questo ultimo evento come già avvenuto al tempo di Erode il Gran de, mentre Luca avrebbe fatto coincidere il completamento del dominio di Roma sul mondo con l'inclusione tra le province 43· Derrett , Further Light, cit ., 105 ss .
44 · Ibid. , 83 ss. Per questo cfr. già Sherwin-White, Roman Society, c i t . , 1 67 : se· condo cui Luca rifiuta chiaramente la cronologia di Matteo (nasci ta al tempo di Erode), accettando peraltro l'incompatibile sincronismo tra le nascite di Gesù e del Battista . 45 · Derrett . Further Light, cit., 84 e nn . I I - 1 2 . Questa i potesi è già in Lake, in Expositor 8 4 ( 1912 ) 462 ss. Per le monete con l'iscrizione HPH�OY E®NAPXOY cfr. bibl. cit. in Schiirer-Vermes-Millar, op. cit. , 3 54 e n. 4; anche D. Ca. 55 ,27,6 chiama Archelao col nome di Erode. 46. Il fatto, poi, che Luca affermi ( 3 ,2 3 ) che all'inizio della sua via pubblica Gesù aveva circa trent'anni non contrasterebbe con l'ipotesi della sua nascita nel 6 d.C . , poiché l'indicazione dell'età, i n questo caso, «has nothing to do wi th chronology>> , ma sarebbe ripresa da 2 Sam. 54 (Derrett, Further Light, cit. , 84). Inoltre, Luca, nel ricordare Quirinio, oltre ad obbedire ad una esigenza di carattere propria mente storico, avrebbe seguito una certa moda edonistica propria degli Ebrei ( «Jews liked to play with letters» : 85 ), poiché la rad. Q&'/ sta ad indicare, in ebr ., fra l'altro: a) «capitai (as opposed to incarne)» ; b) «horn, namely the horn of Messias» (p. 84) . 47 · «E tu Betlehem, Efrata, benché tu sia piccola tra i clan di Giuda, da te mi usci rà colui che dominerà su Israele». I LXX hanno «Casa di Efrata>> e «la più piccola tra le migliaia di Giuda>>. 48 . b. Yoma
IO
a; Yalqu! su Mich. 5 ,3 (citt. in Derrett, ibid. 8 5 n. 1 6 ) .
203
dell'ex-regno di Giudea 49, e il censimento di tutte le genti di cui parla il salmo 87(86) in re1azione alla nascita del Messia 50 con il census Quirini del 6 d.C. 5 1 (in questo il Derrett ripren de uno spunto già formulato dal Nestle 52) . Per quest'ultima ipotesi si è espresso anche il Brown 53 • Dal canto suo, il Wacholder 54 ha posto l'accento sulla dif fusione dell'idea del messianismo sabbatico : della convinzio ne, cioè, che la venuta del Messia dovesse coincidere con un anno sabbatico 55 : e, a parte quella che questo studioso defini sce la «preistoria» del cronomessianismo 56 , il locus classicus che avrebbe influenzato per secoli la letteratura posteriore è indicato in Dan. 9 , 24-2 7 57 • Wacholder sostiene che la deter minazione della esatta data di nascita di una persona risultava di solito impossibile (salvo che in casi eccezionali, quali l'ap partenenza a famiglie reali o a circoli astrologici 58 ) : per cui quando i primi scrittori cristiani si posero il problema della da ta di nascita di Gesù, essi, pervasi di dottrina cronomessiani49· Derrett, Further Light, cit ., 85 . 5 0 . Ps. 8 7 ( 86), vv . 6-7 : «
=
ca, tentarono di riportare in qualche modo la data del natale ad un anno sabbatico : e cioè: a) Luca avrebbe fatto coincidere la nascita di Gesù con l'anno sabbatico 6 / 7 d.C. (e con il cen sus Quirini) 59; b) altri scrittori cristiani, invece, avrebbero op tato per l'anno sabbatico precedente ( 2 / 1 a.C.) 60, intendendo il riferimento lucano a Quirinio come relativo al ricordo di una attività svolta in Oriente da questo personaggio prima del 6 /7 6 d.C. t . Rifacendosi ad un'ipotesi già avanzata, tra gli altri, da La ke 62 e da Zeitlin 63 , il Suolahti 64 pensa che Gesù sia nato nel 6 d .C. Secondo lo studioso finlandese, Matteo avrebbe confuso Erode il Grande con il figlio (Erode) Archelao, facendo na scere Gesù all'epoca del primo, mentre in realtà sarebbe nato dopo che già si era concluso l' etnarcato del secondo 65 • Luca la cui testimonianza, secondo questo studioso , è senz'altro più degna di fede di quella di Matteo 66 , la cui opera sarebbe ricca di imprecisioni cronologiche e di materiale leggenda 67 rio si riferirebbe invece proprio al censimento del 6 d.C. : è allora che sarebbe nato Gesù, e la notizia fornita da Luca poggerebbe sulla diretta lettura , da parte dell'evangelista, del le liste censuali relative alle nascite avvenute in quell'anno 68 • Quale alternativa possibile per la rivalutazione dell'attendibi-
59· Ibidem. 6o. Ibid. : «From Clement to Eusebius». 6r. In questo caso vi sarebbe una coincidenza con la cronologia mommseniana dell'attività di Quirinio in Oriente. 62. K. Lake, The Date of Herod's Marriage with Herodias and the Chronology of the Gospels: Expositor 8.4 ( 19 1 2 ) 462-477, riteneva infatti possibile sia pure in via «largerly hypothetical», che Gesù potesse essere nato negli ultimi tempi del· l'etnarcato di Archelao ( che pure si chiamava Erode). 63. S. Zeitlin, The Date of the Birth and the Crucifixion of ]esus : JQR 55 ( 1 964 ) 1 ss. ; 8, di fronte alla triplice tradizione riguardo alla cronologia e agli eventi con· correnti con la nascita di Gesù (Luca, Matteo, i Padri), ha ritenuto di non potere ragionevolmente effettuare una scelta, concludendo per una generica indicazione cronologica (tra il 6 a.C. e il 6 d.C.) della nascita di Gesù. 64. J. Suolahti, L'anno della nascita di Gesù : Arctos 8 ( 1 974) 1 73·1 8 5 . 65. Ibidem, 183. 66. Ibidem, 182 ss. 68. Ibidem, 1 83-184. 67. Ibidem, 183 .
205
lità di Matteo, il Suolahti ipotizza che Luca possa non aver preso diretta visione delle liste censuali del 6 d.C . , ma che, avendo solo avuto notizia che in esse figurava il nome di Ge sù, abbia identificato l'anno del censimento con la data di na scita di Gesù (il quale invece potrebbe essere nato prima, cioè in età erodiana, ed essere stato successivamente iscritto nelle liste censuali) 69: in questo caso non occorrerebbe ritenere che · Matteo abbia confuso tra Erode ed Archelao .
5 . Delle teorie or ora citate, alcune (Braunert, Mohring , Wacholder) , attribuendo la descrizione dei fatti al particolare Sitz im Le ben della pericope, o individuando in essa (talvolta forse con eccessivo ardire 70) un decisivo intervento redaziona le in senso apologetico o teologico, praticamente eliminano a priori ogni possibilità di ricostruzione dal punto di vista sto rico. Quanto all'ipotesi del Derrett, secondo cui Luca avrebbe inteso indicare, quando parla di Erode 7 1 , il figlio di questi , Archelao, e sostenere che Gesù nacque effettivamente in coin cidenza del censimento del 6 d.C. 72 , penso che sia improbabi le che l'Erode di cui parla Luca possa essere Archelao : a) per ché Luca, così preciso quando si tratta di citare nomi propri e istituzioni, avrebbe probabilmente indicato con maggior chiarezza Archelao, se di questo personaggio intendeva parla re. Né, del resto, si intravvede il motivo di una eventuale, co69. Ibidem, 1 84.
70. Il Benoit, op. cit. , 714, definisce «trop savante ... et par là fragile» la tesi del Braunert ( su cui v. sopra, pp. 201 s.); in particolare, una «subtilité apologétique que rien ne prouve» (ibid., 699) è stata giustamente definita l'ipotesi di una corre zione operata da Tertulliano al testo di Luca, mediante l'allusione a Senzio Satur nino : occorre considerare Luca e Tertulliano come due fonti indipendenti (e non interdipendenti) riguardo al censimento (dr. Accame, Il primo censimento, cit . , 163) ; tanto più che nel su o intervento Tertulliano doveva mantenersi estremamen te cauto nel giudizio sulle fonti relative alle origini cristiane, tenuto conto del con testo accesamente apologetico ed antimarcion i ta in cui si inserisce il passo in questione (Accame, op. loc.citt. ; Instinsky, Das Jahr, ci t , 46 ). 72. Per cui v. sopra, pp. 202 s . 71 . Le. 1 ,5 ; cfr. 1 ,28.39; 2 , 1 . .
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sì sottile ambiguità; b) perché entrambe le tradizioni (diffe renti) a cui si rifanno , rispettivamente, Matteo e Luca con cordano sul nome di Erode; e l'ulteriore specificazione di Mat teo, che distingue Erode il Grande dal figlio , chiarisce anche l'affermazione di Luca; c) perché, infine, tutti i lettori del van gelo di Luca, fin dai primi tempi cristiani , non hanno avuto dubbi nell'identificare in Erode il padre, e non il figlio. Del resto sarebbe assai strano che Luca, ave fosse stato con vinto che Gesù nacque nel 6 d.C., potesse dire che nel xv an no di Tiberio la sua età era di circa 30 anni : tanto più se si considera che Luca conosceva bene il census Quirini del 6 d . C . e i tumulti ad esso connessi 73 • Oltre a quanto già detto in precedenza a tale riguardo (i 30 anni come riferimento cano nico all'età minima per il servizio nel tempio : ciò che presup pone il fatto di aver già superato il 3 0 ° anno) , non sarebbe pensabile che una persona di 2 2 o 2 3 anni venisse indicata co me circa trentenne . Dobbiamo poi ribadire un punto fondamentale : cioè che la nascita di Gesù è posta dalla tradizione evangelica nel regno di Erode, e non dopo la morte di questo re. Lo testimonia infatti Luca : gli avvenimenti della nascita e dell'infanzia di Gesù, lo ricordiamo, si svolsero «al tempo di Erode» 74 : ed a questo riferimento cronologico si allude poi a varie riprese 75• La testimonianza di Luca esce indubbiamente corroborata dal confronto con quella di Matteo (il quale di stingue Erode dal figlio Archelao) : e sembra francamente ec cessivo quanto affermato da Benoit circa M t. 2 : «Le genre littéraire assez particulier de ce chapitre autorise peut-etre à ne pas chercher trop de riguer historique dans les anecdotes qu'il raconte» 76, per concludere che il racconto di Luca «n'exi ge pas qu'Hérode soit encore en vie durant les événements du eh. n de Luc» 77• Quindi la tradizione evangelica, corroborata da quella ter73 · Act. 5,37. 75 · Le. 1 ,26.3 9 ; 2,1 .
76 . Benoit, op. cit. , 7 1 2 .
7 4 · Le. r ,5 . 77· Ibidem.
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tullianea, è concorde sul terminus ante quem della nascita di Gesù: e va recepita per quello che è: ogni «distinguo» al suo interno non giova alla comprensione del problema, e si pone spesso al limite dell'arbitrarietà. 2.
Il «primo censimento» di Quirinio
1 Passiamo adesso ad esaminare le ipotesi di un riferimen to cronologico diretto : secondo le quali Luca sosterrebbe che durante il regno di Erode Quirinio ricopri un certo incarico (1} YElJ.O\I,CX.) in Siria, e che appunto durante questa f}yEp.ov!cx. si svolse l'ci1toypcx.qn) di cui a Le. 2 , 1 . In questo caso, l'espres sione CÌ7toypcx.q>'Ì) 7tPW"t1} potrebbe anche riferirsi al primo cen simento universale (con riferimento a Le. 2 , 1 : 7téic:Tcx.\l "t'Ì"j\1 otxovp.É\11}\1) ; però il fatto che l'indicazione trovi ulteriore spe cificazione - di ambito locale - nel riferimento alla f}yEp.ov'cx. siriaca di Quirinio rende preferibile l'ipotesi sostenuta da quanti 1 vedono in ci1toypcx.q>Ì"j 7tpW"t1} un terminus technicus (nel senso di descriptio prima) indicante la prima CÌ7toypcxq>1) (imperiale) della Giudea 2 • .
I . In questo senso cfr. E. Stauffer, ]esus, cit ., 3 3 ; H.U. Instinsky, Das ]ahr, cit . , 25; 7 I ; H. Braunert, Rom. Provinzialzensus, cit., I 9 6 . Cfr. anche l'ipotesi d i H. Sahlin, op. cit., I92, secondo il quale Luca avrebbe male interpretato l'originale aramaico mpqd r's, dove r's equivarrebbe a capitum e non a prima ( exactio capi tum relativa al tributum provinciale romano, e non descriptio prima, quindi ). 2 . A questo problema è collegato quello della presenza o meno dell'articolo i} da· vanti ad &.7toypacpi). Esso manca in alcuni manoscritti (S, B, D, Th e in taluni corsivi) ed in Eusebio, mentre è presente in altri (tra cui A). Alcuni lo espungo no (cosl gli autt. citati in G.L. Hahn, Ev. Lukas, cit. , I74; e, ancora, nelle edizio ni del Nuovo Testamento di Nestle-Aland, Stuttgart I963, e di Aland-Black-Metz ger-Wickgren, del r966); altri lo conservano (Merk, Novum Testamentum Graece et Latine, 9" ed., Romae I964). La presenza (o l'assenza) dell'articolo non sono de terminanti per il senso della frase (Schiirer-Vermes-Millar, cit., 406 ), ma posso no contribuire a offrire sfumature diverse al discorso. La mancanza di i}, infatti, è stata sentita come capace di agevolare l'accostamento di 7tpW't1] ad &.7toypacpi) in un binomio avente valore tecnico di descriptio prima (con la conseguente, net ta accezione di 7tpW't1J come superlativo): cfr. Benoit, op. cit. , 694: e cfr. anche Cecchelli, op. cit., 237. Chi la intendeva diversamente preferiva mantenere l'arti colo (ad es. M.J. Lagrange, Ev. selon St. Luc, cit., 67 n. 2: «Ùn ne voi t pas pour quoi Luc tiendrait tant à dire que ce recensement fut le premier» ).
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Ma l'allusione a Quirinio presenta difficoltà di vario genere.
a) In primo luogo Giustino, parlando di Quirinio, lo defini sce É1tt-rpo1toç -r iic; 'Iovoatac;, «procuratore della Giudea» 3, e non i)yEJ..1W'Y -ri)c; l:vptac;, come invece fa Luca. b) Par contrastare con Luca il brano di Tertulliano che af ferma: sed et census consta! actos sub Augusto nunc in Iu dea per Sentium Saturninum, apud quos genus eius inquire re potuissent 4• Se da un lato ciò conferma la cronologia della nascita di Gesù proposta da Matteo e da Luca (Saturnino, in fatti, governò la Siria prima della morte di Erode) , d'altro can to contrasta a prima vista con l'indicazione di Quirinio quale legato di Siria al tempo della nascita di Gesù, offerta da Luca. c) In secondo luogo, ove si intenda stricto sensu 'Ìl'YEJ..1W'Y = legatus Augusti pro praetore di Siria, la notizia contrasta con ciò che conosciamo sui legati che governarono la Siria nel pe riodo compreso tra la morte di Agrippa ( 1 2 a.C.) e la morte di Erode (4 a.C. ) : periodo in cui si succedettero M . Tizio , C. Senzio Saturnino e P. Quintilio Varo . La storia della provincia di Siria dal 2 3 a.C. in poi non è però perfettamente ricostruibile. Augusto aveva inviato in Oriente nel 2 3 a.C. Vipsanio Agrippa 5 , con imperium supe riore a quello dei governatori provinciali 6 • Agrippa restò in Oriente (a Mitilene) dapprima per due anni ( 2 3-2 1 a.C.) ; poi , dopo un periodo passato a Roma , vi fece ritorno nel 1 7 / 1 6 a. C., ri�anendovi fino a l 1 3 a.C. 7 • Non sappiamo come e da chi la provincia di Siria sia stata governata durante questo decennio. Schiirer pensa che alme no per i periodi 2 3-2 1 e 1 6- 1 3 a.C . proprio Agrippa possa PG 6 , 384 ). 3· lus t . , apol. 1 ,34 ( Tert ., adv. Mare. 4 , 1 9 ( PL 2 , 434 ) . 5 · Ios., ani. lud. 1 5,350; D. Ca . 5 3 ,3 2 , 1 . Sulla missione di Agrippa cfr. D. Magie , The Missii:Jn of Agrippa lo the Orient in 23 B.C. : ClasPh 3 ( 1 908 ) 14 5 ss . ; e la bibl . cit : in Schiirer-Vermes-Millar, op. cit., 256-257 ; 292 n. 1. 5 . 6. Cfr. Ios., ant. lud. r 6,86 ; Agrippa resse l a oLolxTJCTW -twv t'ltL -ti'jc; 'Acn(Ic;. Cfr. R. Hanslik, s.v. M. Vipsanius Agrippa, RE IX A/ r , 1 226- 1 27.5 : qui 125 1-1252 . 7· D. Ca .. 5 3 , 32 ,r ; 54,6 ,5 .I9 ,6 .24,5·8 .28 ,r ; Ios . , ant. lud. 1 5 ,350; r 6 , r 2-62.86 ; Suet . , =
4·
Aug. 66.
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averla retta, almeno tramite suoi rappresentanti : in effetti , troviamo legati di Agrippa in Siria nel 2 3 a.C. 8 • Per il 2 0 a.C. Strabone ci indica in M. Tizio il governatore di Siria 9 • Nel r 2 a.C. Agrippa morì. Poco tempo dopo ritro viamo nuovamente M . Tizio quale legato di quella provincia : e precisamente al tempo dell'intervento di Archelao di Cappa docia presso Erode a favore del figlio di quest'ultimo (e gene ro del re cappadoce) Alessandro 1 0 : cioè, secondo l'opinione prevalente, nel r o (o 9 ) a.C. n . I n una fase successiva Flavio Giuseppe parla di Senzio Sa turnino quale legato di Siria 1 2 • Questo personaggio compare per la prima volta in occasione della spedizione di Erode con tro la Nabatea : cioè poco tempo dopo l'intervento di Arche lao sopra menzionato : quindi, come si ritiene generalmente, intorno al 9 a.C. In questa occasione , Saturnino è citato insie me a Volumnio : i due sono congiuntamente indicati come 1) YEIJ.OVE<; 13 o Èmcr�a.�ouv�Ec; 14 di Siria. Altrove, però, Volum nio è definito cr�pa.�o1tEoapxnc;, «comandante militare» 1 5 , o È1tL�po1toc;, «procuratore» 16 ; e Saturnino È1tt iJ.EÀT)�i}c;, lat . cu rator 17 o cr�pa.�ny6c;, «stratega» 18 di Siria. Nonostante questa incertezza terminologica, dal contesto generale della narrazione, comunque, appare evidente che il legato è Senzio Saturnino : la cui ultima apparizione ricorre dopo il rifiuto del giuramento di fedeltà ad Augusto e ad Ero de da parte di 6ooo farisei e la scoperta degli intrighi di Silleo contro Erode 19 : siamo nel 6 a.C. 20 • 8. D. Ca. 53,32,1 . Cfr. Schiirer-Vermes-Millar, op. cit., 256. 10. Ios., bell. lud. 1 ,499-5 I I ; ant. lud. I 6 ,z6 I-27o. 9 · Strabo x6,x,28, 748 1 r . Cfr. Ricciotti, Guerra giudaica, cit., vol. I , 160 , n . Nell'articolo di J .-P. Rey Coquais, Syrie romaine de Pompée à Dioclétien : ]RS 68 ( 1 97 8 ) 44"7 3 - nella lista dei legati di Siria non compare M. Tizio (ibid. , 62-63 ). 12. Su questo personaggio v. E. Groag, s.v. Sentius Saturninus, n" 9 , RE n A/2, 1 3 . los., bell. lud. 1 ,344 ; ant. Iud. x 6 , 2 7 7 . 1 5 I I-I537 ; PIR1 S 293 · 1 5 . Ios., belt. lud. 1 ,5 3 5 · 14. los ., ant. Iud. 1 6,280 17. los ., ant. lùd. q,6. 1 6 . los., bell. lud. 1 ,538. 18. los ., ant Iud. 17,24. 1 9 . los., bell. lud. 1 ,577; ant. lud. 1 7 ,5 7 · 20. Ricciotti, Guerra giudaica, cit., vol. I , 1 82-1 83 , note. .
.
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Successore (ot.ciooxoc; 21 ) di Saturnino fu Publio Quintilio Varo, il quale rimase in carica fin dopo la morte di Erode 22• La cronologia di Flavio Giuseppe concorda con quanto testi moniato da alcune monete di Antiochia sull'Oronte: Varo resse certamente la Siria a partire dal 2 5° anno dell'èra aziaca, (dunque entrò in carica tra il 2 settembre del 7 a.C. e il I set tembre del 6 a.C.) ; e mantenne l'incarico almeno fino al 2 7 ° anno ( 5 / 4 a.C.) 23• Da quanto fin qui esposto risulta che le notizie di Flavio Giuseppe relative ai legati di Siria del periodo compreso tra la morte di Agrippa ( I 2 a .C.) e l'inizio della legazione di Sen zio Saturnino ( 9 a.C.) sono piuttosto scarne, ed offrono assai pochi punti di riferimento capaci di far meglio intendere la successione cronologica degli avvenimenti e dei personaggi . Ed in tale precario contesto s 'inserisce una notizia di Tacito 24 , secondo cui Quirinio, dopo aver rivestito il consolato nel I 2 a.C. (ma non sappiamo precisamente quando : di qui l'incer tezza tra gli studiosi) , guidò una vittoriosa campagna milita re, durata tre anni, contro gli Omonadensi di Cilicia . Molti hanno messo in relazione tale notizia con Le. 2 ,2 , ritenendo che Quirinio abbia condotto tale campagna come legato di Si ria : e ciò ha avuto come conseguenza la formulazione di varie ipotesi circa una possibile legazione di Quirinio in Siria prima di quella di Saturnino e persino di M. Tizio. Nell'analisi di questa problematica il campo degli studiosi si è praticamente diviso in due grandi schieramenti : da un la to quanti sono favorevoli al riconoscimento dell'attendibilità 2 1 . Ios., ant. lud. 1 7 ,89. 22 . los., bell. Iud. r ,6 r 7-628 ; 636 ; 639 s.; 2,16 s.; 25; 39 s . ecc . 2 3 . BMC Galatìa, Cappadocìa and Syria, 1 899, 1 58- 1 59, nn . 57-59; D.B. Waage , An tioch on the Orontes, IV/2, 1952, 29 nn . 30o-303 : datate al 25°, 26", 27° anno di un'èra comunemente ritenuta l'èra aziaca. Cfr. Schiirer, op. cit. , 322; Groag, s .v . Sentius Saturnìnus, cit., 1 529 ; Accame, Il primo censimento, cit . 144; M. John, s .v . P. Quinctilius Varus, RE XXIV, 907 s . ; 909 ; B .E. Thomasson, Die Statthal ter Afrikas von Augustus bis Diokletian, vol . n, Lund 1 964. 1 3 ; PIR' Q 27. 24. Tac., ann. 3A8. ,
2II
dell'indicazione relativa a Quirinio 25, dall'altro chi le è con trario. Le ragioni addotte a sostegno dell'una o dell'altra di queste posizioni sono quanto mai varie e numerose. 2 . Un'ampia schiera di studiosi ha variamente motivato la convinzione della completa inutilità di ogni tentativo volto a difendere l'attendibilità storica del riferimento di Luca alla 'IÌYEIJ.OV�a siriaca di Quirinio al tempo della nascita di Gesù, ritenendo determinanti i dati forniti da Flavio Giuseppe ri guardo ai governatori di Siria del periodo 1 2 /4 a.C. Alcuni hanno cercato di scagionare Luca, attribuendo l'errore ad un copista o ad un glossatore 26 ; ma generalmente la responsabili tà del riferimento a Quirinio è attribuita ad un errore crono logico 27 dell'evangelista: e tra quanti si sono espressi in que sto senso possiamo individuare alcuni specifici indirizzi di stu dio. a) V'è chi ha pensato che l'errore di Luca consista solo nel riferimento a Quirinio, e non già alla &:rtoypacp1} in età ero diana (che sarebbe effettivamente avvenuta) . In questo sen so si esprimeva già nei primi decenni del secolo scorso lo 25. Per lunghi secoli l'autorità dell'Autore sac ro ha prevalso su quella tertullianea nella fonnulazione dei giudizi di attendibilità storica : dr. l'elenco delle fonti in M. Raoss, I censimenti di Publio Sulpicio Quirinio in Giudea al tempo di Gesù Cristo , Roma 1 967, 23 s. Si ricordi per contro il giudizio assai positivo di Euse· bio su Tertulliano : Eus., bist. eccl. 2,2,4 : -.au-.a TEp'tUÀ.À.tavòç -.oùç 'Pw�taCwv v6�ouç i}xpL�wxwç, avÌ}p 'ta 't E li.).).a �voo!;oç xat 'tW\1 �aÀ.L
Schleiermacher 28, che parlava di confusione, operata da Luca, tra il census Quirini, e una «priesterliche Verzeichnung» av venuta prima del 4 a.C.; e più di recente, la Ross Taylor 29 ha pensato che il census civium dell'8 a.C . , ricordato nelle Res Gestae, riguardasse in realtà anche i provinciali, e che a quel census faccia riferimento Luca (errando appunto solo nel ri ferimento a Quirinio) 30; mentre lo Schalit 30a ha avanzato l 'i potesi che Luca si riferisca ad un censimento avvenuto nel 6 a.C., e che avrebbe fatto parte di una serie di censimenti esa ennali instaurata da Erode (quindi tale &.1toypa.qni non avreb be nulla a che fare - direttamente - né con Quirinio né con il presunto editto augusteo) . b) Ben più numerosi sono gli interventi volti a negare reci samente l 'attendibilità sia del riferimento a Quirinio che del l'allusione ad un censimento avvenuto prima della morte di Erode. Nel secolo scorso, lo scetticismo assai marcato della posi zione assunta dallo Strauss - secondo il quale, se da un lato non v'è posto per Quirinio nei Fasti siriaci prima della morte di Erode, d'altro canto nel 6 d.C. i sudditi di Antipa non a vrebbero potuto essere interessati al censimento della pro vincia di Giudea 30b : da qui l'ipotesi del «mito» : Luca avreb be artificiosamente ricostruito tutta la vicenda al solo scopo di far nascere Gesù a Betlehem, secondo quanto profetizzato da Michea - venne corroborato dall'autorevole intervento del Mommsen 3
.2 1 3
che di Le. 2 , 1 -5 andrebbe ricercato in una erronea retrodata zione del censimento del 6 d.C . : Quirinio, infatti, sarebbe stato per due volte legato di Siria : mai , però, durante il re gno di Erode. La prima volta avrebbe governato la Siria tra il 4 e l'r a.C. (anni in cui il silenzio delle fonti non impedireb be di collocare la prima 'ÌlYElJ.OVtc:x. di Quirinio, che secondo il Mommsen avrebbe coinciso con la campagna omonadense) ; la seconda volta nel 6 d.C. 30d. L'errore di Luca consisterebbe dunque nell'aver fatto nascere Gesù al tempo di Erode e nel l'aver attribuito il censimento di Quirinio alla prima 'ÌlYEIJ.O vtc:x. di tale personaggio, invece che alla seconda 30e . Nello stesso senso del Mommsen interveniva, di li a poco, lo Schiirer 30f: tali prese di posizione costituirono un indiscu tibile riferimento per un gran numero di studiosi 31 • 3od. lbid. , 1 75 ss. 30e. lbid. , 161 ss. 3of. Schiirer, op. cit. , 532 ss. 3 1 . Tra gli altri: C .F. von Ammon, Die Fortbildung des Christentums zur Welt religion, vol. I , Leipzig 1 836, 196 ss. ; W.M.L. De Wette, KiJrze Erkliirung, cit ., 20 ss.; H&k, Romische Geschichte, vol. I/2, 1 843, 412 ss.; G.B . Winer, op. cit., 292 ss.; Id., s .v. Schatzung, ibid. , 398-40 1 ; T. Keim , Geschichte ]esu von Nazara, vol. I, Ziirich 1867, 394 ss. ; Bleek, op. cit. , 66 s . ; H. Sevin, Chronologie des Le· bens ]esu, 11 874 , 20 ss. ; Weizsacker, s .v . Quirinius, in Schenkel, Bibellexikon v , 2:; ss.; H. Lecoultte, De censu Quiriniano et anno nativitatis Christi secundum Lucam evangelistam, Lausanne 1 883 ; J. Hillmann, Die Kindheitsgeschichte ]esu nach Lukas: ]bProtT 1 7 ( 1 89 1 ) 192-261 ; G. Wandel, Der rom. Statthalter C. Sentius Saturninus : TSK 65 ( 1 892 ) 105-143 ; Id., Einige Bemerkungen iJber Schii rers «Geschichte des iiidischen Volkes». II: Die augusteische und nachaugustei sche Zeit: NKZ 3 ( 1892) 727-749 ; A. Hilgenfeld, P. Sulpicius P. f. Quirinius : ZWT 36 ( 1 893) 196-222 ; Id., Die Geburts-, cit. , 1 77-235; Kubitschek, Census, cit., 1 9 1 8 ss. E ancora, nel nostro secolo, tra gli altri : H. Usener, Geburt und Kindheit Christi: ZNW 4 ( 1 903 ) 1-2 1 ; B. Weiss, Die Quellen des Lukasevange liums, Stuttgart 1907, 196; B .W. Bacon, Notes on Gospel Chronology : JBL 28 ( 1909 ) 1 30 ss. ; E. Meyer, op. cit. , 6 1 ; H.J. Cadbury, Roman Law and the Trial of Paul, in Lake-Johnson, The Beginnins of Christianity, vol. v, London 1932, 318 e n. 4; Ross Taylor, Quirinius, cit., 1 28-129 ; J.E. Steinmueller, The Roman Census and the Birth of Christ : EcclR 92 ( 1935) 1 89-1 92 ; G. Hoelscher, Die Hohen priesterliste bei ]osephus und die evangelische Chronologie : Sitzb. d. Heidelb. Akad. Wiss., Phil.-hist. Kl., 30 ( 1 940 ) 27 ss.; Trocmé, op. cit., 96; M. Hengel, Die Zeloten, cit., 132 n. 2 ; H.C. Kee, ]esus in History. An Approach to the Study of the Gospels, New York 1970, 171 ; P.A. Brunt, Italian Manpower 225 B.C. A.D. 14, Oxford 1971 , I I4 n. 2 ; Hengel-Merkel, op. cit. ; G. V ermes, ]esus the ]ew. A Historian's Reading of the Gospels, London 1 973, 235 n. 7; Vermes-Mil lar, in Schiirer-Vermes-Millar, op. cit., 426-427 ; Brown, Tbe Birth, cit., spec. Ap-
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Alcuni studiosi hanno tentato di percorre la strada più breve, eliminando il riferimento a Quirinio e proponendo di leggere, al posto di Kupwlou , Kut.'V"t't.Àtou oppure K. Oucipou (cioè Quintilio Varo) 32 ; o persino Kpo'VLOU (cioè Saturnino = Kronios) 33• Senza arrivare a tanto, molti altri hanno ricercato soluzio ni di compromesso : a) Quirinio potrebbe aver condotto il censimento in qua· lità di legatus ad census accipiendos all'epoca del governato· rato di Saturnino o di Varo 34; ed alcuni ritengono di poter in serire Quirinio tra i 20 personaggi inviati da Augusto, secon do la Suda 35, a censire '1ttXC1a'V "t'Ì)'V yi)'V "t'W'V tJ'JtT}XOW'V : cosl ad es. il Belser 36 ed il Marucchi 37 - il quale pensa che Quirinio abbia dovuto intraprendere il bellum Homonadense proprio per la resistenza opposta dagli Omonadensi al censimento . b) Quirinio potrebbe aver presieduto al censimento in ve ste di procurator a fianco di Saturnino (o Varo) . È un'ipotesi 3.
pendix III : Birth at Bethlehem, 5 1 3-5 1 6 ; e App VII : The Census under Quiri nius, 547-555 ; Benoit , op. cit. , 704 ss. ; 7 1 3 . Sui contributi di H. Braunert e di H. Mohring , che muovono da premesse assai sim i li a quelle dello Schiirer, cfr. sotto. 3 2 . L. Cappellus e P.D. Huet , citt. in Winer, op. loc. citt. Questa correzione è sta· ta recentemente riproposta da S. Perowne, The later Herods. The Politica/ Back ground of the New Testament, London-Southampton 1958, 29-30. 3 3 · Co sl Valesius, ad Euseb. hist. ecci. 1 ,5 (cit . in Winer op. loc. citt.). 34· Così E. Nori s Cenotaphia Pisana, Venezia 1 76 1 , diss. I I , cap . X V I , 3 20.3 2 1 ; Sanclemente, De vulgari aerae Dionys. emendatione, Romae 1793, 4 1 3 ss. In que· sto senso, fra gli altri , anche: Ideler, Handbuch der matematischen und technischen Chronologie, vol I I , 1 825·26, 394 s . ; Me main Études chronologiques pour l'histoi re de N.S. ]ésus-Christ, Paris 1 867, 48 ; Id., La connaissance des temps évangéli ques, Paris 1 886, 67; 74 ; Kellner, Die romischen Statthalter vo1z Syrien und ]u diia zur Zeit Christi: ZKT 1 8 8 8 , 477 ; Vigouroux, Le Nouveau Testament et les découvertes modernes, 1 890, 1 05 ; U. Ubaldi, Introductio in Sacram Scripturam, vol. I/I , Roma 51 90 1 , 3 1 1 s . ; G. Felten op. cit. , 1 8 9 ; Hontheim : Der Katholik 87 ( 1 907 ) 44 ; I . Ranieri, L'anno della nascita del Salvatore e l'anno della morte, Moma 1 9 1 6 , passim ; G. Rinieri, Il censimento di Quirinio : ScuolCatt s. v, 10 ( 19 1 6 ) 40.55 ; 1 50.166; e cfr. anche gli autori citati in Lazz arato, op. cit., 55 n. 3 · 35· Suda, s.v. �1toypacp1), cit . , sopra , p. 1 2 2 n. 1 5 . 3 6 . Belser, Lukas und ]osephus : TiiTQ 1 896, 1-24. 37 · Marucchi, op. cit. , 591 s. ,
,
.
,
,
avanzata già nel '700 da Usher 38, e ripresa in seguito da al tri 39, in base al passo di Giustino ove Quirinio è indicato co me primo È1t�'tpo1to� di Giudea 40• In questa prospettiva, Giu stino indicherebbe la carica di Quirinio con maggior precisio ne rispetto a Luca: e ciò deriverebbe dal fatto che la lingua ebraica (in cui era redatta la fonte comune di Luca e Giustino) non possedeva un termine specifico per indicare l'ufficio di È1t�'tpo1to� distinto da quello di i}yE!J.WV 4 1 . c) La i}yE!J.OV�a. di cui parla Luca potrebbe riferirsi ad un imperium speciale e sovraordinato agli imperia provinciali , e non esattamente inquadrabile né cronologicamente né nei suoi contorni istituzionali. Questa ipotesi, già avanzata da molto tempo 42, è stata ripresa di recente da parecchi studiosi : tra questi, in particolare, da Accame e Lazzarato . Secondo Acca me 43, l'imperium maius di Quirinio sarebbe consistito o nella legazione di Galazia-Panfilia con potere eminente sulla Siria (ed Accame cita a paragone il caso di Corbulone, il quale , co me legato di Galazia e Cappadocia, comandò metà delle legio ni d'Oriente nella guerra partica, legioni fornitegli in gran par38. J. Usserii Armachani, Annales Veteris et Novi Testamenti a prima m undi ori· gine deducti, ed. nova, Veronae 1 74 1 , 467. Usher riteneva che, contemporanea· mente, Quirinio fosse anche governatore di Cilicia (loc. cit. ) ; A.M. Perzina, Dis serta/io de annis Nativitatis, Baptismi et mortis Domini Nostri ]esu Christi, Pra· gae 1 75 1 , 79 · 39· Credner, op. cit. , 230 ss.; Agricol, Wann wurde ]esus geboren? : NKZ 43 40. Iust ., apol. 1 ,34 ( PG 6, 384 ). ( 1932) 724-741 . 4 1 . Credner, op. cit. , 232. Ciò sarebbe stato possibile poiché i legati e i procurato ri di Siria «schon langere Jahre vor dieser Umwandlung mischten ... ihre Hiinde in die Angelegenheiten cles Jiidischen Staates ... ( .. . ) wie in einer romischen Pro vinz» ( Credner, op. cit. , 23 1-232). 42 . Cosi ad es . già il Grozio (cit. in R.S. Bour, op. cit., 257); Casaubon, De rebus sacris et ecclesiasticis exercitationes antiboronianae, 1 665 , 12.6 s.; Wemsdorf, De censu quem Caesar Octavianus Augustus fecit, 1693 ; 4 1 720 ; Nahmmacher, De Au gusto ter censum agente, 1 758 ; Magnan Problema/a de anno nativitatis Christi, Romae 1772, 2 6o s . ; Volborth, De censu Quirini, 1785; Birch, De censu Quirini, 1790 : citt. in W .M.L. De Wette, Kurze Erkliirung der Evangelien des Lukas und Markus, Leipzig 1 846, 2 1 , ed in Ebrard, op. cit. , 216. 43· Accame, Il primo censimento, cit., 145 ss. ,
216
te dal legato di Siria C . Ummidio Quadrato 44) , oppure in un potere straordinario su Galazia e Siria, sul tipo di quello assun to da Gaio Cesare per la campagna partica 45• Da parte sua, il Lazzarato 46 paragona Quirinio, quale Orienti praepositus, ad Agrippa, Germanico e Vitellio. Per il bellum Homonadense Quirinio avrebbe goduto di una iurisdictio maior, a carattere militare, rispetto a Saturnino; in seguito avrebbe avuto il com pito di organizzare censimenti in varie zone dell'Oriente, dele gando Senzio Saturnino ad occuparsi del regno di Giudea 47 • d) Si è pensato - accogliendo la tesi mommseniana di una prima legazione siriaca di Quirinio nel 4/ I a.C. - che Luca potrebbe aver alluso alla fase finale del censimento, il quale sarebbe stato in realtà iniziato da Saturnino e continuato da Varo (ciò spiegherebbe anche la notizia tertullianea) 48; oppu re che sarebbe stato lo stesso Quirinio a condurre tutto il cen simento, dapprima quale incaricato ad census a fianco di SaTac., ann. 1 3 ,35 ·38 .40 ; 1 5 ,6. � un esemp:o addotto, ma secondo diverse pro spettive, anche da Bour e Ramsay (v. sotto, p. 221 ) . Su Corbulone quale legatus Au gusti pro praetore di Galazia e Cappadocia, tuttavia, la dottrina non è per nulla concorde : vari autori preferiscono parlare di un comando speciale ( dux retinen dae Armeniae, secondo la definizione tacitiana): cfr. K. Gilmartin, Corbulo's Cam paigns in the East: Historia 22 ( 1973 ) 583-626; qui a 587 n. 14, con bibl. citata . 45· In questo senso cfr. già Marucchi, op. cit. , 580 ss. 46. Lazzarato, op. cit. , 46 ss. 47· Per un comando sovraordinato, dr. di recente anche J. Reuss, s.v. Census, LexTK II, 992 ; Id., s.v. Quirinius, ibid. VIII, 947 ; M. St., s.v. Quirinius: EncJud XIII 1428-9 ; G.M. Lee, Tbe census in Luke : ChQR 1 67 ( 1 969 ) 43 1-436 ; Stauffer, Die Dauer, cit., I I ss. ; 25 s.: «Generalissimus, Vizekaiser», in tutto l'Orien te; Finegan, op. cit. , 237 ss. ; Pritchard op. cit., 1 08-9 ; e ancora F. Costa, A 'cro nologia de Cristo, revista a partir das fontes: Brotéria 85 ( 1 967) 166; Hayles, op. cit., 2• parte, 29 . 48. Cfr. Zumpt, op. cit. , 210 ; P'olzl , s. v. Census, in Wetzer-Welte,Kirchenlexikon , III2 , 1-7 ; McKinnon, op. cit. , 3 1 5 ss. ; F .] .P .G . van Etten, Disquisitio chronologi ca quo tempore et quamdiu Verbum Incarnatum homo vixerit inter homines in terra, Romae 1900, 15-24 ; J.E. Belser, Einleitung in das Neue Testament, Frei bui:g i.B. 21905, 196 ss.; A. Mayer, Die Schatzung bei Christi Geburt in ihrer Be ziehung zu Quirinius, lnnsbruck 1 90 8 , 70 ss.; F.P.M. Vionnet, La date de la na tivité de Notre Seigneur et le receniement de Quirinius, Paris 1942. Possibilista in questo senso anche Ogara, op. cit. , 63 ss.; e cfr. poi anche gli autori citati in Lazzarato, op. dt. , 53 n. 5 · 44·
turnino e di Varo, ed in seguito, dopo i1 4 a.C., quale legato di Siria 49• e) Secondo il Weber 50, Quirinio andrebbe identificato con Sabino, procurator imperiale al seguito di Varo 5 1 : ci trove remmo di fronte, in tal caso, ad una misinterpretazione, da parte di Flavio Giuseppe, della trascrizione aramaica del no me di Quirinio. Quirinio-Sabino sarebbe poi succeduto a Va ro quale legato di Siria (dopo i1 4 a.C . ) : ed appunto in questo periodo si sarebbe tenuto il censimento menzionato da Luca . /) Secondo un suggerimento di Ramsay 52, si potrebbe ipo tizzare che Quirinio abbia preceduto Saturnino quale legato di Siria tra l' u / r o e il 9 / 8 a.C., in coincidenza col bellum Homonadense : Quirinio dunque avrebbe iniziato il censimen to, terminato poi da Saturnino 53• Ed il Corbishley 54 ritiene 49 · H. Gerlach, Die romischen Statthalter in Syrien und ]udiia, 1 865 , 33 s . ; e poi E. Quandt, Zeitordnung und Zeitbestimmungen in den Evangelien, 1 872, 1 8 ; nonché Zahn, Die Apostelgeschichte des Lukas, vol. 1 , Leipzig 1 9 1 9 , 2 u ; Hahn, Ev. Luk., cit., 1 77· 50. W. Weber, Der Zensus des Quirinius nach ]osephus : ZNW 1 0 ( 1 909) 307-3 1 9 ; Id., The Birth and Childhood o f ]esus: LuthQ 39 ( 1 909) 3 1 -47. Così pure D. Vol ter, Die evangelischen Erziihlungen von der Geburt und Kindheit ]esu, kritisch untersucht, Strasbourg 1 9 I I , 41 ss. Qualcosa di simile è stato ipotizzato da Gue vara, op. cit. , n. 19 a p. 378 ( il quale pure prende le distanze dal Weber) : Quiri nio, di umili origini, fu il primo notabile romano ad adottare come cognome un gentilizio; ora, secondo un'antica tradizione, la tribù Quirina era formata quasi e sclusivamente da comunità sabine (Guevara, op. loc. cit. ) . Inoltre, per un certo pe riodo sembra che il nome di Quirinio sia stato oggetto di una sorta di damnatio memoriae ( ibid. ) : per cui, forse, per nominare questo personaggio Flavio Giusep pe potrebbe aver fatto uso del cognome d'origine etnica ( Sabino per Quirinio). 51. Ios., bell. Iud. 2,16-25 ; 41-54 ; 66 ; 74 ; ant. Iud. 1 7,22 1 ; 252-268 ; 286; 294. In bell. Iud. 2,16 è definito o ""t"Tjc; l:v(ia.c; È"lthpo�toc;; in ant. Iud. 1 7,22 1 , più preci samente, Ka�aapoc; É�thpo�toc; 't"WV Év l:vp�q. 1tpay(.l.a-rwv. 52. Ramsay, The Bearing, cit., 279; 290 ss. : in concomitanza col bellum Homo tladense. Qui Ramsay modifica una sua precedente opinione circa la data di que sta guerra : dr. Id., Was Christ, cit., 244, ove la collocava tra il 6 e il 4 a.C. 53· Si ricollegano al Ramsay, fra gli altri, O'Rourke, op. cit. , 206 ss.; Ogara, op. cit. , 64 ss. ; L. Fonck, Quandonam Christus natus est? : VD 7 ( 1927) 364-372 ; Bal di, op. cit., 204 ss.; U. Holzmeister, Chronologia vitae Christi, Romae 1933, 29 ; Id., Storia dei tempi del Nuovo Testamento, tr. it., Torino 1950, 31 ss. 54· Corbishley, A note, cit.; Id., Quirinius, cit. La sequenza, dunque, sarebbe: 16,
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che i passi di Jos. , ant. Iud. I 6 , I 89-2 70 vadano letti subito dopo ant. Iud. I 6 ,8 6 : in questo caso non ci sarebbe più da pen sare ad una successione Tizio-Saturnino-Varo (tra il I 3 e il 4/ 3 a.C.) : nel periodo tra l' n e i1 9 a.C., tra Tizio e Saturnino, potrebbe trovar posto anche Quirinio (tanto più che, almeno per i primi tempi del Principato, non sembra vi sia stata una regola rigorosa per la durata di una legazione) 55• g) Sempre a causa della precarietà dei dati disponibili, altri studiosi (Van Bebber, Bleckmann 56) hanno pensato di poter trovare spazio per una legazione siriaca di Quirinio tra l ' I I e il I O a .C., ma precedentemente a quella di Tizio (l'ordine sa rebbe dunque : Quirinio, Tizio, Saturnino, Varo) 57 • 86 ( Antipatro sale in auge presso Erode ) ; 1 6 , 1 89-270 ( tensioni nella casa erodia na, soprattutto tra il re, Salome, Perora e Alessandro; e riconciliazione di Archelao con M. Tizio); 16, 87-1 88 (viaggio di Erode a Roma ; accuse tra lui e i suoi figli di nanzi all'imperatore; riconciliazione; Erode rende visita ad Archelao di Cappado cia; opere e benefici di Erode in Palestina ; decreti romani relativi ai Giudei d'Asia ; Erode apre la tomba di David) ; 1 6, 271 ss. ( guerra di Erode con i Nabatei, ecc.). 55 · Cfr. D. Ca. ,52,3,2, ove Mecenate raccomanda, quale regola generale, una du rata non inferiore a 3 anni e non superiore a 5 (siamo nel 29 a.C.). All'ipotesi del Corbishley aderirono, fra gli altri , R. Hanslik, s . v . M. Titius, RE VI A , 1,562 ; L . Ross Taylor, M. Titius and the Syrian Command: ]RS 26 ( 1936) 1 6 1 n . 3 ; F. Tal vacchia , S. Luca e il censo di Quirinio, Gerusalemme 21 934, che riteneva che ÉyÉ VE'l:O potesse indicare l'inizio del censimento - avvenuto appunto sotto la prima legazione di Quirinio, tra l'n e 1'8 ; Wickgren, ]osephus, ed. Loeb, vol. VIII , 3 1 6 n. a . Inoltre non escludono questa possibilità, fra gl i altri A. Scarpellini, Augusto nella luce del Vangelo, in Conferenze augustee nel bimillenario della nascita, Mi lano 1 939, 268; Ricciotti, Vita cit., vol. I, 1 8,5-186; Steinmuller-Sullivan, s .v. Qui rinius : Cath.Bibl.Enc. - New Testament, 1 950, .536 ; Blinzler, Biblische Chro nologie, LexTK n, 422 ; M. Sala, ]esus (cronologia de la vida de) , EncBiblia IV, ,526 ss.
56. ]. van Bebber, op. cit. , 97 ss. datava la legazione siriaca di Quirinio al 1 3 / 1 2 a. C. ; il Bleckmann , Die erste syrische Statthalterschaft des P. Sulpicius Quirinius : Klio 1 7 ( 1920) 1 04-II2, ritiene che Quirinio abbia preceduto Tizio, nell'n/Io a. C., come legato di Siria, e che in quel periodo abbia condotto il bellum Homona
dense. 57· Per questa proposta cronologica cfr. anche F.B. Marsh, The Founding of the Roman Empire, 2 1 927, 246 n. r ; ]. Dobias, Histoire de la province romaine de Sy ria. I: ]usqu'à la separation de la ]udée, Pra ha 1 9.54, .564 ; G. Ogg, Tbe age of ]e· sus when be taught: NTS .5 ( 1 9.58-I9.59 ) 298 (e il censimento del regno di Giudea si sarebbe svolto dopo l'incontro tra Erode ed Augusto, avvenuto nel 12 a.C.: Ios.,
ant. lud. 1 6,87-13.5); Id., The Quirinius Question Today, cit., 234.
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h) Il Dupraz 58 invece colloca la legazione di Quirinio tra quelle di Saturnino e di Varo, tra il 6 e il 5 a.C . : ciò in base ad una cronologia della legazione di Varo diversa da quella co munemente accettata, che indica nell'estate del 6 a.C. il mo mento più probabile per l'ingresso in carica di Varo. Secondo il Dupraz, l'èra delle monete di Varo emesse ad Antiochia nel 2 5°, 2 6° e 2 7° anno di quella città 59 non va calcolata dalla vit toria di Azio, bensì dal riconoscimento della ÈÀEui)Epta ad An tiochia, che il computo di Dupraz pone al I 0 ottobre del 3 0 a . C . 59a. Pertanto Varo sarebbe entrato in carica verso l a metà del 5 a.C . : e, tenuto conto che costui è nominato nelle Anti quitates di Flavio Giuseppe per la prima volta circa I anno e mezzo dopo gli ultimi atti di Saturnino quale legato di Siria 60 , resterebbe disponibile un periodo, appunto, di circa un anno e mezzo per una legazione di Quirinio anteriore a quella di Varo . i) Il Ramsay 61 e con lui altri 62 pensava anche che Qui-
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,58. Dupraz, op. cit., 213 ss. ; 217 . .59· BMC Galatia, Cappadocia and Syria, 1 899, 1 ,5 8·9, nn. 57-.59· .59a. Dupraz, op. cit. , 213 ss. Gli ann i 2,5•, 26° e 27° di Antiochia decorrerebbero, rispettivamente, dal 1 .X.6 al JO .IX.,5 a.C., dal r .x .5 al 30.IX.4 a.C. e dal r .x-4 al JO.IX.J a.C. 6o. I os . ant. Iud. 1 7,89 . 6 r . Ramsay, Tbe Census of Quirinius, cit., 230-2 3 1 (contemporaneità Quirinio Varo): analogamente a quanto si verificò poi in Africa al tempo di Caligola, con un legatus Augusti a dirigere politica estera e militare, ed il proconsole a reggere l'amministrazione e la politica interna; Id., Was Christ, cit., 238 ss. (contempo raneità tra Quirinio e Varo) ; ove richiama anche gli esempi addotti poco tempo prima dal Bour ( per i quali cfr. la nota 65). In questo caso il Ramsay poneva il bellum Homonadense al 6/4 a.C. : Saturnino avrebbe iniziato il censimento, e Qui rinio l'avrebbe condotto a termine. Id., The Bearing, cit., 293-294 (contempora neità tra Quirinio e Saturnino : e la data del bellum Homonadense è s pos ta t a al 10/8 a.C.). .
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62. In questo senso cfr . L. Zarantonello , Il Vangelo dell'Infanzia, Vicenza 1 9 1 2 ; Robertson, op. cit. , 1 8 8 ss. ; Id., Tb e Romance of the Census in Luke's Gospel: BiblR 5 ( 1920) 491 -506 ; McLachlan, op. cit. , 26 s s . ; Power, op. cit. , 283 n . 3 ; Johnston, op. cit. , 242-243; Teodorico da Castel San Pietro, s .v. Quirinio, Enc Ca tt . x, 430-432. Non rifiutano questa poss ibilità gli autori citati sopra, n. 55 , se conda parte; e sembra favorevole G.B. Caird , Chronology of the New Testament, IDB I, 6oo-6oz. Analogamente si esprime il Bonaccorsi, op. cit. , rcrn : il quale, però, affianca Quirinio non a Varo ma a Saturnino; mentre arretra di qualche an no la data della contemporanea presenza dei due Champoux, op. cit. , 545-564 (se condo il quale Quirinio fu legato di Siria tra l'n ed il 9 /8 a.C. ; mentre costui era
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rinio e Saturnino (o Varo) potrebbero essere stati contempora neamente legati di Siria, con mansioni differenti: rispettiva mente, militare e civile: così , mentre Quirinio era impegnato nel bellum Homonadense, Saturnino (o Varo) reggeva l'am ministrazione civile ; ed il Reinach 63 precisava che Saturnino poteva essere il delegato per la Palestina del governatore di Siria, Quirinio. l) Il Bour 64 pensava ad un triplice incarico in Oriente di Quirinio per gli anni 8 a.C. - 6 d.C . : I . un imperium militare collegato al bellum Homonadense - o, in alternativa, un in carico di procurator al fianco di Saturnino o Varo 65 - per gli anni 8-4 a.C . ; 2 . una legazione siriaca nel 4/ I a.C . ; 3 · una se conda legazione nel 6 d.C. (il Bour accoglieva la tesi mommse niana di una duplice legazione siriaca di Quirinio 66) . Durante il primo di tali incarichi si sarebbe tenuto, appunto, il censi mento menzionato da Luca 67• occu pato nel bellum Homonadense, Saturnino fu appositamente inviato per reg gere l'amministrazione civile). 63. A. Reinach, Un nouveau document pour le proconsulat de Quirinius : REp r ( 1 9 1 3 ) 1 1 2·1 1 5 . 64 . Bour, op. cit. , 260 ss. 6 5. Il Bour sostiene che Luca ha usato il termine TJ'YE{lov!lx, 1}yt{lWV non in sen so stretto, ma come lo usa Flavio Giuseppe nell'indicare come TJ'YE{l6vtc; sia Pe danio ( beli. Iud. 1 ,538) che Volumnio (bell. Iud. 1 ,344 ; ant. Iud. 1 6 ,277 ) . Egli invoca anche a confronto, al fine di dimostrare l'esistenza di altri casi di separa zione della sfera militare dal resto delle competenze di alcuni legati imperiali, i casi di Vespasiano, dux (Tac., hist. 1 ,1 0 ) della guerra contro i Giudei nel 66 d.C., essendo P. Licinio Muciano governatore di Siria ; di Corbulone, al quale fu affida ta la campagna partica, mentre C. Cestio (Tac., ann. 1 5 ,25 ) c Ummidio Quadrato (Tac., ann. 14,26) erano legati di Siria. (Fra l'altro, i poteri di Corbulone erano vastissimi, e sono paragonati da Tacito a quelli concessi a Pompeo per la guerra contro i pirati : Tac., ann. 1 5 ,25). Al tempo di Vespasiano, poi, in Oriente fu isti tuito un triplice alto comando militare: in Siria, Palestina e Cappadocia ( Bour, op. loc. ci/t.). Si può notare - a dimostrazione delle difficoltà di interpretazione relative a questo problema - che un medesimo termine di paragone (cioè la cam pagna di Corbulone ed il comando da questi rivestito) è stato addotto per tre vol te a supporto di tre tesi diverse: appunto dal Bour (imperium militare a sé), dal Ramsay· (legazione di Siria contemporanea a quella di Saturnino), da Accame (le gazione di Galazia-Cappadocia con potere eminente in Siria).
66. ar. sopra, p. 2 1 4 . 67. T. Paffrath, Ist i n Lukas
2,2
ein Irrtum enthalten? : TG!
I
( I 9<>9 ) I I 9·128 ; 221
4 · V'è poi tutta una serie di ipotesi fondate su interessanti letture delle fonti, di cui merita dar conto. Secondo Aberle 68, la particolare terminologia adottata da Flavio Giuseppe per definire la titolatura di Quirinio nel 6 d . C. in Giudea ( "tt.�i)"ti)ç e ot.xat.ooé"ti)<; "tOV lwouç 69 ) fareb be escludere che in quell'occasione Quirinio fosse stato do tato di imperium (mentre ne era provvisto il primo praefectus I udaeae , Coponio 70) , ed indurrebbe a ritenere che costui fos se stato inviato in Giudea quale legato ad census (e per liqui dare beni di Archelao) . Si tratta di una tesi importante, ripre sa in seguito da varie parti 71 , e su cui torneremo. Sempre secondo Aberle, Quirinio sarebbe stato effettiva mente governatore di Siria al tempo di Erode : incaricato nel 5 a.C. da Augusto 72 di prender possesso, quale legatus, di quel la provincia, sarebbe stato trattenuto a Roma per preparare Gaio Cesare alla missione che lo attendeva in Oriente 73 • Tale E. Foschiani, op. cit. , 43 s . ; E.W. Seraphin, The Edict of Caesar Augustus ( Lk. 2, I·J) : CBQ 7,1 ( 1 945) 9 1-96 ; W.]. Harrington, St. Luke, in A New Catholic Com mentary of (on) the Holy Scripture 1 969, 998 ; E. Osty, L'Évangile selon St. Luc, Paris 1 97 2 , 3 5 ·
6 8 . Aberle, Ueber den Statthalter Quirinius : TiiTQ 1865 , 1 03-I48. 69. los., ant. Iud. 1 8 , 1 : 5LxaLo56"t'T}ç "t'OV l!&vouc; ... xaL "t'L!J.TJ'<Ìlc; --:wv où�Li:Jv . Inoltre le parole con cui Flavio Giuseppe indica il seguito di Quirinio : cùv ÒÀL yoLç, non si addicono, secondo Aberle, al seguito di un legato ordinario . 70. Ios . , ant . Iud. 1 8 ,2 : 'ÌJYTJCTO(J.Evoç 'Iou5a!wv -rii É7tL 'lt(icrw Él;ou�Lt; : cfr . Aber le, art. cit. , n 8 .
7 1 . 1l Raoss, op. cit., i n un primo momento nega che Quirinio abbia censito anche la Siria ( op. cit. , 82; 87); però più oltre (ibid. , u4) non lo esclude. In ogni caso resta fuori dubbio, secondo il Raoss, che nel 6 d .C . Quirinio non fu legatus Au gusti pro praetore di Siria. Anche per Instinsky, Das ]ahr, cit . , 40, Quirinio era in missione straordinaria nel 6 d .C. ; e dr. anche Dupraz, op. cit., 1 80 ss. 72. Aberle, op. cit. , 125 s.: è a Roma che si diveniva governatori : App . , bell. civ. 1 ,8o ; D. 1 ,16. 73 · Aberle, op. cit. , 1 40 s. L'inizio della legazione di Quirinio era fatto coincidere da Aberle con l'assunzione della toga civile da parte di Gai o Cesare, avvenuta appunto nel 5 a.C. (Aberle, op. cit. , 145 ). Secondo Aberle ( op. cit. , 140 ) , Augu sto avrebbe conferito a Quirinio la legazione di Siria e, dal 2 a .C . in poi, il rettor:v to di Gaio Cesare, al fine di fornire al nipote un esercito, tramite la presenza e l'assistenza del legato di Siria ( op. cit. , 1 40). Aberle osservava inoltre che, dal rac222
ipotesi dette luogo ad una celebre e lunga polemica con lo Hilgenfeld 74 • Il Caspari 75, accettando il racconto di Luca 76, tentava una originale sistemazione dell'intera questione, modificando la cronologia della morte di Erode (che poneva al gennaio dell' I a.C.) e , di conseguenza, anche della nascita di Gesù, che sa rebbe avvenuta alla fine del 2 a.C. 77, contemporaneamente ad un censimento che non avrebbe avuto nulla a che fare né con quello di Saturnino - ricordato da Tertulliano - né con quello di Quirinio - ricordato da Flavio Giuseppe. Caspari collega va sia i census populi augustei che i censimenti giudaici di cui abbiamo notizia, con il ciclo sabbatico 78 : agli anni sabbatici 30/29 a.C . , 9 / 8 a.C., 2 a.C. / I d.C . , 6 / 7 d.C . , I 3 / I 4 d.C. a vrebbero corrisposto, rispettivamente, il primo census popu li; il secondo census populi e il censimento di cui parla Tertulconto di Giuseppe Flavio, Sabino sembrerebbe avere poteri uguali, se non mag giori, di quelli di Varo; e concludeva indicando Sabino come rappresentante di Quirinio in Siria. A questa ipotesi aderì A. Desjardins, Le recensement de Quiri· nius : RQH 2 ( 1 867) 1 -65 ; 47 s. All'idea di un contemporaneo incarico a due perso naggi diversi (fatto dovuto all'assenza di Quirinio) si ricollega anche F.S. Patrizi ,
Trattato della descrizione universale mentovata da S. Luca e dell'anno in che venne eseguita nella Giudea, Roma 1 876, 29 s . Secondo il P., Senzio Saturnino, prede
cessore di Quirinio, potrebbe essere stato nominato, alla fine del suo mandato in Siria, tra i 20 personaggi incaricati da Augusto di censire l'impero (dr. la Suda , s . v . à:1toypaqri}); essendo però Quirinio impegnato nella campagna omonadense, avrebbe anche, contemporaneamente, continuato a provvedere all'amministrazione civile della provincia: vigendo questa situazione amministrativa si sarebbe tenu to il censimento ricordato da Luca. 74· A. Hilgenfeld, Die neueste tubing. Tendenz-Kritik : ZWT 8 ( 1 865 ) 76 s . ; Id., Quirinius als Statthalter Syriens, ibid. 408-421 . Aberle rispose con un articolo, Exegetische Studien : TiiTQ 1 868, 29-64, a cui a sua volta replicò Hilgenfeld , Die neuesten Leistungen in der Evangelien-Forschzmg: ZWT 13 ( 1 870) 1 5 1 s . 75· Caspari , op. cit. , 30 ss. 76. Sia per ciò che riguarda l'universalità del censimento ( inteso come census ve ro e proprio oppure anche solo come Aufziihlung di popolazione) - per cui si ri chiama al breviarium Imperii , sia per la possibilità che tale operazione possa essere stata attuata anche nel regno di Erode: ibid. , 3 1 -32 . 77· Caspari, op. cit. , 20 s . 78. I l Caspari riprende qui un'idea d i G . Seyffart, Chronologia Sacra. Untersu chungen uber das Geburtsiahr des Herrn, Leipzig 1 846 (cit. dal C. a p. 33 ). -
223
liano ; il censimento di cui parla Luca ; il censimento di Qui rinio; il terzo census populi. Luca, quindi, avrebbe inteso parlare di un censimento avve nuto (nel 2 / I a.C.) prima di quello di Quirinio 79 . 5 . Alcuni studiosi hanno anche valutato in positivo la te stimonianza di Luca attraverso la rilettura in chiave critica della narrazione di Flavio Giuseppe relativa ai fatti avvenuti tra la morte di Erode e l'esilio di Archelao. Cosi, Zahn 80 respingeva l'ipotesi che assegnava al 6 d.C. sia il primo censimento provinciale della Giudea che la lega zione siriaca di Quirinio. Secondo Zahn, infatti, nella esposi zione del periodo intercorrente tra la morte di Erode e il cen simento della Giudea e della Siria del 6 d.C . , Flavio Giuseppe avrebbe raccontato per due volte taluni fatti : cioè la deposi zione del sommo sacerdote loazar e la rivolta di Giuda il Ga lileo. loazar era stato nominato sommo Sacerdote nel 4 a.C. da Erode, dopo l'esecuzione dei responsabili dell'abbattimento dell'aquila posta sopra la porta del tempio 81 • Morto Erode, fu chiesto ad Archelao di destituirlo, in segno di rispetto per le vittime di Erode 82• Archelao prese tempo ; si recò a Roma per le questioni di successione; e al ritorno destituì loazar, ma per motivi opposti a quelli addotti da chi aveva richiesto tale mi sura : e cioè perché costui avrebbe cospirato con gli opposito ri di Erode 83 • Nel 6 d .C., poi, secondo Flavio Giuseppe, loazar venne destituito da Quirinio per calmare il popolo, infuriato contro il sommo sacerdote che aveva consigliato i suoi con nazionali a sottostare all'ordine di censimento 84 • Quanto a Giuda, Flavio Giuseppe c i informa di una prima ribellione di questo personaggio a Sefforis, in Galilea : morto 79· Il Caspari, quindi, aderisce alla proposta filologica di Herwart.
So. Th. Zahn, Die
syl"ische Statthalterschaft
NKZ 4 ( 1893 ) 633-6.�4. 8 1 . Ios ., ant. lud. 17,164 . 83. Ios., ant. Iud. 1 7 ,339 . 224
und die Schatzung Jes Q uirinius :
8 2 . Ios . , bell. Iud. 2 ,7 ; ant. Iud. 1 7 ,207 .
84. Ios . , ant.
Iud.
1 8 ,3 .26 .
Erode, quegli avrebbe aspirato al regno 85 • La ribellione venne domata da Varo 86• E nel 6 d.C., dopo l'esilio di Archelao e in coincidenza con il censimento della neonata provincia di Giu dea, Giuda 87 (detto il Galileo, ma indicato anche come gau lanita di Gamala 88) , incitò alla rivolta, invitando a non paga re il tributo ai Romani e a non riconoscere altro padrone al di fuori di Dio 89• Perciò Zahn assegnava, in entrambi i casi, gli avvenimenti alla data più antica (cioè al periodo immediatamente succes sivo alla morte di Erode) , e collocava nel 4/ 3 a.C. sia la lega zione siriaca di Quirinio che 1'&.7toypaq>i} della Giudea 90• In questa prospettiva, dunque, Luca e Flavio Giuseppe parlereb bero dello stesso evento : l'evangelista avrebbe errato solo nel riportare i fatti all'epoca immediatamente precedente la mor te di Erode, anziché a quella immediatamente successiva; men tre ben più grave sarebbe stato lo stravolgimento operato da Flavio Giuseppe. Sotto vari aspetti, questa interpretazione ha trovato segui to tra gli studiosi 91 • 85. Ios., bell. Iud. 2,56; ant. Iud. 1 7 ,272. 86. Ios., beli. Iud. 2 ,68; ant. Iud. 17,288 s. 87. Ios., bell. Iud. 2,1 1 8 .433 . ant. Iud. 1 8,23 ; 20,102 . 88. Ios., ant. Iud. 1 8 4 . 89. Ios., bell. lud. 2,1 1 8 ; ant. lud. 1 8 4 s . 90. Luca avrebbe dunque «als gleichzeitig betrachtet und i n innigste Beziehung zu demselben gesetzt» un fatto (la nascita di Gesù ) che avvenne prima della mor te di Erode con un altro fatto ( il censimento di Quirinio) che poté avvenire solo dopo la stessa (Zahn, Syr. Statt., cit., 653-654 ): ma l'errore cronologico di Luca, in confronto a quello di Giuseppe (che ha spostato di almeno 9 anni più tardi il censimento) è certamente «ein geringes» (ibid. , 654). In un secondo momento ( Id., Das Evangelium des Lukas, Leipzig 1 9 1 3 , 1 29 ss.) Zahn sembra accedere all'ipo tesi di un incarico straordinario di Quirinio, limitato alla Palestina e al censimen to del regno di Erode, al tempo della legazione di Saturnino (ciò si desumerebbe anche dalle parole con cui Flavio Giuseppe indica la titolatura di Quirinio nel cor so del censimento: ibid. , 1 3 2 ) : «Quirinius schon zur Zeit der Statthalterschaft cles Saturninus. .. in besonderer Mission nach Palastina gekommen ist» ( ibid. , r 34); incarico che avrebbe preceduto la legazione ordinaria di Siria, iniziata do po la morte di Erode. 9 1 . Tale ipotesi, per certi lati, fu ripresa da F. Spitta, op. cit. , 281 ss. il quale ad dossava a Flavio Giuseppe la responsabilità di un errore cronologico (il censi225
Qualche decennio dopo l'intervento di Zahn, ed ancora nel la stessa prospettiva di uno sdoppiamento di avvenimenti, una revisione critica del testo di Flavio Giuseppe venne riproposta dal Lodder 92 nei seguenti termini : a) Flavio Giuseppe riferirebbe al 6 d.C. fatti che si sareb bero invece svolti in precedenza 93 • Secondo il Lodder, Quiri nio fu inviato in Siria da Augusto intorno al 7 a.C. con pote ri straordinari, insieme ad uno stai! di funzionari ; mentre Sen zio Saturnino reggeva ancora formalmente la Siria, egli guida va la campagna omonadense, ed i suoi collaboratori svolgeva no i loro speciali incarichi 94 : Sabino assunse il controllo delle mento si sarebbe svolto al massimo nel 4 a .C . : proprio per il periodo 4 a.C./5 d.C. Flavio Giuseppe gan:r. ungenugend unterrichtet) e a Luca ( il cui racconto è tacciato di Ungeschichtlicbkeit) l'incongruenza dell'indicazione della nascita di Gesù sotto Erode e dello svolgimento pacifico e senza tumulti delle operazioni di censimento. E di recente, per la possibilità che il censimento che provocò la rivol ta di Giuda si sia svolto poco dopo la morte di Erode si è pronunciato Guevara, op. cit. , 87 e n. 19 alle pp. 376-378 : il quale mette in risalto gli aspetti strani del rapporto tra il popolo gerosolimitano e il procuratore imperiale al seguito di Varo, Sabino. Osserva Guevara che i Giudei avrebbero dovuto veder di buon occhio un intervento romano (inteso come primo passo verso l'eliminazione della dinastia erodiana) dopo la crudele repressione, da parte di Archelao, dei tumulti scoppiati a Pasqua: mentre, al contrario, l'opposizione a Sabino è generale e violenta ( Ios . , bell. Iud. 2 ,43 ; ant. Iud. 1 7 , 254). E poi perché Sabino mise mano a l tesoro del tempio, se il suo compito era solo quello di prender possesso dei beni del defunto re ( Ios ., bell. Iud. 2,5o ; ant. Iud. q, 2 64 )? Tutto ciò, secondo Guevara, si spie gherebbe se Sabino fosse stato un funzionario subalterno non già di Varo, bensl di Quirinio, impegnato in quel tempo nel censimento di Siria e Giudea. Sulle in congruenze di Flavio Giuseppe dr. anche Cecchelli, op. cit. , 229-230. 92. Lodder, op. cit. ; Id., Nieuw licht over 'n oude kwestie? : NieuwTS 1 3 ( 1 930) 82-86. 93· Lodder, op. cit. , 25-57. Già in questo senso Zahn (v. sopra, pp. 224 s.). 94· In questo caso il Lodder si rifaceva all'opinione di Aberle, che abbiamo espo sto in precedenza. In particolare egli negava la possibilità di provare una lega zione ordinaria di Quirinio precedente la morte di Erode sia dall'iscrizione di Emilio Secondo (CIL m,6687) - in quanto l'espressione sub P. Sulpicio Quiri nio legato Caesaris non è sufficiente a individuare in Quirinio il legatus pro praetore ordinario ( Lodder, op. cit. , 66) - sia in base all'espressione di Le. 2 ,2 'IÌYE!J.OVEUOV-.oç - in quanto tale termine non necessariamente, secondo il Lodder, op. cit. , 67, sta in Luca ad indicare appunto il legato ordinario. Invece la straordi narietà della carica di Quirinio sarebbe espressa dai termini li�xa�oli6-.'l']ç e -.�!J.'l'J· -.,;c;, che ne individuerebbero le mansioni: riorganizzazione, pacifìcazione e attua zione del censimento.
finanze della provincia di Siria, mentre Fabato, Coponio ed Emilio Secondo si occuparono delle operazioni di censimento, rispettivamente, in Nabatea, in Palestina e ad Apamea 95 ; Vo lumnio, infine, fu posto accanto a Saturnino come plenipoten ziario, dipendente solo da Quirinio 96• b) L'&:rtoypa.q>T} di Le . 2 avvenne nel 7 / 6 a.C., e ad es sa fu collegato il giuramento di fedeltà all'imperatore
97· Lodder, op. cit., 74-75 ; 77· I n questo senso si erano già espressi, fra gli altri, Tholuck, Huschke , Ebrard, Zumpt, ecc. ( v. sopra) . 9 8 . Lodder, op. cit. , 7 7 s s . Qui l'A. riprende l a distinzione già prospettata da Zumpt. 99· Lodder, op. cit., 78-79, e dr., per la data, Ios., ant. Iud. 1 8 ,26. xoo. Lodder, op. cit. , 37 ss .
ali den bisher bespro chenen Angaben dem Quirinius klar und deutlich den offiziellen Titel: Statthal· ter gibt. In der biirokratischen Bedeutung des Wortes ist er das auch nie, weder vor noch nach der Geburt Christi, gewesen. Vor dem Anfang unserer Zeitrech nung nicht, weil in der Liste der ordnungsmassigen Statthalter von Syrien zwi schen xo und 4 v.Chr. einfach kein Platz fiir ihn ist - und vor dem letztgenann ten Jahre kam Quirinius nach Q in Syrien an. Und nach dem Anfang unserer Zeitrechnung ebensowenig, denn seine Sendung 6 n .Chr. hatte einen mehr pri· vaten Charakter. Iosephus wusste von ihr nur, dass Quirinius kam, um die Be sitzungen des Archelaus zu Geld zu machen. Und wiirde Tacitus . . . in der kurzen Uebersicht iiber das Leben cles Quirinius nicht mit zwei oder drei Worten seine Statthalterschaft iiber Syrien erwiihnt haben?».
101 . Lodder, op. cit. , 68 : «Weiter fallt auf, dass keine von
227
una legazione siriaca di quel personaggio 102) si è opposto al l'ipotesi, generalmente accolta, secondo cui Luca e Tertullia no accennerebbero al medesimo censimento 103, sostenendo che Tertulliano potrebbe aver accennato ad un censimento della Giudea posteriore a quello avvenuto in età erodiana, e narra to da Luca 104• Da parte sua, Sherwin-White crede possibile che Tertullia no possa aver confuso Senzio Saturnino con Volusio Saturni no, legato di Siria nel 4/5 d.C. 105 (il quale avrebbe iniziato il censimento di cui parla Flavio Giuseppe, e che sarebbe stato poi condotto a termine nel 6 d.C. da Quirinio 106) ; ed Evans 107 sostiene che il Saturnino ricordato da Tertulliano potrebbe essere non Gaio, bensl suo figlio Gneo Senzio Saturnino, pre sente, insieme al padre, al processo di Erode 108 e che fu, a sua 102. I nstinsky , Das ]ahr, ci t . 39 : «Dass Quirinius nur einmal in Syrien einen Census durchgefiihrt hat, so scheint uns diese Ansicht zu optimistisch zu sein». Analogamente dr. G. Delling, s .v. Schiitzung, BHH, v. m, 1 6 8 7 s . ; ed anche G. Longo, Critica e storia intorno alla vita e alla morte di Gesù : AnFacGiurGenova 1972, 263-306 ; qui a 268 . Il Longa, op. cit., 266, sostiene tuttavia l'origine naza retana, e non betlehemitica, di Gesù. Su questa cauta linea si può collocare anche K R. Rengstorf, Die Weihnachtserziihlung, cit., 1 8 , il quale rileva che fu Quirinio e non il primo procuratore della Giudea, Coponio, a condurre nel 6 d.C. il cen simento: la scelta potrebbe dunque essere stata determinata dal fatto che già in precedenza Quirinio s'era occupato di un censimento. Su Coponio cfr. sotto, n. 6 103. Instinsky, Das ]ahr cit ., 43 s. e n n. 38, 39 e 40. p. 232. 104. Egli osserva infatti che Tertulliano non cita il prenome di questo Senzio Sa turnino, né ricorda quale carica ricopri, né quando la ricopri ( lnstinsky, Das ]ahr, dt., 43 s . ) : tale incertezza non autorizza quindi ad affermare che si tratti proprio del Senzio Saturnino che fu legato di Siria tra il 9 ed il 6 a.C. 10,5. Fonti e bibl in Schiirer-Vermes-Millar, op. cit. , 2,59 . 106. A.N. Sherwin-White, Roman Society and Roman Law in the New Testament, Oxford 1 963 , 170 n. 4· Uno spunto simile, pur se rimasto a lungo isolato, lo si può tuttavia già trovare in RM. Grant, The Occasion of Luke III,z-2 : HarvTR ,
,
,
.
33 ( 1 940) ,51-.54· 107. C.F. Evans Tertullian's References to Sentius Saturninus and the Lucan Cen sus : JTS n.s. 24 ( 1973 ) 24-39 . Egli osserva che Tertulliano usa il plurale (census ,
actos), mentre l'espressione usuale è al singolare; che un collegamento con Augu sto non è indispensabile; che si può intendere augustani nel senso di «imperiali» ; che Giuseppe F1avio non indica mai né il prenome n é il gentilizio d i Saturnino. 108 . Ios . , ant. lud. r6,369.
228
volta, legato di Siria nel 1 9/ 2 1 d.C. 109• E Tertulliano potreb be aver confuso un censimento posteriore alla nascita di Ge sù - condotto appunto da Gneo Senzio Saturnino - con quel lo ricordato da Luca. 7 . Riguardo a talune delle proposte di soluzione cui si è accennato qui sopra, si possono fare le seguenti considerazioni . La proposta di Weber di identificare Quirinio con Sabi no, procuratore imperiale al seguito di Varo 110 , è stata giustamente - definita «une tentative désespérée» 111 ; del re sto in questa prospettiva il censimento sarebbe avvenuto do po la morte di Erode, e non prima. Contro lo stesso ostacolo urta la proposta di Zahn 1 1 2 circa la possibilità di una ripeti zione, da parte di Flavio Giuseppe, del racconto relativo ad un'unica serie di avvenimenti (il censimento, la rivolta di Giu da, la deposizione di Ioazar) , collocati tutti nel 4/ 3 a.C., cioè dopo la morte di Erode (mentre a tale inconveniente si sottrae l'ipotesi del Lodder 1 13, che pure si fonda sulla possibilità di una confusione operata da Flavio Giuseppe) . E riguardo all'ipotesi di un così grave stravolgimento di fatti da parte di Flavio Giuseppe, mi sembra di poter condi videre il limite a cui si è spinto il Benoit : esiste indubbiamen te «quelque chose d'intrigant» 114 e di poco chiaro (specialmen te per quanto riguarda Ioazar ; in minor misura per ciò che 109. Tac ., ann. 2,74 ; CIL m 6703 . Bibl. in Schiirer-Vermes-Mi!Iar, op. cit . , 26o-6 r . 1 1 0 . Cfr. sopra, p. 2 1 8 . I I I . Cosi Benoi t , op. cit., 709. Altrettanto disperata mi sembra l 'ipotesi d i Gue vara (v. sopra, n. 50 a p. 2 1 8 ) circa l'uso, da parte di Flavio Giuseppe, del cogno me Sabino al posto di Quirinio, a seguito di una tempor anea damnatio memoriae di quest'ultimo. Può bastare il fatto che Tacito parla senza remore di Quirinio 1 1 2 . Cfr. sopra, p. 224 e n. So. Come pure quella di B enoi t , op. cit. , 7 1 5-7 1 6 , che assegna l'à.1toypaqrl] di cui a Le. 2 ,2 al periodo immediatamente successivo alla I I J . Cfr. sopra, pp . 226 s . morte di Erode. I I4. Benoit, op. cit. , 706. Di parere diverso è E. Bammel, ]oasar: ZDPV 90 ( 1 974 ) 6 1 -68, i l quale ritiene che Quirinio non tolse a Joazar l a carica d i Sommo Sacer dote , ma solo il posto di preminenza ( «den Sitz in der erster Bank des Syne driums» : ibid. , 67) che gli spe ttava in qu anto ex-Sommo Sacerdote. .
229
concerne le due rivolte di Giuda 115) , che induce a non con cedere al racconto di Flavio Giuseppe un credito incondizio nato 116; ma di qui a dire che la narrazione relativa al periodo tra il I O a.C. e il 6 d.C. è completamente stravolta il passo è lungo e, francamente, eccessivo : tanto più che la presenza e l'attività di Quirinio in Siria e in Giudea nel 6 d.C. non sono revocabili in dubbio 1 1 7 • 8. Vanno poi considerati i tentativi di trovare spazio per una legazione di Quirinio tra il I 3 / I o e il 4 a.C. a) Può Quirinio aver preceduto Tizio nel governo di Siria, come vuole il Bleckmann 118 ? L'ipotesi è poco verisimile. Nel I 2 a .C. Quirinio era conso le in Roma 1 19; nel I O a.C. Tizio è legato di Siria ; nel 9 gli su bentra Saturnino. Dunque, oltre ad urtare contro l'argumen tum ex silentio costituito dall'assenza di riferimenti in Flavio Giuseppe, si dovrebbe pensare che, per motivi sconosciuti , in un periodo assai breve ( n / I o a.C.) si siano succeduti , in Si ria, due governatori ordinari 120• 1 1 5 . Le presentazioni dei fatti sono assai diverse ; il nome di Giuda , del resto è assai comune; le agitazioni in Giudea non erano certamente rare ; ecc. ( ibid. ). Per una panoramica di posizioni al riguardo v. Hengel , Die Zeloten, cit . , 337 n. 4 ; D . M. Rhoads, lsrael in Revolution 6-74 C.E. , 1976, 4 7 ss . r r 6. Benoi t op. cit. , 707. Anche il Bammel, Joazar, cit . , 62 , sottolinea talune per plessità emergenti dal racconto di Flavio Giuseppe sul censimento del 6 d .C . ; e sulle indicazioni cronologiche di Flavio Giuseppe dr. le osservazioni di Holscher, s.v. fosephus, in RE rx, 1 9 83. 1 1 7 . Benoit, op. cit., 707-708 . Cfr. anche le critiche mosse a Zahn da Schiirer, op. cit. , 541 s. ( ed ora anche a Weber e Lodder in Schiirer-Vermes-Millar, op. cit . , 425); e l e obiezioni d i l n st insky , Das Jahr, ci t , n. 3 3 a p . 69 . Quanto all'ipotesi di un collegamen to tra Sabino e Quirinio, in relazione alla ventilata anticipazione del censimento del 6 d.C. al 4/3 a.C. ( Guevara, op. cit., 87; n. 19 a 377-378), si può osservare che, oltre al silenzio totale osservato da Flavio Giu seppe rigua rdo ad operazioni censuali nel periodo immediatamente successivo alla morte di Erode, non si capisce bene quale nesso potesse sussistere tra l interven to di Sabino sul te soro del tempio (Ios., bell. lud. 2, 50; ant. Iud. 1 7 , 264) - che invece ha tutte le caratteristiche di un'arrogante iniziativa personale ed un eventuale censi men to provinciale della Giudea. r r 8 . V. sopra, pp. 2 1 9 s . 1 1 9 . Mon. Anc. 2 ,28 ; Tac. , ann. 3 ,48. no. «Dieser Weg empehlt sich nicht», osserva a ragione A.G . Roos, Die Quiri,
,
.
'
-
230
b) È pensabile che la legazione di Tizio possa essere retro databile al 1 2 a.C., e che Quirinio sia succeduto a Tizio tra l ' r r e il 9 / 8 a.C . , come vuole il Corbishley 121 ? Anche in questo caso le difficoltà sono notevoli. Oltre al si lenzio di Flavio Giuseppe, si è fatto notare che per pensare ad uno spostamento di interi settori narrativi all'interno delle Antiquitates dovrebbe presupporsi : a) uno scambio di fogli in un manoscritto andato perduto, da cui deriverebbe il testo che possediamo : ma ciò è poco plausibile, poiché gli eventi si sus seguono nello stesso ordine anche nel Bellum 122 ; b) un errore involontario o una falsificazione compiuti per due volte da Fla vio Giuseppe; ma in questo caso non se ne vede, rispettiva mente, né l'origine né il motivo 123 • Alle ipotesi di una cronologia « alta» della legazione siria ca di Quirinio (e del censimento ricordato da Luca) si contrap pone poi l'importante indizio costituito dal giuramento richie sto nel 7 a.C. ai Giudei : atto che, come detto in precedenza 124 , ha notevoli probabilità di esser collegato ad operazioni di cen simento. c) Il silenzio di Flavio Giuseppe è importante - pur se non decisivo - anche per quanto riguarda l'ipotesi del Dupraz di una legazione ordinaria di Quirinio tra quelle di Saturnino e di Varo, tra il 7 / 6 e il 6/ 5 a C 1 25 : senza contare il fatto che taluni indizi che il Dupraz reca a supporto della sua tesi ap piono francamente sin troppo ingegnosi 126, e che la cronologia della legazione siriaca di Varo sembra piuttosto saldamente 7 attestata 12 • .
.
nius-Inscbrift : Mnemosyne 9 ( 1 94 1 ) 306-3 1 8 ; qui a p. 3 1 0 .
1 2 1 . V. sopra p . 2 1 9. 1 22 . Roos, op. cit. , 3 1 2 . 1 2 3 . Ibidem. E cfr. l e osservazioni di Ogg, The Quirinius Question , cit., 234. 1 25 . V. sopra, p. 220. 1 24 - V. sopra, pp. 1 54- 1 5 5 . 1 26. Varo non sarebbe succeduto a Saturnino : los., ant. Iud. 17,89, designa Va ro come ò�6.ooxoç, e non come ò ò�aooxoç di Saturnino (Dupraz, op. cit. , 207 ). 127. V. sopra, pp . 2II s . ,
23 1
3 . L'i)yEp.o'Vla di Quirinio Per valutare se e come sia possibile riferire il complesso di notizie contenute in Le. 2 , 1 s . ad un periodo antecedente la morte di Erode il Grande, occorre soffermarsi su alcuni aspet ti del problema; tali : 1 . il significato da assegnare all'uso che Luca fa del concet to di i)yEp.O'Vla; 2 . la carriera di Quirinio e il valore da attri buire alle notizie contenute nel lapis Tiburtinus ; 3 . l'uflìcio ri coperto da Quirinio nel 6 d.C . , allorché censì Siria e Giudea ; 4 . la cronologia del bellum Homonadense e l'incarico ricoper to da Quirinio nel corso di tale campagna militare. 1 . Sul valore da attribuire all'espressione i)yEP,O'VEVO'V'toç 'ti}c; l:vplac; Kvpwlov si sono formulate ipotesi differenti : al cuni hanno individuato in Quirinio il procurator Caesaris al se guito del legato ordinario di Siria 1 , altri un legato ad census accipiendos 2• A tale proposito si possono fare alcune conside
razioni. a) i)yEp.W'V = procurator. È vero che Giustino parla di Qui rinio come del primo procuratore di Giudea 3, e che Flavio Giuseppe parla di Senzio Saturnino (legato) e di Volumnio (procuratore) chiamandoli entrambi i)yEp.O'VEc; 4 ed ÈmO''ta 'tOU'V'tEc; 5 : ma nel passo di Giustino, Quirinio è qualificato come «primo» procuratore : ora noi sappiamo che Quirinio non fu procurator Iudaeae , né tantomeno il primo 6 ; analogax . V. sopra,
pp. 2 1 6 .
2 . V . sop ra , p . 2 1 5 .
Iust., apol. 1 ,34· Tra questi vanno considera ti anche quanti individuano in Qui rinio uno dei 20 censitores augustei di cui parla la Suda (v. sopra, p. 1 2 2 n. I :> ) 3·
:>· Ios., ant. Iud. r 6 ,28o. Ios., an t . Iud. x6,277.344· Il primo governatore della provincia di Giudea fu il cavaliere Coponio, inviato colà da Augusto Tij !1tL 1tiia\'11 t�ovcn� ( los. , ant. Iud. r 8 ,2 ; dr. bell. Iu(f 2, 1 17 ) , contemporaneamente all'invio d i Quirinio i n Siria quale 't'�flTJ'niç e s�xct�oS6't'TJ<; ( los., ant. Iud. 1 8 ,1 ) e in Giudea quale censitore di tale territorio e liquidatore dei beni di Archelao ( los., ant. Iud. 1 8 , 2 ) . Forse sono basate sulla notizia di Giu· stino le riserve di H.G . Pflaum, Les procurateurs équestres sous le Haut-Empire romain , Paris 1950, 2 2 : secondo il quale Coponio non sarebbe stato il primo go4·
6.
232
mente, se per ipotesi Luca alludesse al procurator Ceasaris al seguito del legato di Siria, questi non sarebbe certo stato il pri mo, e non sarebbe comunque stato qualificato procurator Iu daeae. Quanto al passo di Flavio Giuseppe, è vero che Volumnio è indicato come i)yEp.wv : ma non si può passare sotto silenzio la disinvoltura con la quale Flavio Giuseppe fa uso della ter minolo�ia magistratuale : se Varo è qualificato solo come i) "(EIJ.W'V , Saturnino è definito i)yEp.wv 8, btLO""t'a:tT)c; 9 , Èm !J.T) À.T)"t'-f) c; 10 e O""t' pCX."t' T) "( 6c; 1 1 ; Volumnio, poi, è anche indicato (correttamente) come È7tl"t'po7toç 1 2, mentre Coponio è defini to a sua volta i)yE!J.W'V 13• A ciò si contrappone la coerenza e la linearità con la quale gli autori neotestamentari - e Luca in particolare - applicano tale terminologia: in Matteo 14 ed in Luca 15 con i)yEp.wv si indica sempre il governatore provincia le romano della Giudea (con unica eccezione Le. 3 , I , dove si parla della i)yEp.ovla. di Tiberio 16 ) . Altri termini sono usati, nel Nuovo Testamento, in riferi mento a specifici ambiti di competenza (ed anche in questi ca si, è Luca ad offrircene tutti gli esempi) : O""t'PCX."t'T)"(6c; compa re solo negli Atti degli Apostoli per indicare i magistrati di Fi lippi 17 ed il sovrintendente del tempio di Gerusalemme 18 : con É7tl"t' po7toc; (e ciò è di grande importanza) è correttamente indicato Chuza, il procuratore finanziario di Erode 19 ; non vernatore della Giudea, ma sarebbe succeduto in quella carica proprio a Quirinio, governa tore di S iria e Giudea. Già Holscher, Die Quellen des ]osephus, 1 904, 6o , riteneva in terpolato l'accenno a Coponio di cui ad ant. Iud. 18,2. Ma su questo punto la tradizione del Bellum concorda con quella delle Antiquitates; né fa dif ficoltà la contemporaneità tra l'imperium di Coponio e l'intervento nella sua pro vincia di un censitore esterno. 7· I os ., beli. IuJ. 1 ,617. 8 . Ios . , ant. Iud. x6,277 .344· 9· los., ant . Iud. 16,280. 1 0 . los., ant. lud. 1 7 ,6. 1 1 . Ios., ant. Iud. 1 7 ,24 . 1 2 . Ios., beli. Iud. 1 ,538. In bell. Iud. x ,5 35 è indicato anche come cr-rpa-rO'ItE oapxTJç. 1 3 . los., ant. Iud. 18,2. 14. Mt. 17,2; 28,14 (Pilato )_ 15. Le. 3 ,1 ; 20,20 ( Pilato); Act. 23 ,25 ; 24 , 1 . 10 (Felice); 26,30 ( Festo). 16. Le. 3,1 . x8. Act. 4 , 1 ; ) .2-f.26. 1 7 . Act. 16,zo.22 .35·38. 19. Le. 8 ,3 . Matteo lo usa nel senso di « fa tto re» ( agricolo ) : Mt. 20,8 ; mentre i n Io. 4,2 compare nel senso di «tutore». 233
compare invece il termine Èm(.l.EÀ.'f)"tTJ<;, mentre È7tt.O'"tchl}<; è usato solo da Luca, e nel senso di «maestro , signore, rabbi» (riferito a Gesù) 20• b) TJ"(E(.l.WV = legatus ad census accipiendos. Luca afferma che 1'&.7toypa.q>Tj del regno erodiano avvenne quando Quirinio era TJYEIJ.WV di Siria : l'indicazione dunque ha solo una conno tazione cronologica, e non sembra riferirsi ad uno specifico contenuto della TJYEIJ.ov!a. ; senza contare che è tutto da veri ficare se un legato ad census potesse esser definito tout court
TJYEIJ.WV "tfi<; l:up!a.ç .
In linea teorica, Luca, con l'espressione -f)yE�wv "t'fjc; �upicu;, avrebbe forse potuto indicare un legatus ad census accipiendos. Si può infatti facilmente constatare che Luca si serve del termine -f)yE[.I.Wv ( ed -f)yE�o via ) esclusivamente in relazione alla suprema carica provinciale ( sia essa la legazione di Siria o il governo della Giudea) o imperiale (Le. 3 , r ) : in una evidente connessione con il concetto di imperium. A sua volta l'imperium dei governatori provinciali trova riferimento termi nologico nella propretura : « Le terme propreture exprime toujours, à l'époque de l'Empire, la participation au gouvernement provincia!» ( Mommsen, Dr. Publ. , vol. m, r 89 3 , 279 n. 3 ) , ed è collegata alla fun zione «de magistrat supérieur et, par conséquent, de gouverneur» (ibi dem ). Quirinio, dunque, potrebbe essere stato legatus Augusti pro praetore ad census accipiendos, ed essere stato indicato come -f)yE[.I.Wv da Luca. Ciò peraltro non implica necessariamente che egli sia stato al tempo stesso anche legato di Siria. A questo riguardo sono state espres se opinioni diverse. Secondo l'opinione di Hirschfeld, Mommsen , Pre merstein e altri (cfr. A. von Premerstein, s .v. Legatus, RE, xn/ r , I I 3 3I I 49; qui a I I49) andrebbe distinto tra i legati Augusti pro praetore ad census ed i legati Augusti ad census : nel primo caso si tratterebbe di una carica «mi t Magistratscharakter» ( cioè di governatori-censitoti ), nel secondo caso di una carica «ohne Magistratscharakter» ( cioè di le gati in missione speciale , non governatori) . Altri ( Unger, Braunert ) hanno sostenuto l'identificazione del censitore col governatore locale ( cfr. M. Raoss , op. cit. , r o r s . ). Al dogmatismo di queste posizioni si è opposto con valide ragioni il Raoss, il quale ha dimostrato come l'at tribuzione propretoria non coincidesse necessariamente con il governo provinciale, e come sia da respingere la tesi dell'identificazione tra go vernatore e censitore (M. Raoss, op. cit. , 93 ss.; su quest'ultimo aspet-
234
to, e limitatamente alla Lugdunense, cfr. anche P. Wuillemier, L'admi nistration de la Lyonnaise sous le Haut-Empire, Paris 1 94 8 , q ; 3 6 n. 1 ; 3 9 ; Id., Lyon. Métropole des Gaules, Paris 1 9 5 3 , 2 8 : per queste citazioni v. Raoss, op. cit. , 1 00 n. 7 ) . Quanto detto può trovare soste gno in alcune considerazioni riguardanti altri legati. È opinione assai diffusa quella secondo cui i legati legionis ed i legati iuridici non aves
sero carattere magistratuale ( eccetto che nelle province imperiali con una sola legione di stanza : nel qual caso il legato era allo stesso tempo anche legatus legionis : cfr. lett. cit. in A. von Premerstein, s .v. Lega tus, cit . , 1 1 48 s . ; Iacopi, DE, IV, 5 4 3 ; M.A. De Dominicis, s .v. Legati, NNDI , IX, 5 94-5 9 7 ) . A questa tesi, tuttavia, si è opposta la visione meno rigorosamente schematica del De Martino, op. cit. vol . IV/ 2 , 8 1 8 , che ci sembra senz'altro d a condividere : «Può darsi che il lega tus iuridicus fosse un semplice rappresentante del governatore, ma l'argomento che si adduce non sembra insuperabile, perché nulla vie tava di procedere alla nomina di un legatus iuridicus, il quale avesse un imperium di grado pretorio, nonostante il fatto che il legatus Augu sti fosse pro praetore. Lo stesso poteva verificarsi se, in una provincia retta da legati imperiali, l 'imperatore nominava un legato militare con il rango pretorio, come si è visto che in realtà accadeva. Che fosse pos sibile l 'esistenza di un iuridicus pro praetore è del resto testimoniato da qualche testimonianza epigrafica, cui non è facile togliere valore. D'altra parte, se si ammette che il legat us iuridicus era di nomina im periale, allora non sembrerà tanto inversomile che egli avesse un po tere pro praetore, al pari degli altri legati nominati dal principe» . Co me il legatus iuridicus, cosi anche il legatus ad census poteva - a secon da dei casi e delle necessità - avere la qualifica propretoria e quindi il c.d. «Magistratscharakter» senza che questo implichi una sua identifica zione con il legato ordinario della provincia. Tirando le somme, dun que, si può affermare che in linea di principio potrebbe non essere im possibile - tenendo conto del rapporto tra rango propretorio, imperium (proconsulare) ed 'ÌJYE(..LO 'VLa - che Luca abbia indicato in Quirinio un legatus Augusti pro praetore ad census accipiendos senza che ciò im ponga di riconoscere in Quirinio il legato ordinario di Siria. A questa eventualità , tuttavia, si oppone il contesto generale del discorso. In primo luogo, Luca afferma solo che Quirinio era 'ÌJYE(..LW'V -rijç l:uptaç, non che diresse le operazioni di censimento. L'indicazione, dunque, ha valore prevalentemente cronologico . In secondo luogo, sembra strano - anche se, come abbiamo accennato, a nostro avviso teoricamente non impossibile - che uno scrittore come Luca, cosi attento nella scelta del la terminologia magistratuale, possa avere usato a cuor leggero un ter mine come 'ÌJY1J(..LW'V per indicare soltanto un legato ad census, tanto più che dalle sue parole questo personaggio non sembra essere stato 23 5
direttamente collegato col censimento del regno di Erode. A nostro avviso, dunque, la T)yE(.l.ovi.a. di Quirimo in Siria o altrove in Oriente nel corso della ultima decade del 1 secolo a.C. non può limitarsi ad un incarico ad census ; tale ufficio, piuttosto, poté essere ricompreso nel quadro di un imperium più ampio.
In base a ciò che si è detto risulta evidente : a) che Luca non può aver fatto confusione tra i vari termini, dal momento che ne conosceva bene il valore; b) che, sotto l'aspetto concettuale , la nozione di 'lÌYEIJ.OV�a. è da collegarsi a quella di imperium (ciò appare in particolare evidenza nell'accenno ali 'i}yqtovta. dell'imperatore) . Escluso che possa trattarsi dell ' impe rittm propretorio di un legato ad census, resta da stabilire se l'i}yE IJ.OV�a. a cui Luca si riferisce sia connessa alla legazione di Siria o ad un incarico speciale ricoperto da Quirinio stesso (di ca rattere militare, come voleva il Bour, o di portata più genera le - come hanno indicato fra gli altri Accame e Stauffer) . 2 . Da quanto si è visto in precedenza non sembra possibile individuare nell'ultimo decennio del regno di Erode uno spa zio in cui collocare una legazione ordinaria di Quirinio in Si ria. Occorre allora muovere in direzioni diverse nella ricostru zione degli avvenimenti, nonché della carriera di Quirinio. Publio Sulpicio Quirinio, nativo di Lanuvio 21 , condusse in torno al 1 5 a.C. una vittoriosa campagna militare, in Mrica, contro i Marmaridi e i Garamanti 22 ; nel 1 2 a.C. rivestl il con2 r . Tac . , ann. 3 ,48 . 22. Flor. 2 ,3 1 . La campagna si svolse verosimilmente i ntorno al I 5 a.C., e fu con· dotta da Qui rinio probabilmente quale promagistrato della provinci a di Cirene e Creta: cfr. Grant, From Imperium , ci t . , 1 37 e nn. 3·4· A tale vicenda fa forse al· lusione Tacito quando definisce Quirinio impiger militìae ( Tac., ann . , 348 ). A Quirinio come proconsole d'Africa pensava Zumpt, op. cit. , B r . t:: da scartare in vece quanto sostenuto in via ipotetica dal Benoi t , op. cit. , 701 , sulla base di una proposta di E. Groag, s.v. P. Sulpìcius Quirìnìus , RE IV A/ I 822-843 ; qui a 827 : cioè l'identificazione in Quirinio dello sconosciuto dedicatario di un'iscrizione mu tila proveniente da Tusculum ( ILS 8965) : ] CW[ . . . XV ] VIR S . F. [ leg. pro ] PR. AUGUSTI CAESARIS l[n Illyrico primus t ] RANS FLUMEN DANIVW.M
236
solato 23• Successivamente assunse il comando della guerra con tro la tribù cilicia degli Omonadensi; dopo averla vinta 24 ot tenne .il trionfo 25; fu duumvir della colonia di Antiochia di Pi sidia 26; assunse l'ufficio di rector di Gaio Cesare nell'ultimo periodo dell'attività di questi in Oriente 27• Nel 6 d.C. 28 at tuò, quale 't't.Jl.T}'t'"Ì}ç xa.L Ot.xa.t.oOo't'T}ç 't'OU E�ouç, lett. «cen sitore e giudice della nazione» , il censimento della Siria e del la provincia di Giudea, sorta in quell'anno in seguito all'esilio deli'etnarca Archelao 29, nonché la liquidazione dei beni di que st'ultimo 30• In un periodo non precisato (ma che generalmente viene indicato nel 6 d.C.) Quirinio fu legatus Caesaris Syriae, come è testimoniato da un'iscrizione di Emilio Secondo, il quale, ap[ progmsus Quadoru ] M ET BASTERNARUM EXER[citum acie vicit fu ] GA VITQUE, COTINOS [ Osos, ... ]S ET ANARTI [os sub potestatem imp. Caesaris A ]UGUSTI [ et p.R. redegit] . Contro questa ipotesi, e a favore dell'identificazio ne con M. Vinicio, v. R. Hanslik, s .v . M. Vinicius, n• 5, RE IX A/ I , 1 1 2- 1 1 6 ( e lett. cit.). 2 3 . Mon. Anc. 2,28 ; Tac., ann. 3 .48 . 24. Tac., ann. 3 ,48 ; Strabo 1 2 ,6,5, 569. 26. ILS 9502 ; 9503 . 25 . Tac., ann. 3 ,48. 27. Tac. , ann. 3 ,48. Per quest'ultimo incarico il terminus ante quem è costituito dalla data della morte di Gaio Cesare, avvenuta in Lycia nel febbraio del 4 d.C. ( ILS 140 ; Inscr. It. XIII,I , 245 : dunque non del 3 d.C., come vogliono il Magie , Roman Rule in Asia Minor, Princeton 1953, 484 e Zetzel, in GRBS, 1 970, 259 s . ) , poiché egli fu ferito il 9 settembre del 3 d.C. ( CIL IX 5290 Iscr. I t. xm,1 , 245 ) : cfr. Barnes, The Victories of Augustus: JRS 64 ( 1974) 21 s . ; 22-2 3 . Non sappiamo però di preciso quando Quirinio sostituì Lollio come rector di Gaio Cesare: Ta· cito in verità (loc. cit.) dice datus rector G. Caesari Armeniam optinenti: ciò sembra indicare l'inizio della spedizione armena (per la quale il terminus post quem è da indicare nel 20 agosto del 2 d.C., data della morte di Lucio Cesare (CIL x 6638 Inscr. It. xm , r , 328), la cui notizia giunse a Gaio allorché questi stava preparandosi appunto per quella spedizione: cfr. Barnes, op. loc. citt. ) . La sostituzione di Lollio con Quirinio dovrebbe cadere dunque intorno all'estate del 28. Ios., ant. Iud. 1 8 ,26. 2 d.C. =
=
29. los., ant. Iud. 1 7 ,355 ; 18,1 ss. 26; 20,102 . Euseb., chron. arm. ed. J. Karst , Leipzig 1 9 1 1 , 2 1 1 (e cfr. Euseb.-Hieron., chron. , ed. Helm, vol. I , Leipzig I 9 1 3 , 1 69 ; II, Leipzig 1926, 494) dice che Quirinio fu inviato in Giudea in forza di un senatoconsulto: secondo Groag, forse si trattava di quello che sanciva l'annessio ne di tale provincia (Groag, s.v. P. Sulpicius Quirinius, cit ., 838).
30. Ios., ant. Iud. 1 7 .355 ; 1 8 ,2.26.
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punto su ordine di Quirinio, censì la città di Apamea (e com pì anche una spedizione contro gli Iturei) 3 1 • Molti studiosi hanno poi sostenuto la possibilità di indivi duare in Quirinio l'ignoto personaggio celebrato in una iscri zione acefala 32 rinvenuta nel 1 764 a Tivoli , il cui testo è il seguente : R ]EGEM QVA REDACTA IN POT[ ESTATEM IMP. CAESARIS ] AVGVSTI POPVLIQVE ROMANI SENATV [ S D I S IMMORTALIBVS ] SVPPLICATIONES BINAS OB RES PROSP[ERE GESTAS ET ] JPSI ORNAMENTA TRIVMPH[ ALIA DECREVIT] PROCONSVL ASIAM PROVINCIAM OP[ TINVIT LEGATVS PR. PR. ] DIVI AVGVSTI ITERVM SYRIAM E T PH[ OENICEM OPTINVIT ]
Questa epigrafe ci descrive dunque il cursus honorum di un ignoto personaggio che, dopo aver ottenuto trionfo e sup plicationes binas a seguito di una vittoria militare, aveva as sunto il proconsolato della provincia d'Asia e, iterum, la le gazione di Siria e Fenicia. I punti su cui si discute sono due : l'identità del personaggio celebrato e la corretta interpretazio ne del termine iterum. Quanto all'identificazione del personaggio, si sono fatte varie ipotesi: a) Agrippa . In questo senso cfr . Huschke , Geburt , cit . , 65 . Contra : E. Groag, Prosopographische Beitriige. VII: M. Plautius Silvanus : JOAI 2 1 -2 2 ( 1 922-24) Beibl., 445 ss. ; spec. 473 s . ; Mommsen, Res Gestae, ci t., p . r 67 . b ) Senzio Saturnino. Cosi Bergmann, i n ArchiiolAnz. , r 8 5 o , 1 7 2 s . ; Zumpt, op. cit. , 6 4 s s . Contra : Groag, ibid. ; Mommsen, Res Gestae, cit. , pp. r 67 s . c) Marco Tizio. Cosi L. Ross Taylor, M . Titius, cit., r 6 r ss. : che pen sa ad una prima legazione siriaca di Tizio negli anni immediatamente successivi al 20 a.C., e ad un secondo incarico dopo il r 2 a.C. ( cfr. Ios . , ant. Iud. r 6 ,270). Il rex citato nell'iscrizione sarebbe Ariobarza ne; gli ornamenta triumphalia andrebbero attribuiti al successo, sia pu re incruento, ottenuto su Fraate in occasione della consegna degli ostag gi partici ( su questo avvenimento cfr. da ultimo K. Kraemer, Zur Ruck gabe der Feldzeichen im Jahre 20 v. Chr. : Historia 2 2 ( 1 97 3 ) 3 6 2 ss. ; .3 ! . CIL
32. CIL
m
6887
XIV
3613
=
ILS 2683 (per il testo v. sopra, p. 1 46 n. 5 ) . ILS 9 1 8 .
=
D. Timpe, Zur augusteischen Partherpolitik zwischen 30 und 20 v. Chr. : WJA N.F. 1 ( 1 975 h 5 5 - 1 6 9 ; R. Seager, The Return of Standards 20 B.C. : LCM 2 ( 1 977) 2 0 1 ss. ). A ciò si è obiettato che : a) se ornac menta triumphalia non furono accordati a Tiberio dopo la spedizione armena del 20 a.C. (D. Ca. 54,9,5 ) , è poco probabile che li avesse ot tenuti Tizio per un evento come quello sopra descritto ( dr. K.M.T. Atkinson, The Governors of the Province Asia in the Reign of Au gustus : Historia 7 ( 1 9 5 8 ) 3 1 5 ) ; b) gli ornamenta triumphalia fu rono assegnati per la prima volta a Tiberio nel 1 4 a.C. (D. Ca. 54 ,24,8 ; Suet . , Tib. 9,2 ; Atkinson, loc. cit. ) ; c} se, infine, si volesse ammettere che Ti berio avesse ottenuto a più riprese gli ornamenta triumphalia, ciò con trasterebbe col fatto che, di regola, essi venivano concessi una volta so la. Per queste obiezioni (e per la letteratura al rigu ardo) cfr. A.G. Roos, op. cit. , 3 1 4-3 1 5 ; S . Accame, Il primo censimento, cit ., 1 5 0 ; R. Syme, La rivoluzione romana, tr. it. , Torino 1 9 74 , 399 n. 4 ; Id. , The Titulus Tiburtinus, in Vestigia. Akt . des VI Intern . Kongr. f. gr. u. lat. Epigraphik, Mi.inchen 1 973 , 594· d) M. Plauzio Silvano. Così Groag, Prosop. Beitr. , cit . , 462 ; Id., s .v. P. Sulpicius Quirinius, RE IV/A , 8 3 3 ; M.]. Lagrange, Le ]udaisme, cit., 2 2 8-23 1 ; D. Magie, Roman Rule, cit ., 1 305 ; 1 5 8 1 ; A.E. Gordo n : Univ. Calif. Pubi . Class. Arch . 2 ( 1 95 2 ) 3 1 4 . La carriera di Silvano viene così ricostruita : L legazione di Siria (4/5 d.C . : subito prima, o subito dopo, la legazione di Volusio Saturnino} ; 2 . proconsolato di Asia ( 6/7 d.C. : cfr. Groag, Prosop. Beitr. , cit. , 467 ss . ; 4 7 1 ); 3 . lega zione nell'Illirico ( 8 d.C.), con la repressione dei Breuci in Pannonia (D. Ca. 5 5 ,34,4-6 ; 5 6 , 1 2 } e la concessione di ornamenta triumphalia ( ILS 9 1 8 }. Contra : R. Syme, Galatia and Pamphylia under Augustus: the Governorship of Piso1 Quirinius and Silvanus : Klio 2 7 ( 1 9 3 4 ) 1 2 2148 ; qui a 142-143 ; Id., Tit. Tib. , cit. , 593 s . : la parola iterum indica che la legazione di Siria è l 'ultima della carriera del personaggio in que stione, e non la prima (come nel caso di Silvano) . La Atkinson ( op. cit . , 3 1 5 ) osserva poi che l'elogio deve essere posteriore alla morte d i Au gusto ( che è indicato come divus ) : dunque difficilmente può essere at tribuito a Silvano; inoltre, durante la repressione dei Breuci il legato non ebbe a che fare con nessun rex ( pur se compare un capo dei ribelli, Batone : comunque non indicato come re o qualcosa di analogo da Cas sio Dione} . Cfr. anche A.G. Roos, op. cit. , 3 1 5 ; S. Accame, Il primo censimento, cit. , 1 5 0 ; G. Anderson, in St. Ant. Cambridge, cit. , vol. X/2 , 1 1 2 6 . e) L . Calpurnio Pisone Frugi pontifex. Così R. Syme, Galatia, cit. , 1 2 2 s . ; Id., Riv. romana, cit ., 400 n. 7 ; Id., Tit. Tiburt. , cit., 5 9 5 s . (peraltro , i n Id., Riv. romana, cit. , 40 1 n. 2 , non nega l a possibilità del l'attribuzione a Quirinio); G.W. Bowersock, Augustus and the Greek
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world, Oxford 1 96.5 , 25 n. 1 ; B . Levick, Roman Colonies in Southern Asia Min or , Oxford 1 967, 209 ; possibilista anche Sherwin-White, Ro man Society, cit., 1 65 n. x ; R. Sherk, Roman Galatia: ANRW II 7/2 ( 1 980 ) 954- I 05 2 ; qui a 965 ; 968 . Di questo personaggio (ponti/ex da distinguersi dall'omonimo e con temporaneo augur) conosciamo con certezza solo una parte della car riera : a) la legazione di Panfilia (D. Ca. 5 4 , 3 4 ,6 ) e l'improvvisa chiama ta, nell'n a.C. ( ibid. ) in Tracia per domare la rivolta dei Bessi. Il rex dell'iscrizione potrebbe essere Rhescuporis, ucciso dai Bessi in rivolta. Nell'impresa, certamente egli ottenne il decus triu mphale (Tac., ann. 6 , x o) . Quanto alle supplicationes bin as , il Syme propone la prima in occasione della vittoria ( n a.C.), la seconda per la pacificazione ( I o a . C . ). I n questo caso l a guerra sarebbe cominciata quanto meno nel I 2 a.C., poiché durò tre anni (Vell. 2 ,98,2 ) : la questione cronologica è però assai confusa, poiché a ciò si contrappongono le notizie di Dione Cassio ( loc cit. ) e di Liv., per. 140, che pongono nello stesso anno, I I a .C., rispettivamente l'inizio e la fine delle operazioni belliche. Quanto al resto, il Syme estrae da Anth. Pal. 1 0 ,22 la notizia del proconsola to d'Asia, e propone il 9 / 8 a.C. ( 3 / 2 a.C. secondo il Groag, PIR2 C 2 8 9 ) ( contra : Atkinson, op. cit. , 3 2 3 ); poco persuasivo è poi l'argo mento ( «No matter. There is a high probability that the ponti/ex held this post» : Syme, Tit. Tiburt. cit ., 5 9 7 ) che lo porta a identificare nel ponti/ex piuttosto che nell'omonimo augur ( già noto come proconso le d'Asia : ILS 8 8 1 4) il L. Pisone onorato in IGR IV 4 1 0 ( Pergamo) e BCH 5 ( x 8 8 x ) 1 8 3 ( Stratonicea ). Anche la legazione di Siria non è testimoniata. Il Syme (Galatia, cit., 1 2 8 ; Tit Tiburt. , cit., 5 97-5 98 ) la deduce da un'iscrizione di Hierapolis Castabala nella Cilicia Campestris ( Keil-Wilhelm, in JOAI 1 8 ( 1 9 1 5 ) Beibl. 5 1 , in onore di un Lucio Cal purnio Pisone benefattore e patrono della città (EÙEpyÉ'tT)c; xa.t '7t!l.· 't"PW\1), e propone il 4/ 1 a.C. Il Syme stesso, conscio della debolezza di questo argomento, tenta di prevenire le possibili obiezioni (Tit. Tib. cit., 5 9 8 ; Galatia, cit., 1 2 8 , n. 3 ) : nell'iscrizione di Hierapolis Pisone non è indicato come legato di Siria; inoltre, l'iscrizione è dedicata da o ofl(.LOc; ò 'IEp0'7tOÀ.�'tW\I : ciò indica che essa risale a un tempo in cui Ca stabala era ormai una pòlis e non più una città-tempio (quindi dopo il 1 7 d.C. : anno in cui fu annessa alla Siria, Tac., ann. 2 ,42,5 ; cfr. Jones, Cities, cit. , 202 s . ; 4 3 7 s . ) . Quanto al lapis Tiburtinus, è rilevante osser vare come in esso manchi ogni accenno alla pur importante praefectu ra Urbi da Pisone ricoperta dal 1 3 al 3 2 d.C. ( Tac. , ann. 6, x o ) ( la Le vick, op. cit. , 209, ritiene possibile che fosse ricordata nella parte man cante dell'epigrafe ). f) Quintilio Varo. Questa ipotesi è stata avanzata di recente da E . L. Martin, op. cit. , 5 8 ss. ; 1 24 s s . , secondo i l quale Varo fu due volte
.
legato di Siria : nel 6/4 a.C. e nel 2 / I a.C. La prima volta Varo sareb be succeduto a Tizio; poi nel 4/ 2 Saturnino avrebbe retto la provincia ( e Quirinio, quale inviato speciale di Augusto, avrebbe condotto la a 'ltoypa.cpi) di Giudea di cui parla Luca : a1toypa.cpi) che andrebbe ricolle gata ad un generale riassetto politico-amministrativo della provincia di Siria (ibid. , 8 9 ) ; e Gesù sarebbe nato nel 2 a.C.) ; quindi Varo sarebbe tornato in Siria quale governatore, e durante questo suo secondo in carico sarebbe morto Erode (nell ' I a .C . ) . Il cursus honorum di Varo nell'ultimo decennio del 1 secolo a .C. sarebbe il seguente : 8/7, pro console d 'Africa ; 6 /4, prima legazione di Siria ; 4 / 2 , proconsole d'Asia ( come indicato dal lapis Tiburtinus); 2/ I , seconda legazione di Siria. Il rex a cui allude il lapis Tiburtinus sarebbe Erode ; le due supplicationes si riferirebbero alle vittorie riportate da Varo sui rivoltosi in Galilea e in Giudea , durante le operazioni successive alla morte di Erode : las . , be/l. Iud. 2 ,6 7 ss. A ciò si aggiunge il fatto che il lapis Tiburtinus è stato trovato non distante dalla villa di Varo, che si trovava appunto nell'ager di Tivoli . Non fa difficoltà il fatto che Varo sia morto prima di Augusto ( nel 9 a.C., a Teutoburgo), e che nell'iscrizione tiburtina il fatto che Augusto, definito divus, indichi che tale epigrafe è posteriore al I 4 : secondo il Martin, è comprensibile che dopo la disfatta germa nica per qualche tempo non si sia ritenuto opportuno celebrare il cur sus bonorum di Varo : ma ciò poté accadere con Tiberio ( di cui l'A . ri corda i legzmi con Varo). Martin muove, nella sua ricostruzione , da due premesse fondamentali : a) che Erode sia morto non nel 4, bensl nell' I a.C. ( i n ciò accedendo ad un'ipotesi già formulata da tempo : cfr. sopra, p. 22 3 ) ; b) che il racconto di Flavio Giuseppe sia lacunoso e con fuso; di più, dal 1 2 a.C. al 6 d .C . mancano indicazioni cronologiche cir costanziate (ibid. , 77). Si può osservare al riguardo che : a) l'ipotesi del la morte di Erode nell' r a.C., nonostante sia stata ripresa anche di re cente, è per vari motivi assai difficilmente accoglibile ; b) Flavio Giu seppe può essere discutibile e lacunoso nella narrazione dell'ultimo de cennio del I secolo a.C. : ma da qui a considerarne la ricostruzione dei fatti tanto precaria da aver esplicitamente taciuto della doppia presen za di Varo in Siria e da aver omesso ogni indicazione (salvo un fuga ce accenno a M. Tizio) sui legati di Siria dal 1 3 / 1 2 al 6 a.C . , il passo appare francamente assai lungo. Inoltre, se il rex di cui parla i! lapis Tiburtinus si riferisce ad Erode, cosa significherebbero le parole qua redacta in pot[ estatem imp. Caesaris l Augusti populique Romani? Do po la morte di Erode la Giudea non fu redacta in potestatem. E, an cora , è plausibile che il ristabilimento dell'ordine nella ragione ( opera zione unica, anche se la Galilea fu pacificata da un distaccamento del l 'esercito di Varo, comandato da Gaio : Ios . , bel!. Ittd. 2 ,6 8 ) abbia dato luogo a supplicationes binas? 24 1
g ) Publio Sulpicio Quirinio. V'è infine da parlare dell'identificazio ne di Quirinio nell'ignoto personaggio. Tale tesi è la più antica ( risale al Sanclemente, op. cit. , 4 1 4 s . ) ed è stata praticamente accettata, con l'ec cezione degli autori citati in precedenza, dalla grande maggioranza degli studiosi, sia dell' '8oo che del '9oo : tra cui Mommsen, Res Gestae, cit . , 1 6 1 s s . ; Dessau, ILS 9 1 8 , a d loc . ; Id. , Geschichte, cit ., vol. II, 6 1 2 n . 4 ; Id., Klio 1 9 1 7, 25 2 ss . ; ancora, Accame, I l primo censimento, cit ., 1 5 0 ; Instinsky, Das ]ahr , cit. , 3 9 ; Braunert, Rom. Provinzialzen sus, cit., 2 1 1 ; Atkinson, op cit. , 3 1 6 s . ; Roos , op. cit. ; E . Gabba , Iscri zione con il ricordo di un censimento di Sulpicio Quirinio in Siria, in Id., Nu o ve iscrizioni per lo studio della Bibbia, Torino 1 95 8 , 5 8 ; G . Delling, s .v. Schatzung, i n B HH I I I , 1 68 7 ss . ; R . Szramkiewicz, Les gou verneurs de province à l'époque augustéet;.ne, Paris 1 976 , 307 s. Le obiezioni che si muovono a questa interpretazione - che mi sembra la più plausibile - riguardano la mancanza della citazione dell'incarico di rector di Gaio Cesare svolto da Quirinio dopo la destituzione di Lallio ( Tac. , ann. 6 , 4 1 ) (Levick, op. cit. , 209 ) ; l'identificazione del rex del l'iscrizione ( da ultimo Syme, Tit. Tiburt. , cit . , 5 9 1 s.) ; l'assenza di no tizie sul proconsolato d'Asia di Quirinio. Quanto alla prima obiezione , l'assenza della citazione può spiegarsi allo stesso modo in cui è stata giustificata la mancanza della praefectura Urbis da parte di chi attribui sce la titolarità dell' elogium a Pisone . Si può poi osservare che l'incarico di rector, che non è una magistratura repubblicana né una carica im periale ordinaria, ma un compito fiduciario ad personam , può, meglio certamente della praefectura U rbis, aver trovato posto altrove che non nella serie degli incarichi ufficiali elencati nella parte restante dell'i scrizione. L'obiezione mossa poi dal Syme ( loc. cit. ) all a integrazione del testo proposta dal Mommsen : [ bellum gessit cum gente Homona densium l quae interfercerat Amyntam l r ] egem ( « I t is not easy to conceive how and why the long dead Amyntas should be brought into the award of victory honours more than 20 years later») non ha valo re probante. Quanto all'affermazione di Sherwin-White, Roman Socie ty, cit. , 1 64- 1 6 5 n. 1 , sulla mancanza di un rex degli Homonadenses ( a cui potrebbe far riferimento l'epigrafe, in una prospettiva di inte grazione diversa da quella del Mommsen) , si noti invece che Strabo 1 2,6,5 , p. 569, parla espressamente di un loro ,;upavvoç. Per il procon solato d'Asia, infine, la Atkinson, op. cit. , 3 1 8 , propone l' 1 l 2 d .C . , ponendo con esso i n relazione l a notizia (Tac., ann. , 6, 4 1 ) degli onori tributati da Quirinio a Tiberio durante il soggiorno di quest 'ultimo a Rodi ( prima della sua successione a Lollio come rector di Gaio Cesare ). Ma si potrebbe anche pensare - come semplice ipotesi di lavoro - che Quirinio abbia condotto il bellum Homonadense quale proconsole di Asia, con legioni messegli a disposizione da altri , essendo la provincia .
d 'Asia, in quanto senatoria, inermis : nell'età augustea, infatti, vi s ono esempi di governatori di province senatorie che conducono guerre e hanno a disposizione truppe legionarie : cosi in Africa, nell'Illirico e in Macedonia (v. Ross Taylor, Quirinius, cit. , 1 28 ) .
S e l'attribuzione a Quirinio può costituire la soluzione più plausibile rimane ancora un grosso dubbio da sciogliere : la collocazione sintattica di iterum. Secondo alcuni tale termi ne andrebbe riferito alla frase che segue immediatamente (Syriam et Phoenicem optinuit) , sì da configurare la possibilità di una doppia legazione siriaca del personaggio in questione 33 • Nel caso di Quirinio, dunque, ferma restando la seconda le gazione al 6 d.C . , la prima potrebbe trovare spazio : r . im mediatamente dopo la morte di Erode, come voleva il Momm sen 34; 2 . oppure intorno al 1 2 / I I , come proposto dal Bleck mann 35 ; 3 . oppure intorno al I o/ 9-8 (è la tesi del Corbish ley 36 . Alla prima delle ipotesi citate, tuttavia, si oppone il fatto che se il terminus ante quem per la nascita di Gesù è la data dalla morte di Erode, e se la a:rtoypacpT} ricordata da Luca coincide con la prima i)yE(..LO VLct. siriaca di Quirinio, quest'ul tima non può aver avuto luogo dopo la morte di Erode (a me no di non pensare, come appunto fa il Mommsen, ad un erro re di Luca) ; per quanto concerne poi le ipotesi del Bleckmann e del Corbishley, esse, come abbiamo già visto in precedenza, 33· Così , i n polemica con Strauss, già Ebrard, op. cit. , 220- 2 2 1 n . 2 3 ; Ramsay, Stu dies in the Roman Provincia Galatia : ]RS 7 ( 19 1 7 ) 229 ss . ; Corbishley, A Note, ci t., 43 ss. ; Bleckmann, op. cit. , no ; Honigmann, s.v. Syria, RE IV lA , 1629; Ross Taylor , M. Titius, cit., 1 6 1 ss. ; G. Vitucc i , Note al «cursus honorum» di M. Julius Romulus, «praefectus frumenti dandi ex S.C.» : RFIC n .s. 2 5 ( 1 947) 2 5 2 ss. ; 25 5 ; Sherwin-White, Roman Society, cit ., 1 63-164 n . r ; possibilista anche I nstinsky, Das Jahr, cit., 36. Una posizione non definita hanno assunto il Dessau - il quale in Geschichte, cit ., vol. n, 6 1 2 n. 4 esclu de questa possibilità, mentre la ammette in I d . , Die neuen Inschriften d es Sulpicius Quirinius : Klio i 7 ( 1920) 252-258 .:d il Syme, che prima la nega (Riv. Romana, cit ., 401 n. 2 ; Id., Galatia, c i t . , 1 3 3 ) c poi l a amme tte (Tit. Tiburt. , cit., 601 } , pensando addiri ttura a Lollio e Quirinio come succedentisi nel governo di Siria tra 1'1 a C . e il 3 d .C . 3 4 · Mommsen, Res Gestae, cit., 1 75 ss. 5 5 · Bleckma n n , op. cit. 36. Corbishley, A Note, cit . ; Id., The Date, ci t . .
si basano su presupposti e congetture difficilmente condivi sibili. Altri invece - e con migliori argomenti 37 - pensano che una doppia legazione di Quirinio in Siria sia da escludere, e che i terum vada collegato non già alla frase che segue (Syriam e t Phoenicem optinuit) , ma a quella che precede (legatus Augu sti pro praetore) : iterum indicherebbe , quindi , solo l'iterazio ne della legazione (ma non nella stessa provincia) : dunque Quirinio sarebbe stato due volte legato imperiale, ma una so la volta legato di Siria. L'ipotesi dell'identificazione di Quirinio nel personaggio ce lebrato nel lapis Tiburtinus e della duplice legazione imperiale rivestita da costui in province diverse può trovare un punto d'appoggio nella proposta di ricostruzione degli avvenimenti che mi accingo a fare. 3 . Già nel secolo scorso Aberle 38 e poi , più di recente, Lod der 39, Instinsky 40, Dupraz 41 e Raoss 42 hanno messo in dubbio il fatto che nel 6 d.C. Quirinio abbia censito la Giudea e la Siria in qualità di legato ordinario della provincia di Siria, os servando che l'espressione sempre adottata da Flavio Giusep pe per indicare l'ufficio di Quirinio nel 6 d.C., e cioè "t'LIJ.T)"t''Ì)<; 37· Groag, Prosop. Beitr. , cit., 474 ss . ; Id., s.v. Publius Sulpicius Q u irin ius , cit. , 8 2 9 ss. ; Roos, op. cit. , 3 15-3 1 6 ; Gabba, op. cit. , 5 8 ; Accame, I l primo censimento , cit., 148 ss.; Anderson, op. cit., 1 1 25-1 1 26 ; Brauner t , Rom. Provinzialzensus, cit . , 2 u ; Levick, op. cit. , 209 ; Smallwood, op. cit., 569 ; Benoit, op. cit. , 704 . Il Groag basava le sue affermazioni sul confronto con CIL IX 33 06 ILS 932, dove Vario Gemino è indicato come leg. Aug. II senza rife rimento a specifiche province. Al proposito v. però le osservazioni di Sherwin-White, Rom. Soc. , cit., 1 63-4 e n. r , e di Vitucci, op. loc. citt . Altri (Accame, Anderson ) hanno sottolineato che questo sarebbe l'unico esempio di iterazione della stessa legazione, sotto un medesimo princeps, d a parte di un personaggio non appartenente alla casa imperiale. Que sto vere u nicus honor era già stato rilevato da Mommsen, Res Gestae, ci t , 1 77 , il =
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quale tuttavia riteneva anche che specialmente nei primi periodi del Principato , e per zone particolarmente importanti, è difficile individuare no rme rigorose .
38. Aberle, Ueber den Statthalter Quirinius, cit. 39· Lodder, op. cit., 6 5 s s . 40. Instinsky, Das Jahr, cit., 40 ss. e nn. 30-3 1 . 4 1 . Dupraz, op. cit. , r 8o ss. 42. Raoss, op. loc. citt. Favorevole a questa tesi è anche G. Vitucci , Flavio Giu seppe. La Guerra Giudaica , vol . I, Milano 1974, 6 3 7 . 244
xetL Ot.Xett.oOo'tT)c; 'tou Ewovc; 43, non autorizza, come invece spesso si ritiene 44, a datare al 6 d.C. la (o quanto meno una)
legazione ordinaria di Quirinio in Siria.
Faccio qui riferimento all'intervento del Raoss, che è il più ampio e dettagliato in proposito. Il Raoss ( op. cit. , 2 9-9 I ) sottopone ad un esa me minuzioso la terminologia giuridico-magistratuale di Flavio Giu seppe, e sostiene la assoluta specificità della terminologia con la quale Flavio Giuseppe indica la missione di Quirinio nel 6 d.C. ( OLXet.Loo6't1)t; xet.t 't"L{lT)'t"TJt;). Tali termini «esulano affatto dal vocabolario con il quale Flavio Giuseppe è solito designare i governatori provinciali » ( Raoss, op. cit. , 74) . I l Marquardt, Organisation de l'Empire romain , vol. n, Paris I 89 2 , 5 7 7 , a proposito del OLXet.LOOO't"T)t; osservava che «le mot grec OLXet.LOOO't"T)t; . . paraìt n'avoir été employé que pour désigner d'une manière peu exacte le gouverneur lui-mème» , ed alla n . 3 della stessa pagina citava come prova alcune iscrizioni provenienti dalla Li cia-Panfilia : CIG 4 2 3 7 ( da Tlos ) dove Giulio Marino è appunto indi cato come OLXet.L006't1)t;, mentre lo stesso personaggio compare in CIL IX 4965 come leg(atus) imp ( eratoris) Nerae Traiani Aug ( usti) Ger m(anici) provincia(e) Lyciae et Pamphyliae ; e CIG 4236, dove il Do mizio Apollinario che vi è citato come OLXet.Lo06't1)t; è secondo il Mar quardt da identificarsi con lo sconosciuto T:pé:CT�EV't"TJV xet.t Ò.V't"LCT'tpa 't"T)YOV A1hoxpa'topoç Avxtet.ç xet.t llet.{lq>vÀ.tet.ç &.yvòv OLXet.Lo06't1)V di CIG 4240. Ancora dalla Licia-Panfìlia provengono Tituli Asiae Mino ris II, 568 ( = IGR m, I 5 I I ) ( da Tlos ), dove si parla di un Nerazio OLY.et.Lo06't1)t; [ ( sull'identificazione del quale cfr. le opinioni di E. Kalin ka, Tituli, cit. , ad locum ; di R. Syme : Gnomon 2 9 ( I 95 7 ) 5 2 I (in con trapposizione a quanto sostenuto da W. Redinger) ; Id . , Tbe ]urist Neratius Priscus : Hermes I 95 7 , 480-493 ; spec. 486; 49 I-2 ; di J. e L. Robert : REG 7I ( I 95 8 ) 26I no 294; Id. : REG 72 ( I 95 9 ) I 77 n° I I 2 )] e un'iscrizione pubblicata da G.E. Bean, Notes and inscriptions /rom Caunus : JHS 74 ( I 954) 85- n o ; qui a 92-93 , n° 29, dove si parla di Giulio Quadrato OLXet.Loo6't1)ç ( = AE I 9 5 7 n° I 65 ) . Una raccolta di fonti letterarie ed epigrafiche riguardanti la OLXet.LooocrCet. è in J.A.O. Larsen, Tituli Asiae Minoris li. Jo8. Part I. Introduction, Text and Commentary : ClasPh 38 ( I 9 4 3 ) I 77-I 9o ; 246-25 5 . A parte taluni ca si ( cfr. Raoss, op. cit. , 76) il Larsen restringe l'uso di OLXet.t.oo6't1)t; a due casi : a ) [ legatus ] iuridicus; b) (ma solo per la Licia-Panfìlia) un titolo onorifico ( «Ot.Xet.t.o06't1)t; was not so much a title for governar as .
43· Flavio Giuseppe parla di &.1to·dp.T)cnç in ant. Iud. 1 7,355 ; 1 8 ,2 .26; definisce Quirinio "t"'-LTJ"tTJt; in bell. Iud. 7,253 ; ant. Iud. 20,102 ; e OLXaLoo6-rT)ç -rou lD vovç xcd "t"'-LTJ"tlJç in ant. Iud. 18,1-2 . 44· Da ultimo Benoit, op. cit., 708 ; 7 1 2 .
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an honorary appellation . . . almost on a par with soter and euergetes» ) aggiunto a quello d i governatore di provincia, la cui menzione nelle i scrizioni è dovuta all'attitudine particolare dei governatori di quella provincia ( Larsen, op. cit. , 1 8 9 ; Bean, op. cit. , 92 : «in Lycia-Pamphy lia the duties of the governor were no doubt primarly judicial» ; cfr. anche Raoss, op. cit. , 76). Secondo alcuni, questa prassi, che sembra appunto limitata alla Licia-Panfilia, si può riscontrare anche altrove. Il Marquardt, Organ. Emp. , cit ., vol. 11, 420 n . 2 ; 5 77 n. 3 , sostiene che Emilio Iunco, ricordato come s�x��OOé'tl)ç in CIG I 346 ( Sparta ) potrebbe essere stato il proconsul Achaiae (ma ammette anche che po trebbe essere stato un o�opthù'tT}ç) ; il Bean, op. loc. cit. , cita IGR IV, 400 ; 40 1 ( Pergamo ) : o�x��OOO'ti]CT�V't� 't'Ì"]V É1t�PXL�V ; ed il Raoss , op. cit. , 76, cita Ios . , ant. Iud. r 6 , I 72- 1 7 3 : che ricorda come ad Efeso , in assise giudiziaria, dal proconsole d'Asia Giulio Antonio o�x��ooovv 't� i Giudei ottennero conferma dei privilegi loro accordati. Ciò per il Bean e per il Raoss può costituire un « allargamento» all'Asia della prassi che è attestata per la Licia-Panfilia. Su questo punto tuttavia, useremmo una certa cautela . Per quello che riguarda la Licia-Panfilia, valgono a nostro avviso le ragioni espresse dal Larsen, e sostenute in seguito da Bean e da Raoss, riguardo ai motivi della particolare rile vanza - espressa in vari modi - conferita ad una delle funzioni dei go vernatori provinciali : quella giurisdizionale . Per quello che concerne invece i riferimenti alla provincia d'Asia , si può osservare che essi non stanno ad evidenziare la funzione primaria svolta dal proconsole nel l' ambito del governo della provincia, ma semplicemente quella, tra le varie competenze, che il governatore si trovava ad adempiere in un determinato momento : così ad Efeso il proconsole Giulio Antonio, in quanto tale, esercita la sua iurisdictio ( su questo argomento cfr. De Martino, op. cit. , IV/ 2 , 825 e n. 6o) : ciò non significa tuttavia ( e ne mancano a tutt'oggi le prove) che il proconsole d'Asia fosse ricordato nelle epigrafi tout-court come o�x��o06'tl)ç. L'uso di o�x��o06'tl)ç co me equivalente ( senza altre determinazioni ) di governatore provinciale resta pertanto, a nostro avviso, limitato alla prassi in uso nella Licia Panfilia e non può costituire (come invece ritiene il Benoit, op. cit. , 708 ) un termine di confronto con l'uso affatto particolare che dello stesso termine fa Flavio Giuseppe riguardo alla missione di Quirinio in Siria e in Giudea nel 6 d.C. : in ciò siamo del tutto consenzienti con il Raoss . Questi indica un possibile termine di paragone con la vicen da di Quirinio nell'intervento di Quinto Veranio in Cappadocia, al tempo della convocazione a Roma (e poi della morte) del vecchio re Archelao (Raoss, op. cit. , 8 5 s. ). Veranio, in qualità di legato, operò in Cappadocia come legatus ad census al tempo della riduzione del vecti gal dall' I % allo o ,5 o % , e cioè subito dopo la trasformazione dell'ex-
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regno in provincia e, forse, a fianco del primo procura/or della stessa ( Raoss, op. cit. , 87) : ed il Raoss, riferendosi all'ipotesi del Bammel, Die Schatzung, cit . , 497-500, per il quale la ribellione dei Cieti al censimento attuato, secondo Tac., ann . 6,4 r , r , n ostrum in modum an drebbe riportata cronologicamente proprio alla fine del regno di Ar chelao, avanza l'ipotesi che i Cieti si siano ribellati proprio al censi mento di Q. Veranio ( op. cit. ; 8 6 ) .
Si potrebbe osservare - in relazione a quanto si è detto pri ma riguardo alle incertezze della terminologia magistratuale di Flavio Giuseppe - che quest 'ultimo non dovrebbe considerar si particolarmente attendibile neppure in questo caso : ma, per l'appunto, è di grande interesse constatare come, nel caso del la missione di Quirinio nel 6 d.C., in Flavio Giuseppe non sia riscontrabile la minima incongruenza : ricorrono invariabil mente i termini ot.xat.oo6-t1)ç e/ o 'tt.!J.1)-t1)ç . Ciò non può che corroborare l'ipotesi che la o t.:xat.oÒoO"�a del 6 d.C. abbia ben poco a che vedere col governo di Siria (e, del resto, si osservi che quando parla di Saturnino e del suo entourage, Flavio Giu seppe non usa mai il termine Òt.:xat.oò6-t1)ç) . La terminologia usata da Flavio Giuseppe potrebbe dun que indicare una specifica missione ad census di Quirinio in Siria e in Giudea nel 6 d.C. : e non sarebbe allora da esclude re un intervento di Quirinio in due distinti censimenti, oppu re, se si preferisce, una semplice contemporaneità tra un suo incarico in Siria e la prima cbtoypaq>1) , e un suo diretto inter vento nella seconda. La proposta di Aberle è, tra tutte, la più apprezzabile. Del resto, l'iscrizione di Emilio Secondo non si oppone a tale ipo tesi : in tale epigrafe, generalmente riferita alle operazioni censuali del 6 d.C. 45, Quirinio è qualificato come legatus Cae saris Syriae. Di solito questa titolatura è intesa come la prova del governatorato ordinario di Quirinio in Siria nel 6 d.C. : ma non è detto che sia cosi : ad esempio, durante il censi mento di Vespasiano, Rutilio Gallico venne inviato quale leGroag, s v . P.S. Quirinius, cit., 8 3 8 ; Gabba, op. cit. , 56·57. Corbishley, Qui· rinius, cit., 81 ss., la colloca invece tra l'n e 1'8 a.C. 45 ·
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gatus Augusti pro praetore in Mrica per dirigere le operazioni censuali in quella provincia e per definire il confine tra Africa Nova e Africa Vetus 46, e nell'iscrizione che ricorda questo in tervento Rutilio Gallico è menzionato appunto quale legatus Augusti pro praetore, senza ulteriori specificazioni. Analogamente può essere avvenuto nel caso di Quirinio : il titolo legatus Caesaris (senza peraltro alcun cenno al rango pro pretorio della legazione di Quirinio) potrebbe anche indicare una legatio straordinaria di Quirinio in Siria, connessa ed an zi finalizzata alle operazioni di censimento, e provvista giuri dicamente di potere coercitivo (per ordine di Quirinio, infat ti, Emilio Secondo mosse contro gli lturei : i quali verosimil mente si opponevano al censimento 47) . Vero è che era prassi ricorrente quella di affidare i censi menti delle province ai rispettivi governatori 48 : ma non costi tuiva un principio inderogabile (e lo testimonia proprio il caso di Rutilio Gallico, menzionato sopra) . Del resto, potreb be anche ben comprendersi la ragione per la quale Augusto af fidò proprio a Quirinio l'incarico di censire Siria e Giudea, pur senza essere legato di Siria. In quell'epoca, Quirinio era sicu ramente uno dei maggiori conoscitori dei problemi di quel settore cosi delicato dell'impero : aveva condotto il bellum Ho monadense ; Antiochia di Pisidia lo aveva onorato ; era stato rector di Gaio Cesare in Oriente; infine, se accettiamo le indi cazioni di Luca, aveva già avuto a che fare con operazioni di censimento in Giudea. Nessuno meglio di Quirinio, dunque, poteva rivestire quel l'incarico. Erl è una prospettiva di cui non si può non tener conto. 4 · Il principale elemento di cui disponiamo per poter istitui re un qualche legame tra la presenza di Quirinio in Oriente 46. CIL VIII 14882 ; Stat. 83-88. Cfr. E. Groag, s.v. Rutilius Gallicus, n° 1 9 , RE A/r , 1255-1 263 ; qui a 12,59. 47· � un'ipotesi di Stauffer, Die Dauer, cit., 2,5 .
I
48. Kubitschek, op. cit. , 1 920.
e lo svolgimento di operazioni di censimento in Giudea pri ma di quelle del 6 d.C. (e della morte di Erode) è costituito dalla campagna militare che Quirinio condusse contro la tri bù degli Omonadensi 49, che occupava la zona montagnosa del Tauro al confine tra la Cilicia e la Pisidia 50• Ciò che qui maggiormente interessa è la cronologia di que sta guerra e la titolatura di Quirinio. Il terminus ante quem per la datazione di questa campagna militare è da più parti indicato nel 6 a.C . , data della posa, da parte del legato di Galazia Arrunzio Aquila, di alcun miliarii della via Se baste, che sfiorava in vari punti il territorio omona dense 51 • Ma in proposito vi sono autorevoli opinioni discor danti. 49 · Le cause del bellum Homonadense non sono note. È largamente diffusa l'ipo tesi che si volesse pacificare definitivamente quella zona (gli Omonadensi erano piuttosto temibili : nel 25 a.C. avevano abbattuto il re galata Amynta) . Cosl, fra gli altri, il Ramsay, Studies, cit ., 2 3 1 ss., e il Bleckmann, op. cit., 107, secondo i quali Quirinio fu elevato al consolato nel u proprio in vista del successivo co mando in Oriente . Su ciò v. Accame, Il primo censimento , cit ., 1 3 9 . Il Frank, «Dominium in solo provinciali» and «ager publicun> : JRS 1 7 ( 1927) 157, rite neva che il bellum Homonadense fosse dovuto al desiderio di proteggere le terre lasciate da Amynta ad Augusto. Accame , Il primo censimento, cit. , 1 65-166, ritie ne che la !i1toypaqr{) della Giudea di cui parla Luca possa essere stata attuata in funzione del bellum Homonadense; mentre secondo il Marucchi, op. cit. (e cosl pure Stauffer, Die Dauer, cit., 25) era il bellum Homonadense che conseguiva al la riluttanza di quelle popolazioni a sottoporsi ad un censimento. 50. Gli Omonadensi erano una popolazione di origine cilicia ( Strabo 1 2 ,6,5, 569) che abitavano una zona compresa tra il lago Trogitis, l'lsauria e la Pisidia (cfr. Levick, op. cit. , 203-206), la quale rientrava nella sfera di competenza del legato di Galazia: su questo v. anche Brandis, s .v. Galatia, RE vn/ 1 , 549 ; Ruge, s.v. Homonada (Homonadenses), ibid., VIII/2, 2265 ; T.R.S. Broughton, Some Notes on the War with the Homonadeis: AmJPh 54 ( 1 93 3 ) 1 34-144 ; Syme, Galatia, cit. , 1 26 s. Tuttavia il teatro delle operazioni belliche probabilmente abbracciò una zona più ampia di quella, ristretta, propriamente omonadense : avendo come sco po finale quello della completa pacificazione della regione. Ed interessò forse an che la Cilicia Campestris e il regno di Archelao (Accame, Il primo censimento, cit., 140 ss. ; Dupraz, op. cit. , 187). Non serve quindi emendare, come fanno ad es. il Mommsen, Res Gestae, cit ., 172, e il Ramsay, Studies, cit ., 258, per Ciliciam con super Ciliciam (Broughton, op. cit., 1 42 ). 51.
Cfr. G.L. Cheesman, Tbe Family o/ the Caristanii at Antioch in Pisidia : JRS
3 ( 1 9 1 3 ) 253-266 ; Ramsay, Studies, cit., 229 s . ; da ultimo, DH. French, Tbe Ro
man Road-system in Asia Minor: ANRW II 7/2 ( 1980) 69 1-729 ; qui
a
p. 707 ss.
24 9
Mommsen, Res Gestae, cit ., I 6 I ss . , e Schi.irer, op. cit. , 3 2 2 s . , datavano il bellum Homonadense (e la corrispettiva prima legazione siriaca di Quirinio : su questo cfr. oltre ) al 4/3-3/2 a.C. Possibilista in questo senso anche Szramkiewicz, op. cit. , 309 . Da parte sua il Syme, Some notes on the Legions under Augustus : JRS 23 ( I 9 3 3 ) 1 4-3 3 ; Id., Ga latia, cit. , I 22 ss., sostiene la possibilità che il bellum Homonadense si sia svolto o nel 9/8 o nel 4/3 a.C. ( ibid. , 1 3 8 ), anche se propende per la seconda ipotesi . Irrilevante, secondo il Syme, è a questo proposito il contributo offerto dal ritrovamento dei miliarii della Via Sebaste ( risalenti al 6 a.C.) , in quanto nessuno di questi era ricompreso nel ter ritorio omonadense vero e proprio, e quindi potrebbero essere stati po sti sia prima che dopo la guerra ( in questo senso già cfr. le osservazioni del Torr : Rev.Arch . 5 a s . I 2 ( I 92 0 ) I 5 5 ) . A favore dell'ipotesi crono logica « alta» ( 9/8 a.C . ) sta, secondo il Syme (Galatia, cit. , I 3 7 ) il fat to che allorché Lucio Calpurnio Pisone, console di Galazia-Panfilia, fu chiamato d'urgenza ad intervenire in Tracia, e condusse probabilmente con sé delle truppe ( ibid. , I 2 7- I 3 I ; I43 ss . ) , probabilmente stava già preparando la spedizione contro gli Omonadensi (ibid. , I 3 7 ) : e la chia mata di Pisone poté avvenire secondo il Syme o nel I 3 o nel I 2 a .C. A Pisone, come legato di Galazia-Panfilia succedette Quirinio (ibid. I 3 I s . ) ; il quale, al termine della guerra durata tre anni in Tracia, poté ave re nuovamente a disposizione in Galazia le truppe che Pisone aveva condotto seco, e con esse, a partire dal 9/8 a.C . , avrebbe dato inizio alla spedizione omonadense. Tuttavia , secondo il Syme sembra che vi siano ancora migliori ragioni per sostenere una cronologia «bassa» del bellum Homonadense : e tali ragioni sono collegate alle ipotesi formu late riguardo alle truppe legionarie al seguito di Quirinio. Secondo il Syme, è possibile che Quirinio abbia disposto almeno di due legioni , provenienti probabilmente una dalla Siria e una dall'Egitto, o forse anche dall'Africa. Nel 4 a.C . , in Siria vi erano tre legioni ( Ios., ant. Iud. 1 7,286) su un totale di 2 8 ; mentre nel 9 d.C., su un totale di 25 , ve n'erano quattro : e ciò appare strano al Syme, il quale appunto for mula l'ipotesi che almeno una legione di Siria fosse altrove nel 4 a.C. ( ibid. , I4 5 ) : appunto al seguito di Quirinio. Lo stesso vale per l'Egitto ( sull'esercito romano in Egitto in età augustea cfr. M. Criniti, Supple
mento alla prosopografia dell'esercito romano d'Egitto da Augusto a Diocleziano : Aegyptus 5 3 ( I 973 ) 93- I 5 8 : che fa seguito ad un prece dente, ampio intervento del Cavenaile : ibid. 50 ( I 970) 2 I 3-3 2o ; non ché l'imponente opera sulle milizie equestri di H. Devijver, Prosopogra phia militiarum equestrium quae fuerunt ab Augusto ad Gallienum, 3 voli. , Louvain I 977-I 98o ) : dopo il 9 d.C. in Egitto erano stanziate due
legioni; ma, secondo la testimonianza di Strabone, in tempi precedenti ce n'erano tre ( Strabo q , I , I 2 , p. 797). Ora, una lista di soldati prove-
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niente da Coptos ( ILS 2483}, appartenente ad un periodo in cui in Egitto si trovavano solo due legioni e generalmente attribuita alla fi ne del principato augusteo o all'inizio di quello di Tiberio ( Syme, Ga latia, cit., I 4 5 ) , è stata invece retrodatata dal Cuntz, Legionare des Antonius und Augustus aus dem Orient, ( cit. in Syme, ibid. , I 45 n . 4 ) al periodo I O/ I a.C. : ed i l Syme ( ibid. , I 4 5 n . 5 ) osserva che l a pre senza nella lista di un soldato di Sebas topoli nel Ponto (annessa nel 3 a.C. ) impone come terminus post quem appunto il 3 a.C. Quindi, ove si accettasse la proposta cronologica del Cuntz, intorno al 3 a.C. anche dall'Egitto, come dalla Siria, potrebbe essere stata trasportata altrove una legione. A ciò si aggiunga che già il Ramsay, Studies, cit . , 254-2 5 5 , aveva proposto la partecipazione alla guerra della legione XII Fulmi nata ( deducendola dal fatto che Caristanio Frontone, praefectus di Quirinio al tempo del duumvirato di quest'ultimo in Antiochia di Pisi dia, era stato anche tribuna della legio XII : ILS 9503 ): e a proposito della dislocazione di questa legione prima del 6 d.C. si è pensato ap punto all'Egitto ( Ritterling) o all'Africa ( Syme ) . Sul problema ( con bibl. cit.) cfr. Syme, Galatia, cit. , 1 44 n. 7 · Infine, il Syme, ibid. , 1 3 8 , ritiene che i l fatto che Cassio Dione non faccia menzione della guerra omonadense sia dovuto al «considerable gap in the text» dell'opera di Cassio Dione per il periodo 6 a.C./ 4 d.C . : e di conseguenza, anche questa omissione costituisce un indizio a favore di una cronologia bas sa del conflitto ( 4 / 3 a.C.). Nello stesso senso del Syme cfr. di recente Levick, op. cit. , 3 6 ss . ; 2 r o ss. ; Benoit, op. cit. , 702 ; Sherk, op. cit. , 966 e n . 45 ; 9 6 8 . Ma nessuna delle ipotesi sostenute dal Syme, Galatia, cit . , può definirsi conclusiva. In primo luogo, che in Siria nel 4 a.C. fossero stanziate tre legioni invece di quattro (come nel 9 d.C.) non significa necessariamente che l'organico completo fosse di quattro ; ma anche in quest'ultima ipotesi, si potrebbe pensare che anche in prece denza, cioè già dal 9 / 8 a .C. in poi, una legione di Siria fosse stata dislo cata altrove : e di questo si rende peraltro ben conto il Syme, allorché riconosce che truppe legionarie poterono essere impiegate non solo per il periodo delle operazioni militari, ma anche per qualche anno dopo la fine di queste, per pacificare la zona e costruire strade ( ibid. , I 3 8 ) . In secondo luogo, l'ipotesi della partecipazione di una legione di stanza in Egitto al b ellum Homonadense si fonda su una discutibile ipotesi del Cuntz ( ed il Syme stesso esprime i suoi dubbi : «If his reasons are va lid ( though I doubt whether they are ) . . . » : ibid. , 1 45 ) , e sull'ardua mente condivisibile presupposto che vuole che la legione eventualmen te assente dovesse trovarsi proprio a guerreggiare contro gli Omona densi. La ricerca del Syme si basa, come abbiamo accennato in prece denza, sul f:ttto che « there does not appear to bave been a permanent garrison of legions in Galatia during the reign of Augustus» (ibid. , 25 I
143 ). Il fatto che i primi coloni di Antiochia di Pisidia ( fondata tra il 25 e il 1 2 a.C.) appartenessero alla legio V Gallica e alla legio VII Ma cedonica (cosl Ramsay e Ritterling, citt. in Syme, ibid. 144 n. 2 ) è, secondo il Syme, irrilevante, poiché non serve a dimostrare « that those legions had been in garrison in Galatia itself, but would merely sug gest that they were legions belonging to the eastern half of the Empi re» ( ibid. 1 4 4 ) . Anche questa asserzione, tuttavia, lascia ampio margi ne al dubbio. Senza entrare più oltre nel merito della questione, ci li mitiamo a ricordare l'opinione contraria a quella del Syme recente mente espressa da St. Mitchell, Legio VII and the Garrison of Augus tan Galatia, in CQ n.s. 2 6 ( 1 97 6 ), 2 98-308, secondo il quale tra il 2 5 a.C. e d i l 6 d . C . l a Galazia ebbe i n permanenza sicuramente una legio ne di stanza ( la VII) e assai probabilmente anche una seconda ( la V ) ; ed anche l o Sherk, op. cit. , 963 ( e i n precedenza cfr. Id. , The Inermes Provinciae of Asia Minor: AmJPh 76 ( 1 955 ) 408 ) ammette che dopo la morte del re galata Amynta e l'incorporazione della Galazia nell'im pero, il primo legato di Galazia, Lallio, trasformò le truppe ausiliarie presenti nel territorio in una iusta legio, la XXII Deiotariana. Per quan to riguarda, infine, le lacune del testo di Cassio Diane, una volta pre so atto delle osservazioni del Syme, non si può fare a meno di ribadire quanto già espresso, in generale, riguardo agli argumenta ex silentio ; in particolare, non si può ritenere di poter affermare che l'assenza del ricordo del bellum Homonadense nel testo lacunoso ne implichi ne cessariamente la presenza nel testo originale ( in questo senso cfr. Roos, op. cit. , 3 1 8 ). Cfr. inoltre, in senso critico, Bleckmann, op. cit. , 1 0 6 .
In base a queste considerazioni sembra opportuno propen dere per una cronologia media : non posteriore al 6 d.C. né, per contro, eccessivamente alta, ma tale da rendere ragione dell'espressione mox usata da Tacito per indicare l'intervallo tra il consolato di Quirinio e la guerra di Cilicia (l'uso di tale termine non sembra infatti il più adatto a rappresentare un intervallo di quasi r o anni : dal 1 2 a.C. al 4/ 3 o al 3 / 2 52) te nendo nel contempo conto del fatto che nell ' I I a.C. a Roma furono dedicate statue della Salus, della Concordia, della Pax e di Giano 53, e che il senato decretò la chiusura del tempio di Giano 54 - peraltro impedita dalle rivolte dacica e dalmatica . 52 . Sul valore di tale parola dr. Bleckrnann, op. cit. , 1 09 ; Accame, Il primo cett· simento, cit., 139-140. ,3. Ovid. fast. 3 ,88 x ; D. Ca. 54,35 ,2 . H · D. Ca. 54,36,2 .
25 2
Anche se ciò non può, naturalmente, valere come prova, tut tavia fa apparire poco probabile che in questo lasso di tem po la guerra omonadense fosse in corso o comunque già in programma a brevissima scadenza S4a : ciò che induce a optare per un intervallo di qualche anno tra l' I I a.C. e la data di ini zio delle operazioni. Quanto all'incarico rivestito da Quirinio nel corso del bel lum Homonadense, sono state avanzate numerose ipotesi. Si è pensato che Quirinio fosse : a ) legato di Siria. È l'opinione del Mommsen e dello Schiirer (ora è pos sibilista anche Szramkiewicz, cfr . p. 2 5 0 ) : che però ponevano sia la legazione di Quirinio che il bellum Homonadense in un periodo suc cessivo alla morte di Erode. Secondo il Ramsay, Was Christ, cit . , 2 3 8 ss . ; Id., Tb e Bearing, cit., 2 8 3 s . ; Id., Studies, cit ., 2 2 9 ss., sia l a lega zione che il bellum possono essere anteriori al 4 a.C. Si è detto che la
campagna, per le caratteristiche del terreno, poteva esser condotta solo da Nord , cioè dalla Galazia : dove però non v'erano legioni di stanza, per cui si resero necessarie quelle di Siria ; d'altra parte, secondo il Corbishley ( Quirinius, cit., 8 1 ss. ), il territorio omonadense rientrava nella sfera di competenza del legato di Siria. Secondo il Ramsay, una prova della stretta collaborazione tra i legati di Galazia e di Siria è nel le iscrizioni ILS 9502 e 9503 da Antiochia di Pisidia, che onorano Quirinio e Marco Servilio ( il legato di Galazia dell' x a.C.) come duo viri della colonia ( contra : H. Dessau, Die neuen Inschriften des Sul picius Quirinius : Klio 1 7 ( 1 920) 2 5 2 ss . , che le assegna al periodo in cui , sine imperio, Q uirinio era rector di Gaio Cesare in Oriente) . Inol tre il Corbishley assegna all' n /8 a.C. il censimento di Apamea ad ope ra di Emilio Secondo, e ne collega la spedizione contro gli l turei con la rivolta della Celesiria contro Erode del 1 2 a .C . ( l o s . , ant. Iud. x 6 ,
275).
A tutto questo si è obiettato : a) che i l territorio omonadense rien trava nella sfera di competenza del legato di Galazia ( Accame , Il pri mo censimen to cit . , 1 42 ss . ); b) che il legato di Siria poteva interveni re fuori della sua provincia in caso di emergenza (come avvenne, secon,
54a. Così il Bleckmann, op. cit. ( la guerra omonadense nell'I I a.C . ) ; ed A .H.M. Jones, Augusto, t r . it ., Bari 1 970, 135- 1 3 6 , che colloca la guerra nel 1 2 a.C . : pro pr io mentre Quirinio era console a Roma! Sulle cronologie «alte» della legazione siriaca di Quirinio e del bellum Homonadense, proposte da Bleckmann e Corbish ley, cfr. le notazioni critiche di Roos, op. cit. , 3 1 0 ss . 253
do il Syme, per la spedizione contro i Cietae della Cilicia Aspera nel 3 6 d.C.), ma non i n una campagna lunga e già prestabilita a l d i fuori dei confini della provincia ( cosi R. Syme, Galatia, cit ., 1 2 2 s . ; Accame, Il primo censimento, cit., 1 40 s . ; e cfr. anche Gwatkin, Cappadocia as a Roman Procuratorial Province, 1 93 0 , 50 ss. ; Heichelheim, Roman Sy ria, cit., r 6o ). b) legato di Galazia. È l'ipotesi del Syme, Som e Notes, cit. , 24 ss. ; 2 7 e n. 9 5 ; Id., Galatia, cit . , 1 2 2 ss. : ripresa , fra gli altri, come pos sibilità , dalla Ross Taylor, Quirinius, cit . , 1 20 ss . ; Jones , The Cities, cit ., 1 3 6 ; Sherk, Roman Galatia, cit . , 968 ; M.A. Levi , Il tempo di Au gusto, Firenze 21 967, p. 3 6 6 ; Levick, op. cit. , 3 6 ss . ; 2 1 0 ss. Favorevo le per certi aspetti all'ipotesi del Syme, pur se con idee diverse circa l 'ampiezza della campagna militare, è anche Accame, Il primo censi mento, cit ., 1 4o ss. Contra : Groag, s.v. Sulpicius Quirinius, cit . , 8 3 2 : la Galazia, provincia pretoria, non poteva essere affidata a un consola re ( ma sull'opportunità di evitare schemi così rigidi nella prima età del principato cfr. Ross Taylor, Quirinius, cit . , e Syme, Tit. Tib., cit. , 5 9 2 ss . ) . c ) legato di Panfilia. Così i l Dessau , Geschichte, cit . , vol . n / 2 , 6 1 2 n . 4 · Per la possibilità che la Panfilia fosse una provincia a sé stante cfr . D. Ca. 54,34,6 : cfr. Marquardt, Organ. Emp. , cit . , v . n , 3 04 s . Possi bilista in questo senso anche Ross Taylor, Quirinus, cit . , 1 2 7 . Contra : Broughton, op. cit. , 1 3 4 ss. ; Syme, Galatia, cit . , 1 2 2 s . ; Roos , op. cit. , 317. d) legato di Galazia-Panfilia ( con potere eminente i n Siria) . Così Roos, op. cit. , 3 1 7-3 1 8 ; Accame, Il primo censimento , cit . , 1 43 ss . ; An derson, in St. Ant. Cam b ridge, cit. , x / I 3 2 8 ; x / 2 I I 2 5 - r 1 2 6 . Possibi lista Szramkiewicz, op. cit. , 235-2 3 6 e n. r 8 a p. 2 3 5 . e) proconsole d'Asia. Così Groag , Prosop. Beitr. , cit . , 445 ss . ; Id., s.v. P. Sulpicius Quirinius, cit . , 8 3 2 : secondo il Groag, il territorio omonadense si trovava nella provincia d'Asia . Moderatamente favore vole è Ross Taylor, Quirinius, cit. , 1 2 8 , la quale rileva che le date del calendario della Panfilia sono le stesse del calendario d'Asia , istituito nel 9/8 a.C. da Paolo Fabio Massimo : quindi la Panfilia, fin da dopo la battaglia di Zela, sarebbe stata unita all'Asia ( Cic . , fam. 1 2 , 5 ,5 ) . Pi sone , e poi Quirinio, potrebbero essere dunque stati proconsoli d'Asia (che avrebbe incluso la Panfilia). In questo senso cfr. anche il Brough ton : AJP 1 93 3 , 1 3 4 s . : il quale tuttavia pensa a Pisone come a un le gato di Agrippa con poteri straordinari . Contra : Syme , Galatia, cit . , 1 3 3 s . ; Anderson, op. cit. , 1 1 26 ; Roos, op. cit. , 3 1 7 ; Accame , Il primo censimento, cit. , 1 40 ss . : il territorio omonadense non interessava af fatto la provincia d'Asia ( frapposte vi erano la Pisidia e la Pisidia fri gia ); inoltre l'Asia era una provinci a inermis ( la Taylor, tuttavia, non 254
esclude la possibilità che in età augustea dei proconsoli potessero co mandare delle legioni : Quirinius, cit ., 1 2 8 ) . f ) titolare d i u n incarico militare senza provincia (è quanto sostenu to da Bour, v. sopra, p. 2 2 1 ). g) titolare di uno speciale comando, sovraordinato a quello dei go vernatori provinciali ordinari, o legatus pro praetore di una provincia imperiale, con potere eminente sulla Siria ( sono le tesi di Accame , Laz zarato e altri : per cui v. sopra, pp . 2 1 6-2 1 7 ).
5 . A prescindere dalla varia consistenza delle obiezioni solle vate contro ciascuna delle opinioni sopra citate 55, ciò che oc corre ricercare - proseguendo sulla strada intrapresa - è una soluzione che giustifichi l'uso , da parte di Luca, dell'espres sione i)yE!J.OVEUOV'toc; 'tl}c; l:upt:ac; : tenendo in particolare con siderazione l'ambito geografico qui individuato (la Siria) . Per quanto si è detto in precedenza circa la successione dei legati di Siria dalla morte di Agrippa ( 1 2 a.C.) a quella di Ero de (4 a.C.), l'idea di una legazione ordinaria di Quirinio in Siria negli anni del bellum Homonadense è, a mio avviso, im proponibile. Come ipotesi di lavoro non è da scartare completamente la possibilità di un proconsolato d'Asia (che avrebbe il pregio di adattarsi ottimamente al cursus honorum del dedicatario del lapis Tiburtinus) : pur se l'obiezione di Accame riguardo al fatto che un proconsole di provincia inermis comandasse delle legioni è senz'altro importante (anche se non definitiva, considerata la possibilità di eccezioni alla regola, in casi par ticolari, soprattutto nei primi decenni del principato : cfr . in proposito l 'atteggiamento possibilista della Ross Taylor) . Restano l'ipotesi di un comando militare speciale e quella di una legazione ordinaria di una provincia imperiale diversa dalla Siria, ma con potere eminente su quest'ultimo territo rio 56 . Ma, in alternativa, si può proporre una soluzione che ten ga conto della possibilità di una temporanea i)yE!J.OVLa siria55· Gabba, op. cit. , 58.
56. Cfr.
sopra, pp. 2 1 6 s . ; 221 s . 255
ca di Quirinio in occasione della guerra di successione al tro no armeno, scoppiata alla morte del re Tigrane III. 57 Questo re morì tra il 9 ed 7/6 a.C. • Quello che accadde subito dopo, stando alle notizie di Tacito 58 e di Dione Cas sio 59 , non è facilmente ricostruibile 60 • Secondo una recente proposta 6 1 , alla morte di Tigrane III , Augusto avrebbe impo sto come successore Artavasde 62; poi, per sedare la lotta scop piata tra Artavasde da un lato e Tigrane (Iv) ed Erato dall'al tro, avrebbe incaricato Tiberio di intervenire per ricomporre la situazione : ordine al quale Tiberio non obbedì, ritirandosi nel 6 a .C. a Rodi 63• D'altra parte, al tempo dell'incarico affi dato a Tiberio, e da questi rifiutato, Artavasde, dopo un breve periodo di regno, era stato già detronizzato dai rivali : ed a questo livello cronologico deve essere collocata la notizia di Tacito, secondo cui Artavasde fu non sine clade nostra deiec tus : poiché se, come si ritiene da più parti 64, egli fosse rima sto sul trono fino al 2 a.C., non vi sarebbe stata ragione per un urgente invio di Tiberio nella regione. Il problema riguarda dunque la cronologia di questa clades. Se essa deve essere collegata alla lotta per la successione di Ti grane III, può collocarsi tra il 7 ed il 6 a.C. 65 : in tal caso, a condurre la campagna non potrebbe essere stato che il legato di Siria dell'epoca, cioè Senzio Saturnino 66• La clades che co stui avrebbe subito giustificherebbe il suo allontanamento dal 67 : proprio governo della Siria in un momento tanto delicato 68 • nel 6 a .C. , infatti, Varo successe a Saturnino È interessante osservare come tale ipotesi possa essere sufSulla data della morte di Tigrane m cfr. Pani , Roma, cit . , 35 ss. Tac . , ann. 2 ,3·4· 5 9 · D. Ca . jj,I0,2o Exc. de leg. 36 ; cfr. Xiph. 1 0 2 ,4 s . 6o. Pani Roma, cit. 36 ss. 6 1 . Ibidem. 6 2 . Tac . a n n . 2 ,4 , 1 . 63. D.Ca. 59,54 Zon. 1 0,3.5 ; cfr. Xiph. r oo,u s . 64 . Cfr. gli autt. citt. in Pani , Roma, cit ., 36-37. 6.:;. Pani Roma, cit., 3 6-3 7 Già il Mommsen, Res Gestac, cit . , I I J ss . poneva il re gno di Al-tavasde e la clades rom ana prima del 6 a .C. 66. Pani, Roma, ci t . , 38. 67. Ibid. , 37-3 8 . 68 . Cfr. sopra, pp . 2 r o 2 r 1 . 57· 58 .
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fragata da ulteriori osservazioni. Flavio Giuseppe infatti men ziona per l'ultima volta Saturnino in occasione del processo all'arabo Corinto e a due suoi amici 69 : processo che fu cele brato o contemporaneamente o poco dopo la partenza di An tipatro per Roma 70• Varo compare invece per la prima volta al ritorno di Antipatro da Roma 71 • Il lasso di tempo intercor rente tra l'ultima menzione di Saturnino e la prima citazione di Varo da parte di Flavio Giuseppe può essere calcolato in base a quanto riferisce lo storico ebreo : mentre Antipatro era assente, morì Perora 72 e venne svelata la congiura di quest'ul timo e di Antipatro ai danni di Erode 73 ; infine, Antipatro rien trò in patria 74 • Ora, Flavio Giuseppe afferma che fra la dimo strazione della colpevolezza di Antipatro (avvenuta mentre questi si trovava a Roma) ed il suo rientro in patria trascorse ro sette mesi 75 • A questo periodo va poi aggiunto quello rela tivo alle vicende precedenti la morte di Perora 76 • Nel complesso, quindi, per un arco di tempo non inferiore ad otto mesi, Flavio Giuseppe non fornisce notizie sul lega to di Siria. Come tutti gli argumenta ex silentio, anche que sto, preso in sé, non è probante . Tuttavia, se lo si collega con quanto si è detto in precedenza riguardo alla guerra armena, esso potrebbe acquistare un certo rilievo; nel periodo per il quale Flavio Giuseppe tace del legato di Siria, Saturnino po trebbe essere stato impegnato nella guerra a sostegno di Ar tavasde : e la ragione del silenzio di Giuseppe va ricercata nel fatto che di quella infelice spedizione, ad eccezione del bre vissimo accenno che troviamo in Tacito, nessuno - a comin ciare da Augusto stesso - ha voluto conservare il ricordo 77• 69 . Ios . , bell. Iud. 1 ,577; ant. Iud. 1 7,57. 70 . Ios., beli. Iud. 1 ,573-574 ; ant. Iud . 1 7 ,53-54 · 7 1 . Ios., bell. Iud. 1 ,6q; ant. Iud. 17,89- 9 0 . 72. Ios., bell. Iud. 1 ,6o9 ; ant. Iud. 17,85 . 7 3 · Ios., bell. Iud. 1 ,601 ss.; ant. Iud. 74 · Ios ., bell. Iud. 1 ,6o8-6 1 3 . 75 · Ios ., bell. iud. r ,6o6.
r7,6r ss.
7 9 ss. 76. Ios ., bell. Iud. 1 ,578-580.
77 · Pani, Roma, cit ., 39: «Una tale disfatta, certo molto compromettente per il
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Cosa può essere accaduto, nel frattempo, in Siria? Abbia mo visto che con ogni probabilità nel 7 / 6 Varo era ancora pro console d'Mrica 78, e che poté trovarsi in Siria, per succedere a Saturnino, al massimo ai primi di giugno del 6 a.C. 79• Nel 6 , peraltro, l a clades di cui parla Tacito doveva essere già avve nuta, se proprio in quell'anno Augusto voleva inviare Tibe rio in Oriente 80• Si può allora avanzare l'ipotesi che per un certo periodo (che potrebbe corrispondere agli otto mesi ri cordati, durante i quali nulla sappiamo da Flavio Giuseppe sul legato di Siria) , tale provincia, a causa della partenza im provvisa di Saturnino, sia stata retta proprio da Quirinio 81 • In quel tempo, infatti, la campagna omonadense doveva esse re già terminata, come abbiamo visto in precedenza. Quiri nio, poi, aveva il vantaggio di trovarsi ai confini della Siria, con l'esercito impegnato, tutt'al più, in operazioni di rastrella mento. In questo modo, il problema del rapporto tra il fondamen to giuridico del comando di Quirinio nel bellum Homonaden se e la T}"(E(J.OVLt:X. di Siria ricordata da Le. 2 ,2 passa, in un cer to senso, in secondo piano : a prescindere cioè dalla carica ri coperta da Quirinio durante tale campagna militare, il fatto è che egli può aver retto provvisoriamente - in assenza di Sa turnino e fino all'arrivo del successivo legato - la provincia di Siria in virtù di un incarico straordinario conferitogli, sul moprestigio romano in Asia Minore e sulla quale Augusto getta un velo di assoluto silenzio, non nominando neppure Artavasde nr, molto probabilmente può essere costato l'incarico al capo militare romano che se ne era reso, in qualche modo, responsabile. Solo cosl mi pare si possa spiegare l'allontanamento del legato di Si da in un momento tanto delicato, contemporaneamente al progetto di inviare nuo vamente in Oriente il principe Tiberio».
78. Vi sono stati alcuni tentativi tesi a posporre il consolato d'Africa di Varo alla sua legazione di Siria: ma non hanno avuto seguito. Cfr. per questo i lavori di John e Thomasson (v. sopra, p. 2 I I n. 23). 79 · Accame, Il primo censimento, cit., 144.
So. Pani, Roma, cit., 39·
8 1 . ! una possibilità verificatasi altre volte, pur se - come in questa occasione «in casi eccezionali, per lo più dipendenti da esigenze militari» : cosl De Martino, op. cit. , vol. IV /2, 8o7 (e dr. lett. cit. ibid., n. 1 8 ) .
mento, da Augusto. In questa prospettiva, dunque, vi sarebbe spazio per una vera i}yEIJ.OVLa. di Quirinio in Siria - specifi ca, anche se straordinaria e temporanea - senza ricorrere al l'ipotesi di un comando sovraordinato ai singoli governatori o pensare, come voleva il Ramsay, ad un contemporaneo inca rico, con differenti mansioni, nell'ambito del governo della provincia di Siria 82• 6 . Luca e Tertulliano possono dunque aver alluso ad una operazione condotta in tempi diversi e per differenti ragioni da entrambi i personaggi in questione : Saturnino e Quirinio . In effetti la testimonianza di Tertulliano relativa a Satur nino è importante, e va debitamente considerata. Non di mentichiamo infatti che egli offre anche un'altra indicazione circa la cronologia della nascita di Gesù, sulla base degli anni di potere di Augusto 83 : ciò rende arduo pensare, con Evans , che Tertulliano parli, confondendo, di un censimento di età tiberiana, guidato dal :figlio del legato di Siria del 9/6 a.C. 84 : e la leggerezza sarebbe tanto più grave se si considera la stima di cui Tertulliano godeva, secondo la testimonianza eusebia na 85, quale esperto di diritto e di storia. Ciò non toglie, ovviamente, che Tertulliano possa realmen te essersi riferito a un censimento augusteo della Giudea po82. Cfr. sopra, p. 22 1 . La separa2ione della sfera amministrativa da quella milita re, affidata a due legati ordinari contemporaneamente in carica, era ignota al diritto pubblico romano: v. Ross Taylor, Quirinius, cit., 1 24 ; Accame, Il primo censimento, cit., 148. Vero è che Caligola tolse al proconsole d'Africa il comando dell'esercito, affidandolo ad un legato nominato direttamente da lui: ma, sia per le premesse che per il contesto generale dei fatti, tale situazione non è confronta bile con quella di cui qui si tratta. Del resto, cosi facendo, Caligola introdusse un elemento di novità nella prassi dei rapporti tra potere centrale e poteri periferici instaurata da Augusto. Su tutto questo dr. P. Romanelli, Storia delle province ro mane dell'Africa, Roma 1959, 246 ss. Debolissima è anche la tesi del Reinach, di un incarico di Senzio Saturnino in sottordine a Quirinio: nulla, in Flavio Giusep pe, induce a pensare che Saturnino non fosse a pieno titolo legato ordinario di Siria (v. sopra, pp. 2 1 0 s.). Per altre considera2ioni dr. Accame, Il primo censi83 . Tert . , adv. Iud. 8 : nel 41• anno di Augusto. mento, cit., 148-149· 84. V. sopra, pp. 228-229. 85 . V. sopra, p. 2 1 2 n. 25 .
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steriore a quello ricordato da Luca, come suggeriva l'Instins ky 86, o che abbia confuso Volusio Saturnino con Senzio Sa turnino (cosl Sherwin-White 87) . Ma proprio la contempora nea presenza nel Vicino Oriente di Senzio Saturnino e di Qui rinio negli ultimi anni del regno di Erode induce a conferire fiducia alla notizia tertullianea, e a ricercarne l'interpretazio ne più probabile. La cbtoypcx.qn) della Giudea potrebbe cioè esser cominciata quando ancora Saturnino si trovava ad Antiochia, per conti nuare allorché egli era in Oriente, impegnato nella guerra armena, e mentre Quirinio reggeva temporaneamente in sua vece la Siria. Certo, a Luca premeva indicare chi effettivamente reggeva le sorti di quella regione quando nacque Gesù : e, non avendo gli scrupoli della storiografìa ufficiale riguardo alla clades di Saturnino, indicò senz'altro Quirinio. Tertulliano, invece, può aver trovato nella sua fonte, riportandola poi nel testo anti marcionita, una indicazione più pertinente . 86. V. sopra, p. 2 2 8 .
87. Ibidem .
CONCLUSIONI
1 . Nella descrizione che Matteo ci offre della nascita di Gesù
molti hanno indicato, oltre ad alcune incongruenze e difficol tà sul piano della verisimiglianza storica, vari parallelismi con episodi veterotestamentari e possibili connessioni con midra shim ad essi relativi . Il problema che ci si è spesso posti è dunque di natura pre valentemente redazionale : fino a che punto (e sempre che sia esistita) l'intenzione di Matteo di narrare eventi realmente accaduti abbia dovuto piegarsi - al fine di evidenziare il rap porto di continuità tra un oracolo antico e la sua realizzazione - all'esigenza di un approfondimento e di una chiarificazione dei testi profetici mediante un opportuno adattamento (se non addirittura una ricostruzione) dei fatti relativi alla nascita ed ai primissimi tempi di Gesù. Ora, proprio in ragione di tali considerazioni ritengo che sussista la possibilità di una verifica storica del racconto di Mt. 1 - 2 : ove i singoli dettagli , giudicabili (in mancanza di elementi di riscontro provenienti da fonti diverse) secondo un criterio di verisimiglianza, non presentano, in genere , a spetti insostenibili. È possibile cioè (a parte alcuni casi ben individuabili, ed a prescindere dagli interventi dì carattere so prannaturale, sui quali è impossibile dare un giudizio che pre scinda dalla fede) che i fatti si siano svolti sostanzialmente co me Matteo ce li descrive, indipendentemente dai modelli a cui l'evangelista può essersi ispirato . Nel contesto di verisimiglianza in cui è calata la descrizione dell'entourage erodiano e della personalità del sovrano idu meo sono inserite talune indicazioni cronologiche (lo svolger si della vicenda tra la fine del regno di Erode e gli inizi del go261
verno di Archelao; il sorgere della stella, individuabile nella triplice, grande congiunzione planetaria del 7 a.C . ; il periodo di tempo - verosimilmente qualcosa meno di due anni, come si può dedurre dall'età dei bambini betlehemitici uccisi per ordine di Erode - intercorso tra il manifestarsi di quel feno meno celeste e l'arrivo dei Magi a Gerusalemme) degne di con siderazione, e che inducono a collocare orientativamente in torno al 6/5 a .C. gli eventi gerosolimitani narrati da Matteo, e al 7/6 a .C . - in coincidenza appunto con la sopracitata gran de congiunzione planetaria - la nascita di Gesù. 2 . Quanto a Le. 2 , I -5 ed alle perplessità sorte intorno all'at tendibilità dei dettagli ivi contenuti, almeno per quanto con cerne alcuni aspetti del problema le difficoltà possono consi derarsi in buona parte risolte. Ciò vale soprattutto per l'accenno all'universalità dell'ope razione voluta da Augusto e per la possibilità che tale opera zione sia stata attuata anche in un regno cliente. Augusto intraprese certamente una grande opera di riorga nizzazione amministrativa dell'impero, di cui i censimenti (sia di cives che di peregrini) rappresentarono un momento di fondamentale importanza. . Anche se non è dimostrabile che tale opera sia stata previ sta, o addirittura attuata, nello spazio di un limitato numero di anni, tuttavia non può sminuirsi l'importanza del fatto che dal I 2 a .C. in poi (cioè dal secondo censimento augusteo del le Gallie) le fonti ci attestano un'intensa attività censuale in varie province dell'Impero (e, secondo la testimonianza di Lu ca e di Tertulliano, anche nel regno di Giudea) ; e nell'8 a.C . , Augusto celebrò il lustrum che concluse il secondo dei suoi census civium. Per l ' I I a .C. , poi, abbiamo notizie da Dione Cassio di un ordine augusteo riguardante l'attuazione di cer te (btoypa.q>a.t (sul cui contenuto la discussione è tuttora in corso , ma che potrebbero ben riferirsi a questa fase di censimenti di cittadini e di non-cittadini) . Tutto ciò potrebbe meglio far comprendere la ragione del l'uso, da parte di Luca, della frase «in quei giorni. . . uscì un ·
editto» : nel senso di una relativizzazione ed attualizzazione della direttiva generale impartita in precedenza e che in quel torno di tempo riceveva considerevole impulso. In questo ca so non occorre congetturare, da parte dell'evangelista, trascu ratezza terminologica o errori di prospettiva o esagerazioni re toriche in chiave teologica. 3 . I rapporti tra Augusto ed Erode sono generalmente indi cati degli storici moderni come quelli intercorrenti tra un padrone ed un servo: cosi, il fondamento giuridico dell'attua zione in Giudea dell'editto augusteo di censimento è per lo più individuato in un rapporto di supina sudditanza da parte di Erode (re cliente) nei confronti dell'imperatore romano (a cui si aggiungevano speciali relazioni tra i due, dovute a parti colari motivi di riconoscenza da parte di Erode, che, dopo es sere stato perdonato da Augusto nel periodo postaziaco, ave va visto crescere la sua potenza ed il suo prestigio grazie ai fa vori accordatigli dall'imperatore) . Però, ove s i tengano presenti la struttura sovrannaziona le dell'ordinamento augusteo ed il concetto di sovranità da es sa privilegiato a tutto vantaggio delle singole componenti del l'impero, è possibile giungere ad una visione maggiormente comprensiva della non-univocità del concetto di re cliente e dell'autonomia di ciascuna entità politica nei confronti del po tere centrale. In tale prospettiva, la Giudea poté essere interessata - qua le territorio di un rex socius et amicus - ad un'operazione am ministrativa d'ordine generale, senza che ciò comportasse un attentato alla sua sovranità. Ciò induce anche a respingere l'i dea di un puro e semplice rapporto di forza quale fondamen to giuridico dell'attuazione dell'à7toypa.cp1) imperiale della Giudea. Ed abbiamo potuto constatare come vari indizi - pri mo fra tutti il giuramento di fedeltà a Erode e ad Augusto, ri chiesto intorno al 7 a.C. ai sudditi di Erode - inducano a far ritenere che appunto in quel torno di tempo possano essersi svolte, nel regno di Giudea, operazioni collegate ad un'à7to ypa.cp1) di popolazione.
4 . Nel regno erodiano l' li1toypcxcp1} si svolse in funzione pre valentemente statistica. Non si può parlare di censimento pro vinciale romano : in primis perché il regno di Giudea non era una provincia, poi perché esso era immune dal tributum ca pitis, né si sa di preciso se fosse soggetto al trib u tum soli (la cui riscossione, comunque, in età cesariana veniva affidata in teramente alle autorità locali, senza interventi esterni di nes sun genere) . Del resto, come già detto, l'à.1toypcxcp1} descritta da Luca va considerata nel contesto generale della riorganizza zione imperiale augustea : ed essendo l'impero composto di una notevole varietà di organismi particolari , diversi gli uni dagli altri sia sotto l'aspetto organizzativo interno , sia per quanto concerneva in rapporti giuridico-fiscali che ciascuno di essi intratteneva col potere centrale, l'ordine di censimen to avrà trovato pratica attuazione in ognuno di tali organismi a seconda della natura particolare dei suddetti rapporti . Tale discorso coinvolge anche il problema delle modalità di attuazione dell'&.7toypcxcp1} della Giudea. In proposito non sembrano sussistere più dubbi sul fatto che essa si svolse se condo antichi usi locali. Ciò che lascia perplessi è piuttosto l'insistenza con la quale si è cercato (e tuttora si cerca) di isti tuire un parallelo cronologico e contenutistico tra 1'&.7toypcxcp1} di cui a Le. 2 , 1 ss . e le quattordicennali xcx"t' 'otx,cxv &.7toypcx cpcx� dell'Egitto romano. Sul piano cronologico, il confronto è venuto a mancare a seguito della dimostrazione che tali à.1toypcxcpcx.� quattordicen nali ebbero inizio in età tiberiana, e non augustea . Quanto all'aspetto contenutistico, si è potuto constàtare co me la storia d'Israele conosca censimenti di popolazione e di stribuzioni demografiche attuate secondo criteri che trovano esatta corrispondenza nella testimonianza di Luca. Certamen te, le condizioni del popolo ebraico in età mosaica o davidica erano diverse, sotto tutti gli aspetti, da quelle dell'età erodia na : ma ciò, si è visto, non è sufficiente a ricacciare l'ipotesi di un'li1toypcxcp1} di tipo genealogico nel terreno delle favole risibili, cosi come voleva Zahn. ·
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5 . Del resto, è possibile il paragone tra il viaggio di Giusep pe e Maria a Betlehem (Ecx.u'tou, o totcx. 1t6À.t.ç) ed il ritorno Et<; 'tiÌ. ECX.U'tWV É
me si deve attribuire ad i)yE!J.W'V un significato più ampio e più vago; tuttavia, è ozioso discutere sulla portata dell'imperium attribuito a Quirinio in quell'occasione, laddove si concordi sull'esistenza di tale imperium ( = TtYEIJ.O'Vla.) ; b) Luca potreb be avere indicato anche una TtYEIJ.O'Vla. specifica di Siria da par te di Quirinio, il quale avrebbe temporaneamente retto il go verno della provincia mentre il legato ordinario, Saturnino, era impegnato in una spedizione bellica in Armenia (Saturni no, in tal caso, potrebbe naturalmente anche avere iniziato il censimento) . 7 . Quanto al risvolto cronologico complessivo, in sede di consuntivo, si può constatare come il 7 , o 7 l 6 a.C . , ritorni più volte quale punto di riferimento per la nascita di Cristo : so no di quell'anno il sorgere della stella in Oriente, il giuramen to di ' fedeltà (che può ben esser collegato ad operazioni cen suali) dei Giudei ad Augusto e ad Erode, la contemporanea presenza in Oriente, con incarichi di altissima responsabilità, di Quirinio e Saturnino; infine, la probabile assenza di Satur nino dalla Siria, in occasione della guerra armena (ed una pos sibile temporanea supplenza di Quirinio) . Ed al 7 l 6 come terminus post quem per la nascita di Cri sto riconducono anche le indicazioni che si trovano nei van li, al di fuori di Mt. 2 e di Le. 1 -2 . In considerazione di tali coincidenze, appunto in questo torno di tempo ( 7 o 7 l 6 a.C.) ritengo possibile inserire l'e vento dell'Incarnazione.
FABRIZIO FAB BRINI
RIPENSARE L'AMBIENTE DI GESù
r . Questa postilla non vuoi essere un'aggiunta ad un libro già com pleto, bensl una riflessione ai margini, operata da chi considerò opportuno che questo lavoro venisse intrapreso . La ricerca del Firpo si inserisce su un cammino più vasto che l'Istituto di Storia Antica del Magistero di Siena con sede in Arezzo sta compiendo in ordine al tentativo di rilevare il quadro della Palestina al tem po di Gesù (cronologia e geografia, costumi e vita sociale, istitu zioni politiche e religiose, cultura) , nonché di inquadrare il sorge re e il primo svilupparsi del cristianesimo nell'ambito delle strut ture imperiali : un'opera che, nonostante la povertà dei mezzi , sta a poco a poco realizzandosi. Questa non è solo l'indicazione di un programma di ricerche : è anche una proposta di metodo, una scelta storiografica : che con siste nel dare il dovuto rilievo e la dignità di fonti storiche a testi che ormai da troppo tempo non son più considerati tali nell'ambi to degli studi neotestamentari . È una scelta senza ritorno : non rifiutare alcun documento, alcun indizio, alcuna testimonianza di eventi storici fino a che non se ne sia dimostrata, in modo irrefu tabile e per prove esterne, l'infondatezza . Tutto il contrario cioè del metodo ancor usato da molti biblisti , di basarsi sulla critica interna e sul criterio di verisimiglianza, diffidando del testo fino a prova contraria. Significa leggere i vangeli come documenti sto rici : e non quali parabole morali : e sappiamo bene quanti biblisti letterati, dediti al culto dell'idolo della Formgeschichte, credono di a.ver tutto inteso, riducendo i vangeli ad una raccolta di mi drashim (quanto la parola affascina nel suo esotismo ! ) . Il nostro Istituto di Storia Antica intende operare perché an che riguardo alle fonti bibliche avvenga quel giro di barra che altri
studiosi di discipline antichistiche hanno operato : la riconquista di un senso di tendenziale fiducia nelle fonti dopo lo scetticismo ottocentesco : è ciò che han fatto gli storici del diritto romano nei riguardi del Digesto , prima ritenuto pressoché interamente inter polato ; è ciò che han fatto i filologi a proposito della «questione america» , con la nuova fiducia nell'integrità del testo dei due gran di poemi; è ciò che han fatto e stan facendo gli storiografi del mon do romano sulla scorta dell'archeologia . I biblisti sono invece ri masti fermi alle impostazioni dei filologi - per lo più tedeschi degli anni ' 2 0 , assumendo anzi quelle ipotesi quali dogmi e sche mi rigidi con cui leggere i testi . La novità anche in questo campo deve venire dagli storici (e penso ad esempio all 'opera di Marta Sordi, con il coraggioso recupero di credibilità di fonti già obliate , che impone una revisione di tutto il quadro storico dei tempi del primitivo cristianesimo) . Questo volume del Firpo non si discosta dalla nostra scelta programmatica : anzi la asseconda con vaglio critico e con intelligente intuizione, raccogliendo molte tessere di un vasto mosaico onde ricomporre meglio l'immagine che costi tuisce l'oggetto della ricerca. 2 . A questo punto si impone una riflessione circa l'atteggiamen to usuale degli studiosi anche cattolici riguardo a tale tipo di ri cerca. La risposta che generalmente se ne dà è che la fede vera non ha né deve aver nulla a che fare con la storia . Ma è risposta fretto losa e priva di contenuto . Può andar bene per una fìlosÒfìa o per . un'altra religione (le cosiddette religioni naturali o co smiche o spiritualistiche) , non certo per la religione d'Israele e per il cri stianesimo. No, la storia è sostanza di fede, così come la fede agisce nella storia, lievitandola. I cristiani non credono infatti in un Dio astratto alla maniera dei deisti , ma nel Dio di Enos e d i' Melchise dech, nel Dio di Abramo, di !sacco e di Giacobbe ; in quel Dio che trasse I sraele dall'Egitto : e di lui celebrano le opere storiche ; inoltre credono in un Dio che s'è incarnato : e ne rievocano la vita terrena, meditando ogni suo passo ed ogni sua parola perché quel la vita terrena è evento centrale di salvezza . Come giustamente di ceva san Paolo, se Cristo non fosse effettivamente risorto da mor te, risorto nella carne, la nostra fede sarebbe vana ; cosl ' possiamo
continuare dicendo che se Cristo non fosse nato a Betlehem da Maria di Nazaret, non sarebbe il Signore. È strano che, nonostante queste premesse bibliche e questa sostanza storica della fede, ancor oggi i cristiani, e in particolar modo i biblisti, tengan più alla filosofia e alla teologia e alla lette ratura che non alla storia; e che le indagini su quell'evento così importante per la nostra fede rimangano tanto trascurate. Sl che manca al mondo cattolico un vero Istituto di scienze storiche ri guardanti l'ambiente e l'epoca della nascita di Gesù. Le conse guenze di tale atteggiamento di indifferenza riguardo all'indagine storica si fanno sentire negativamente in più campi . Ed è la man canza di questo senso storico che ci impedisce di intendere in un modo più pieno il rapporto con Israele, rapporto cosi essenziale alla salvezza. È per tutte queste ragioni che il nostro Istituto di Storia Antica si è dedicato da tempo alla ricerca storica riguardan te la vita di Gesù e i tempi del primitivo cristianesimo e l'ambien te culturale giudaico-ellenistico, nonché il quadro istituzionale dell'impero di Augusto . Nostra ambizione è di mettere l'Istituto al servizio di questo grande compito, per colmare questa ingiusti ficabile lacuna . 3 . Vi sono inoltre talune essenziali indicazioni di metodo che il nostro Istituto si dà riguardo al sentimento del tempo storico ed al lo spazio ove si collocano gli eventi. Donde l'estrema importanza della cronologia e della geografia. La cronologia è una delle lenti della storia : e lo è dunque tan to più per l'evento della nascita di Gesù, massimo tra i problemi cronologici, se è vero che sulla base di essa è stato fissato lo spar tiacque dei due evi storici, e si è impostata tutta la cronologia della storia universale, l'adozione della quale è proceduta di pari passo con l'avvicinamento delle civiltà umane in un'unica vicenda storica. L'anno di nascita di Gesù è data centrale soprattutto al l 'interno della prospettiva storica cristiana, che da essa fa discen dere la lettura di tutti gli eventi : dall'incarnazione, infatti, pren de corpo l'evento, e la storia muta qualitativamente, caricandosi ad ogni attimo di potenzialità sovrumane : nasce una nuova èra in cui la grazia penetra nella natura, elevandola . Questo incontro fra
natura e grazia, fra divino ed umano fa sì che l'evento dell'incar nazione sia più pieno di storia di ogni altro evento : e in esso la storia umana attinge il punto più alto, coonestandosi con la vita divina. Da allora gli attimi del tempo storico non sono più quelli segnati dal tempo cosmico, perfettamente uguali l'uno all'altro. Infatti la diversità dell'evento dell'incarnazione da tutti gli altri eventi si rifrange su tutti gli istanti del tempo, che divergono qua litativamente l'uno dall'altro per la maggiore o minore approssi mazione di ciascuno di essi all 'evento centrale. Né solo la storia dopo Cristo viene a mutarsi ; ma anche la sto ria precedente : la grazia si proietta infatti nei due sensi della sto ria - proprio come gli anni della cronologia indicano, distinti in «dopo Cristo» e «avanti Cristo» - colorando e improntando di sé i secoli che precedono quell'evento . Non che la storia possa fa re passi indietro : ma quel che prima appariva quale storia profa na priva di speranza teologale si colora ora di una luce di grazia ed appare essa stessa storia sacra, e può essere letta all'interno del la nuova prospettiva, quale antefatto della redenzione, quale sto ria di speranza vissuta nell'annuncio profetico e nella prepara zione. 4 · L'altra lente indispensabile per leggere la storia è la geogra fia : poiché la nozione di tempo si precisa e diviene intelligibile soltanto quando è coordinata con quella di spazio . E particolar mente importante diviene la correlazione spazio-tempo a proposi to del problema della nascita di Gesù . L'evangelista ne è ben con sapevole : l'evento dell'incarnazione ci riporta al quadro geogra fico della Palestina di duemila anni fa. L'osservazione è ovvia ma non peregrina : la geografia non è infatti il dato costante di fronte a cui il tempo sarebbe il dato mutevole, ma essa stessa muta con il variare del tempo (sembrano non rendersene conto quei volon terosi registi che per ambientare la vita di Gesù nel quadro geo grafico palestinese scelgono paesaggi simili a quelli della Palestina del nostro tempo, cioè un paesaggio radicalmente mutato rispetto a quello di allora) . E la Palestina di allora significa non soltanto un ambiente natu rale - quanto mai necessario averlo presente per intendere le pa270
rabole di Gesù, nonché i tempi della sua predicazione ! - ma anche quadro amministrativo (il tempio, il sacerdote, i centurioni e gli arcisinagoghi, i sovrani e i procuratori) e politico (i rapporti tra Ebrei e Romani, o tra Ebrei e Greci ; gli erodiani e gli esseni; i pubblicani e i farisei, i capi del popolo e i sadducei) ; nonché l'oriz zonte culturale : capire i rapporti fra la cultura ebraica e quella ellenistica, intendere il clima delle attese messianiche e la speran za dei «veri israeliti» , il linguaggio del cantico di Simeone o di Maria. Ciò significa capire perché l'evangelista vuoi mettere in scena i pastori e l'angelo, la stella e i Magi : non certo abbellimen ti poetici o inserzioni midrashiche, ma segni sicuri d'un tempo di attesa e di imminente realizzazione, in linea con antichi messaggi e antiche promesse. Ecco perché l'evangelista Luca avverte questo bisogno di situa re, con perfetta intelligenza storica, il grande evento salvifico, sto rico e cosmico : l'editto di Augusto sul censimento ; e le modalità dell'esecuzione di questo, lasciando all'altro evangelista Matteo di mettere a fuoco i contesti del regno di Erode e di Archelao ; e narrandoci le visitazioni delle Madri e i lunghi viaggi dei censiti e i disagi e i disguidi delle processioni di pellegrini e l'ingorgo del caravanserraglio; e la confusione del recinto del tempio : non sem plici note di colore ma indicazioni storico-geografiche indispensa bili alla ricostruzione dell'evento. Ogni luogo geografico è carico di attese e di speranze : «E tu Betlehem terra di Giuda, non sei certo minima tra le grandi città di Giuda: da te infatti nascerà un capo, che sarà pastore del mio popolo, Israele» (Mich .5 , 1 ) ; «Terra di Zabulon e terra di Neftali, via del mare, oltre il Gior dano, Galilea delle genti : il popolo che cammina nelle tenebre ha veduto una gran luce; per quelli che giacciono in regione e ombra di morte una luce si è levata» (Is. 9 , 1 -2 ) . Si tratta non già di abbel limenti posticci ma di echi profondi : la trepida attesa di un tem po imminente avvertito con intensità da quei popoli in quei luo ghi in quegli istanti : sl che la redenzione giunge non improvvisa bensl lungamente invocata. Dunque l'indagine riguardante la nascita di Gesù non può es sere puramente cronologica, ma deve portarsi su questo ambiente, un
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su questo contesto geografico e culturale; né può limitarsi ad una esegesi dei vangeli ma deve leggere queste fonti con i dati storici e geografici che emergono da tale indagine . Deve calarsi nell'am biente palestinese del tempo, collocandolo spazialmente nel qua dro dell'impero di Augusto e culturalmente nell'iter delle pro" messe e delle profezie . 5 · L'accurata collocazione dell'evento salvifico nel tempo e nel lo spazio operata dagli evangelisti non esaurisce la nostra esigen za di indagine storica : si che ci sfugge proprio l 'esatta dimensione temporale di quel fatto. Forse perché l'evento salvifico è un mi stero, e come tale destinato a sfuggire perennemente all'uma na certezza collocandosi meglio in una prospettiva di fede teolo gale ? Forse per non costringere la libera ragione umana a piegarsi dietro l'indicazione costrittiva di dati storico-geografici ? O forse per la nostra insipienza che , non fidandosi pienamente delle fon ti, non sa leggerle in modo adeguato e dunque fallisce nel trarre le conclusioni ? Fatto sta che l 'incertezza permane : ed è grave smacco alla nostra scienza storica, non senza disagio per il creden te, che troverebbe senza dubbio conforto da una migliore inter pretazione storica dei dati . Tale incertezza riguarda vari punti del racconto evangelico . An zitutto, si sono sollevate perplessità a proposito del luogo di na scita : Nazaret o Betlehem? Gesù è il nazareno o il figlio di Da vid ? La nascita betlemitica è certa negli evangelisti : ma si sono notate da molti incongruenze insolubili, dal momento che Gesù è detto il Galileo e che i contemporanei non gli attribuivano altra patria che Nazaret («Non è questi forse il figlio di Giuseppe ? » : Le. 4,2 2 ; Mc. 6,3 ; « E che cosa può mai venire di buono da Naza ret? » : Io. 1 ,4). Ma tali incongruenze possono trovare adeguata spiegazione in sede storiografica : né ho mai ritenuto fondata tale perplessità . Una maggiore incertezza riguarda invece la definizione crono logica : tanto che , seguendo talune indicazioni, la nascita di Gesù fu posta al 7 54° anno di Roma da parte del monaco sciita Dionigi il Piccolo e tale definizione è alla base della moderna cronologia universale. Un'indicazione certamente sbagliata : infatti Erode mo-
rl nel 750° di Roma , ossia nel 4 a.C. : dunque Gesù deve esser na to prima : ma quanto tempo prima ? Le indicazioni evangeliche sono ben lungi dall'essere esaustive : e occorre integrare quei dati con altre indicazioni : e tener conto (ma fino a qual punto ? ) delle ricerche astronomiche circa la comparsa di comete o di fenomeni celesti straordinari ; ma lo studioso delle istituzioni romane e del l 'epoca di Augusto volge soprattutto lo sguardo al censimento . Il dato centrale da prendere in considerazione è il censimento uni versale . Ma ecco un'altra fonte di incertezza e di confusione . Quan do esso si realizzò ? E come venne attuato ? È a questo punto che nel nostro Istituto , nell'ambito di un mio corso sull'ambiente storico della vita di Gesù , ci si è posti seriamente il problema di proseguire la ricerca : forse dal versante dell'insegnamento di Storia Romana poteva venir fuori qualche altro elemento che non era stato preso in considerazione . Sulla na tura e la portata del censimento ci viene in soccorso quanto cono sciamo sull'impero di Augusto : non solo il censimento corrispon deva esattamente ai disegni augustei riguardo all'impero , ma sia mo edotti che Augusto riuscl a completare il censimento e a con servarne i dati . Il problema è però relativo all'anno in cui tale cen simento si realizzò nella terra di Palestina, perché solo allora es so può servirei come riferimento cronologico sulla nascita di Ge sù : problema complicato dal riferimento dell'evangelista a Qui rinio , il che porta a confondere questo censimento con quello ce lebrato da Quirinio nel 6 d .C . : sì che opportunamente Tertullia no, con l'acume storico che lo contraddistingue e che rende credi bili tante altre sue affermazioni, pensa a Senzio Saturnino quale autore del censimento cui Luca si riferisce . Da qui due vie si impongono alla ricerca : a) leggere il testo e vangelico in modo diverso (anziché «questo primo censimento fu fatto mentre Quirinio era governatore della Siria» , leggere «que sto censimento fu fatto prima di quello avvenuto mentre Quiri nio era governatore della Siria») ; h) tentare di ricostruire la carrie ra di Quirinio per vedere se prima del 6 d .C. egli ebbe incarichi importanti nella provincia di Siria . La prima direttrice di ricerca è purap1ente filologica, ed usa l'analisi testuale per scansare il pro273
blema storico ; la seconda invece è vera e propria ricerca storica . Comunque dobbiamo tenerle presenti entrambe, per giungere a valutare quel censimento che, sia esso fatto da Quirinio o da Sa turnino o da altri, corrisponde a quello della nascita di Gesù. Ta le ricerca non si presenta in sede storiografica come impossibile : l 'attuale panorama delle fonti a nostra disposizione è abbastanza più vasto di quello di qualche decennio fa, e conviene almeno rior dinare i dati per far luce sulle possibilità che ci sono consentite. È perciò che, in seguito a discussioni animate sul tema, ho pensa to di affidare a Giulio Firpo il compito di riesaminare l'intera que stione, discriminando quanto di preconcetto e di ideologico sta alla base di talune teorie che hanno fatto epoca ; in un lavoro che pur non intendendo certo sostituire precedenti contributi - ser visse quale punto di riferimento di future ricerche . Il lavoro si presentava tale da demoralizzare qualunque studioso , ed ha avu to bisogno di tanta tenacia e di spirito di sacrificio . Ora mi avve do che la sua fatica non è stata inutile . 6 . L'indagine sui tempi della nascita di Gesù esige , per essere davvero completa, quella sui tempi della passione : una ricerca che si colloca proprio in coincidenza con l 'Anno Santo della redenzio ne (e non mancherà lo storico di rilevare come proprio la datazio ne di questo Anno Santo che vuoi porsi a r 9 50 anni dalla passio ne è viziata da un probabilee errore cronologico, dal momento che l 'anno più plausibile della passione è il 3 0 d .C . , e non già il 3 3 ) . L'indagine sui tempi dell'incarnazione deve proseguire anche a ritroso, circa gli immediati precedenti, in quel clima di sospen sione e di attesa che caratterizza gli ultimi decenni del 1 secolo a . C. (né solo i n Israele m a anche nel mondo cosiddetto pagano , se agli esseni che preparano nel deserto la via del Signore corrispon dono in sede pagana gli annunci del ritorno di Astrea e dei Satur nia regna e dell'età dell'oro, mentre Virgilio poeta-profeta canta il fanciullo che nascerà dalla Vergine , riecheggiando l'annuncio del profeta-poeta Isaia) . E l'indagine sui tempi che precedono l'evento è opportuna e importante proprio alla vigilia del bimillenario della nascita di Maria : bimillenario tradizionale e anch'esso frutto di un errore di 2 74
cronologia (Maria nacque vari anni prima di 2ooo anni fa : non certo nel 1 7/ 1 6 a.C . , dal momento che Gesù nacque forse non dopo gli anni 7/6 a.C.) ; ma bimillenario comunque carico di si gnificato per il fedele, il quale può cosl avere l'opportunità di ap profondire il grande mistero di Maria preparatrice dell'evento sal vifico. Lo storico cristiano sa infatti bene che l'evento dell'incarna zione non può venir compreso se non in connessione con l'altro evento, che lo precede e giustifica : quello della immacolata con cezione : lo precede, perché ne è l'antefatto cronologico (Maria è la madre di Gesù) ; lo giustifica, perché l'incarnazione - unione tra umano e divino è resa possibile dal fatto che l 'umanità era già stata elevata, in una sua creatura, dalla condizione del peccato, a ripristinare, nova species della creazione, quell'immagine che Dio stesso volle stampare di sé nell'atto creatore . Qui è l'importanza storica della nascita di Maria e l'importanza della sua concezione immacolata in ordine alla storia della salvezza. E se nel 1 984 si celebra il bimillenario della nascita di Maria (quale la tradizione ha stabilito) , non meno importante è allora questo 1 9 8 3 , il bimil lenario dell'immacolata concezione, che per i fedeli rievoca il ve ro indispensabile preludio del mistero della salvezza . Collocare storicamente l'evento della nascita di Gesù significa non solo cogliere il Gesù della fede, ma anche il Gesù della storia , nel suo ambiente ebraico, e portarci a quella inscindibilità del rap porto fra cristianesimo e Israele, che troppo è stato dimenticato : comprendere l'ebraicità di Gesù, e quella di Maria e del suo spo so Giuseppe : una catena storica che ci riallaccia alle nostre ori gini, come popolo religioso e anche come civiltà . Ma significa inoltre cogliere Gesù nella prospettiva globale del mondo di allora, nel quadro internazionale di allora : Luca ce lo fa ben intendere, parlandoci del censimento di Augusto , e del colle gamento tra Gerusalemme e l'ampio contesto della Siria ; e Mat teo ce lo sottolinea con l'episodio dei Magi e della stella . Si tratta di un quadro di attesa e di unità e di pace . La pace è il segno di que sta età grandiosa, unica nella storia del mondo : per effetto del l'impero augusteo la pace diveniva il respiro dei popoli : e l'avven to del redentore si pone in una attesa globale universale (i Magi -
dell'Oriente) e cosmica (la stella) . Questo clima di pace rende ec cezionale la nascita di Gesù, coerentemente con le profezie che l'avevano preannunciato : allora Gesù è veramente il «principe della pace» : come conferma l'evangelista sottolineando le parole degli angeli sulla grotta di Betlehem : «Gloria a Dio nell'alto dei cieli e pace in terra agli uomini di buona volontà» (Le. 2 , 1 4 ) . La pace è divenuta sostanza di quell'epoca grande : e dunque la pace può divenire anche criterio direttivo per una ricerca storica non peregrina : se la pace esisteva, nella realtà di allora e nelle co scienze di allora, ebbene, cerchiamo di servircene come guida a quel mondo . Occorre guardare verso il punto in cui la pace si rea lizza maggiormente, nei fatti e nelle coscienze : perché il punto più alto segnato dalla pace mondiale non poteva essere che quello assegnato dalle attese del mondo per la realizzazione dell'evento salvifico . E l'occhio dello studioso del mondo augusteo corre su bito quasi per istinto al monumento-documento centrale di quel l'epoca e di quella coscienza : l'ara Pacis Augustae. E mi piace pen sare che la nascita di Gesù avvenne in un periodo non lontano da quello della consacrazione ufficiale di quell'ara (9 a.C . ) , nella festa solenne ove al popolo osannante stavano innanzi i sacerdoti e le Vestali : ove al «buono Augusto» officiante nella veste di ponti /ex maximus corrispondeva, nei rilievi dell'ara, il pius Aeneas , penate di Roma e della gens Iulia, l'antico eroe di fronte al nuovo restitutor orbis, il fondatore che guarda al pacator, e ne avalla la gloria, come nel poema immortale aveva cantato il padre Anchi se : Augustus Caesar, divi genus, aurea condet l saecula qui rursus Latio regnata per arva l Saturno quondam, super Garamantas et Indos l proferet imperium (Aen. 6 ,792-79 5 ) . E fu a tutti visibile
la profezia che il divo Virgilio mise in bocca al signore d'Olimpo annunciando quei giorni : aspera tam positis mitescent saecula bel lis (Aen. 1 ,29 1 ) : la pace veramente realizzata ! E l'antica Fides ritorna, insieme con Vesta custode dei focolari ; e Romolo ripren derà la signoria insieme con il fratello Remo , concordi e non più avversari ; e si chiuderanno le porte del tempio di Giano Quiri no �enute aperte in tempo di guerra : claudentur Belli portae (Aen . I ,294 ) . E a questo impero di pace non vi saranno confini né di
spazio né di tempo : bis ego nec metas rerum nec tempora pono, l imperium sine fine dedi (Aen. 1 ,278·279) .
È a questo punto, forse, che nasce in Augusto il pensiero di comporre egli stesso un poema immortale alla sua opera : le Res Gestae, vero evangelium Augusti . È a questo punto che presumi bilmente si attuò l'evento, invocato, dell'incarnazione : il princi pe della pace doveva venire, quel puer evocato nella profezia di Virgilio (quarta ecloga) , che rimbalza la profezia di Isaia. 8 . Quel princeps pacis doveva subentrare al suo alfiere Augu sto : e agli evangelia Augusti subentrerà l'evangelium Christi : non in alternativa ma in complemento. Spiritualità israelitica e spiri tualità pagana sono qui consonanti, nell'attesa : e i discendenti di Iulo e di Enea e di Anchise sperano e attendono insieme ai figli di Giacobbe e di !sacco e di Abramo : speranza pagana e speranza ebraica guardano insieme al salvatore, a quella pienezza dei tem pi che per i Padri era segno certo dell'avvento. L'eroe Enea e il vate Virgilio e il pio imperatore Augusto sono gli araldi dell'even to, in pendant con il patriarca Abramo e i vati David-Isaia e il pio e rude annunciatore Giovanni del deserto . E cosl come alle atte se di Abramo corrispondevano quelle cosmiche di Melchisedech, al popolo regale corrispondono le nazioni : due teorie di pellegri ni osannanti verso la sua grotta : alla teoria dei pastori, veri figli di Israele, corrisponde la teoria dei Magi, che dal mondo delle genti giunge con la carovana pittoresca di cammelli seguendo il ba gliore di un segno celeste, fidando in quel segno. Tra quei Magi doveva esserci in qualche modo, simbolicamente, Augusto stesso : quell'Augusto che secondo la tradizione conversava con la Sibil la circa l'evento imminente e cosmico, quell'Augusto che con la moglie Livia come sappiamo sacrificava ogni giorno all'Altissimo nel tempio di Gerusalemme ; quell'Augusto che indisse quel cen simento universale, unico nella storia umana e che tanta importan za ha nella storia sacra; quell'Augusto fu - dice Paolo Orosio innalzato da Dio per essersi fatto umile. Narra una tradizione cristiana che il pio Augusto se ne stava in preghiera sul Campidoglio all'epoca dell'Epifania : ed ecco ebbe una visione : la Vergine gli mostrava il Bambino, come nella pro277
fezia virgiliana. Ed egli che aveva pacificato il mondo vide il prin cipe della Pace : e, certo di aver avuto una visione del cielo, de dicò un'ara su quel luogo : l'ara Coeli. Su quel luogo sorgerà la basilica di Santa Maria in Aracoeli, mèta ancor oggi di pellegri naggio. Una leggenda . . . no, una lettura, che i cristiani, con acuto senso storico, hanno saputo dare del grande fenomeno della pace augustea, vedendolo in connessione cronologica, ma prima anco ra ontologica, o meglio ancora teologica, con l'evento dell'incar nazione . I loro occhi non potevano non cogliere i nessi tra l'uno e l'altro evento : e videro Augusto, in preparazione al Cristo, e col sero esattamente il valore del censimento augusteo. Ed ecco, in quel primo censimento universale viene registrato il nome di Giu seppe figlio di Giacobbe, e di sua moglie Maria figlia di Gioacchi no e di Anna : e viene censito altresì il nome di un nuovo nato : Gesù, il discendente di David. Una registrazione : un documento alla luce della storia, che ci comprova la nascita del redentore : co me la sentenza di Pilato è il documento giudiziario che ce ne com prova la morte, come la sindone, immagine stampata con proce dimento fotografico, è l'altro documento che ci comprova la pas sione (e forse la resurrezione) del salvatore. Il solito amico veteropositivista sorriderà : non comprende co me lo storico debba valutare oltre i puri eventi materiali anche le prospettive culturali, perché esse stesse sono agenti di storia: e la coscienza della pienezza dei tempi è un fatto storico empiricamen te apprezzabile e documentabile : e io da storico non scarterò cer to questi importanti documenti che mi aiutano a far luce non tan to sul mistero della grazia, proposto alla nostra fede, quanto sul mistero della storia, che a poco a poco si lascia dipanare al nostro sguardo ansioso di ricerca e di verità.
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ELENCO DELLE SIGLE
AE AmO AmJPh AnglTR AnJ apBiblnst ANRW ApoiBeitr ASNP AssSeign ASTI AT BbOr BOI BHH BiblETL BiblR Bib!Realw BibThBull BIDR BiKi BiLeb BLit BiTod BS BSAF BurHist BZ CahMar
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ChQR OasPh CleR CIR ColcTFujen CQ
286
L'Année :f:p igraphique Ami du Oergé The American Journal of Philology Anglican Theological Revew Annua! of the Japanese Biblica! Institute Aufstieg und Niedergang der romischen We!t Apologetische Beitriige Annali della Scuola Normale Superiore di Pisa, C las se di Lette re e Filosofia Assemblées du Seigneur Annua! of the Swedish Theological In s t it ute (in Jerusalem) Antik Tanulmanyok Bibbia e Oriente Bulletin de Correspondance Hellénique Biblisch-historisches Handworterbuch Bibliotheca Ephemeridum Theol . Lovaniensium Biblica! Revew Biblisches Realworterbuch ( 3 " ed . ) The Biblica! Theology Bulletin Bullettino dell'Istituto di Diritto Romano «V. Scialoja» Bibel und Kirche Bibel und Leben Bibel und Liturgie The Bible Today Bibliotheca Sacra Bulletin de la Société Nationale cles Antiquaires de France Buried History Biblische Zeitsch rift Cahiers Mariales Catholic Biblica! Quarterly La Civiltà Cattolica The Church Quarterly Revew Classica! Philology The Oergy Revew Classica! Revew Collectanea Theologicae Universitatis Fujen Classica! Quarterly
Cahiers du Cercle Emest Renan CR The Catholic University Bulletin CUB Cultura Biblica CuBib Currents in Theology and Mission CurrTMiss Dictionnaire de la Bible DB Dictionnaire de la Bible (Supplément) DBS Dizionario epigrafico di antichità romane (di E. De Ruggiero) DE The Ecclesiastica! Revew EcclrR Enciclopedia de la Biblia EncBiblia Enciclopedia Cattolica EncCatt Encyclopaedia Judaica EncJud Enciclopedia delle Religioni EncRel Estudios Biblicos EstBib Estudios Eclesiasticos EstE Estudios Josefinos EstJos Études Théologiques et Religieuscs ETRel Evangelische Kirchenzeitschrift EvKirchenz The Evangelica! Quarterly EvQ Evangelische Theologie EvT The Expository Times ExpTim Die Fragmente der griechìschen H ìs tori ker (Jacoby ) FGH Fragmenta Historicorum Graecorum ( Mi.iller) FHG FrancLA Studii Biblici Franciscani Liber Annuus Grande Lessico del Nuovo Testamento ( tr . it.) GLNT Greek, Roman and Byzantine Studies GRBS Greece and Rome GreecRom The Harvard Theological Revew HarvTR The Homiletic and Pastoral Revew HomPastR Hebrew Union College Annua! HUCA The lnterpreter's Dictionary of the Bible IDB Israel Exploration Journal IEJ The Irish Ecclesiastica! Record lrEccRec Journal of the American Academy of Religìon JAmAcRel Jahrbuch fi.ir Antike und Christentum JbAC Journal of Biblical Literature JBL JbNationalOk�tat Hildebrand's Jahrbiichern fi.ir Nationalokonomie u. Statistik Journal of Evangelica! Theological Society JETS JHS The Journal of Hellenic Studies The Joumal of Juristic Papyrology JJurPap· Jahreshefte des Osterreichischen Arch aologi schen lnstituts JOAI The Jewish Quarterly Revew JQR The Journal of Roman Studies JRS Jiidische Schriften aus hellenistisch·romischer Zeit JSHRZ Journal of Theological Studies JTS Katechetische Blatter KatechBl . The Liverpool Classical Monthly LCM Lexicon fi.ir Theologie und Kirche LexTK Lumière et Vie LumV
The Lutheran Quarterly Mélanges d'Archéologie et d 'His to ire de l'École Française de Rome Ministero Pas torale MinPast Museum Helveticum MusHelv Nieuwe Theologi sche Studien NieuwThSt Nieuw Theologisch Tij dschri f t NieuwThTs Neue Kirchliche Zeitschrift NKZ Novissimo Digesto Italiano NNDI Novum Tes t amentum NT New Testamen t Studies NTS Nederlands Theologisch Tijdschrift NTT Papyrologic a Lugduno-Batava PapLugdBa t Parole di Vi ta ParVi Patrolog ia Graeca ( Migne ) PG PIR Prosopographi a I mperii Romani PL Patrologia Latina (Migne) QuartJRoyAstrSoc Quarterly Journal of the Royal Astronomica\ Socie ty Les Quatre Fleuves QuatFleuv Reallexikon fiir Antike und Christentum RAC RAscM Rivista di Ascetica e Mistica Revue Biblique RB RClAfr Revu e du Clergé Africai n RE Realencyklopadie der cl ass i sc he n Altertumswissenschaft ( Pau ly Wissowa-Kroll ) RecSR Recherches de Science Religie u s e REG Revue des �tudes Grecques Revue � pigraphiqu e REp RExp Revew and Expositor RevArch Revue Archéologi que Rivista di Filologia Classica RFC Rivista di Filologia e di I s t r uz ione Classica RFIC Die Relig ion in Geschichte und Gegenwart ( 3' ed. ) RGG Revue His torique de Droit Français e t �tranger RHDFE Revue d'Histoire et de Philosophie Religieuses RHPhR Ricerche Bibliche e Religiose RicBibRd Rendiconti dell'Istituto Lombardo, Classe di Lettere , Scienz.e RIL morali e storiche Rivista Biblica It ali ana RivB RivCIIt Rivista del Clero Italiano Romische Quartalschrift fiir christliche Altertumskunde uncl RomQ Kirchengeschichte Revue des Questions Historiques RQH Revue de Qumran RQum Revue des Sciences Philosophiques et Théologiques RSPT Revue de Théologie et de Philosophie RTP Sal Terrae SalTer Society of Biblica! Litera tu re , Seminary Papers SBL, SemPap
LuthQ MEFR
288
ScEspr ScrTheol
Scuo!Catt ST StDocStDir StEngl StPatav StSen StVarsav SvEx SWJT TAPhA TBei TerSa TGl TPQ TrThZt TS TSK TUGAL TiiTQ TyndB TZ VD
VoxTh WF WJA ZDPV ZKT ZNW ZRG zss
ZTK ZWT
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INDICE DEI PASSI CITATI
1 . Apocrypha Veteris
Testamenti (ed. Charles)
Assumptio Mosis
I ubilaeorum
6,4 : 53 6,6: 5 3
1 ,25·26 : 9 1 12,16-1 8 : 1 00 3 1 ,1 8 : 9 1
1
Enoch Oracula Sybillina
8,3 : 100 85 : 9 1 90,37 = 9 1 90,37·38: 9 1
3 .47-49 = 9 1 3,2 1 9-23 1 : 100 3 ,286-287 : 9 1
3.652-656: 91 5 .414-433 = 9 1 Psalmi Salmonis
1 7 ,23·30: 91 17,3 1 : 58 1 8 ,6 : 91
2 . Apocrypha Novi Testamenti (ed. Bonaccorsi) Vangelo arabo fanzia
dell'In-
7 = 54 IO: 1 1 7 25·26 : 1 1 7 Vangelo dell'Infanzia
6o : 1 30 89 : 102 Evangelium Thomae log. 3 1 : 50
3.
Historia Iosephi
8 : 1 17 Protevangelium Iacobi
1 ,3 : 179 17,1 : 1 30, 1 80 2 1 ,2 : 102 24,3 = 98 Pseudo-Matthaeus
1 5 ,3 = 16,1 : 17,2 : 1 9,1 : 22,2 : 26,1 :
98 105 1 16 116 117 117
Tractatus de pueritia le su secundum Thomam
1 ,3 : 1 1 7
13,1 : 1 84
Qumranica
Documento di Damasco
7,14 : 1 14 7,19 : I I4 7,19·20: 92 9.9 : 95 12,23 : 92 J4,1 9 : 92
1 5 ,1·4= 95 19,10: 92 19110-I I : 92 20,1 : 92 Benedictiones Patrum
3 ,1·7 = 92 5,2D-29 : 92
1 QM 5,I : 92 I QS 9,1 1 : 92 I QSa 2,1 1 : 92 2 , J4 : 92
1 QSb 5 ,20: 92
4Q 1 86,1 : 93 1 86,2 : 93
4 QFI 1 ,1 1 : 92 11 QMelch ?-8 : 93
4· Talmudica Midrashim
57b : 1 9 1
Taanit
Rabba Exodus
Nazir
4,5 : 1 79, 1 85
3,6 : 59
Talmud babli Shabbat
1 , 1 8 : 56 Yalqut Mieh. 5 ,3 : 203 Mishna Kethubot
Sanhedrin
4,1 3 : 95
1 oa : 203
4.5 : 1 91 5,2: 1 9 1
So ta
37b: 59
1 07b : 53
1 5a: 98
Shebuot
Yoma
47a : 5 3
5. Biblia sacra Genesis
1 7-1 8 : 29 29-30: 29 34, I 2 : 1 9 1 4 1 ,8 : 56 41 ,14: 56 49,1 0 : 94
4.3 : 82, 83 22,') : 1 1 3 23,7 : 58, 103 24,1 7 : 6o, 92 27,8 : 190 35.7 : 1 83 36,1 : 190
Exodus
Deuteronomium
2,12 : 6 2 3-4 : 2 9 3 .7 : 62 4,1 8 : 62 7,1 1 : 56 8,3 : 56 8,14: 56 1 3 ,21 : 54 22,15: 1 9 1 40,3 8 : 54
18,10: 9 9 23,5 : 1 1 3 26,5-8 : 62
Leviticus
19,26 : 99 Numeri
1 ,2 : 1 79 1 , 1 8 : 1 79 3,15 : 179
losue
2 1 ,2-40 : 183 ludices
6: 29 1 3 : 29 2 1 ,24-25 : 1 83 2
Samuelis
I
Regum ( LXX )
5.4 : B I , 203 ? ,8 : 94
1 7,7 : 1 29 2
Regum ( LXX )
19,44 : 196 3 Regum ( LXX )
22,1 7 : 183 22,36 : 1 83 22,36-37: 1 8 3 I
Esdra (LXX )
5 A-5 : 183 5,8: 183 2
Esdra (LXX) 2,1 : 183 2 ,5 9 : 1 79, 183 2,70 : 1 8 3 17,6 : 1 8 3 1 7 ,72 : 183 1 8 , 1 : 183 1 9 ,1 9 : 54 2 1 ,1 3 : 183 2
Machabaeorum
7,41 : 198
IO: 58
29 I
5 , I s. : 9 . 203
I -2 : 9. 25, 26I 2: 42, 4 3 · 45 , 54 · , , 57. 59, 6o, 62, 63 , 64, 81, 89, 93, 99, I01 , 109, I IO, I I 8, 207, 266 2,I : 9. I04 2 ,2 : 9 2 ,3 : 9 2 4 : 9. 52• 94 2 5 6: 9 2 ,7 : 9, IO, I06, 1 1 3 2,8 : IO, I 0 5 2,9 : IO, 54, I05 2,IO: IO 2,I I : IO, 1 5 , I 05 2, I 2 : I O 2,I 3 : IO, IO) 2,I4 : I05 2,I4-1 5 : IO 2 , I 6 : IO 2,I7: IO 2 ,I 8 : I0, 57 2, I 9 : I O 2,20 : 10, 63, I05 2,2 I : IO, IO) 2 ,22 : 9, IO, 185 2 ,22-23 : I I , 49 3, I I : IO) 5 ,20 : 1 96 u ,r 6 : I0.5 1 3 ,55 = 1 85 I 3 ,5 7 = 50 14,2 I : 105 I 5,3 8 : IO) J7,2: 233 18,2 : 10.5 I 9 ,13-I4 : 10.5 20,8 : 233 22,I9·20 : 167 24,I 7 : IO) 28,14: 233
Matthaeus
Marcus
191 I,I9: 191 1 ,20 : 191 , I92 1 ,24 : l9 I , I 92 1 ,2 4- 25: I92
I ,22: 23 1 ,45 = 23 6,r : 53 6,2-3 : 49 6,3 : I85
Psalmi 72( 7I ),Io: 58 7 8( 77 ),14 : 54 g7( 86 ) ,6 : 204 87( 86 ),6-7 : 204 I05( I 04).39 = 54 Canticum
3 ,6 : 5 8
,
Siracides
24 ,I5 : 58 Isaias
2,2·5 = 58 9 .5 : 9I I I ,I ,_'j : 9 I 4 I ,2·3 : 5 5 45.14= 58 47,I3 : 99 5 6 4 : 97 {)o,6 : 58 00 ,2 0 : 9 I leremias
I0,2 : 99 24,I : I98 3 I ,I5 : 57 36,2 : I97 Daniel
2 : 56 2,2 : 100 5 ,8 : 56 9 ,24-27: 93. 204 Oseas
I I I ; I I4 ,
Michaeas
I ,I 8 :
292
·
6 4 : 50 6,14·16: 53 7,36·37 = 23 8,10: 3 1 I 2 , I 4 : I 67 I 2 , I 6 : I 67 Lucas
I ,I -4 : 47. 48 : I I , ! 1 9, r 8 8 , 206 , 207 1 ,26 : I I , 200, 207 I ,26-27: r 82 I ,27 : I 89, I 9 1 1 ,28 : 206 I ,36 : I 88 I ,39= 206, 207 I 4 I : IO_'j 1 44 = 1 05 I ,59= I 05 I ,66 : I05 I ,76 : I 05 I ,8o : I05, 199 1-2 : 9, 2 5 , 30, 39, 77, 79, 8 I , 266 2 : 45 , 65, 93, 227, 229 2,1 : I I , I I9 I22, I23, I 27, 1 3 1 , I 3 2 , I47. I 8 j , r 86, I95. 196, I99. 200, 206, 207 , 208 , 232, 264 , 2 , 1·5 = I I , 20, 75 . 1 1 9, 192, 214, 262 2,2 : 1 3 2 , I 5 3 . I 74. I8o, I 84, I95. I 96, I98, 2 I I , 2 1 8 , 226, 229, 258 2 ,3 : I87 2 4 ; I I , 5 1 , I I 9, 1 5 1 , I 8 2 , I89, I92 2,5 : 200 2, 5-6 : I 90, I9I 2 ,7 : I 4 2 ,8-20 : I I 2 ,I 2 : I4, 105 2,I 5 ; 51 2 , 1 6 : I4, 105 2 , 1 7 : I 05 I ,.'j
,
l,I9 : 49 2 ,2 1 : I l 2 ,22-24 : I I 2,2,5 : I I 2 ,2,5·3 8 : 98 2,26 : I I 2 ,2]: 10,5 2 ,28-3 2 : I I 2 ,34: I l 2 ,36: I I , 1 89 2 ,3 8 : I l 2 ,39: I l , 12, 49. 182 2 ,4D-,52 : 200 2 ,,5 1 : 49 3,1 : 4.5 , 67, B r , 233 J 11·2: 78 3 .3 : 8,5 3 ,2 1 : 8 1 3 ,23 : 1 2 , 8 1 , 83 , 1 90, 203 4,,5 : 132 4,1 6 : 49 4,24 : 50 , ,, : 234 7.3 : 1 7 1 8,3 : 233 8 ,24 : 234 8 ,2,5 : 234 9 .33 : 234 9 .49 : 234 9 ,,5 1 - 18,14: 7 5 1 7 , 1 3 : 234 20,20 : 233 20,22 : 1 67 20,24 : 167 2 1 ,26 : 1 3 2 2 3 ,44 : 1 29 Ioannes
1 ,1 5 : 197. 1 98 1 ,30: 197. 198 1 ,46 : 49
2,1 3 : 8,5 2 ,20 : 1 2 , 8,5 4,2 : 2 33 444 : ,50 .5 .36: 1 96 7.4-D-42 : .5 3 7.41·,52 : 49 7.42 : ,52 8 ,,5] : 1 2 , 83 1 ,5 , 1 8 : 1 97. 198 Actus Apostolorum
1 ,8 : 46 1 ,21·22 : 47 1 ,22: 46 1-1,5 : 7.5 2,14·36 : 46 2,37 : 46 2 ,J8 : 46 2 ,41 : 46 2 ,47 : 46 3 ,1 ,5 : 46 4,1 : 233 44: 46 4,20: 47 ,5,14: 46 ,5 ,24 : 2 3 3 ,5 ,26 : 233 .5 .32 : 46 .5.37 : 193. 1 94, 207 6,1 ·7 : 46 ], 1 9 : 105 8,4-8 : 46 8 ,,5 : 7.5 8 ,9 : 100 8 ,I I : 100 8,14: 46 9,31 : 46 1 0,39·4 1 : 46 I I ,1 9 : 46 I I ,22: 46
I I ,28: 132, 1 37 I I-20: 75 1 3 ,8 : 100 1 3,23 : 1 89 1 3 ,3 1 : 46 1 ,5 ,4 1 : 46 1 6,,5 : 46 r 6,2o : 233 16,2 2 : 233 1 6,3.5 : 233 1 6,38 : 233 1 ] ,6 : 1 3 2 I ] ,] : 1 3 3 1 9,27: 1 3 2 20-2 1 : 75 2 1 ,2 1 : 1 3 2 22,1 ,5 : 46 2 3 ,2.5 : 233 24,1 : 233 24,,5 : 132 24,10: 233 26, 1 6 : 46 26,30 : 233 2]·2 8 : 75 ad Romanos 1 ,3 : 189 2
ad Timotheum 2,8 : ! 89
ad Hebraeos
2 , J : 48 ] ,I I : 1 89 ] , 1 3 : 1 89 r
Petri
,5 , 1 : 46 Apocalypsis Ioannis
1 2 ,1 -,5 : 53
6. Auctores Graeci et Latini Ammianus Marcellinus
Anthologia Palatina
1 5 ,10,2 : 1 60 1 .5 ,10,7 : 1 60
1 0,22 : 240
Appianus Bellum civile 1 ,8o: 222
293
, ,n : 157
Bellum Syriacum 50: 1 69
Caesar Bellum Gallicum 1 ,29 : 145 Cassiodorus Variae 3 ,52 ,6-7 : 1 2 1 3 ,52 ,7 : 1 3 0 Cicero Ad familiares 1 2 ,, ,, : 2'54 Pro Placco 69: 168 De provinciis consularibus 5 ,1 0 : 168 In Verrem 2,56,139: 149 De divinatione 1 ,1 : 58 1 46 : 58 2 42 : 58 Clemens Alexandrinus Stromata 1 , 1 5 : 102 1 ,24,163 : 54 Cyrillus Alexandrinus Commentarius in Isaiam prophetam l. IV, or . IV,8- 1 2 : 1 02 Dio Cassius 4'5 ,1 ,3 s . : 58 52,1-40: 1 26 52,1-5 : 1 3 7 '52,3,2 : 2 1 9 53,1 7 ,7 : 1 3 3 '53,22 : 126 53,22,, : 1 20 , 1 35 53,25 : 126 53.30: 1 2 1
294
5 3.32,1 : 209 54,2,1 : 1 3 7 54,6,1 : 1 2 3 '54 .6 ,, : 209 54.7,6 : 88 '54·9·'5 : 239 '54,10,3 : 1 4 1 54,10,5 : 138 '54,1 7,3 : 1 4 3 54,19,1 : l 35 54,19,6 : 209 54,24,5-8 : 209 54,24,8 : 239 54,26,3 : 1 41 , 1 4 3 54,26,3·4 : 143 54,26 ,5-6 : 141 , I42 54,26,8-9 : 1 4 3 54,26,30 : 14 1 54,28 ,1 : 142, 209 54.30,1 : 141
54 .30,2 : 54.32 ,1 : 54.34,6 : 54 .35,1 :
141 , 143 1 2 0 , 1 35 . 1 73 240, 254 1 20, 1 2 6 , 1 2 7 '
141
54.35 ,1-2 : 143 54.35 ,2 : 2 5 2 '54·36,2 : 1 20 , 1 34. 1 3 5 . 173, 252 55,8 : 1 2 1 55.94 ; 142 55,10,20 : 256 55,13,3 : 1 38 55,134 = 1 20 , ,27,6 : 1 1 5, 203 55 .34 .4-6 : 239 ,6,12 : 239 ,6,1 8 : 126 56,28,6 : 1 3 1 56,33,2 : 1 2 1 57,17,5 ; 148, 1 6 3 57,194 = 58 59.5 4 : 256 59,9,5 ; 141 62,3 , 1 : 1 73 63,1 ,1 : 59 63,, ,2 : 1 03 67,15,6 : 56
Diodorus Siculus 16,63,3 : 54 Epiphanius Expositio fidei 8 : 103 Eusebius Chronicon Armenum (ed. Karst)
2 I I : 237 215: 133 Historia ecclesiastica 1 ,5 ,2 : 14, 1 53
1 ,6,2 : 94 1 ,6,3 : 1 53 1 ,7,1 3 : 94. 1 79 1 ,7,14: 179, 185 1 ,8,1 : 14 2 ,2 4 : 2 1 2 3 ,20,1 : 1 85 Eusebius-Hieronimus Chronicon (ed. Helm)
1 ,169: 237 1,1 79 = 1 3 3 1 494 = 237 Florus 2,3,1 : 236 Fontes Iuris Romani lustiniani Digesta 1 ,1 6 : 222 50,1 5 4 ; 150 50,1 5 , 4,2 : 1 50, 185 Hieronimus In Matthaeum
22,1 5 : 1 60 Horatius Carmina
4,15,8 : 1 34 Epistulae 2 , 1 , 2 53 = 1 34
lgnatius Antiochenus Epistula ad Ephesios 19,2 : 102 Ioannes Chrysostomus Homiliae in Matthaeum 6,2 : 54 Iosephus Flavius Antiquitates Iudaicae 2,206 : 56 I I ,203 : 1 7 1 1 2 ,142 : 1 70 1 3 ,3 I I·3 1 3 : 96 1 3 ,383 : 53 1 4,74 : 168 1 4, I I 7 : I I 5 14,1 2 7 : 1 5 6 1 4,1 3 7 : 1 5 6 14,139: 1 5 6 1 4 ,143 : 1 6 8 14,1 5 8 : 1 5 6 14,163 : 1 68 14,175 : I I O 14,180: 156 14,185 : 156 14,202 : 193 1 4 ,202·2 1 0 : 1 5 6 1 4,203 : 1 5 6 14,204 : 1 68 14,273 : 1 68 1 4 ,273 ·274 = 1 57 1 4 ,280: 1 5 7 14,284 : 157 14,330: 162 14,381 : 1 57 14 ,385 : 1 93 J4,J88 : 193 1 5 ,6 : I lO 1 5 ,23 : I I 2 1 5 ,.41 : I I 2 1 5 ,50 : I I 2 1 5 ,53 : I I 2 1 5 ,53-56: I I 2 1 5 ,65-87: I I 2 1 5 , 1 61 : 5 2 1 5 , 1 73-1 7 8 : I I 2 1 5 ,196: 1 5 7
1 5 ,2! 7 : 1 5 7 1 5 ,232-236 : I I 2 1 5 ,247-252 : I I 2 1 5 ,260.266 : I I 2 1 5 ,266 : I I 2 1 5 ,298 : 1 5 8 1 5 ,303 : 1 7 1 1 5 ,3 I I· J 1 3 : 98 1 5 ,339 : 1 5 8 1 5 ,342 : 1 64 1 5 ,345·348 : 98 1 5 ,350: 209 1 5 ,360 : 148, 1 5 7 , 158 1 5,361 -364 : I I 5 1 5 ,363 : 1 5 8 1 5 , 365 : 9 6 , 1 69 1 5 ,368 : 1 8 1 1 5 ,37 1 : 95 1 5 ,372 : 95 1 5 ,373 : 56, 95 1 5 ,373·376 : 96 1 5 ,377·379 : 96 1 5 ,378 : 95 1 5 ,379 : 95 1 5 ,380 : 85, 96 1 5 ,.42 1 : 85, 86 1 5 ,.423 : 85 16,12-62 : 209 16,64 : 1 69 16,86 : 209, 2 1 9 1 6,87- 1 8 8 : 2 1 9 16,138: 158 16,139-141 : 5 9 1 6,172-173 : 246 16,1 89-270: 2 1 8 , 2 1 9 r6,261-27o : 2 1 0 r6,27o : 238 1 6,27 1 : 2 1 9 1 6,275 = 253 16,277 : 22 1 , 232, 233 1 6 ,280 : 210, 232, 233 1 6,282 : 147 1 6 ,283 : 1 5 8 1 6,286 : 1 63 1 6 ,286-291 : 147 1 6,29 1 : 1 6 1 1 6,344 : 2 3 2 , 233 r6,356-394 : 1 62
16,361-404 : I I 2 1 6,369 : 228 1 6,387-395 : u 2 q,6 : 2 10, 233 ! 7 ,24 : 2 1 0, 233 1 7 ,41 : 1 54 1 7,.41·42 : 147 1 7 ,.42: 97 , 1 54, 1 8 1 1 7 ,42·43 : 97 1 7 ,.42-45 : I I 2 1 7 ,43·45 : 97 1 7,.44: 95 1 7 ,44·46 : 95 ! 7 .53•54 : 257 1 7 ,54 : 146, 163 1 7 ,57 : 2 10, 257 1 7 ,6 1 : 257 1 7 ,79: 257 1 7 ,85 : 257 1 7 ,89 : 2 I I , 220, 2 3 1 1 7 ,89·90 : 257 1 7 , 1 3 3 : 162 1 7,144 : 154 1 7,145 : 162 1 7,146 : 104, 163 1 7 ,149 : 1 54 1 7 , 149-159 : I I 2 I 7 , 1 6 1-194 : 1 04 1 7 ,164 : 224 1 7,173-1 8 1 : I I 2 1 7 , 1 74· 179: I l 3 1 7, 1 82 : 1 62 1 7,1 82-1 87 : I I 2 1 7 ,188 : 1 6 3 17 ,202 : 1 62 ! 7 ,207 : 224 ! ],2 1 3 : 1 64 1 7 ,22 1 : 1 6 3 , 2 r 8 1 7 ,224 : 162 1 ],246 : 157, 193 1 7 ,248-250 : 1 62 1 7 ,252·268 : 2 1 8 1 7 ,254 = 226 1 7 ,264 : 226, 230 17 ,272 : 225 1],286 : 2 1 8 , 250 17 ,288 : 225 1 7,294 : : n 8
295
! 7,304·314: 1 62 I 7 : 308 : I 70, 171 I 7 ,3 I I : 164 I 7,3 14 = 163 I 7,3 I 7 : 163, 1 64 17,3 1 8 : 1 54 1 7,339 = 224 1 7,342 : I I 5 , 1 64 I7,342•344 = 164 !7>345 : 56 I7,345-348: 96 ! 7 .355 = 200, 237 . 245 I 8,1 : 222, 232, 237 I 8 , I ,IO: 193 I 8,I-2: 200, 245 I 8 ,2 : 222 , 2 3 2 , 233 , 237 , 245 r 8 ,3 : 173, 1 74, 1 8 1 , 193, 224 1 8,4 : 153. 1 94. 1 99, 225 1 8 ,23 : 225 r 8 ,26 : 153, 193 , 224, 227, 237, 245 r 8 , 1 24 : 1 54 20,IO I : 1 29 20,102 : 225, 237. 245 Bellum I udaicum
r ,78-8o : 95 I ,I 20 : 1 I 2 1 ,154: 168 r , 1 69-1 70 : 168 1 ,1 94 = 156 1 ,199: 156, 1 68 1 ,203 : 156 1 ,2 1 3 : 1 56 I ,225 : 157 1 ,229 : 157 1 ,244 : 157 1 ,248 : 162 1 ,282 : 157 I ,344: 210, 221 I ,391 : 157 I ,396-399 : I 57 I ,399 = 158 I ,403 : 158 I ,404 : 158 1 ,414: 158 1 ,4 1 5 : 158
296
I ,43 2 : I I 2 I ,435 : 164 I ,437 : I I 2 1 ,437-43 8 : I I 2 1 ,441-444 : I I 2 1 ,445 : I 64 I .474 = I 59 1 ,479 : I 7 1 1 .499·5 I l : 2 1 0 1 ,534-537 = I 6 2 I ,535 = 210, 2 3 3 I ,538: 2 1 0 , 2 2 I 2 3 3 I ,541·55 I : I I 2 I ,544-550 : I I 2 I ,55o-55 I : I 62 l .573-574 : 257 I ,575 = 146, 163 1 ,577 = 210, 257 I ,578-580: 2 57 I ,6o1 : 257 r ,6o6 : 257 r ,6o8-6 1 3 : 257 r ,6o9 : 257 r ,6 1 7 : 2 1 4 , 2 3 3 , 257 I ,61 7-628 : 2 I I r ,636: 2 I I I ,639 : 2 I I I ,64o : r62 I ,645 : r 62 I ,645-646 : 163 1 ,647 : 1 04 1 ,648-655 = 1 1 2 , 1 54 r ,65r-666 : 104 1 ,652: 1 1 2 r ,659-66o : I I 3 1 ,661 : 162 1 ,661-664 : 1 1 2 1 ,664 : 163 I ,668 : 163 r ,669 : I 6 2 I ,6n : I 37 2 ,7 : 224 2,I I : I I 5 2 , 1 6 : I63, 2 I I , 2 1 8 2,16·25 : 2 1 8 2 2 0 : 16 2 2 ,25 : 2 I I 2 ,25·3 8 : 162 ,
,
2 39= 2 I l 2 ,4 I·54 = 2-18 2 ,43 : 22 6 2 ,50 : 226, 2 30 2 ,56 : 225 2 ,66 : 2 1 8 2 ,6 7 : 24 I 2 ,6 8 : 2 2 5 , 24I 2 74 : 2 1 8 2,8o : 162 2 ,84·92 : I63 2 9 3 : I63, I 64 2 ,95 : I 54 2 ,97 : I 75 2, I I I : 1 64 2 ,I I 2 : 56 2,I J 3 : 96 2 , I I 7 : 232 2,I I 8 : 1 9 3 , 1 94 22) 2,135 : 95 2 , I 59 = 95 2,197 = I 5 8 2 .433 = 1 94. 2 2 5 2 ,520: 5 9 5 ,252 : 59 5 ,288 : I OO 5 ,3 I 2 : 90 6,355 : 59 6 ,356 : 59 7 ,253 : 1 74 . 1 94 . 245 7.409 : 63 ,
,
.
,
Contra Apionem
2 ,7 7 : 1 5 8 Vita I : 1 79 5= I l5 Irenaeus Adversus haereses
2,22,4-6 : 83 3 .9,2 : 1 02 Isidorus Hispalensis Etymologiae
5 ,36,4 : I 2 2 Iustinus Apologia
I ,34 : 209, 2 1 6 , 2 3 2
Dialogus cum Tryphone Iudaeo
78: 103 88: 103 102 : 103 1 03 : 103 1o6 : 103
De praemiis et poenis
I I7 : 58 Legatio ad Gaium 23 : 158
Suda
ci1toypaqn'l ( 1,293 Adler ) : 1 22 , 1 23 , 1 3 1 , 2 1 5 , 2 2 3 , 23 2
Plinius Naturalis histori11 2 ,28 : I I 3 3,17 : 1 2 1 3,18-30 : 120, l 3 5 3 ,?6-79 = 1 20, 1 35 4,I I o-I I 2 : 1 20, 1 3 5 7 , 1 6 2 : 1 26 30,1 6 : 59
Livius Periochae
1 3 1 : 1 20, 135 1 34 = 1 20, 135 1 3 7 = 1 20, 135 1 38-139 = 173 140: 240
Suetonius Augustus 2 7 : 138 28 : 1 20 3 7 = 141 38 : 141 38,2 : 141
Plutarchus Lucianus De arte conscribendae historiae 47·48 : 73 55 = 73 59 = 73
4 1 ,3 : 1 4 1 , 143
66 : 209
Antonius
94 ·3 = 56 94,5 = 58 101 : 1 2 1 Tiberius 9,2 : 239 14,2 : 58 37: 1 60 Nero 1 3 : 59 40,2 : 90 86 : 56 Vespasianus 4 ,5 : 90
61,2: 16r Polybiu s 2,23 ,9 = 1 45 Prudentius Liber cathemerinon 1 2 ,25-29 : 102
Macrobius Saturnalia 2,4,I I : 53, I l 2
Servius Maximus Taurinensis Homiliae horn. XVIII de epiph Do mini : 102
Ad Aeneidem
2 ,801 : 54
.
Origenes Con tra Celsum 1 ,59 = 102 1 ,6o : 106 Orosius 6,22,6 : 1 2 1 ? ,6,1 7 : 1 3 3 Ovidius Fasti 3 ,88 1 : 252 Philo
De specialibus legibus
3 , 1 2 ,7 2 : 191
Sozomenus Historia ecclesiastica 5 ,2 1 : 1 1 7 Statius 83-88: 248 Strabo 5 ,2,7( 224) : 1 2 1 6,1 ,1(261 ) : 1 2 1 6,2,1(266): 1 2 1 6,2,I I ( 277): 1 2 1 6,3 1 o( 285 ) : 1 2 1 1 2 ,6,5(569) : 1 37 , 242, 249 1 5 ,3 , 1 (727 ) : 58 r6,1 ,28( 748 ) : 2 10 r 6,2 ,1o(752 ) : 146
1 6,2,39( 762 ) : 58 1 7, 1 , 1 2( 797) : 250
,
Tacitus Annales 1 ,1 1 : 120, r 66 2 ,3·4 = 256 2 A , I : 256 2 ,42,5 : 240 2 ,67 : 163 2 ,74= 229 3 ,2 3 : 1 37 3 ,38 : 163 3 AO : 1 73 3 ,48 : 2 I J , 230, 23 6 2 3 7 6,ro : 240 6,22 : 5 a 6 ,4 1 : 1 46, q 8 ; 241 6,4 1 , 1 : 247 1 2 ,4 3 : 1 3 3 ,
237,
2 97
1 3 ,3.5 = 2 1 7
Tertullianus
Velleius Paterculus
1 3 ,3 8 : 2 1 7
Adversus Iudaeos
2 , 39,2 : 1 2 3
1 3 AO : 2 1 7
8 : 260
2 ,9_5 , 3 : 1 3 7
14,26 : 2 2 1
9= 189
2 ,98,2 : 240
1. � ,6 : 2 1 7 1 _5 ,24: .5 9
Adversus Marcionem 4 , 1 9 : 1 2 , 1 80 , 184, 209
J _5 ,2_5 :
221
4,36 : 1 80
2 ,6 90· 704 : 54
1 _5 ,29 : .5 9
Theodotus Ancyranus horn. 1 in die nativ. Dom., ro: 102
Historiae 1 ,1 0 : 2 2 1 _5 ,1 3 : 90
7.
Vergilius Aeneis
Inscriptiones, nummi, papyri
Corpus Inscriptionum Graecarum
4237 : 24.5
Inscriptiones Graecae ad Res Romanas Pertinen tes (ed. Cagnat)
4240 : 245
1,769 : 1 67
1 346 : 246 423 6 : 24.5
111,1 5 1 1 : 245 IVAOO : 246
IIA1 2 1 : 1 20, 1 3 5
IV,4 1 0 : 240
238
1 39
(ed. Dittenberger)
( ed. Degrassi ) XIII,1 ,245 : 237
V1,3 3 2 : 1 20, 1 3.5
XIII ,I ,328 :
2 37
5 3 2 : 137. 1 54
British Museum Coins, Palestina (Hill) 230 , 1 0 :
VI, 1 463 : 1 20, 1 3 5 VIII, 1 4882 : 248
138
362 : 148
Inscriptiones I taliae
v,723 1 : 160
VIII,7070 : 1 20, 1 3 .5
gr. :
3 ,20... 2 1 gr . :
Orientis Graeci Inscrip tiones Selectae
IVAOI : 246
1 20, 146, 226,
m,6703 : 229
3 , 1 1-22
5 .9 : ! 2 3
Corpus Inscriptionum Latinarum 111 ,6687 :
2 ,5-6 : 1 2 5 , 1 3 5 2 ,5 · 7 : 2 1 3 2 ,28 : 2 } 0 , 2 3 7
Inscriptiones Latinae Selectae (ed. Dessau )
VII1 , 1 9428 : 1 20 , 1 3 5
140 : 237
IX,3306 : 244
9 1 8 : 2 3 8 , 239 . 241
1 1 .5
British Museum Coins, Galatia, Cappadocia and Syria (Wroth) 1 5 8- 1 5 9 ,57-59 : 2 I I , 220
IXA96.5 : 24.5
932 : 244
IX,.5290: 237
248 3 : 2 _5 1
x,68o: 1 20, 135
2683 : 1 20, 146,
x,6638 : 237
8 8 1 4 : 240
XII,1 869 : 1 46
896_5 : 2 3 6
XIII, 1 668 : 1 73
9.502 : 2 3 7 = 253
XIV,36 1 3 : 238
9503 : 237, 25 1 , 253
6: 1 76
Fontes Iuris Romani An teiustiniani (ed. Ricco bono-Arangio Ruiz)
Monument. Ancyranum 2,1-1 1 : 1 20
Pap. Giessen ( Eger-Kornemann Meyer)
1 ,404 : 1 2 5
2 ,2-4 : 1 3 5
40 : 1 76
1 ,3.5-3 6 : 1 3 8
23 8
BGU VI U , r 858 :
177
Pap. Fiorentini ( Vitelli Comparetti)
1 ,103 : 1 77 1,189 : 177 III,107 : 177
Pap. Grenfell (GrenfellHunt) 1 ,45 : 1 35 , 136 1 ,4 6 : 135 . 136
11,210: 11,288 : II,314: I1,3 1 8 :
Pap. Londinenses (Kenyon-Bell) I1,19: 1 36
Pap. Petrie (Mahaffy-Smyly) lll,59 = 1 77
Pap. Milanesi (Dari) 3 : 136
Pubbl. della Società ltaliana 554,13 : 171
Sammelbuch ( Preisigke-Bilabel) 4284 : 176 5661 : 1 3 5 10220 : IJ6
Pap. Oxyrhynchus (Grenfell-Hunt, e altri ) 1 , 35 = 50 1 ,36 : 50
Pap. Tebtunis (Grenfell-HuntGoodspeed ) 1 ,5 : 177
UPZ ( Wilcken ) II,196: 177
135 136 1 36 177
Pap . Torino ( Peyron ) 8 : 177
INDICE
Introduzione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Cap . 1 - Le fonti .
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
1 . Il problema nell a cr i tica moderna
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Da Reimarus a Strauss, I7 - 2 . Tr a Ottocento e Novecento, 2 1 - 3 · Form- e Redaktionsgeschichtliche Methode, 30 - 4· La nuova ricerca sul Gesù storico , 34 - 5· Il genere letterario dei vangel i dell'infanzia, 38 - 6. Mvltoç o
9 I7 r7
1.
52
65
Cap. n - Le indicazioni cronologiche nei vangeli
1 . . . . circa 30 anni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2 . Nel x v anno d i Tiberio ... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3· Nel 46• anno del tempi o . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4· Conclusioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Cap. III - Le indicazioni cronologiche in Mt. I.
2
..............
L'attesa . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . I . L'attesa, 89 - 2 . Messia davidico e messia levi t ico, 91 - 3· Gli oro scopi di Qumran, 93 - 4· Erode e le profezie veterotestamentarie, 9 3 - 5 · La profezia d i Menahem, 95 - 6. Una profezia farisaica , 97 - 7 · Si meon e ed Anna, 97 - 8. Conclusioni, 9 8 . 2. I Magi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1 . Derivazione da midrashim dell 'An tico Testamento? , 99 - 2. Il pae se di provenienza dei Magi, 102 - 3· L ' arr ivo dei Magi in Gi u dea , 1 04
3 00
8r 84 85 86
89 89
99
3 · La stella . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . I . Quando apparve la stella ai Magi?, I05 - 2 . L'identificazione della stella, 106.
I05
4 · La persecuzione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
I08
I. Il turbamento di Gerusalemme, I08 - 2 . La convocazione di scribi e sacerdoti, n o - 3· Il viaggio dei Magi a Betlehem , u o - 4· La strage degli Innocenti, n r . 5 · L a fuga e i l ritorno . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . I . L'Egitto come luogo di rifugio, I I 4 - 2 . I l silenzio delle fonti, I I 5 - 3 · La via della fuga, n 6 - 4· I l soggiorno in Egitto, n 6 - 5 · Con clusioni, n 8 .
II4
Cap. IV - I l censimento dell'Impero
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
I . Lo status quaestionis . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . I . Le fonti, I I9 - 2 . Le ipotesi di soluzione, I 2 2 3· Argomenti contrari all'attendibilità di Luca, I27. 2 . Silenzio delle fonti? . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3 - Un censimento universale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . I . I l significato d i o(xov�ÉVT), I 3 I - 2 . Un censimento progressivo, I33 - 3- I censimenti augustei nel I sec. a.C., I 34 - 4· L'attività di Augusto dopo il I 9 a.C., I39 - 5 · Le cino-ypacpaC ordinate da Augusto nell'n a.C., qo - 6. Conclusioni , I 4 3 ·
r
19
I I9
-
Cap . v - L'à.1toypacpi) della Giudea I.
.
I
30
I3I
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1 45
Lo status quaestionis . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1. Il dibattito, I45 - 2. Scopi e modalità dell',cino-ypacp-Tj della Giudea, I48. 2 . Silenzio delle fonti? . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3 . 'Ano-ypacp-Tj della Giudea ed ordinamento imperiale . . . . . . . . . . . . . . r . La posizione di Erode, I 55 2 . Limiti e privilegi del potere erodiano, I 58 - 3· L'cino-ypacp-Tj della Giudea come momento dell'cino-ypacp-Tj dell'impero sovrannazionale, 165. 4· Gli scopi dell'cino-ypacp-1) della Giudea . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . I . Imposizione di tributi provinciali? , I66 - 2 . Un ciclo di censimenti esaennali erodiani? , I69 - 3 · Una registrazione a fini statistici, I72. 5 · Le modalità di attuazione dell',cino-ypacp-1) della Giudea . . . . . . . . . . . . r . La presunta affinità con i censimenti dell'Egitto romano, I 75 - 2 . Gli antichi censimenti d'Israele, q8 - 3· La scelta di Erode, I 8o - 4· El.ç ·drv lau"tov n6)..w , I 82 5 · La registrazione di Giuseppe e di Maria, I 84. .
I45
I 53 I
55
-
.
I 66
I75
-
Cap. VI - Il problema di Quirinio
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
193
I . Il censimento del 6 d.C. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1 . L'ipotesi di un riferimento cronologico indiretto, I 94 - 2 . Altre ipotesi, I97 - 3· Kohler, Gumpach, Lutteroth, I98 - 4· L'ipotesi di una
I 94
.
301
ricostruzione in sede redazionale o di trasmissione della tradizione, 200 - 5· Alcune osservazioni, 206. 2. Il «primo censimento» di Quirinio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . I . Elementi di dubbio, 2o8 - 2 . Argomenti contro l'attendibilità del ri ferimento a Quirinio, 2 1 2 - 3 · Argomenti a favore, 2 1 5 - 4· Aberle e Caspari, 222 - 5 · Le critiche a Flavio Giuseppe, 224 - 6. Valutazione della notizia di Tertulliano, 227 - 7· Alcune osservazioni , 229 - 8. Con clusioni, 230. 3 · L''liYE!J.OV�I1 di Quirinio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . x . Il contenuto dell''liYE!J.OV�I1 di Quirinio, 232 - 2 . La carriera di Quirinio, 236 - 3· L'incarico affidato da Augusto a Quirinio nel 6 d.C., 244 - 4· Il bellum Homonadense, 248 - 5· Un'ipotesi di soluzione, 2 5 5 - 6. Conclusioni, 259. .
208
232
Conclusioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2 6 r
Fabrizio Fabbrini
Ripensare l'ambiente di Gesù . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 267
Opere più frequentemente citate . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 279 Elenco delle sigle . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 286 Indice dei passi citati . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 290 .
Composizione e stampa della tipografia Paideia Brescia, settembre 1 983
, Notevole incertezza avvolge la definizione cronologica della nascita di
s:;esù.
Se questa, come attestano. Matteo e Lqca, va collocata prima della morte di Erode (avvenuta nel750 a.U.c.
=
4 a.C.), l'evento dell'incarnazione deve es
sere retrodatato, e resta da stabilire l'entità �i tale retrodatazione. I v�ngeli offrono varie indicazioni rigqardo alla cronologia della vita di Gesù e 11 tem po della sua nascita, e intorno al valore storico di tali dati il dibattito} ·ormai plurisecolare. Si rendeva dunque necessario fare il punto della situaz�ne, per
poter valutare quale spazio restasse a nuovi tentativi di soluzione del proble ma, tenendo ferma la necessità di leggere le indicazioni strettamente cronolo giche nel proprio contesto geografico e politico (il regno di Giudeà,J'impero augqsteo) e in una precisa prospettiva culturale (l'ambiente palestin��� dell'e poca, pervaso dalla trepida attesa del compimento degli or�coli messianici).